
Dio non ha figli preferiti. Ciò che ha funzionato per me funzionerà anche per te. Non importa se tu sei un ministro ordinato o una casalinga, il tuo livello di istruzione o la tua posizione nella vita non hanno alcuna importanza quando si arriva alla preghiera. Come Dio ha operato per mezzo di uomini e donne nel passato, così può operare ora per te. Le persone vengono regolarmente nel mio ufficio perché preghi per loro. Ho visto zoppi camminare, ciechi vedere e paralitici saltare dalle sedie a rotelle per la potenza di Dio. Sono speciale? Ho detto che Dio non ha figli preferiti. Possiamo avere tutti la potenza nella preghiera se siamo disposti a pagarne il prezzo. Paul Yonggi Cho Il Pastore Paul Yonggi Cho è un miracolato: adolescente stava morendo a causa di una grave tubercolosi fulminante. Avendo accettato Gesù Cristo come Signore e Salvatore, grazie alla testimonianza di una giovane cristiana coreana, la sua vita di buddista fu sconvolta e trasformata dall'Evangelo. Completamente guarito, cominciò il suo ministero cristiano con un minuscolo gruppo di appena cinque persone sotto una vecchia tenda abbandonata dai soldati americani. Lo sviluppo di quella chiesa è il seguito dei miracoli di Dio. Difatti la Yoido Full Gospel Church conta oltre 630.000 membri e si trova a Seul, nella Corea del Sud. Ogni settimana i suoi membri si suddividono in ben 51.000 gruppi di preghiera nei diversi quartieri della città. La domenica sette servizi di culto, lode e adorazione negli immensi auditorium della chiesa centrale danno la possibilità a tutti i credenti di intervenire. La Corea del Sud vive oggi il più grande risveglio cristiano che sta contagiando e trasformando l'intera nazione.
“Quanto ci è donato di vivere appartiene a tutta la chiesa perché è un dono di Dio”: così mi scriveva mons. Henri Teissier, arcivescovo di Algeri e autore di queste pagine. Cosa può significare il permanere di una seppur minuscola presenza di chiesa in un paese musulmano? “Noi non siamo in un paese musulmano per essere martiri, siamo in un paese musulmano per essere amici. Allora speriamo di poter uscire da questa situazione, perché cerchiamo dei fratelli, non delle persone che ci uccidano”. Da queste lettere, omelie e messaggi radiofonici – con i quali l’arcivescovo si rivolge ai suoi sempre meno numerosi fedeli e al sempre più numeroso uditorio d’Algeria e del mondo intero – traspare la radicale testimonianza evangelica di una chiesa che, in nome di Cristo crocifisso e risorto, non abbandona l’amico nell’ora della prova, ma gli resta accanto per divenire, insieme con lui, “oscuri testimoni della speranza” (dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).
Henri Teissier (Lione 1929), dal 1973 al 1980 vescovo di Orano (Algeria), poi coadiutore del cardinale Duval ad Algeri, dal 1988 è arcivescovo della medesima città. È presidente della Conferenza episcopale dell’Africa settentrionale.
  
