
Questo libro ha uno stile esperienziale. Non ha capitoli ma temi sparsi, ciascuno con il suo soggetto. Non vuole essere annoverato tra i libri esegetici, commentari e riflessioni su alcuni testi biblici. Il tema principale non sono le Scritture ebraico-cristiane in quanto oggetto di studio, ma l'esperienza, la vita di queste parole scritte e tramandate da secoli. Più che di una ordinata distribuzione di temi biblici, le sue pagine sono come un tessuto. Per ogni tema l'autrice lascia uno spazio in bianco, per ricordare al lettore che le pagine vanno lette lentamente e che le proposte, i pensieri si aspettano silenzio, perché ognuno possa aggiungere i propri pensieri. Alla fine una breve non-conclusione consegna al lettore un libro aperto, invitando a "restare in piedi" per respirare dalle Scritture ancora la vita e il Mistero che la abita.
Tu sei l'incerato Poeta: non sei <fatto da mano d'uomo>, ma non sei solo Dio. A te niente è estraneo del movimento segreto del dolore o della gioia degli esseri che stanno nel grembo del tempo. Il divino in te è questo.
Antonietta Potente
Il nocciolo e la scorza due immagini per un'unica metafora: quella della vita. L'Autrice traccia linee inedite per un cammino che ci porta a leggere in modo più profondo la realtà che ci circonda, offrendo una metodologia sapienziale per interpretare lo scorrere dei giorni tra autenticità e formalismi. Siamo tutti chiamati a cercare il senso profondo di ciò che viviamo oltre la superficie, oltre la falsità, oltre la legge priva di spirito, oltre il formalismo religioso e sociopolitico.
Questo libro è come un tessuto. I fili si intrecciano, come anche nell'Apocalisse. Un andirivieni di immagini, sensazioni ed emozioni. Ti sembra di essere già in Paradiso e invece ti ritrovi bruscamente sulla Terra. Gioia e dolore si sovrappongono, così come nelle più normali trame della vita. Un ampio spazio è lasciato anche per farci dialogare con il tempo presente. Dopo essersi soffermata sulle problematiche dell'ekklesia - cioè delle Chiese - con i suoi chiaroscuri, l'Autrice mostra come questi sono gli stessi chiaroscuri del nostro tempo. Ci aiuta poi a scoprire i principali protagonisti: angeli, animali, colori, numeri e buchi neri, per terminare con lo scoprire - togliere il velo! - colei che aleggia, la Divina Presenza.
Ciò che Antonietta fa attraverso queste pagine non è un excursus teologico dall'antichità all'oggi, sono riflessioni che rimangono nell'ambito dell'esperienza esistenziale. Sono alla fine il tentativo di dire qualcosa a partire dalla esperienza dell'autrice e dal desiderio di vedere come questo Mistero ci coinvolge. Il libro ha una struttura circolare, dove i temi e i concetti vanno e vengono. Questa struttura imita il movimento trinitario ma anche la vita, nonostante il suo disordinato muoversi. Nella frammentazione della vita questo testo ci aiuta ad addentrarci in quel Mistero che è Uno e Trino, ma indivisibile.
Come sempre con Antonietta Potente, le sue riflessioni non sono il frutto di introspezioni psicoanalitiche: nascono dall'esperienza esistenziale. Partendo da una conditio sine qua non: la capacità di stare soli, è una sollecitazione quasi «urgente» a guardarsi come si è, uscendo dal proprio io per poterlo fare adeguatamente. È quasi scrivere una sincera autobiografia, andando «oltre» la nostra stessa intimità. È questa la nostra rivelazione, il nostro contributo più vero all'umanità. Queste pagine aprono i nostri occhi su noi stessi, sulla nostra realtà perché possiamo così essere veri con noi stessi, con Dio e con la realtà in cui siamo immersi.
“Ciò che accompagna armoniosamente queste riflessioni è la mistica, qualcosa che la Chiesa si è sforzata di tener lontana dalla quotidianità. La mistica è una trama segreta che vogliamo tornare a scoprire per sentire il calore della vita. Per esprimere questo, potremmo ripetere le parole di Giovanni in una lettera che è, appunto, la calda trascrizione di un’esperienza: ciò che noi abbiamo udito, ciò che abbiamo visto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato, ciò che le nostre mani hanno toccato (1Gv 1, 1-3). Sono i sensi che si risvegliano provocati dalla vita, è l’alba dei sensi... quando tutto resta assolutamente silenzioso o assente. La mia teologia è allora obbligata a uscire dallo schema preordinato delle dottrine o dei sistemi culturali. La mia teologia cerca e si mette in sintonia con la ricerca dei protagonisti e delle protagoniste del racconto, della narrazione. La mia teologia è solidale e addirittura complice con i narratori e le narratrici di racconti. Tutte e tutti siamo sfidati da questo: ci sono coloro che fanno teologia ufficialmente e coloro che semplicemente raccontano o semplicemente vivono, respirano, stando “dentro” e nulla più. Tutti i soggetti della teologia debbono uscire da ogni schema prestabilito e seguire la vita con i suoi delicati movimenti, stare dentro di lei... non solo con il gusto di “servire”, ma anche di “toccare”: questo è il gesto mistico politico della vita.” (dall’introduzione)
“Dovremmo aprire gli occhi sui dettagli della vita.
A volte a noi la normalità appare noiosa e
insignificante e ha bisogno di momenti di solennità.
Ma la vita è l'unico spazio che abbiamo
per poter accogliere, per poter amare".
Antonietta Potente
Che cosa può aiutarci a dare più qualità alla nostra vita? Come possiamo ritrovare la sorgente della nostra semplicità? Antonietta Potente apre il nostro cuore alla ricerca, ci invita a scoprire le condizioni che sono necessarie per sentirsi a casa con se stessi e con gli altri. Il libro, che era stato pubblicato nel 2007 è stato interamente rivisto e ampliato. In questa nuova versione contiene un recentissimo, appassionato intervento della Potente su comedare un nuovo inizio alla propria vita attraverso cinque proposte concrete. A seguire altre tre riflessioni su ciò che sta alla base del ‘semplicemente vivere’: consapevolezza, fedeltà, essenzialità.
Gli scritti contenuti in questo libro vorrebbero offrire un contributo per la comprensione della Parola di Dio nella civiltà contemporanea: ai credenti, a quanti si pongono in ricerca religiosa ea coloro che si considerano atei in modo onesto pensoso. Nati dalla predicazione nell'assemblea liturgica e ampiamente rimaneggiati, essi adottano un linguaggio laico, per nulla clericale e scevro da quelle astrattezze sacrali che risultano incomprensibili ai più, quando non anacronistiche desuete; tengono principalmente conto della vita della comunità cristiana nel cui grembo sono stati concepiti, ma senza chiusure all'attuale contesto socio-culturale. Soprattutto, sono imbastiti dal filo della speranza, questa virtù tenace in grado di rendere affidabile la fede credibile l'amore. E di liberare dalla Pasqua quella forza eversiva che intercetta e si innesta nelle ansie di liberazione degli individui e delle società umane rendendoci tutti, come Gesù, l'unico vero sovversivo, strenui partigiani dell' impossibile accaniti cultori dell'utopia evangelica. Vengono così a profilarsi in questo testo i tratti di una spiritualità secolare o dell'essere-aldiquà del cristianesimo, come direbbe Bonhoeffer, la sola in grado di persuadere nel profondo donne e uomini del nostro tempo.
In quali termini possono configurarsi la posizione dei credenti nella società e l’impegno dei cristiani in politica? C’è ancora posto per il dio di Gesù Cristo ed è ancora ragionevole credere in una società fortemente secolarizzata e in gran parte indifferente al fatto religioso? C’è ancora spazio per verità assolute in un mondo nel quale tutto sembra lecito e tutto è opinabile? Sono alcune domande a cui si tenta di dare una risposta nei cinque saggi contenuti in questo volume. Scritti in occasioni diverse, essi affrontano argomenti teologico-spirituali di varia natura che, se pur eterogenei almeno in apparenza, trovano organicità nell’intento di offrire alcune essenziali coordinate interpretative con le quali abitare da credenti questo nostro tempo senza disperdersi nei meandri di un legittimo, sebbene talvolta disorientante, pluralismo di ordine culturale, etico e religioso.

