
Questo volume – ora riproposto – costituisce ormai un classico della spiritualità, fondata sui seguenti cardini:
a) la seconda conversione
b) la custodia del cuore
c) la critica dell’azione
d) la guida dello Spirito Santo, cioè la dottrina dei doni dello Spirito Santo.
«La Dottrina spirituale s’apre con la constatazione psicologicamente profonda e detta con totale semplicità e forza che ha il sapore di quei pensieri che qualche decina d’anni appresso scriverà Blaise Pascal. “Portiamo nel cuore un vuoto che tutte le creature insieme non sapranno mai riempire. Dio solo lo può colmare di se stesso…”. Queste parole definiscono la legge che governa tutta la vicenda dell’umana felicità e infelicità, ci spiegano tutta la storia intima delle illusioni e delusioni, degli smarrimenti e ritorni degli uomini» (Giovanni Colombo).
A cinquecento anni dall’inizio della Riforma protestante, il volume affronta uno dei temi chiave – anzi, probabilmente, il tema chiave – del pensiero di Lutero: la giustificazione dell’uomo, operata dalla sola grazia di Dio e accolta dall’uomo solo mediante la fede. Oltre che in alcuni «luoghi» significativi del pensiero di Lutero, il tema viene indagato nell’ambito del dialogo ecumenico, considerando la Dichiarazione congiunta cattolico-luterana sulla giustificazione (1999) e la reazione che essa ha suscitato soprattutto in Germania.
Il fenomeno dell’abuso sessuale nella Chiesa forse non sarà mai eliminato del tutto, ma in questi anni l’impegno in ambito ecclesiale e civile è cresciuto. Tuttavia non bisogna abbassare la guardia. Tutti possono fare qualcosa; riconoscere i segni di abuso o i rischi che a volte corrono i minori è possibile, ma bisogna essere preparati e sapere a chi rivolgersi. Questo volume è pensato per tutti coloro che si occupano di giovani: educatori, formatori, accompagnatori vocazionali, superiori di congregazioni, genitori, insegnanti… È scritto a più mani da persone esperte che da anni affrontano il problema con serietà, competenza, professionalità e che in queste pagine consegnano e condividono volentieri la propria esperienza con ogni lettore.
Questo libro è un vero approfondimento della misericordia e della speranza. L’autore invita a riscoprire in una luce nuova la realtà dell’incontro con l’amore di Dio alle soglie dell’eternità.A fondamento della speranza, i capitoli del libro ripercorrono molti passi della Scrittura, compresi quelli suscettibili di interpretazioni ambigue, il principale insegnamento del Magistero, con particolare riguardo all’Enciclica Spe Salvi di Benedetto XVI, e il contributo esistenziale di tre santi: Caterina da Genova, Giovanni della Croce e Teresa di Lisieux. L’incontro finale con Dio – tradizionalmente chiamato Purgatorio e, purtroppo, maldestramente descritto come luogo di pena –, è presentato alla luce di come i mistici l’hanno vissuto già su questa terra.
Virgilio Fantuzzi, gesuita, ha conosciuto i grandi maestri: Rossellini, Fellini, Pasolini. Si portano alla luce quei semi di trascendenza che a volte gli autori hanno sparso nei propri film.
Siamo davanti a un aspetto paradossale: non si dovrebbe parlare del silenzio. O scriverne. Si può soltanto tacere. Ma qui si cerca di parlarne... E ancora: si può definire il silenzio, affidandoci magari a un dizionario? Precisare questa parola con un giro di altre parole? Si sperimenta, infatti, l’impossibilità di definire il silenzio attraverso il silenzio stesso. Eppure, non si può ridurre il silenzio alla sola mancanza di suoni o all’assenza della parola. Esso è anche esperienza personale, interiore. Scoprire questo – noi siamo anche silenzio – ci apre a una nuova dimensione, nel comprendere che il cuore è la sede privilegiata, ove Dio svela nel silenzio l’eco della sua Parola.
Questo classico saggio di Thomas Merton sulla preghiera e la contemplazione permette di vivere la spiritualità basandosi su una tradizione che risale ai primi cristiani e ai Padri della Chiesa. Pensato per i religiosi ma rivolto anche ai laici, il testo offre le intuizioni profonde di un monaco che ha sperimentato su di sé la forza e la difficoltà della preghiera, cercando di approfondire giorno dopo giorno questa pratica sia a livello personale che collettivo, e di condividere poi con gli altri, nelle pagine di questo volume, le sue profonde intuizioni al riguardo.
«Serve una correzione di rotta!». Questo il senso del lungo messaggio che Thomas Frings pubblica nel febbraio 2016 sulla pagina Facebook della sua parrocchia di Münster, storica città tedesca. Ha deciso di prendersi una pausa di riflessione, ritirandosi in un monastero per un anno, ma anche di rendere pubbliche le ragioni della sua scelta: basta con «l'inutile sforzo» di una pastorale sclerotica e inadeguata! Un evento apparentemente marginale, ma dagli echi fortissimi e imprevisti, prima su internet, con migliaia di condivisioni e commenti al messaggio originale (un prete tedesco gli scrive: «La tua scelta è uno dei sogni proibiti che non oso pronunciare ad alta voce per paura di autoconvincermi... Ammiro il tuo coraggio!»), e poi sui media tradizionali, dalla tv ai giornali. In questo libro - rimasto per settimane nella classifica dei libri più venduti in Germania - Frings racconta in modo semplice, mai polemico, spesso ironico, la vita quotidiana di un parroco qualunque, ingabbiato in una «pastorale dell'inutile», e prova a immaginare vie nuove per una Chiesa del futuro.
Un grande teologo presenta la profonda esperienza spirituale di una giovane mistica Carmelitana, Elisabetta della Trinità (Digione, 1880-1906). Il saggio è stato concepito come una specie di raffronto con il messaggio di Teresa di Lisieux, morta pochi anni prima. L'autore «lascia parlare i pensieri stessi di Elisabetta, accostati l'uno all'altro in un mosaico di testi comparativi, per poi semplicemente - quasi stando al di fuori - allargare il respiro sul terreno teologico» (dalla Premessa).
L’esperienza pluriennale conferma che molte persone con disabilità intellettiva sono attratte dalla vita religiosa: preghiere, sacramenti, Messa, catechesi. Vivono una loro spiritualità, momenti di vita contemplativa, apertura al mistero. Se le proposte sono a misura delle persone a cui si rivolgono, c’è interesse e coinvolgimento. Stefano Biancotto, religioso guanelliano, ci introduce in questo mondo ricco di significato e di senso guardando all’opera del fondatore e santo don Luigi Guanella che, sul solco dei santi della carità, cercava di rispondere alle esigenze del quotidiano costantemente proiettato verso la beatitudine eterna (dalla Prefazione).
La luce fa emergere un'esperienza originaria dell'uomo, individuando gli oggetti, creando tra loro relazioni, dando loro volume e profondità, facendo vivere forme e colori. Tuttavia, in una costante dialettica tra vita e morte, gloria e dramma, da sempre la luce è un potente simbolo della presenza del divino che illumina la storia umana. Dall'età paleocristiana a quella gotica, dal Rinascimento al Barocco, con un'attenzione particolare ad artisti come Piero della Francesca, Tiziano, Caravaggio o Vermeer..., in un'interdisciplinarietà tra arte e architettura, teologia e filosofia, l'autore delinea un'inedita e originale "storia" della luce, centrale per comprendere la nostra contemporanea visione del mondo occidentale. In un progressivo passaggio nei secoli da una luce teologica a una luce fisica che sarà poi indagata dagli Impressionisti, questo suggestivo racconto diventa riconoscimento della bellezza del mondo e di Dio, interrogazione sul senso più profondo del mistero della vita.