
Questo volume raggruppa gli scritti di p. Leone Veuthey dove si parla della teologia ascetico-mistica con riferimento solo ai laici, quindi trattazione senza troppi schematismi teologici e senza riferimento alla spiritualita' francescana. Cioe' itinerario dell'anima.
Questo volume dell'Opera Omnia, raccoglie gli scritti di P. Leone Veuthey dove si parla della teologia ascetico-mistica con riferimento ai Terziari Francescani.
Un delicato viaggio nella memoria famigliare, seguendo i ricordi che Letizia, contadina ormai ultraottantenne, vuole condividere con le nipoti, perché qualcosa resti. Non solo della sua storia, ma delle sue conoscenze e dei piccoli segreti di ruralità e natura. E proprio la natura, la campagna, il bosco, l'orto, sono - insieme a Letizia - i protagonisti del romanzo. Ogni capitolo si apre con delle note sulla cura e sull'utilizzo di specifiche piante ed erbe, che fanno parte di una storia in cui prendono forma luoghi e ambienti, dove ritornano figure del passato ed eventi della vita, emozioni e sentimenti. E quel sapere antico, eco di un passato intensamente vissuto e ancora buono per il futuro che ci attende.
Il motto della vita benedettina ora et labora evidenza l’importanza dell’equilibrio tra attività e preghiera. La Regola di Benedetto utilizza tre parole-chiave nel trattare la problematica: vocazione, ovvero l’essere chiamati a ‘fare’; ministerialità, ovvero il prendersi cura di ciò che è stato dato; obbedienza nel servirsi reciprocamente. Il volume sviluppa questi temi, applicandoli all’esperienza di lavoro nel mondo moderno, nello sforzo di testimoniare come ancora oggi il lavoro ci faccia collaboratori di Dio nel portare a compimento l’intera creazione.
Note sull'autore
Il motto della vita benedettina ora et labora evidenza l’importanza dell’equilibrio tra attività e preghiera. La Regola di Benedetto utilizza tre parole-chiave nel trattare la problematica: vocazione, ovvero l’essere chiamati a ‘fare’; ministerialità, ovvero il prendersi cura di ciò che è stato dato; obbedienza nel servirsi reciprocamente. Il volume sviluppa questi temi, applicandoli all’esperienza di lavoro nel mondo moderno, nello sforzo di testimoniare come ancora oggi il lavoro ci faccia collaboratori di Dio nel portare a compimento l’intera creazione.
A partire da incontri personali, e dalle sue letture bibliche e filosofiche, Jean-Paul Vesco testimonia molteplici dimensioni dell'amicizia. Ci racconta com'è nata l'amicizia nella sua vita, come ne ha accettato il rischio - e il gusto. L'amicizia crea un forte legame, al di là delle differenze generazionali, culturali e religiose. E l'amicizia è anche al cuore della fede cristiana. Ci invita a comprenderlo lo stesso Gesù in più occasioni, come per esempio quando, prima della sua Passione, dice: «Vi ho chiamato amici».
È il primo libro in lingua italiana sulle apparizioni nella nota località turistica di Lussinpiccolo (nell’isola croata di Lussino) iniziate il 16 febbraio 1990 e tuttora in corso ogni 16 del mese (se il 16 cade di domenica l’apparizione avviene il sabato precedente).
La redazione del libro è stata possibile previa traduzione, da parte dell’autore, dei fatti e dei messaggi riportati negli unici quattro libri in lingua croata attualmente esistenti sull’argomento, editi dalla Comunità di preghiera Regina dell’Amore di Lussinpiccolo, costituitasi dopo le prime apparizioni.
Nella prima parte sono narrati gli avvenimenti iniziali con informazioni sulla vita della veggente e sulla Comunità di preghiera. La seconda parte, più estesa, è una rassegna senza commenti, per singoli temi, delle espressioni più significative tratte dai messaggi della Madonna; solo per alcuni argomenti sono state inserite brevi citazioni delle rivelazioni a Maria Valtorta, a don Stefano Gobbi ed a Maria Simma, che confermano il contenuto dei messaggi.
Una guida competente e obiettiva alla comprensione del fenomeno mistico e spirituale di questi inizi del XXI secolo.
Strano dirlo, ma un eremita non è mai solo. Padre Frédéric cercava un posto in disparte, ma non isolato, abbastanza spazioso per accogliere ospiti e che richiedesse tanto lavoro. «Trovai tutto questo a Sant'Ilarione, più altre due cose: un'antica storia di preghiera, interrotta solo nel 1952, quando un'alluvione costrinse l'ultimo monaco a lasciare il romitaggio, e il fiume, che mi ricorda le vacanze della mia giovinezza». Sì, perché l'eremita non è fuori dal mondo e ha chiarissimi tutti i fotogrammi di quanto accade: le guerre dimenticate, le violenze senza senso, il dolore fisico e morale di tante persone. Un eremita guarda il mondo da un punto di vista diverso: è unito a tutti, proprio perché separato. In questo diario si schiude un percorso interiore di faticoso discernimento sui passi del Vangelo; un cammino emblematico, che si inerpica sulle vette della spiritualità, pur restando saldamente poggiato a terra attraverso un'esistenza operosa e ospitale, piena e libera. Una lettura ricca di storie e di grandi incontri, di riflessioni profonde e illuminanti, di carezze per lo spirito; un libro che ha suoni, colori e profumi, perché realmente la solitudine totale può diventare accogliente e creatrice di bellezza. Prefazione di Giancarlo M. Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Boiano.
Scritta sotto forma di intervista, la testimonianza di padre Verlinde percorre la sua esperienza di ricerca di «senso», per dare uno scopo profondo alla vita. Questa ricerca lo conduce alle pratiche ascetiche orientali (yoga meditazione trascendentale MT) che lo porta in India come discepolo del guru Maharishi Mahesh Yogi, approfondendo così la filosofia religiosa induista e buddista.
Ma l’esperienza dell’annientamento dell’«io» personale in un «sé» divino impersonale, suscita in lui alcune domande fondamentali: Che significato ha una felicità che si vive da soli e non si apre all’Altro? Che rimane dell’amore quando l’amante e l’amato si sono fusi in una dimensione senza volto e senza nome?
Con una reale preoccupazione pedagogica, sostenuta da una solida riflessione antropologica e teologica, egli avverte i «cercatori di senso» che si impegnano sulle vie dell’Oriente e chiarisce le implicazioni dello yoga che va molto al di là di un metodo di rilassamento e di meditazione.
L’incontro decisivo con Gesù Cristo lo porta a seguirlo sui sentieri del Vangelo. Ma la via è ancora lunga, e passa per altre esperienze quali le pratiche esoteriche e l’occultismo. In questo clima matura comunque la vocazione al sacerdozio: «Colui che cercavo in capo al mondo, in una tradizione lontana, attendeva pazientemente che io mi degnassi di riconoscere e accogliere la sua presenza».
“la vita nello spirito di Gesù Cristo è un’avventura quotidiana. non sono più io che dirigo la barca così spinta dal soffio dall’alto; il timoniere si chiama Gesù Cristo e per niente al mondo vorrei portagli via il timone”.
p. J.-J.Verlinde
Punti forti
Testimoniamza a forma di intervista che chiarisce la natura delle religioni orientali e la loro insufficienza a dare senso alla vita.
Padre Verlinde sarà uno dei cinque testimoni alla Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Madrid dal 16 al 21 agosto 2011.
Sulla sua vicenda umana e spirituale è stato realizzato in Francia un docu-film.
Destinatari
Giovani/educatori/studenti/sacerdoti
Insegnanti/associazioni/gruppi/
Animatori della GMG
Autore
Jacques (padre Joseph Marie) Verlinde nato nel 1947 è dottore in scienza, ricercatore al CNRS in chimica nucleare e, quando la sua ricerca spirituale, nel 1968, lo spinge a praticare la meditazione trascendentale viene ammesso a seguire il guru Maharishi Mahesh Yogi in alcuni ashrams (monasteri) dell’Himalaya poco accessibili agli occidentali. È lì che egli approfondirà la sua conoscenza dell’Induismo e le sue pratiche. Durante questo periodo però, fa l’incontro decisivo con Gesù Cristo, che lo spinge a lasciare la meditazione trascendentale per seguirlo sui sentieri del Vangelo. Ora insegna filosofia della natura alla facoltà di filosofia dell’Università Cattolica di Lione e teologia fondamentale presso il seminario di Ars. Nel 1991, prendendo come nuovo nome Giuseppe-Maria, ha pronunciato i voti definitivi nella Fraternità Monastica della Famiglia di San Giuseppe.
Un volume che mette al centro la famiglia come crocevia necessario e privilegiato della vita della Chiesa e della società. Gli autori portano il contributo della loro competenza (biblica-teologica, educativa e pastorale) o della loro esperienza personale.
Una storia d'amore raccontata a quattro mani. I vari percorsi incidentali, le soluzioni cercate insieme.