
Quello sulle stimmate è un dibattito, si può dire, antico quanto la vicenda di Francesco stesso: la novità del miracolo, mai udito prima d'allora, sembrava fatta apposta per favorire reazioni di segno contrario. All'esaltazione di molti corrispondeva il sospetto - se non l'avversione - di altri. Nel presente lavoro, che rielabora studi già pubblicati aggiungendovi parti del tutto nuove, l'Autore si propone di dare uno sguardo il più possibile oggettivo alle fonti più antiche, per allargare poi lo sguardo alla produzione agiografica successiva, tentando infine di illustrare il contesto esistenziale di Francesco in quel 1224 e negli anni che lo precedettero, per capire quale significato abbia avuto l'evento de La Verna nella sua vita.
Una raccolta di scritti “intimi”, costruiti sull’ascolto attento di cosa l’amore, e un amore di coppia, l’amore di una donna per il suo uomo, sussurra alla mente nel volgere delle stagioni della vita. La cura e il rispetto, quasi pudico, di queste dimensioni interiori impongono al lettore di addentrarvisi con cautela e circospezione, attenti a percepire le sfumature più che i colori forti, a cogliere ogni accento bisbigliato da bocca a orecchio, a fermarsi e semplicemente contemplare lo spettacolo fragile e grandioso a un tempo di un cuore che disvela se stesso.
Le poesie e i racconti di Anna Accorsi qui raccolti sono come il “condensato” della sua vita matrimoniale.
I vari componimenti permettono di ripercorrere le alterne vicende attraverso le quali si è svolto l’amore di una coppia. Sono testi molto personali ma che al contempo hanno la capacità (la sapienza, appunto è questo) di toccare le corde fondamentali della vita umana trascendendo l’esperienza del vissuto del singolo.
Il percorso che il lettore si troverà ad affrontare potrà essere un’esperienza ricca e interessante.
L’intreccio delle voci e della vita si fa dialogo; l’intimità della presenza fisica dell’amato, il volto conosciuto al tatto, lo sguardo che ne contempla i tratti fanno percepire un legame che ha compromesso definitivamente le due vite in cui ciascuno ha riscoperto sé stesso proprio per la presenza costante dell’altro: l’amore come potenza generativa, dunque, nella misura in cui la vita e il volto dell’altro diventano lo specchio in cui si impara nuovamente a riconoscersi.
Non mancano testi che sottolineano la fatica di questo percorso, gli sconforti e le lontananze che possono squassare la vita di coppia.
Gli ultimi componimenti mostrano come l’esperienza matrimoniale, ormai consolidata nella dinamica interna della coppia dal tempo condiviso insieme, sia necessitata ad un approfondimento ulteriore che immerga (e per certi versi diluisca) i tratti specifici dei due amanti in quelli più vasti
Dopo l’esperienza del suo primo libro, “Lassù c’è qualcuno che ci ama”, l’autrice torna a dare testimonianza dei segni soprannaturali che Gesù e la Madonna hanno voluto elargirle nel corso della vita, affinché siano di aiuto a chi cerca Dio con cuore sincero per ritrovare serenità, pace e gioia e poterle condividere con il prossimo.
Da una madre di famiglia la testimonianza di una vita vissuta con l’aiuto di Gesù e della Madonnina, nella convinzione che è l’Amore che fa camminare il mondo.
È l’Amore che porta buoni frutti.
È l’Amore che sconfigge il male.
È l’Amore che ci aiuta a compiere la nostra missione terrena.
Pagine che tracciano una pista per ricercare la gioia, il segreto della vita, quel qualcosa di più bello da raccontare, attraverso l'incontro con la figura di Gesù e le sue parole. A partire dalle beatitudini, le parole più belle uscite dalla bocca di un uomo, gli autori presentano ai giovani un modo nuovo e accattivante di guardare alla realtà globale.
È ancora possibile, oggi come sempre, per un cristiano non fuggire dal mondo e al tempo stesso non mettervi radici? Come dovrà essere il suo rapporto con la casa, le ore della giornata, il lavoro, il denaro, il potere, l'amore, i figli, i mass media, il tempo libero e la domenica? L'autore si propone di mostrare l'attualità del distacco e della libertà evangelica nella nostra epoca, nonché la loro praticabilità concreta. Egli passa in rassegna dieci fondamentali aspetti della vita quotidiana nella città secolare e segnala le possibili scelte di vita che si offrono al cristiano comune. Tra racconto autobiografico e riflessione epocale, un invito all'ottimismo sulla possibilità di affrontare oggi la vita e la morte con i sentimenti che furono di Gesù.
L’autore di Io non mi vergogno del Vangelo (sei ristampe in tre anni) continua la sua narrazione della vita quotidiana del cristiano comune. Quel primo contributo descriveva l’avventura cristiana nella dimensione familiare, questo la proietta sulla città mondiale, nella quale non ci sono zone protette, ma il nome di Gesù va fatto risuonare in campo aperto. "Qui non si fanno lamenti sulla sorte della fede e non si parla di tramonto del cristianesimo. Si afferma anzi che l’avventura cristiana è soltanto ai suoi inizi sulla terra e che oggi è arduo credere come lo fu sempre, e niente di più. Si dice anche che sono grandi – insieme alle prove – i doni dello Spirito alla nostra epoca".
Il titolo allude a una possibile regola di vita per il cristiano comune, che, oggi come oggi, può essere soltanto una regola di libertà. Essa si articola in cinque piste volte alla narrazione della vocazione cristiana, presentate secondo un ordine di urgenza per il nostro tempo. La domanda di una regola si pone per ricevere non precetti, ma idee, consigli ricavati dall’esperienza, un segnale sulla strada della vita e non un legaccio ai piedi, poiché la fede cristiana è grande scuola di libertà.
La conclusione del volume si presenta in forma di salmo e chiede a Dio di tornare a manifestarsi alle nostre generazioni. L’autore vorrebbe associare il lettore alla sua richiesta.
Note sull’autore
Luigi Accattoli, da 21 anni giornalista del Corriere della Sera, collabora stabilmente con la rivista Il Regno dal 1973. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam) e la sposa Maria Luisa Cozzi. Dal 1975 al 1981 ha lavorato a La Repubblica. È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent’anni di pontificato: Karol Wojtyla. L’uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: Io non mi vergogno del Vangelo. Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (1999) e – in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi – Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (2000).
Fatti di Vangelo: sono le storie che attestano una particolare attualità del Vangelo nell'Italia di oggi. Un'attualità riscontrabile nella cronaca d'ogni giorno e nelle storie di vita: il perdono, la fede pagata con la vita, ogni fattiva misericordia dell'altro e ogni compassione, la riscoperta della preghiera e la sua presenza sulla scena pubblica, l'accettazione della sofferenza, della vecchiaia e della morte nella speranza della risurrezione.
Sono 139 storie dei nostri giorni, narrate con nomi e cognomi, date e luoghi. Un giornalista famoso le racconta dal vivo per favorire la crescita di una pedagogia testimoniale: «Agiscono da contravveleno per ogni scoraggiamento di fronte al peccato dei credenti e riconciliano tra loro le diverse componenti ecclesiali» (dalla Premessa).
Premessa. Che cosa cerco e come. 1. Nuovi martiri in terra d'islam. 2. Madri che danno la vita. 3. Il perdono agli uccisori dei parenti. 4. La reazione all'handicap. 5. Anche in ospedale si può essere felici. 6. La vita è mutata ma non è tolta. 7. Celebrazione ecclesiale della propria morte. 8. La voce dello sposo e la voce della sposa. 9. Coppie in missione come Aquila e Priscilla. 10. Padri e madri di vocazione. 11. Dalla droga, dall'AIDS, dalla strada e da ogni male. 12. Il corpo in dono. Donazioni e trapianti. 13. Qui è perfetta letizia. 14. Eremiti e pellegrini del terzo millennio. 15. Preghiera pubblica. Indice dei nomi.
LUIGI ACCATTOLI, giornalista prima alla Repubblica (1975-1981) e poi al Corriere della Sera (1981-2008), collabora con la rivista Il Regno da più di 30 anni. Nato a Recanati (MC) nel 1943, vive a Roma con la sposa Maria Luisa Cozzi e ha cinque figli (Valentino, Agnese, Beniamino, Matilde, Miriam). È autore di una biografia di Giovanni Paolo II, pubblicata in occasione dei vent'anni di pontificato: Karol Wojtyla. L'uomo di fine millennio, San Paolo 1998, tradotta in nove lingue. Con le EDB ha pubblicato: «Io non mi vergogno del Vangelo» (Romani 1,16). Dieci provocazioni per la vita quotidiana del cristiano comune (102008); in collaborazione con il vescovo Dante Lafranconi, Non stancatevi del Vangelo. Un vescovo e un papà ai catechisti e agli educatori (42005); Dimmi la tua regola di vita. Cinque tracce dell'avventura cristiana nella città mondiale (2002); Islam. Storie italiane di buona convivenza (2004); Il Padre nostro e il desiderio di essere figli. Vademecum di un giornalista per abitare a lungo nella preghiera di Gesù (22006); Via Crucis. Schema Biblico di Giovanni Paolo II (2006).
Fare della propria vita un viaggio, un itinerario verso Dio: è l'aspirazione più profonda di ogni cristiano. Ma come fare? Infinite sono le strade per progredire nel rapporto con Lui che nel corso dei secoli i grandi santi - da Francesco d'Assisi a Teresa d'Avila - hanno disegnato con la propria esperienza. Proprio attingendo principalmente al Libro delle Mansioni della Santa spagnola, l'Autore traccia insieme un percorso di meditazione e un breve vademecum sull'argomento. Con estrema semplicità e capacità di "entrare in dialogo" con il lettore, Abiven offre indicazioni indispensabili e suggerimenti preziosi e mette in guardia dalle difficoltà e dagli ostacoli che si possono incontrare. "Vi saranno incidenti di percorso, tempeste, iceberg […]. A volte avrà persino l'impressione - fondata - di volgere la schiena alla sua meta, però "sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8, 28). Se l'amore è presente, il Signore può agire e lui non sbaglia. Ma resta vero il proverbio portoghese: "Dio scrive dritto con linee curve"". (dal testo)
Come possiamo noi, piccoli
esseri umani, abbracciare e
comprendere la totalità di Dio?
Shahrazad Houshmand
L’uomo ha da sempre cercato di dare un nome al suo bisogno di assoluto. Sempre ha avvertito l’ansia struggente di acquietarsi in un Dio che lo abbracciasse. Come un bambino, come un cucciolo. Perché gli riempisse il cuore di carezze e la mente di significati.
Da sempre ci portiamo in fondo al cuore la nostalgia di Dio, tutti. E se Dio è amore come possiamo pretendere di dargli dei limiti, di frenarlo nel suo libero e appassionato fluire e permeare tutto e tutti?
Sharhzad Houshmand è laureata in teologia islamica all’Università di Teheran ed è laureata in teologia cristiana alla Pontificia Università dell’Italia Meridionale. Specializzata in Cristologia Coranica è autrice di molti saggi sul dialogo tra Islam e Cristianesimo. Attualmente insegna Studi Islamici alla Pontificia Università Gregoriana.
Maria Teresa Abignente, medico, mediatrice familiare, collaboratrice della Fraternità di Romena ha pubblicato con le Edizioni Romena Una vita non basta, e ha curato i testi Umiltà, Libertà, Perdono, Tenerezza, sempre per le edizioni Romena.
“ Il perdono è la trasformazione
di una relazione affinchè
si possa riaprire il futuro.”
Lidia Maggi
Un incontro con Lidia Maggi, pastora Battista, per affrontare un tema particolarmente delicato e che tocca ognuno di noi.
Ci fa bene confrontarci con il perdono e con il lungo processo necessario a raggiungerlo, ci aiuta a crescere. Perché perdono è una parola che nella nostra vita è ruvida come sasso scabroso, una parola che lascia graffi e cicatrici; nasce da una ferita lenta a guarire, che brucia e sanguina sempre un poco, in modo lento e quasi impercettibile. Ma segna indelebilmente.
Lasciamoci accompagnare da Lidia Maggi lungo questo percorso che parte dal riconoscere la nostra ferita, passa dal consentirci di provare dolore e giunge a farci capire che quel dolore, ormai, non ci serve più.