
Gesù è vitale come il respiro, inseparabile e vicino. Il tempo di Avvento è un invito a "respirare Cristo", tra visibile e invisibile, tra terra e cielo.
Un commento alla grande preghiera cristiana del Padre Nostro, nel quale è racchiuso il nocciolo stesso del cristianesimo. Tutto il messaggio evangelico è racchiuso in una preghiera, non in una dottrina o in un insieme di dogmi. Questo volume presenta un commento biblico, teologico e poetico al Padre Nostro, come il centro della relazione tra Dio e l’uomo credente, e porta il lettore ad appropriarsi del Padre Nostro in un cammino personale.
ERMES RONCHI, dei frati Servi di santa Maria, friulano di Racchiuso di Attimis (Udine), è nato nel 1947. Ha studiato teologia a Roma (Marianum) e scienze religiose e antropologia a Parigi (Institut Catholique e Sorbona).
Dieci domande per altrettante meditazioni, dieci domande per "far risuonare ancora, magari in modo inusuale la parola di Gesù". È questo lo scopo che Ermes Ronchi si è proposto nel predicare gli esercizi spirituali davanti a papa Francesco e alla Curia romana. Ma prima di cercare le risposte, "parole dell'uomo", è indispensabile "amare le domande, che sono Parola di Dio". Esse sono come un vasetto chiuso: bisogna scoperchiare, sollevare per trovare dentro "una sorpresa d'oro e di luce. Le domande sono il contenitore di un piccolo tesoro; ti disarmano, e poi ti convocano a dare risposte creative e solo tue". Le domande sono le nude domande del Vangelo, su cui meditare con parole semplici e concrete: Che cosa cercate? Perché avete paura, non avete ancora fede? Ma voi, chi dite che io sia?... Il volume è arricchito dalla lettera con cui papa Francesco ha invitato Ronchi a tenere gli esercizi spirituali e dal suo discorso tenuto a conclusione di essi.
«Durante ogni epoca i cristiani hanno tentato di giungere all'essenza, al nocciolo del cristianesimo. Ebbene, il Vangelo stesso ce lo trasmette con il Padre Nostro. È in una preghiera, e non in una dottrina o in un insieme di dogmi, che è riassunto il messaggio di Gesù. E ciò è denso di significato: pregare è l'evangelo. Buona, lieta e umana notizia fatta risuonare in una cultura che ha perso la fiducia, piena di divinità irate e di miti sfiduciati. Preghiera è relazione. Il Vangelo non si riassume in una verità, bensì in una relazione». Il commento al Padre Nostro di Ermes Ronchi avvince e penetra nell'animo, perché fonde sapienza biblica e afflato poetico, permettendo al lettore di gustare e di vivere come sua la "preghiera di Gesù". Un'edizione illustrata con i capolavori di Caravaggio, Lotto e i grandi artisti della tradizione italiana.
Un detto ebraico racconta che in principio Dio creò il punto di domanda e lo depose nel cuore dell'uomo. Le domande contengono tesori, aprono rivelazioni. Questo libro invita a fermarci in ascolto di un Dio di domande: non più interrogare il Signore, ma lasciarci interrogare da lui. E invece di correre subito a cercare la risposta, fermarci a vivere bene le domande, le nude domande del vangelo. Amare le domande, voler bene alle domande: sono già rivelazione. Ci preoccupiamo di come incontrare il Signore; lasciamo che sia lui a entrare in relazione con noi, con le sue domande che confortano e incalzano la vita.
Una parola scorre sotto tutte le parole della Bibbia, come una corrente sotterranea, una nervatura delle pagine. Questa parola è "vita". A partire dal libro della Genesi, quando Adamo divenne un essere che ha vita (Gen 2,7), proseguendo con i racconti dell’Esodo quando, nei giorni dell’alleanza, il Signore disse: «Hai davanti a te la vita e la morte, scegli!» (Dt 30,19), attraversando i Salmi, la cui supplica più ripetuta è: «Fa’ che io viva!», fino ai Profeti, che rivelano il volto del Dio della vita, tale parola agisce da protagonista nascosta. Queste pagine ci accompagnano lungo un itinerario che culmina nella figura di Gesù: questi ha l’audacia di attribuirsi, come suo nome proprio, come sua identità, la vita: «Io sono la vita» (Gv 14,6); anzi, ne fa la sua missione specifica: «Sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza» (Gv 10,10).
Meditazioni in versi sui 20 misteri del Rosario: un grande incontro tra poesia e preghiera Le meditazioni sui misteri del Rosario hanno il grande merito di coniugare preghiera e bellezza, fede e arte, contemplazione del mistero ed estetica con uno stile semplice e limpido che diventa trasparenza dell'amore di Dio. Quella stessa trasparenza che scorgiamo nella Vergine Maria. I versi di Cecilia Rocchetta non sono soltanto delle illustrazioni poetiche, ma dei veri luoghi teologi" (dalla Prefazione di Mons. Comastri, Vicario generale per la Citta del Vaticano). "
La generatività non è un metodo ma un modo di stare al mondo, un approccio responsabile e creativo alla realtà, alla luce del Vangelo. È l'arte di intuire nuove possibilità di vita e di relazione: in famiglia, nelle comunità, nel lavoro, nella scuola, nel sociale e in politica. Diventare artigiani di generatività significa concepire il tempo come possibilità di cambiamento, pregando e lavorando perché a ciascuno sia riconosciuto il diritto a vivere pienamente, nella fraternità. Non esistiamo semplicemente per adattarci al mondo ma anche per trasformarlo. Ecco il nostro debito, esistenziale ed educativo, verso le nuove generazioni. Ecco una delle sfide che siamo chiamati a raccogliere. Conclude il libro una lettera alle nuove generazioni.
Abbiamo la testa e il cuore pieni di cianfrusaglie. Possiamo però cercare l'essenziale, lasciandoci accompagnare dalle pagine della Scrittura e dalla sapienza della Chiesa attraverso un itinerario di verità e libertà, per ritornare a stupirci del valore che la nostra vita ha davanti a Dio e davanti al mondo. Gli esercizi spirituali secondo la dinamica del discernimento del bene e del male sono un cammino di preghiera per imparare a distinguere l'Amore vero dai falsi amori, il Volto di Dio dalle sue contraffazioni, il Bene reale da quello apparente ed essere così liberi di donarci ai fratelli e alle sorelle nella gioia e nella gratuità.
Ci muoviamo sul crinale di una sfida esaltante: essere parte attiva di un processo che moltiplichi spazi di vita buona per tutti. Questo tempo della storia è un appuntamento. Non vogliamo più delegare, girarci dall'altra parte, passare oltre. Queste pagine desiderano essere uno spazio di condivisione e di confronto per gente che inizia a disobbedire ad una esistenza a bassa intensità. Un'altra via è possibile, quella di un personalismo comunitario, che riconosca la dignità di ogni persona e allo stesso tempo protegga il bene comune promuovendo la dignità, la libertà e il benessere degli altri, compresi i poveri, gli esclusi e le generazioni future. Esiste un'alternativa al «dare per avere» e al «dare per dovere». È il «dare per amore», che per i cristiani è sinonimo di fede, intesa non in senso religioso ma relazionale, come un radicale riconoscimento dell'altro, dell'altrui dignità e vocazione. La via della fraternità è la via del dono e dell'inclusione creativa del limite. «Sono grato a Katia Roncalli di questo prezioso strumento. Tenere aperta la mente, tenere aperto il dialogo e la collaborazione con gli altri è un modo per dare una mano a Dio a "tenere aperta la storia" e una lettura del genere non può che stimolare chiunque a farlo con determinazione, intelligenza e coraggio». Dalla Prefazione di Luigi Ciotti
Ognuno di noi è una missione su questa terra. Riscoprire la bellezza e l'urgenza di rispondere a tale missione significa trasformare gli spazi della quotidianità in occasioni di incontro, di crescita, di impegno, di meraviglia: in una parola, di fraternità. In un mondo diviso e sconvolto da venti di guerra e inimicizia, scegliamo di metterci all'opera per costruire ponti, per aprire porte, per colmare distanze, per ritrovare volti e storie di vita oltre i numeri e i luoghi comuni. Abbiamo bisogno di cibo per sostenerci nell'impresa. Queste pagine, bagnate di vangelo, possono essere discrete compagne di cammino nel viaggio di una vita che non si rassegna, ma sceglie, come può, di lasciare il segno. Il fratello è e rimarrà sempre dono e prova. È il mistero dell'amore. In questo binomio si gioca tutto il nostro desiderio di comunione. Proprio nella lotta tra due opposti sperimentiamo spesso la sorpresa di sentirci raggiunti da un amore capace di sfidare l'alterità, senza più subirla come limite ma godendola semmai come opportunità. Anche oggi siamo chiamati a decidere se essere lupo o agnello, mercenario o pastore, la sposa o la prostituta. A noi la scelta.
Un valido strumento per districarsi nel mondo di oggi, affollato di visionari e profeti che sostengono di avere messaggi celesti.

