
Quando riconoscerete chiaramente la Sua voce che parla al cuore, la vostra vita non sarà più la stessa. Potrete riflettere su come lo Spirito Santo vuole guidarvi a: essere trasformati nelle emozioni e nel carattere discernere la guida, le benedizioni e la protezione di Dio ricevere l'eredità messa da parte per voi come figli di Dio realizzare la volontà di Dio per la vostra vita. Lo spirito Santo è vicinissimo - che dono meraviglioso! Com'è confortante poter camminare nella potenza e nella presenza dello Spirito Santo in ogni ambito della vita.
Un piccolo libro che racchiude un grande tesoro: cinque schemi per recitare il Rosario al Sacro Cuore. Gli schemi rispondono a tutte le esigenze: la preghiera personale, la preghiera comunitaria, la preghiera meditata, la preghiera tradizionale del Rosario con le meditazioni di papa Francesco. In un formato pratico ed economico il Rosario al Sacro Cuore può essere portato sempre con sé e recitato in ogni momento della giornata.
Trenta tappe che accompagnano la riflessione e la preghiera al Sacro Cuore: giugno, il mese che gli è tradizionalmente dedicato, ma anche qualsiasi altro mese dell'anno. Ogni giorno diversi autori offrono gli strumenti per vivere il culto al Sacro Cuore: la meditazione, la preghiera, l'impegno quotidiano, la frase da portare con se. Il testo è arricchito da una sezione finale (30 Spunti di riflessione) dedicata al culto del Sacro Cuore e firmata dal magistero di san Paolo VI, papa Pio XI e papa Pio XII.
C'è una santità molto evidente di alcuni uomini, ma c'è anche la santità sconosciuta della vita quotidiana: è quella testimoniata da Charles de Foucauld, che ha voluto imitare l'esempio della vita nascosta di Gesù a Nazareth. Frate Charles ha cercato di manifestare il Vangelo in maniera laboriosa e nascosta, nel silenzio in cui Dio dimostra la sua presenza nella forma di una "brezza leggera". Lui, che voleva "gridare il Vangelo con la vita", ha dimostrato che i gesti semplici possono parlare di Gesù.
"Oggi si cerca molto il silenzio. Talvolta lo si confonde con lo stordimento o con la dimenticanza di sé attraverso pratiche psichiche derivate dall'Oriente. Il vero silenzio non è dimenticanza, è conoscenza." Dalla prefazione di mons. Massimo Camisasca. Non siamo esseri gettati nel mondo, ma siamo figli di un Padre che non solo ci rivendica, ma ha un progetto su ciascuno di noi. E possiamo vivere nel suo abbraccio se impariamo ad ascoltarlo e a stare ogni giorno nell’orizzonte della sua presenza. Questo libro, maturato nel solco degli scritti del teologo Hans Urs von Balthasar, ci insegna come vivificare il silenzio come il luogo e il tempo in cui Dio parla al cuore dell’uomo e come saper discernere prima di tutto la chiamata, la vocazione su cui rendere l’esistenza piena. Don Andrea D'Auria è nato a Sesto San Giovanni (Mi) nel 1964. E' stato ordinato sacerdote nella Fraternità Sacerdotale dei Missionari di san Carlo Borromeo, di cui è Procuratore Generale nel 1992 ed è attualmente docente di Diritto canonico.
Catherine Ternynck sa bene che è difficile parlare dell'anima, destinata a essere figura di assenza in un mondo troppo pieno. Lo sa per i tanti anni passati ad ascoltare storie personali nel suo studio di psicanalista, e lo sa per aver dovuto affrontare l'esperienza della perdita improvvisa del marito. Proprio quel dolore l'ha messa in cammino, alla ricerca dei segni discreti di un passaggio, di un richiamo che induce a guardare cose e persone in maniera nuova, a vivere diversamente il mondo. Da quel percorso così intimo è nato questo libro: non un saggio di psicologia né un testo di educazione spirituale, piuttosto una sorta di 'poema in prosa', una meditazione finissima che rende il mondo permeabile al mistero. Intervallati da passaggi scritti in prima persona che illuminano la condivisione di una ferita e della sua cura, tanti piccoli racconti ispirati a incontri ed esperienze personali, narrazioni vivide e toccanti che non cedono mai al sentimentalismo... Tutti ci interpellano, ci consegnano le loro storie. Storie di anime che a volte rimangono sospese, ma in cui sempre veniamo condotti all'incontro con un soffio, un refolo, un accenno d'una presenza assente che diventa possibilità e promessa.
Il testo è composto di due parti. Nella prima sono raccolte le omelie per le ordinazioni sacerdotali mentre nella seconda parte si trovano le omelie per le Messe crismali. Scrive il Patriarca di Venezia: «Durante l'ordinazione presbiterale, di fronte alla Chiesa agli ordinandi viene chiesto di assumere gli impegni propri delle promesse sacerdotali; esse caratterizzeranno, plasmeranno e faranno crescere il loro sacerdozio. Con questo gesto che compiono liberamente si impegnano ad aderire a ciò che gli verrà, di volta in volta, chiesto dalla Chiesa e ad andare dove sarà necessario. È bello, quando si è interpellati, dire semplicemente: sì. Un sì anche faticoso, che però genererà in chi lo dice una gioia profonda di cui continueremo a rimanere sorpresi. Gesù, lo sappiamo, ha promesso il centuplo in questa vita e, poi, la vita eterna (cfr. Mt 19, 29)».
Un semplice percorso spirituale, da vivere con i ragazzi, attraverso quei 14 gesti del cuore umano che sono le opere di misericordia, che servono al corpo per nutrire anche l'anima e sanano l'anima per rendere migliore il mondo dei corpi. Per ogni opera vengono offerti alcuni contributi: una meditazione tratta dalla vita di tutti i giorni di un "curato di campagna", l'autore stesso; l'esame di un "documento inedito" che proviene da un testimone molto "originale" dell'epoca di Cristo, Giuda Iscariota; un insegnamento di papa Francesco che ci collega allo spirito autentico dell'Anno giubilare; alcune provocazioni e appunti sparsi, quasi i "post" di un blog su Internet; e infine un piccolo impegno, concreto e verificabile, per praticare l'opera di misericordia e vivere il Giubileo.
Il discernimento è per ogni cosa e per tutti i tempi della vita: per chi diventare e come attuarlo. Per chi essere e per come rimanere. Per come educare. Per verificare se si sta facendo bene come genitore. Lo è anche nella vita della Chiesa, per il ministero presbiterale, per i diversi organismi di partecipazione alla vita ecclesiale, per i singoli credenti, per la vita spirituale delle parrocchie, per come utilizzare i soldi, per la gestione della vita affettiva e sessuale. Per le scelte che un gruppo deve fare. Ma la differenza la fa proprio il sequel. Scelgo seguendo chi? "Al seguito di chi" posso dire se sto scegliendo correttamente? Noi rispondiamo: in relazione con il Cristo! Al suo seguito, appunto! Il discepolo è tale proprio perché è al seguito di Gesù.
«Dal chiuso dei seminari escono le forme di vita più disparate e più imprevedute», ebbe a scrivere Ernesto Buonaiuti nella sua autobiografia, lui che il seminario aveva bollato come «irrequieto e di idee avanzate e pericolose ». La lotta lanciata dal colle Vaticano contro il modernismo ne determinò la scomunica nel 1926 e l'antifascismo esibito non ne facilitò l'esistenza. Morì nel 1946 senza riconciliarsi con la Chiesa, e tuttavia rivendicando il proprio sacerdozio. Questo libro apre una porta verso un uomo dilaniato, amante della Chiesa ma non per questo obbediente, disposto a discutere le proprie convinzioni ma non ad accantonare il rigore intellettuale in virtù di una professione di fede. Ernesto Buonaiuti, dirompente profeta del dialogo tra fede e modernità, forse privo della mitezza necessaria a favorire ogni vero scambio, torna allora come prezioso testimone di una stagione indimenticabile - ma spesso dimenticata - della recente storia cristiana.
La raccolta "Incontrarsi. Sui passi di don Tonino" viene proposta come strumento di incontro con noi stessi, con i nostri compagni di strada, con Dio in noi e con noi in Dio. La scelta dei testi è stata sorretta dalla convinzione che il percorso indicato come "Il Cammino di don Tonino- può essere inteso come cammino "con- don Tonino, le cui riflessioni aiuteranno i viandanti. È un itinerario interiore quello che il pellegrino si appresta a compiere; un itinerario lungo come tragitto stradale, ma ancor più arduo, sebbene breve, come cammino personale che va dalla testa ai piedi. Don Tonino Bello non è lontano. Se con il suo esempio è dinanzi a noi, con la sua parola è ancora in mezzo a noi, testimoniando con la sua vita quanto auspicava avvenisse da parte dei suoi chierici: Io vi auguro che non stiate mai in testa e neppure in coda, ma possiate stare sempre in mezzo al popolo, come Gesù.
La complessità del mondo contemporaneo porta con sé il tratto del pluralismo e, con esso, le spinte più contradditorie. In questo contesto, è facile cedere a tendenze disgregatrici e antagonismi più spietati. Papa Francesco nell'enciclica Fratelli tutti ci invita ad "accarezzare il conflitto". Accarezzare il conflitto per unire e mettere insieme le ragioni di tutti, per imparare anche a litigare bene e per confrontarsi in modo costruttivo. Quali sono dunque gli atteggiamenti da adottare? Quali i germi del Vangelo da disseminare? Come sapere che è proprio nel concreto e nel reale che Dio ci attende? Con il suo consueto linguaggio confidenziale e diretto, il Dottor Aceti, dalle pagine di questa piccola perla, suggerisce modalità, ispirazioni e criteri per entrare in questo mistero e in questa sfida inevitabile: entrare nei conflitti per portavi luce, serenità e appianamento.