
Cos'è una regola se non una bussola che orienta e accompagna il cammino? La Prefazione di Papa Francesco ci introduce a un testo alla portata di tutti in cui ogni lettore potrà trovare nelle provocazioni dell'autore spunti di riflessione e approfondimento. La Regola di san Francesco a confronto con la cosiddetta post-modernità può essere ancora oggi fonte di ispirazione.
Perché il male e la sofferenza, benché non voluti da Dio, si manifestano tuttavia anche in sua presenza? Dove vanno ricercate le cause del male? Dal momento che Dio sa tutto, che senso ha pregare? Bisogna chiedere a Dio di apportare dei cambiamenti a piani che esistono da sempre nella sua saggezza eterna? Si può accettare l'esistenza dei miracoli? In che relazione si trovano l'onnipotenza di Dio e la nostra libertà, ovvero la nostra libertà e i suoi piani immutabili? Cos'è la predestinazione? Sono domande importanti, che mettono in difficoltà anche persone inclini alla riflessione, ed esigono una risposta. Dio non ci fa vagare nel deserto del mondo, ma mostra a ciascuno di noi un obiettivo chiaro - il nostro destino - che è la salvezza, la comunione con Sé.
Africa come terra madre dell'umanità, come miriadi di donne che, danzando e sudando, tessono la storia del nostro tempo. Africa come popoli in movimento lungo i sentieri del mondo mentre tracciano cammini che ci coinvolgono, malgrado le nostre resistenze. Queste le immagini che ci vengono incontro mentre scorriamo i versi che Elisa Kidané, donna, africana, consacrata, missionaria e comboniana del nostro tempo, ci regala attraverso una raccolta di canti che si dipana, lieve e intensa, come una sequenza di sussurri. Parole che non evocano solo immagini da contemplare, ma realtà umane che coinvolgono mente e cuore, fino ad attraversare le nostre viscere materne. Sì, perché chi racconta, soffre e sogna è una donna, che avvolge di speranza e di tenerezza, ma anche di dolore, i popoli che vivono nel suo cuore.
L'amore incondizionato viene promesso con entusiasmo il giorno delle nozze, ma raramente viene messo in pratica nella vita di ogni giorno. Di conseguenza, le speranze romantiche lasciano spesso il posto alla delusione. Ma chi ha detto che debba continuare così? La sfida dell'amore è una sfida di quaranta giorni rivolta a mariti e mogli desiderosi di comprendere e sperimentare l'amore incondizionato. Che il tuo matrimonio sia appeso a un filo o sia sano e forte, La sfida dell'amore è un sentiero che hai bisogno di percorrere. Accetta la sfida! Osa amare.
Nel Salvador dominato dalla violenza il gesuita padre Rutilio Grande (1928-1977) aveva a cuore solo il Vangelo e gli insegnamenti della Chiesa, che ha messo in pratica schierandosi a fi anco dei campesinos e degli emarginati. Per questo motivo è stato assassinato dagli squadroni della morte insieme al catechista Manuel Solórzano e al giovane Nelson Lemus. La sua morte ha toccato profondamente mons. Romero, allora arcivescovo di San Salvador, che nel 1980 verrà a sua volta ucciso per lo stesso impegno a favore dei poveri. Il 21 febbraio 2020 la Congregazione delle Cause dei Santi ha pubblicato il decreto che riconosce il martirio di padre Rutilio e dei suoi due compagni. È stato beatifi cato a San Salvador il 22 gennaio 2022. Una biografi a di padre Rutilio incentrata sulla sua missione a fi anco degli ultimi, che mette a frutto l'insegnamento del Concilio Vaticano II e del convegno ecclesiale di Medellín nel 1968. Il volume aiuta inoltre a comprendere temi cardine del papato di Francesco quali la Chiesa in uscita e la Chiesa povera per i poveri.
L’amicizia spirituale, eredità del mondo greco, è stata praticata come una virtù fin dai primi secoli del cristianesimo. Non di rado essa si è trasformata in emulazione, sia per migliorare la vita sulla terra, sia come cammino verso il cielo. L’amicizia è infatti all’origine della fondazione di ordini, di slanci missionari, di scambi epistolari e opere di mistica.
Il volume è organizzato in tre parti – l’amicizia spirituale al maschile, l’amicizia spirituale tra donne e l’amicizia spirituale fra uomo e donna – dove vengono presentati brevi ma incisivi ritratti di cristiani la cui amicizia è stata feconda per sé e per gli altri.
Fra le coppie di amici famose che il lettore ritroverà: Girolamo e Paola, Francesco e Chiara, Erasmo da Rotterdam e Tommaso Moro, Teresa d’Avila e Giovanni della Croce,Vincenzo de’ Paoli e Luisa di Marillac, Hans Urs von Balthasar e Adrienne von Speyr.
Jacqueline Kelen, laureata in lettere classiche, da più di vent’anni lavora per FranceCulture e tiene conferenze e seminari sulla comunicazione in pubblico nelle scuole superiori. Studiosa dei miti della tradizione occidentale e della vita mistica, ha scritto molti libri tra cui Aimer d’amitié, La Déesse Nue e L’Esprit de solitude (premio Alef 2002).
Nel volume si cerca di presentare il tema dell'amore in maniera simpatica e divertente attraverso due draghetti che illustrano la terapia dell'amore. Come un drago, infatti, secondo l'autrice, l'amore è un magico paradosso: a volte feroce, a volte tenero, ma sempre misterioso. Per dare e ricevere amore nei rapporti di coppia, tra amici, colleghi, in famiglia.
Insegnare non è un semplice lavoro, ma una vocazione, una missione. È quindi molto importante conoscere se stessi e maturare per dare, attraverso l'insegnamento, il meglio di sé. Insegnare è formare, dare vita e far crescere gli altri sotto tutti gli aspetti: culturale, materiale e spirituale.
La collera è uno stato emotivo molto doloroso e molto potente e a volte distruttivo per noi stessi e per gli altri.
Con linee chiare e interessanti, questo libretto guida attraverso i passi da compiere per renderci consapevoli della rabbia che a volte ci assale, identificandone le cause e determinando che cosa si può fare per esprimere i sentimenti e per adottare le più opportune azioni. Invita a usare la collera per conoscersi meglio e per trasformarla in energia che conduca a un cambiamento in positivo.
La rabbia non deve far sentire incapaci di ricevere aiuto, sconfitti e senza possibilità di muoverci, ma: «Accetta la collera... ti potrà aiutare a scolpire la bellezza della tua anima».