
Scrive p. Serafino Tognetti nella introduzione di questo testo: "Finalmente un libro che parla bene dei preti". Abbiamo anche noi i nostri eroi. Come possono questi uomini di Dio stare ore ed ore in confessionale, spendersi dalla mattina alla sera, donarsi senza risparmiarsi un attimo senza ricevere nulla in cambio, se non li spingesse uno sconsiderato amore per Dio e per le anime? Questi sono i nostri eroi, i nostri santi e amati sacerdoti. L'autrice ne ha incontrati tre, ed è rimasta folgorata. I tre sacerdoti che le hanno dato Dio, ossia la vita vera, non potevano rimanere mute realtà rattrappite da chiudere nel cassetto dei ricordi. No: essi sono la Chiesa viva che pulsa e che è presente nelle nostre strade, checché se ne dica e benché si tenti di offuscarla ostentando in continuazione solo la parte oscura. Don Rodolfo, don Luigi, don Divo, sono tre giganti che hanno segnato l'anima di Mariadele Orioli. Di due di loro si sta occupando anche la Chiesa per vagliarne le virtù, al fine di proporli come santi da canonizzare. Non possiamo che ringraziare commossi l'autrice, che ci fa conoscere lati dei tre che non conoscevamo: l'umiltà potente di don Rodolfo, l'identificazione col Cristo di don Luigi nel ministero della confessione, l'epistolario personale e straordinario di lei con don Divo Barsotti, grande mistico contemporaneo. Sono perle che escono dall'esperienza puramente personale di Mariadele Orioli e divengono ricchezza per tutta la Chiesa.
Il "Perì archôn" di Origene (185-254) è la prima opera giunta a noi in cui viene proposta una presentazione d'insieme del mistero cristiano. Il trattato intende fornire un'interpretazione delle principali verità del cristianesimo fondata sulla Scrittura, ma articolata in modo tale da inserirsi nella tradizione filosofica greca. Origene, con ammirabile onestà intellettuale, tratta i principali argomenti della teologia cristiana, Dio, le creature razionali, il mondo e la sacra Scrittura. Da una parte espone i contenuti della rivelazione, dall'altra conduce un'indagine molto libera e aperta sui punti non definiti dalla rivelazione perché gli amanti della verità possano dedicarsi alla ricerca della sapienza. Un'opera controversa sin dalla sua pubblicazione, che è stata comunque fondamentale nello sviluppo del pensiero cristiano.
Come si spiega il fatto che quando facciamo esperienza di Dio, quando lo sentiamo vivo in noi, tutto il resto non conta più, e anche le cose più nobili, lo studio stesso diventa spezzatura? Il mondo visibile, così bello ed espressivo, appariva a Charles meno reale di quello invisibile. Che velo e quale tenda è questo mondo dei sensi! Bello, ma sempre un velo. Questo mondo appare ai nostri occhi come un velo vano, che, malgrado i suoi molteplici colori, non può nasconderci la visione di ciò che sta dietro. Noi cominciamo a poco a poco a percepire che non ci sono che due esseri in tutto il creato: la nostra anima e Dio che l'ha creata. (Da Charles Stephen Dessain, John Henry Newman, a cura di B. Picascia, nell'Anno della Fede 2013).
Laici e Vangelo in terre del Mezzogiorno è la prima visitazione storiografica, ricca di documenti inediti, sulla diocesi di Aversa, la più importante, dopo la sede metropolitana di Napoli, per dimensione demografica. Il contenuto del libro è rigorosamente fondato su testimonianze dirette e personali dell'Autore, con documentazione tratta da archivi pubblici e privati, di cui si dà conto nell'apparato delle note e in Appendice, con il sostegno di altre fonti, di tipo narrativo, costituite da monografie dell'epoca e da stampa periodica locale.
Il volume fa parte di un progetto avviato dall'Istituto Paolo VI come forma paradigmatica di lavori per una nuova storiografia dell'Azione Cattolica Italiana incentrata sulla dimensione regionale dell'Associazione, attraverso la visitazione archivistica delle realtà diocesane.
Il volume è il frutto d'indagini negli archivi sia romeni che italiani(statali e ecclesiastici) e pontefici configurandosi come un contributo alla ricerca storica di un periodo difficile della Romania. Strutturato in tre parti, il libro è un lavoro d'inchiesta rigorosa e ricco di implicazioni che porta alla luce una vasta mole di fonti inedite. L'autore ricostruisce il rapporto Stato-Chiesa, non poco tormentato e conflittuale, tra il regime di Bucarest e le principali confessioni del Paese cioè ortodossa e cattolica di entrambi i riti. Nella prima parte si tratta su alcuni aspetti importanti della storia della Chiesa in Romania nel XX secolo: la nascita del Patriarcato e la firma del Concordato con la Santa Sede. La seconda parte presenta del modo in cui le confessioni, sia ortodossa sia cattolica, hanno risposto alle ingerenze più insistenti del regime sin dall'arrivo al potere del governo filosovietico del Dr. Petru Groza il 6 marzo 1945. L'ultima parte si occupa del confronto con le autorità comuniste, per alcuni momento di compromesso e per altri invece di resistenza o di scontro aperto.
Sono molte le storie che in duemila anni sono state raccontate intorno al destino del legno al quale fu inchiodato il Salvatore del mondo. Così come sono innumerevoli i prodigi che si ritiene abbia compiuto, dalle guarigioni operate attraverso il contatto con un suo pezzo alle visioni avute da uomini e donne di fede. La croce di Cristo e il culto che si è sviluppato intorno a essa da sempre affascinano e intrigano. Secondo alcuni storici moderni, lo strumento di supplizio al quale fu appeso il Figlio di Dio aveva una forma diversa da quella che tutti immaginiamo ed era simile a una T. Per altri si trattava invece di un semplice palo. Olmi ha preso spunto da queste teorie per indagare in profondità tutti i misteri che avvolgono il simbolo della fede cristiana, a cominciare dalla sua sparizione dopo la deposizione di Gesù nel sepolcro. Nell'impossibilità di ricostruire con certezza scientifica un evento ormai troppo distante, al quale soltanto la fede permette di avvicinarsi, questo saggio ha il merito di riproporcene la storia da un punto di vista nuovo.