
Il volume mette in luce in maniera sintetica ed efficace l'intuizione che ebbe San Vincenzo de' Paoli nel promuovere e valorizzare la capacità delle donne di ogni condizione ad operare per alleviare la povertà e la sofferenza.
Secondo un'opinione diffusa il cattolicesimo è un tratto unificante degli italiani, con una tradizionale frattura tra Lombardo-Veneto "bianco" e regioni "rosse". Ma quanto c'è ancora di vero in questa geografia? Quanti sono i cattolici praticanti e in quali aree del paese sono più numerosi? Da alcuni interessanti indicatori (frequenza alla messa, otto per mille, insegnamento della religione, matrimoni civili, nascite fuori dal matrimonio) risulta che i praticanti sono una minoranza del 30-40% concentrata nelle regioni del Sud, la vera zona "bianca". Per un verso, dunque, il cattolicesimo si accompagna a una sindrome meridionale fatta di minore ricchezza, inefficienza delle istituzioni e carenza di capitale sociale; per un altro, nella generale crisi della partecipazione sociale e politica, i movimenti ecclesiali costituiscono una risorsa tale da fornire alla Chiesa-istituzione un forte potere di veto.
"Il presente libro è un'opera di alta divulgazione che i propone di descrivere la vita e le opere di un grande concittadino, Ildebrando di Sovana, poi papa Gregorio VII, per permettere di rinfrescare le memorie di lontani studi giovanili e di avere una conoscenza meno superficiale di colui che è stato protagonista di uno dei conflitti più importanti nella storia dell'Europa medioevale. Si tratta di un testo di facile lettura e di notevole fattura che appassiona". (Dalla Prefazione di Domenico Maselli)
Pioniere del laicato cattolico in Vaticano nel tempo del post-Concilio, il Prof. Avv. Guzmán Carriquiry Lecour, nato in Uruguay, ha prestato servizio presso la Santa Sede durante ben cinque pontificati con importanti responsabilità dirigenziali. Da Paolo VI a Papa Francesco, l'autore ripercorre in queste pagine la sua singolarissima esperienza di lavoro nella Curia romana; ricorda aneddoti, incontri personali con i pontefici, la vita familiare negli ambienti clericali. Non mancano riflessioni critiche sugli organismi vaticani e sul governo centrale della Chiesa, insieme ad alcune proposte per il futuro. Lo sguardo dell'autore è tutto rivolto alla vita della Chiesa – in modo speciale alla riforma intrapresa da Papa Francesco – che oggi, come mai in passato, deve confrontarsi con trasformazioni e sfide sempre nuove.
Questo libro, dice l'autore nella sua Introduzione, è un omaggio affettuoso e riconoscente al grande Aquinate, di cui abbiamo voluto mettere in risalto soprattutto il suo magistero dottrinale, sollecitati in questo da alcune affinità: il condividere lo stesso ideale di vita religiosa (l'ordine domenicano) che ha come programma apostolico la predicazione della verità; il fatto di svolgere la stessa attività di docenza e di ricerca teologica di cui egli è esemplare e sommo maestro; il trovare in lui una consonanza di metodo, di princìpi, di dottrina vivamente raccomandati dalla Chiesa, maestra di verità (p. 7).
In sette capitoli e un Excursus, a scansione cronologica, viene delineato un profilo della storia della Chiesa Ortodossa Russa. Il taglio narrativo, tutto incentrato sui fatti e sui personaggi, rende la lettura facile e coinvolgente; le riflessioni storiche e teologiche, disseminate lungo la narrazione, aprono continue finestre di comprensione su un cristianesimo che si è nutrito di fonti e di contesti del tutto diversi da quelli dell'Occidente.
Di fondamentale importanza il capitolo dedicato al concilio che la Chiesa Ortodossa Russa ha celebrato nel bel mezzo della rivoluzione d'ottobre: solo attingendo alla maturità teologica e spirituale di quell'avvenimento, la Chiesa ha potuto attraversare il deserto del marxismo-leninismo applicato e conservare la fede per il popolo credente.
Ai primi del ’900 la Chiesa ortodossa russa chiede allo zar Nicola II la possibilità di convocare un concilio e ottiene l’autorizzazione alla sua preparazione, durata 12 anni. Il Concilio locale di Mosca del 1917-1918 viene aperto nell’agosto 1917, alla vigilia della Rivoluzione d’ottobre e mentre la prima guerra mondiale è in corso. Gli avvenimenti storici e religiosi si intrecciano con quelli politici: il Concilio si attiene all’ordine del giorno programmato, ma contemporaneamente il Consiglio dei commissari del popolo trasforma con i suoi decreti il volto della società e ridefinisce il ruolo della Chiesa russa di fronte allo Stato.
Il Concilio ristabilisce il Patriarcato, soppresso da Pietro il Grande due secoli prima, ristabilisce altresì la dottrina della sobornost’ (conciliarità, comunionalità), riforma le eparchie, le parrocchie e il monachesimo. All’interno dell’elaborazione storica, teologica ed ecclesiale emergono il ruolo politico e sacrale dello zar nonché il suo «martirio», il passaggio dalla Chiesa di Stato alla Chiesa dello Stato, privata di ogni legittimità, che riesce a sopravvivere grazie ad alcune importanti delibere conciliari e al principio fondamentale della sobornost’ che pure darà vita alla teologia e alla filosofia dei pensatori della diaspora russa, soprattutto in Francia e negli Stati Uniti.
Attingendo agli atti conciliari e dando voce soprattutto ai protagonisti del concilio, il volume mette in rilievo gli aspetti storici, teologici ed ecumenici di uno dei più importanti eventi dell’intero mondo cristiano del XX secolo.
Sommario
Sigle e abbreviazioni. I. La preparazione del concilio e il contesto storico-politico. II. Il grande concilio locale di Mosca del 1917-1918. III. La riforma del governo supremo della Chiesa: la sobornost’ e il ristabilimento del patriarcato. IV. La riforma del governo eparchiale. V. La riforma della parrocchia. VI. La riforma del monachesimo. VII. Il massacro della famiglia imperiale tra politica e teologia. VIII. Il concilio dopo il concilio: la ricezione.
Note sull'autrice
Angelica Carpifave è studiosa di storia e cultura russa, ha diretto l’Istituto italiano di cultura a Mosca e ha costituito la Fondazione Culturale Helikon Onlus, con sede a Roma, riconosciuta dallo Stato, che ha realizzato importanti scambi tra l’Italia e la Russia.È professorehonoris causa dell’Università Statale Culturale della capitale russa. Ha tenuto seminari di storia della Chiesa ortodossa all’Università di Bologna e di Storia della cultura e della spiritualità russa all’Accademia teologica di Mosca. È visiting professor alla Scuola di dottorato e alti studi teologici dei santi Cirillo e Metodio (Mosca) e al Centro di Ricerche di Studi storici e umanistici dell’Università Nazionale MIFI di Mosca. Tra le sue pubblicazioni: Splendori della Corte degli Zar (Electa 1999), Conversazioni con Alessio II Patriarca di Mosca e di tutte le Russie (Mondadori 2003) e Storia della Chiesa Ortodossa Russa. Tra messianismo e politica. Presentazione di Sua Santità Alessio II Patriarca di Mosca e di tutte le Russie (EDB 2009).
Il libro raccoglie le profezie enunciate nel 1935 da Angelo Roncalli, allora delegato apostolico in Turchia, che sarebbe poi divenuto Papa con il nome di Giovanni XXIII. Introdotto, dopo una serie di esperienze supernormali, in una società segreta iniziatica, Angelo Roncalli dettò le sue profezie, che vennero scritte dal gran Cancelliere e sarebbero dovute rimanere segrete. Queste profezie si distinguono soprattutto per la loro chiarezza: non chiavi ermetiche, non giochi di parole, non il compiacimento dell'anagramma, del riferimento sibillino. Le frasi sono chiare, nomi e avvenimenti sono citati in un preciso ordine cronologico.
Quali elementi rendevano al tempo stesso peculiare e rappresentativo il più grande Stato dell’Italia centro-settentrionale del tardo medioevo, lo Stato della Chiesa, poco indagato nonostante dimensioni e importanza? Per comprenderne la storia, ricorrere alla chiave interpretativa dell’eccezionalità pontificia non basta.
Nel medioevo (e non solo), le specificità del potere temporale dei papi diedero vita ad istituzioni e meccanismi di governo talvolta del tutto unici. Lo mostrano bene l’uso papale dei giuramenti di vassallaggio e delle idee feudali di sovranità, le relazioni fra la Curia e le città grandi e piccole dello Stato, i rapporti con i regimi signorili e con le aristocrazie.
Tuttavia, se per questi aspetti lo Stato dei papi si distinse dagli altri Stati tardomedievali, alcuni importanti caratteri comuni assunsero proprio qui una particolare evidenza, rendendo lo Stato della Chiesa un punto di osservazione privilegiato: ripercorrerne le vicende permette così di meglio comprendere la storia di tutti gli Stati italiani del tempo.
Sandro Carocci insegna Storia medievale presso l’Università di Roma “Tor Vergata”. Tra le sue pubblicazioni: Baroni di Roma. Dominazioni signorili e lignaggi aristocratici nel Duecento e nel primo Trecento (Roma 1993); Il nepotismo nel medioevo. Papi, cardinali, famiglie nobili (Roma 1999). Ha progettato e curato i volumi relativi al medioevo della Storia d’Europa e del Mediterraneo (Roma 2006-2007).
Introduzione
1. Potere e debolezza: XI-XIII secolo. 2. Potere e debolezza: XIV-XV secolo. 3. Strutture di amministrazione. 4. Assetti territoriali. 5. La concezione del potere e dello stato. 6. Le peculiarità del sovrano pontefice. 7. Baroni e vicari apostolici. 8. Città e cives ecclesiastici.
1. Una storia della feudalità pontificia
1. Concetti e ambiti. 2. 1000-1150. 3. Da Adriano IV a Innocenzo III. 4. Da Innocenzo III all’Albornoz. 5. Dall’Albornoz alla «grande recupera» di metà Quattrocento. 6. Dalla metà del Quattrocento al tardo Cinquecento: l’eredità del passato.
2. Patrimonium beati Petri e fidelitas in Innocenzo III
1. Il Patrimonio di San Pietro, le Terre Ecclesie. 2. La concezione della sovranità.
3. Città e governo papale nel Quattrocento
1. Bonifacio IX. 2. Dalla riorganizzazione di Martino V alla crisi degli anni Trenta. 3. Il consolidamento di metà secolo. 4. Alcune fonti particolari. 5. Le città con governatore. 6. Il controllo sulle finanze comunali. 7. Altre forme di presenza statale. 8. Specificità regionali ed elementi comuni. 9. Oligarchie urbane e politica papale. 10. Considerazioni finali.
4. Signorie cittadine, statuti e governo papale (XIV e XV secolo)
1. Papato e signoria: alcuni elementi. 2. Il papato e la potestas condendi statuta. 3. Aspetti della legislazione papale e provinciale. 4. Esame degli statuti. 5. Conclusioni.
5. Bonifacio VIII e il comune romano
1. Roma arricchita e grata. 2. Roma assoggettata. 3. Roma anticolonnese. 4. Bonifacio VIII e Roma.
Opere citate
Indice dei nomi e dei luoghi
Un ex fisico entrato in monastero racconta in prima persona la sua nuova vita. Uno stile avvincente in un testo che affronta in modo originale la questione sempre attuale del complesso rapporto tra scienza e fede.

