
Attraverso la parabola del respiro, elemento essenziale alla vita di ogni creatura, l’Autore ci conduce:
– a ringraziare per il Soffio divino di cui siamo plasmati;
– a riconoscere la nostra vita come un dono;
– a prendere consapevolezza di noi stessi;
– ad imparare a coniugare passato-presente-futuro;
– ad amare il nostro corpo, fosse anche malato;
– a sentirsi parte della danza della vita con tutto il creato;
– a scoprire Gesù come “guru”, maestro compassionevole il cui respiro ridà Vita, perché è respiro di Dio.
L'autore, ateo convinto, immerso in una vita dissoluta e viziosa, senza freni e senza meta, priva di un senso diverso dall'appagamento momentaneo, si trova improvvisamente a vivere delle situazioni straordinarie nella vita ordinaria. È il modo di agire del Padre, che ha un suo disegno d'amore anche per il più perverso e irrecuperabile dei suoi figli: lo cerca, lo chiama in mille modi per attirarlo a Sé, sempre con dolcezza, senza mai obbligarlo a credere ma dandogli segni e lasciandogli il libero arbitrio. Così, nolente o volente, l'autore che era bestemmiatore, si lascia plasmare dalla forza delicata di Dio. Un libro per l'ateo, per il giovane sviato o confuso dalle "promesse di felicità" che la nostra società di false mete propone, per chi è arrabbiato con la Chiesa e ha bisogno di scoprire la verità oscurata dal mondo moderno in mano al falso dio denaro, per il cristiano che sta vivendo la propria fede con tiepidezza.
Questo libretto inaugura una nuova collana della Sanpino: "La fede legittimata". Essa si propone l'obiettivo di presentare le ragioni (anche "laiche") per cui "credere oggi" è una buona scelta in una stagione di crescente secolarizzazione in cui la fede è sotto assedio. Li firma il super collaudato catecheta don Pino Pellegrino, sulla base del consiglio suggerito recentemente da Papa Francesco al Dicastero della Fede: presentare «in modo convincente» le ragioni per cui credere oggi. Sono testi brevi, ma vigorosi che affrontano temi fondanti il "Credo" cristiano.
La bellezza: uno dei miti di sempre che fa battere il cuore, magnetizza e alimenta oggi un'industria dal fatturato in continua crescita. Fino a creare l'illusione dell'eterna giovinezza. Ma esiste anche un'altra bellezza (quella «che salverà il mondo» secondo un'espressione di Dostoevskij) evidenziata e diffusa dalla persona "veramente buona". Di questo parla in maniera appassionata l'autore nel presente opuscolo, puntando soprattutto sul valore della dimensione interiore, condivisibile anche dai... "non belli" esteriormente, giustificandola e proponendo le migliori strategie per tonificarla.
Ogni volta che preghiamo l'Ave Maria confidiamo nel ruolo fondamentale che è stato affidato alla Madonna: esserci Madre e quindi essere mediatrice privilegiata fra noi e il suo Figlio Gesù. Questo testo ci invita a suscitare nel nostro cuore profonda confidenza in Maria, serena certezza nel suo affetto materno, dolce tranquillità di spirito al pensiero.
L'opuscolo suggerisce come prepararsi a vivere il Giubileo 2025; spiega il significato dell'anno giubilare, il valore del pellegrinaggio, il logo scelto come simbolo e offre i consigli ai catechisti su come parlarne ai bambini e ai ragazzi. L'autore, ricorrendo alla sua grande esperienza di uomo e prete "stagionato", imposta le sue riflessioni partendo dall'antico adagio "Finché c'è vita, c'è speranza» e trasformandolo in «Finché c'è speranza, c'è vita!». Riflessioni che vengono successivamente rivissute nel racconto di uomini e donne che hanno spinto in avanti il mondo. La Speranza è «la bambina che prende per mano le altre due bambine, la Fede e la Carità» (Jacques Peguy). È ciò che tiene in piedi la vita. Soprattutto in un tempo come il nostro. Sarà anche per questo che Papa Francesco ha messo questa virtù al centro del prossimo Giubileo.
Santa Caterina è stata nel corso della sua vita un'interlocutrice privilegiata di Dio Padre, si pensi al Dialogo con la Divina Provvidenza, dove Caterina in estasi parla direttamente con il Padre. Il volume prende in considerazione e analizza questo rapporto straordinario.

