
Nel 1941 Karl Löwith è costretto a lasciare il Giappone per gli Stati Uniti dove arriva anche grazie all'aiuto del teologo e filosofo politico Reinhold Niebuhr, uno dei maggiori protagonisti del panorama intellettuale americano del '900. È proprio in quegli anni, a contatto con la cultura e il cristianesimo americani che Löwith pubblica Significato e fine della storia. Il volume, edito nel 1949 in inglese con il titolo Meaning in History, uscì contemporaneamente ad un'opera di contenuto analogo di Niebuhr, Faith and History. Il tema di ambedue è il senso della storia e il significato della secolarizzazione moderna. Entrambi riflettevano sul rilievo o meno del cristianesimo nel mondo post-bellico. Due culture, quella americana e quella tedesca, si misuravano e gli autori, che si conoscevano personalmente, recensirono l'opera l'uno dell'altro. Il volume ricostruisce il dibattito tra di loro, interessante per contestualizzare anche il periodo "americano" di Löwith e pubblica, nell'appendice, il breve epistolario e i testi che segnano il loro confronto.
La pace è un tema di rilievo nell'azione pastorale e nel magistero di Paolo VI, confermato dalla decisione di dedicare alla pace la giornata del 1° gennaio, con il coinvolgimento non solo dei cattolici, ma di tutti i sinceri amici della pace. Il XIV Colloquio Internazionale di Studio dell'Istituto Paolo VI ha inteso mettere in luce i diversi aspetti dell'insegnamento e dell'azione volta a promuovere la pace fra i popoli durante il pontificato di Paolo VI: la visione teologica che la ispira, il legame tra la pace e lo sviluppo dei popoli, le relazioni con i paesi comunisti dell'Europa dell'Est, la mediazione della Santa Sede nei conflitti degli anni '60 e '70, il rilievo assegnato alla difesa della vita umana e l'atteggiamento di fronte al terrorismo. Non meno importante, in questo quadro, è l'approfondimento delle radici storiche dell'attitudine di Paolo VI e dell'insegnamento sulla pace proposto nel corso del suo pontificato.
Il libro, dopo il primo capitolo dedicato ad un ampio resoconto sulla ricezione del pensiero di Teilhard, si occupa della trasformazione del cristianesimo e della struttura stessa ell'esperienza religiosa che, secondo il gesuita, è richiesta dal nuovo orizzonte di comprensione della realtà definito dalla visione evolutiva del mondo e della vita umana. La sua iflessione sul fenomeno religioso si articola poi in due fasi. Nella prima, che inizia con gli scritti redatti al fronte nel corso della Prima Guerra Mondiale, lavora soprattutto alla necessaria rifondazione» della teologia e della spiritualità cattolica, operazione effettuata attraverso la loro dislocazione dal fissismo e dall'essenzialismo tipici del pensiero neoscolastico egemone nella cultura cattolica coeva. Nella seconda fase, che va dal 1929 al 1955, anno della morte, Teilhard contestualizza il problema della «rifondazione» della teologia e della spiritualità cattolica nello spazio più ampio della «reinvenzione» dell'esperienza religiosa, un'operazione che, a suo avviso, non riguarda soltanto il Cristianesimo, ma tutte le religioni. Sostiene infatti che la necessità di misurarsi con tale problematica è imposta dal transito in atto in una umanità sempre più unificata e potenziata dalle pratiche della tecnoscienza verso l'«Ultraumano». Con tale espressione viene indicata una neoformazione della «vita pensante» nella quale l'esperienza religiosa, per poter giocare un ruolo significativo, deve misurarsi con le complesse problematiche imposte dall'avvento di una collettività umana che è giunta a disporre di risorse cognitive e operative che le consentono di aprire una nuova fase dell'evoluzione. Prefazione Riccardo Campa.
La vicenda dei preti operai copre un ventennio chiave del "Secolo breve". L'esperienza lavorativa di alcuni sacerdoti italiani - ispirati dai precoci confratelli d'Oltralpe - pone le basi per una nuova teologia laica, guidata dalle stesse azioni di trasformazione storica che, nel corso del "Lungo Sessantotto", hanno investito tutta l'Europa. Il volume intende ricostruire non soltanto una breve esperienza religiosa e anche politica, ma soprattutto la memoria di alcuni protagonisti dell'epoca. Attraverso le interviste a Roberto Fiorini, Luigi Consonni, Beppe Manni, Sandro Vesce, Carlo Carlevaris, Louis Magnin, Luigi Sonnenfeld e Giuseppe Dossetti jr., l'autrice intende creare una sorta di affresco capace di miscelare le azioni, i sentimenti, i ricordi con l'intricato contesto storico degli anni Sessanta e Settanta del Novecento.
Come la testimonianza del singolo credente diviene comunitaria nel popolo di Dio e, attraverso di esso, giunge a "contagiare" l'intera umanità? Questa è la domanda che sottende tutta la riflessione contenuta in questo libro. I tre "pilastri" della teologia fondamentale quali la rivelazione, la tradizione e la fede vengono rivisitati dalla testimonianza, che il popolo di Dio ha vissuto nella storia. La rivelazione e la tradizione, tematizzati nei primi due capitoli, si sviluppano in quattro ambiti testimoniali del popolo credente: la riscoperta delle sue radici bibliche, l'accostamento di due importanti testi patristici quali la Lettera a Diogneto e l'Adversus Haereses di Ireneo di Lione, l'apporto dogmatico-magisteriale del Concilio Vaticano II e il prezioso contributo della riflessione teologica, nel proficuo dialogo e confronto con la sapienza filosofica. Nel terzo capitolo, che funge da conclusione, la teologia fondamentale si apre alle frontiere della missione nel dialogo con il mondo di oggi. La fede testimoniale del popolo di Dio viene messa a tema attraverso il prezioso apporto della teologia pratica, in quella "via empirica" della testimonianza che ne evidenzia i motivi di credibilità. Prefazione Giuseppe Lorizio.
Il tema, su cui l’Autore è uno dei massimi esperti italiani, prende in esame il memoriale dell’Ultima Cena e il conseguente dibattito eucaristico, fino ad una ricostruzione/lettura inedita del miracolo di Bolsena e alla istituzione della festa liturgica. Centrale la presenza degli inni bolsenici e il loro commento teologico-musicale che presenta profondi momenti suggestivi di interpretazione contemplativa.
Le pagine scientificamente ricercate e documentate sono state scritte principalmente pensando al nipote adolescente al quale il nonno vuole offrire il suo cammino di fede.
Questo libro rende conto di un percorso di ricerca sulle domande di senso seminate nella letteratura contemporanea. Esse riguardano le situazioni critiche in cui, dentro la storia, sono messi a repentaglio alcuni valori inviolabili, come la verità, la libertà, la pace, la giustizia. E, insieme a queste grandi questioni, altre ancora non meno drammatiche, persino tragiche: la malattia per esempio, quella fisica e quella morale, il dolore e la sofferenza che rispettivamente ne derivano, la morte che viene a compierne inesorabilmente le promesse o a portarne a estrema conseguenza le premesse. E inoltre istanze forti al pari e anzi più della morte: soprattutto l'amore. Le questioni radicali qui evidenziate riecheggiano, in particolare, quelle che già s'incontrano nelle sezioni sapienziali della Bibbia, giacché si trovano disseminate in testi letterari che si configurano come riscritture contemporanee delle antiche Scritture. Queste, notava Sergio Quinzio, non esprimono «sublimi ideali disincarnati». Piuttosto danno adito a una narrativa e a una poesia che, scriveva Alda Merini, sono «fenomeno di vita». È ciò che qui viene riscontrato nelle pagine di scrittori come Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia, Luigi Santucci e Guido Ceronetti, David M. Turoldo e Mario Luzi, Margherita Guidacci e Agostino Venanzio Reali, Eugenio Montale e Pier Paolo Pasolini, Diego Fabbri e Angelo Gatti, Eduardo Rebulla e Vincenzo Rabito. Ma anche di teologi come Divo Barsotti e Gerd Theissen e di tanti pensatori moderni e contemporanei, da Blaise Pascal a Hans Blumenberg, passando attraverso Friedrich Nietzsche. E persino di cantautori come Angelo Branduardi e Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.
«Tutti coloro che credono nel Cristo, di qualsiasi stato o rango, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità: tale santità promuove nella società terrena un tenore di vita più umano»: è il n. 40 di Lumen gentium. Secondo questa bella pagina conciliare la santità cristiana equivale a un autentico umanesimo. La vita di ogni giorno, con le sue varie frontiere - ecclesiali e sociali -, è l'orizzonte in cui teoria e prassi, ragione teologica e vissuto spirituale, s'incrociano continuamente e s'intrecciano strettamente. Registra efficacemente questo fatto la lezione di autori come Jean Mouroux, Hans Urs von Balthasar, Giuseppe De Luca, Giovanni Moioli, François-Marie Léthel, che sono tra gli ispiratori delle riflessioni teologiche qui argomentate. Ma lo testimoniano anche alcuni protagonisti del cattolicesimo italiano novecentesco, come i due fratelli Sturzo o don Lorenzo Milani e don Pino Puglisi, oppure come Giorgio La Pira, Chiara Lubich, Divo Barsotti, Cataldo Naro e, risalendo a ritroso, donne intraprendenti come Marianna Amico Roxas, Carmela Prestigiacomo, Nazarena Majone, Vincenzina Cusmano, oppure intellettuali convintamente laici e consapevolmente credenti come Sebastiano Mottura, oltre che religiosi come il cappuccino Nicola da Gesturi, i vescovi Giovanni Battista Arista e Antonio Intreccialagli, il beato Giacomo Cusmano, l'oratoriano Giorgio Guzzetta, il redentorista Biagio Garzia, il missionario itinerante Ignazio Capizzi e il gesuita Luigi La Nuza, cui sono dedicati i vari capitoli di questo volume.
Secondo il filosofo Aristotele, la forma ha una priorità anche logica in quanto «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale» (Metafisica, Libro VII, 1035a). Il presente volume affronta il tema della forma della Chiesa a partire dalla complessa categoria di evento, quale luogo cristologico del dirsi e darsi di Dio Trinità nella storia, in un elaborato e "inedito" confronto con la filosofia, la liturgia eucaristica e l'arte, e persegue 'obiettivo di recuperare una possibile forma Ecclesiae, ossia la costante che caratterizza la Chiesa (e che dice la sua natura) nella variabilità delle espressioni storiche assunte lungo i secoli. In questo tragitto un posto di rilievo è occupato dall'actio liturgica, vista nel suo dinamismo di evento, che già dai primi secoli "tenta", nelle diverse celebrazioni, di ritradurre l'ineludibile struttura teandrica della comunità cristiana.
Una raccolta di testi pubblicati dal sacerdote gesuita ceco Adolf Kajpr (1902-1959), pensatore acuto e dal talento straordinario, coraggioso predicatore e articolista, morto a seguito degli stenti patiti nei campi di concentramento nazisti e nelle carceri comuniste. È considerato testimone di un cristianesimo assoluto ed è accompagnato da fama di martirio. Nel 2019 è stato iniziato il suo processo di beatificazione, che dal 2021 è entrato nella fase romana. Kajpr era costantemente impegnato nell'intensa ricerca di Dio in tutte le cose e, con ciò, anche di modalità per diffondere la fede in Gesù Cristo tra i propri contemporanei, specialmente tra quelli dalla fede tiepida. Proprio per questo, con eccezionale capacità di discernimento, mostrò la luce che il cristianesimo gettava sulle vicende del tempo nella vita sociale e quale atteggiamento adottare verso di esse. I suoi testi erano espressione di interesse per le questioni pubbliche e per il bene materiale, così come per la salvezza eterna di tutte le persone.Ciò lo portò appunto a criticare le tendenze totalitaristiche della sua epoca, cosa di cui dovette pagare le conseguenze con le sue sofferenze e la sua morte. Le sue qualità fanno di lui un rappresentante del rinnovamento cattolico preconciliare.
Il sacramento dell'altare è stato costantemente al centro della riflessione di Lutero tanto da diventare il tema a cui ha dedicato più scritti. In un primo momento Lutero è impegnato in una profonda polemica con gli abusi a cui la chiesa cattolica aveva sottoposto il sacramento. Con l'emergere dell'ala più radicale della Riforma (in particolare Zwingli e Ecolampadio) - che sosteneva un'interpretazione simbolica delle parole dell'istituzione e negava che il corpo e il sangue di Cristo fossero fisicamente presenti nel sacramento - Lutero metterà sempre più a tema il realismo della presenza del corpo e sangue di Cristo in forma fisica nel sacramento, la negazione della quale compromette non solo il senso della Cena ma dell'intero evangelo. I testi qui raccolti, tutti inediti in italiano, aiutano a capire la progressiva messa a fuoco del carattere corporeo della presenza di Cristo soprattutto a motivo dello scontro insanabile con coloro che Lutero chiama fanatici, che darà vita ad una frattura nel mondo della Riforma durata molto a lungo. Il volume raccoglie i seguenti testi: Sul ricevere il sacramento sotto entrambe le specie (1522), Sull'adorazione del sacramento (1523); Sermone sul sacramento del corpo e del sangue di Cristo contro lo spirito fanatico (1526), Le parole di Cristo "questo è il mio corpo ... ecc. " restano ancora salde contro i fanatici (1527); Breve confessione sul Santo Sacramento (1544).
Evangelii gaudium. I semi di un pontificato. Gioia e fraternità: nuovi "luoghi teologici" / Evangelii gaudium. The Seeds of a Pontificate. Joy and Fraternity: New "Theological Sources" Philippe Bordeyne - Waldecir Gonzaga, Joie et fraternité: semences et premiers fruits du pontificat de François / Joy and Fraternity: Seeds and First Fruits of Francis' Pontificate (in trad. italiana e spagnola) Prima sessione: 25 maggio - Rio de Janeiro Card. Orani João Tempesta, O.Cist., Saluto / Opening words Maria Clara Lucchetti Bingemer, Alegría y fraternidad: ejes de una santidad humanizadora / Joy and Fraternity: Axes of a Humanising Holiness Peter Casarella, Alegría y fraternidad, factores de renovación para una iglesia mundial / Joy and Fellowship, Factors of Renewal for a World Church Carlos Eduardo Ferré, La familia come sujeto social y político y su rol en espacio público. Una visión desde el pensamiento social de la iglesia / The Family as a Social and Political Subject and its Role in Public Space. A Wiew from the Social Thought of the Church Seconda sessione: 26 maggio - Roma Card. José Tolentino de Mendonça, Saluto / Opening words Gilfredo Marengo, Trasformazione missionaria della Chiesa: una rinnovata recezione del Vaticano II / Missionary Transformation of the Church: a Renewed Reception of Vatican II Isabella Guanzini, La gioia di credere: dire Dio nel "cambiamento d'epoca" / The Joy of Believing: Saying God in the "Change of Age" Vincenzo Rosito, La fraternità tra ecclesiologia politica e innovazione sociale / Fraternity between Political Ecclesiology and Social Innovation Indice annata 2023.