
È possibile avere di Gesù quella stessa esperienza che fecero i suoi contemporanei? Come raggiungere quel «sentire» che vantarono i primi discepoli, che avevano «udito, veduto, toccato» con le loro mani il Figlio di Dio? Padre Gentili, da vero maestro spirituale, prende le mosse da un’attenta ricerca dei «verbi del Verbo», e cioè di tutti quei termini con cui i contemporanei hanno descritto il rapporto privilegiato che hanno vissuto con Gesù di Nazaret. Ne nasce un quadro sorprendente che scava all’interno delle pagine evangeliche e ne attualizza il loro affascinante messaggio. Poiché il «sentire» è la vera «cifra» di ogni autentica esperienza religiosa, a questa prima ricerca faranno seguito altri due saggi dello stesso autore, che illustreranno qual è il «sentire» del cristiano, chiamato a fare proprio il «sentire» di Cristo.
Quali tratti caratterizzano il "sentire" di chi si pone alla sequela di Cristo? Un'attenta rilettura dei Vangeli e degli Scritti apostolici, e della loro risonanza nella vita della Chiesa attraverso i secoli, ci offre una risposta tanto impegnativa quanto affascinante. In questo volume Padre Gentili analizza che cosa implichi "sentire da cristiani", vivere cioè avendo in noi gli stessi sentimenti che furono di Gesù.
Il percorso spirituale della giovane ebrea olandese (che ha trovato Dio nell'orrore della Shoah) con lo schema degli antichi Padri: dal mondo esterno a quello interiore e di qui a Dio.
Lepoca in cui viviamo consente, se non in tutti i Paesi e per tutte le popolazioni, di eccedere nel soddisfare i nostri sensi sia fisici sia spirituali e le loro incontentabili attese: la superalimentazione, l’uso parossistico dei mezzi di comunicazione, la dispersione della chiacchiera, la propensione alle interminabili chiassate televisive, la dipendenza telematica, la spettacolarizzazione interminabile di ogni evento, anche il più squallido e il più truce, l’abuso delle risorse naturali, la dipendenza patologica dal gioco e l’offerta consumistica irrefrenabile… Questo eccedere ha dei risvolti drammatici sia per l’equilibrio psicofisico dell’uomo, allontanato dalla sua anima e reso nemico del suo corpo, del suo spazio e del suo tempo, sia per la salvaguardia dei beni naturali e delle risorse del pianeta. Di fronte a tali pericoli questo libro invita a riscoprire i doni fisici e spirituali della moderazione, della sobrietà, della pratica di quei «digiuni» che rendono il cibo del corpo e dell’anima più gustoso e meno nocivo, per sé, per il prossimo, per l’ambiente.
Un autore contemporaneo e san Bonaventura ci introducono al contenuto di quest'opera che si presenta nuova e originale, ma ampiamente radicata nel terreno biblico dell'Incarnazione e nella grande tradizione spirituale patristica e medievale. L'autore ci porta a scoprire - anche attraverso la proposta di "esercizi" - i sensi interiori, cioè i sensi dell'anima, che costituiscono altrettanti strumenti attraverso i quali opera la Grazia, da quella battesimale alla pratica eucaristica, passando attraverso l'ascolto della Parola, le celebrazioni liturgiche e la venerazione delle sante icone.
Uscita in prima edizione nel 1987 e costantemente aggiornata dall’autore, la presente ricerca sul “femminile nell’esperienza religiosa”, e di conseguenza sui “simboli religiosi” che lo inverano, sta a indicare quanto sia attuale un tema che emerge dal crescente bisogno di “dare un’anima” al mondo in cui viviamo, quantomeno nel nostro Occidente. Su un denso sfondo biblico-teologico, l’autore, specialista di temi spirituali fra i più noti e autorevoli, sviluppa una serie di osservazioni sul femminile propriamente umano e il suo rapporto con la mascolinità. Ne esce un quadro in cui il dato psicologico e quello spirituale si intrecciano con singolare efficacia.
Quarta di copertina
«La donna ha la capacità di avere tre linguaggi insieme: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. E pensa quello che sente, sente quello che pensa, e fa quello che sente e pensa. Questo è grandioso!»
(Papa Francesco)
Biografia dell'autore
Antonio Gentili (Carrara, 1937), sacerdote-religioso, licenziato in teologia e laureato in filosofia, ha esplorato le grandi tradizioni meditative con gli studi e la pratica silenziosa, animando centri di spiritualità a Eupilio (Co) e a Campello sul Clitunno (Pg). Destinato a Genova, dove entrò nell’Ordine dei Barnabiti, ha accolto con favore l’imprevista quanto apprezzata iniziativa da parte di laici divenuti «cooperatori nella preghiera» (2 Cor 1,11). Guida corsi di“Preghiera del cuore”, di “Yoga e Cristianesimo” e organizza settimane di “Digiuno e meditazione per la purificazione integrale”. Con Àncora ha pubblicato numerosi libri tradotti in tutto il mondo.
«Se Noè avesse letto il futuro, certamente si sarebbe calato a picco con tutti gli abitanti dell'arca» (E. Cioran).
Eppure, nonostante le previsioni più catastrofiche, l'uomo è attratto dalla vertigine del futuro, vuole conoscerlo. Per questo legge con curiosità le profezie, cercando in esse segni e tracce di quanto potrà accadere.
Questo libro, rigoroso nel contenuto e scorrevole nello stile, attraverso una seria analisi delle profezie laiche e religiose, aiuta a decifrare l’enigma di un mondo che si apre su un nuovo millennio. Alla luce della parola di Dio, il futuro, terra della paura, si trasforma in avvenire, paese della speranza.
Quest'opera sui "sensi spirituali" si presenta a un tempo nuova e pienamente radicata nella grande tradizione cristiana. Da un lato, infatti, non esistono studi complessivi sull'argomento, e neppure manuali che consentano di praticare quello che il Cardinale Martini chiamava, nella lettera pastorale del 1992, Sto alla porta, l'"esercizio quotidiano dei sensi spirituali". Dall'altro si constaterà, leggendo queste pagine, che sin dagli albori del cristianesimo fu elaborata una dottrina che si arricchì di contributi e di applicazioni. Se Dio ha preso carne vivificandola con il suo Soffio, la carne, con i sensi che ne costituiscono gli strumenti, diventa luogo e mezzo di incontro tra l'umano e il divino.
Il testo unisce all'esposizione dottrinale una ricca serie di esercizi che consentono la presa di coscienza, la purificazione e l'attivazione dei sensi spirituali.
Antonio Gentili, barnabita, da oltre quarant’anni pratica e insegna la preghiera contemplativa a singoli e gruppi che frequentano i suoi corsi nelle case di Eupilio, Campello sul Clitumno, Genova... Preparato conoscitore delle religioni e delle spiritualità orientali ma profondamente radicato nella tradizione cristiana, padre Antonio si è molto adoperato – anche attraverso numerosissime e fortunate pubblicazioni – per ravvivare, senza travisamenti, una fede che in questi ultimi decenni mostra segni di crisi sempre più evidenti. I fattori salienti dell’esperienza da lui proposta sono l’ascolto della Parola, l’apertura mistica del cuore, la contemplazione, una proposta di vita ascetica e sacramentale autentica.
Interrogandolo sulla sua ormai lunga vita di religioso e di sacerdote così eccezionalmente esperto di umanità e di spiritualità, la scrittrice Rosanna Brichetti – con Ares ha pubblicato Una fede in due, in cui racconta la sua vita col marito Vittorio Messori – lo induce a illustrare in profondità il metodo e i contenuti di questo suo peculiare carisma di apostolato. Ma anche, e soprattutto, a dimostrare come solo ritrovando Dio, in una preghiera che si fa silenzio, il cristiano possa incontrare anche se stesso, mediante la riscoperta di una fede via via rinnovata che abbraccia l’intera persona – corpo, anima e spirito – e che come tale si trasforma in un cammino di guarigione.
Un’esperienza che può essere utile guida anche per tutti coloro che hanno delicate responsabilità pastorali.
Facendo seguito al primo volume di Apprendere a meditare, dedicato al Corso base che illustrava La preghiera del cuore, il presente saggio, dedicato al Corso di approfondimento, porta l’ambizioso titolo In silenzio davanti a Dio. Lo scopo infatti è quello di spianare la via alla contemplazione o, se si vuole, all’esperienza mistica; ma, come si vedrà, una meta così ardua comporta un laborioso itinerario, che si snoda attraverso tappe successive [dall’Introduzione dell’Autore].
In un volume ricchissimo di notizie, esempi tratti da molteplici tradizioni, spunti di riflessione, indicazioni pratiche ed esercizi, che tengono conto anche del corpo come di uno strumento essenziale e imprescindibile, sia nella sua dinamica propriamente fisica, sia nell’elemento vitale per eccellenza che lo permea, il respiro, padre Antonio Gentili ci conduce per mano in quel «silenzio» dove si manifesta la presenza divina.
Itinerario classico di spiritualità contemporanea, il testo offre al lettore un'esperienza di cammino compiuto che può diventare una proposta di cammino da vivere per chi da queste pagine si fa accompagnare. Il protagonista, rimasto senza famiglia e in miseria, e folgorato dall'affermazione di san Paolo «pregate incessantemente» (1Ts 5,17), decide di andare per il mondo in cerca di chi gli insegni a praticare una preghiera incessante. Porta con sé ciò che possiede: una Bibbia e una bisaccia con qualche pane secco. La Filocalia, un?ampia raccolta di testi mistici di autori di diverse epoche e provenienza, la cui lettura è suggerita dal maestro, diventa la sua inseparabile compagna di strada. Da questa lettura il pellegrino impara la pratica della preghiera interiore ininterrotta della mente e del cuore. Negli incontri con i diversi personaggi (= spaccati di vita sociale, familiare, religiosa), egli insegna, impara e si confronta sugli stadi di questa pratica, vera protagonista del testo.
Una «teologia pratica fondamentale» focalizza la sua attenzione sulle persone ed i loro problemi esistenziali. Si interroga criticamente sul reale impatto della fede e della spiritualità cristiana nelle scelte etiche dell’esistenza umana. Il cuore di questa visione non sta in una teoria astratta ma nella vita concreta delle persone, di una comunità di fede, nell’orizzonte del sacerdozio universale delle e dei credenti.
«La teologia è pratica quando si lascia interrogare dalle questioni vitali dell’esistenza umana, accogliendo e ponendo domande, in particolare quando la vita va incontro alla malattia, alla sofferenza, alla morte, senza la pretesa di avere l’ultima parola. I testi raccolti in queste pagine, nati nell’incontro e nel confronto ecumenico, offrono degli spunti di riflessione e di domanda: luoghi diversi, come lo sono un’aula accademica, un convegno di studi, un ospedale… Oggi non è più possibile assolutizzare una legge morale in campo etico e la teologia pratica cerca, con umiltà, di indicare dei percorsi da seguire all’insegna di una vita responsabile».
Ermanno Genre