
Un detto antico recita: «Lo Spirito dorme nella pietra, sogna nel fiore, si desta nell’animale e sa di essere desto nell’essere umano»
La pneumatologia, la branca della teologia che studia lo Spirito Santo, è la «cenerentola» delle scienze teologiche. L’indagine speculativa su cosa significhi e in che modo sia raccontabile l’azione dello Spirito di Dio è rimasta spesso ai margini della teologia.
In queste pagine Leonardo Boff, con la maestria intellettuale che gli è riconosciuta, affronta in maniera sistematica la natura, le manifestazioni e le declinazioni dello Spirito nelle vicende del mondo.
Boff traccia una nuova teologia dello Spirito per la tradizione cristiana occidentale nella quale, a suo giudizio, per troppo tempo «non è stata sufficientemente riconosciuta la missione dello Spirito: creare di nuovo; essere, nella storia, la fantasia di Dio per rendere continuamente buona-notizia il messaggio di Gesù».
Boff fa dialogare le ultime acquisizioni della scienza sulle origini e l’evoluzione della vita con una teologia della storia che rintraccia l’azione dello Spirito negli eventi recenti, ad esempio il Concilio Vaticano II, il crollo dell’impero sovietico, il sorgere della sensibilità ecologica, la nascita della teologia della liberazione…
Appoggiandosi su maestri e maestre di ieri e di oggi quali Ildegarda di Bingen, Gioacchino da Fiore, Paul Tillich e José Comblin, Boff indaga le multiformi espressioni dello Spirito Santo, attivo nelle pieghe dei giorni umani, in particolare a fianco degli ultimi. Perché «la Pentecoste è stata solo l’inizio».
Un'analisi che esplora le inquietudini e le derive contemporanee, scritta da uno dei maggiori vaticanisti. L'Autore indaga le scomposizioni in corso nei sistemi spirituali, individua i segnali balbettanti di una forma di cristianesimo che nel ritorno faticoso allo Spirituale ritrova nella sua crisi una nuova capacita di opposizione all'uso feroce della verita, al mercato nero delle anime, alla manipolazione delle coscienze, del gene e dell'ambiente e all'abuso del Divino per fomentare guerra, terrorismo e violenza. Su queste sfide si confrontano con l'autore, nella sezione finale del volume, alcuni testimoni di frontiera: Pier Paolo Pasolini, Emmanuel Levinas, Sergio Quinzio e Massimo Cacciari.
La Regola di San Benedetto come testo fondativo del monachesimo di ogni tempo e luogo, capace di raccogliere e armonizzare esperienze diverse.
Un imbuto che raccoglie, incanala, integra e armonizza testi ed esperienze monastiche diverse: così padre Benoît Standaert definisce la Regola di san Benedetto, testo fondativo per il monachesimo di ogni tempo e latitudine. Dopo una vita trascorsa a “ruminare” queste pagine, assaporandole nel silenzio, scrutandole nella preghiera e intercettandone ogni suggestione nella vita monastica, l’Autore consegna anche al pubblico di lingua italiana il proprio Commentario. La sfida è far parlare l’antico con lo sguardo rivolto all’oggi. Questa è infatti il valore della Regola: restare sempre attuale e feconda, come una secolare fonte di acqua viva.
"La vita in Cristo è concepita mediante i santi misteri del battesimo, dell'unzione con il miron e della santa comunione": con questa immagine potente, che anche nella scelta dei termini richiama il mistero insondabile della generazione di un essere umano, Nicola Cabasilas apre quella che rappresenta la sua opera più importante, comunemente conosciuta come La vita in Cristo. Nei sette libri che la compongono, il teologo bizantino analizza in profondità i sacramenti fondanti della vita cristiana - battesimo, cresima eucaristia - indissolubilmente intrecciati affinché la Grazia di Dio operi nella vita spirituale e materiale di ciascuno. Pagine da leggere e rileggere, parole da gustare e assimilare, una vera e propria scuola di crescita personale dalla sorprendente attualità.
Aspettando la sua beatificazione, torna in libreria il racconto della straordinaria vita di Armida Barelli, la donna che 100 anni fa fondò l'Università Cattolica, unica tra tanti uomini e che si impose con le sue scelte e la sua tempra nel mondo cattolico femminile, cambiandone la storia.
Abbiamo bisogno di luce. Siamo in cerca di qualcosa che catturi il nostro sguardo e indirizzi il nostro cammino di vita costellato di ombre e qualche volta immerso nella notte più nera. Abbiamo bisogno di tornare a vedere le cose come sono, liberandoci dalle preoccupazioni della mente, dalla pioggia grigia della tristezza, per ritrovare la semplicità luminosa del nostro io profondo.
La dimensione religiosa è complessa e assume forme diverse a seconda delle caratteristiche individuali delle persone e dei contesti in cui si colloca. Questo libro offre un valido contributo all'analisi psicologica della dimensione religiosa e spirituale, che segue tre principali linee di indagine: le esperienze, le pratiche e le credenze. Il testo, con uno stile chiaro e puntuale, offre un'ampia panoramica di prospettive, integrando quella biologica e neuroscientifica a quella sociale, cognitiva, psicoanalitica e della personalità. La teoria è supportata dai risultati di recenti ricerche, facilitando la comprensione applicativa dei fenomeni studiati. Grazie a queste caratteristiche, il libro si rivolge sia agli studenti universitari sia ai lettori interessati a uno sguardo psicologico sulla complessità dell'esperienza religiosa.
Periferia «è una frontiera da osare, rischiando fallimenti, delusioni: è quella frontiera che abbiamo cercato quando non ci siamo più accontentati di ridurre il nostro annuncio alla scuola, ma l'abbiamo misurato sulla realtà del quartiere, perché sempre più parte di noi e della nostra città» scrivevano nel 1973 i fondatori di quella che avrebbe preso, da allora, il nome di Comunità di Sant'Egidio. La nuova edizione di questo Vangelo in periferia, rivisitando alcuni testi espressivi di un modo di comunicare il Vangelo a persone considerate "lontane", è un contributo non occasionale su un tema-chiave come il rapporto tra Chiesa e mondo operaio prima, e poi Chiesa e nuove periferie della società. È la parabola di una Chiesa "in missione", al centro del pontificato di Francesco, su cui fa luce l'ampio saggio introduttivo di Mario Marazziti attraverso una riflessione storico-ecclesiologica. Catechesi molto dirette, fedeli ai testi biblici, riguardanti la vita quotidiana di donne, ragazzi, uomini che sopportano lavoro precario e fatica, bisognosi di punti di riferimento: la Chiesa e la Bibbia possono essere centro della vita e antidoto allo spaesamento. È questa l'intuizione che sta alla base della Comunità di Sant'Egidio: la rivoluzione biblica, il Vangelo e la Bibbia per tutti, nessuno escluso. Una proposta di cristianesimo popolare e comunitario, che ha lo stile di un'autentica "antropologia dialogica" capace di creare ponti tra le periferie urbane e umane, le "periferie esistenziali" del nostro tempo.
«Padre Massimiliano Noviello nel suo lavoro di Postulatore della Causa di beatificazione e canonizzazione della Venerabile Serva di Dio Enrica Beltrame Quattrocchi si propone, con la presente biografia, di farne conoscere quanto più possibile il vissuto umano e il profilo spirituale. Queste pagine non solo raccontano con immediatezza i fatti così come sono avvenuti, ma fanno anche luce sugli stati d'animo e le disposizioni interiori che hanno guidato la Venerabile Serva di Dio fra gli avvenimenti della sua lunga vita, soffermandosi in particolare sul suo itinerario vocazionale. In Enrica Beltrame Quattrocchi prende fisionomia, infatti, una vocazione "nuova", quasi non catalogabile negli schemi tradizionali della vita consacrata o della testimonianza laicale. Il suo è uno stato di vita scelto come "vocazione e consacrazione espressa attraverso il quarto comandamento". La testimonianza di Enrica Beltrame Quattrocchi non lascia indifferenti. Aiuta a riconoscersi, come lei, tanto preziosi agli occhi di Dio e strumenti semplici dell'opera della Trinità. Conduce a vivere "con cuore dilatato, nella continua ricerca di Te e nella sollecita attenzione di carità verso tutti gli uomini".» (Dalla Prefazione di Marcello Semeraro). Introduzione di Domenico Battaglia.
Mario Albertini (1925-2013), prete di Vittorio Veneto che fu per 25 anni a Roma; dotato di una rara capacità di scrittura, ha diffuso in vita tra gli amici alcuni piccoli testi stampati a sue spese e molti di più ne ha lasciati nella memoria del computer, pronti per essere diffusi. Qui ne pubblichiamo dieci, il resto è accessibile on line in una pagina a lui dedicata che l'unione sacerdotale di San Raffaele Arcangelo di Vittorio Veneto, alla quale apparteneva, ha allestito nel proprio sito: istitutosanraffaele.it. Parabole, dialoghi con Dio, discussioni con gli scrittori sul mistero del male, quadretti di vita quotidiana vissuta nella gratitudine e nell'amicizia, poesie: sono tante le corde che quest'uomo sapiente ha saputo toccare con una scrittura asciutta e fresca, saporosa di vita. La pubblicazione è a cura dell'Unione Sacerdotale San Raffaele Arcangelo, che vi è presente con introduzioni alle diverse parti firmate dal direttore don Ermanno Crestani. Vi hanno collaborato Luigi Accattoli e Giovanni Benzoni, amici della stagione romana di don Mario, che sono restati in contatto con lui fino agli ultimi giorni.
"Signore, vorrei tre cose. La prima staccarmi da tutto il creato e purificarmi. La seconda operare e patir per voi e confidarmi in voi nelle maggior cose, che immaginar si possa. La terza con grandezza d'animo spropriarmi di nuovo non solo da quanto mi avete dato, ma insieme ancora da quanto per vostra grazia mi confido, che mi state per dare e così tutto spropriato che io mi getti in voi e con voi così mi unisca e in voi mi trasformi; che voi solo siate il padrone e che un giorno senta per l'infinitissima vostra misericordia: Vivit in me Christus". (Alc. 3.31 concetti spirituali n. 50)
Emiliano Rinaldini nacque a Brescia 100 anni fa. Divenne maestro. Dopo le tragiche vicende della caduta del Fascismo e della successiva costituzione della Repubblica di Salò, fece la scelta resistenziale, diventando "ribelle per amore" sulle montagne della Val Sabbia. Concluse tragicamente la sua breve vita il 10 febbraio 1945 per mano proditoria di due militi fascisti, dopo un rastrellamento. Il breve, ma intenso, percorso della sua vita è riletto all'interno del volume attraverso il profilo spirituale e pedagogico delineato da alcune testimonianze scritte, raccolte decenni dopo dal fratello Luigi, membro della Congregazione dei Padri filippini della "Pace" di Brescia. I principali tratti della biografia di Emi emergono attraverso le parole, le azioni, i gesti manifestati in alcuni momenti peculiari della sua vita, con riferimento anche alla risonanza avuta dopo la morte. Il volume mette inoltre in evidenza una verità: il ruolo fondamentale svolto da Vittorino Chizzolini non solo nel consolidare la vocazione magistrale di Emi, ma anche nel renderlo quella esemplare coscienza "libera e forte" che dimostrò di essere. Emiliano Rinaldini, infatti, seppe incarnare al meglio le caratteristiche dell'idealtipo di magister proposto da Chizzolini, tanto da essere "trasfigurato" dopo la sua tragica scomparsa nel "simbolo" di quella nuova professionalità magistrale che era chiamata a dare una nuova "anima" all'Italia democratica e repubblicana della Ricostruzione.

