
Il profumo, in ebraico, indica non solo ciò che la parola esprime, ma anche l'essenza di una realtà. Così le parabole di cui sono disseminati i Vangeli mostrano, ma in modo "velato" il divino. Gesù parlava in parabole per salvaguardare la libertà dell'ascoltatore. Suscitava sensazioni facendo ricorso ad immagini frequentemente lasciate senza conclusione, per permettere a noi di riprenderle in ogni epoca e apportarvi il nostro contributo.
Contro i mali del mondo Dio crea l'essere umano. Lo educa attraverso la bellezza. Non gli risparmia la sofferenza, perché «nulla di fronte agli uomini sfigura il corpo più della sofferenza, ma nulla davanti a Dio abbellisce l'anima più dell'aver sofferto» (Meister Eckhart). Cristo "apprende dal dolore che cosa significhi essere uomo". Non viene sulla terra a dare una spiegazione alla sofferenza, ma a prenderla su di sé, a darle un senso, a trasformarla in grandezza, in opportunità, in un tentativo di squarciare il Cielo con un urlo. E il Cielo non rimane muto. Risponde. Fa comprendere al credente che l'ultima parola non è mai la morte. L'ultima parola è sempre: Amore. Questi i messaggi del teologo Valentino Salvoldi che - alternando, con parole semplici e profonde allo stesso tempo, l'esegesi alla teologia narrativa - ci aiuta ad amare quel Dio che si nasconde e tace perché l'essere umano si manifesti, possa parlare ed entrare nel Mistero. E imparare che la croce non si spiega, si adora.
Si tratta di un testo utile anche per l’anno della fede. L’autore ricorre al metodo che caratterizza la maggior parte dei suoi scritti: la teologia narrativa. Sono racconti, fatti di vita, esperienze, incontri che hanno il profumo delle parabole e sono presentati con immagini miranti a toccare il cuore, oltre che a dare scintille di saggezza alla ragione. Il libro è diviso in tre parti che raggruppano i racconti in un orientamento
di fondo che permetta di promuovere la crescita spirituale del credente: uno sguardo al passato, per rendere robuste le radici della nostra fede; la contemplazione del presente, per nutrire il nostro vivere di attimi che l’amore rende eterni; un’apertura al futuro per chi, credendo, ama e amando spera.
Autore
Valentino Salvoldi, già docente di filosofia e teologia morale all’Accademia Alfonsiana in Roma e in varie facoltà teologiche dell’Africa, America Latina e Asia, è incaricato dalla Santa Sede per la formazione del clero delle giovani Chiese. Ha creato attorno a sé un vasto movimento di solidarietà con i popoli del Sud del mondo. Ha fondato Shalom, un’organizzazione non lucrativa avente come finalità la crescita morale e culturale dei giovani in Italia e nei Paesi impoveriti. Dal 1998 il suo nome compare nell’annuario Distinguished leadership, che lo segnala per i suoi eminenti contribuiti come scrittore e come promotore di giustizia e di pace (American Biographical Institute). Tra le sue numerose pubblicazioni: Dalla legge all’amore. Dai comandamenti alle beatitudini (2005), Vivere... se questo basta. Un sentiero d’amore (2006), Prima martire del creato. Dorothy Stang (2011) editi con Paoline Editoriale.
«Aspirate davvero alla felicità?»: partendo dall’interrogativo rivolto ai giovani da papa Francesco in occasione della XXIX Giornata Mondiale della Gioventù, l’Autore traccia un cammino per accogliere la forza rivoluzionaria delle Beatitudini proclamate da Gesù, via della vera gioia. L’originalità del libro sta proprio nella scoperta di tutte quelle altre Beatitudini che popolano il mondo della Bibbia e che ancora possono trasformare il corso della storia. Guardare il mondo con gli occhi di Dio è il segreto che si nasconde nella felicità evangelica, quella vissuta da molti testimoni che tra le pagine del testo desiderano incontrarci: Abramo, Giobbe, sant’Agostino, Etty Hillesum, Edith Stein, lo stesso papa Francesco.
Valentino Salvoldi racconta in questo libro una serie di incontri che gli permettono di abbozzare riflessioni via via sull’identità dell’essere umano, l’adolescenza, l’amicizia, la fede. Il fatto concreto diventa spunto per approfondire i temi importanti della vita, sviluppando, quella che lui stesso definisce, una “teologia narrativa”
Tutto, indistinto, trasognato tace. E tu emergi sul colle al diradarsi della nebbia oltre il fiume della pace che si alza per baciare la luna. Il mio amore ti fa essere. Il tuo amore mi fa vivere. Nessuno ci conosce. Ma il vento per sempre conterà il poema.
Parlare d'amore vuol dire parlare del Signore. Egli si rivela a noi nelle nostre relazioni amorose. Il testo va letto proprio come in un canto d'amore terreno, figura dell'incarnazione: espressione della solidarietà di un Dio che prende fattezze umane per amare con un cuore di carne.
In questi "colloqui" l'autore, mentre esalta Maria, innalza un inno all'umanità, a ciascuno di noi, concepito nel progetto eterno come immacolato e destinato alla gloria del cielo con il proprio corpo. Per ognuno dei Misteri di Gioia, Luce, Dolore, Gloria il libro presenta il testo biblico di riferimento, e suggerisce una ricca meditazione e una preghiera-poesia.
"La Donna dell'ascolto" è bene caratterizzato dalla prefazione del vescovo Luigi Bettazzi: "Questo libro di Valentino Salvoldi è bello, ovviamente, ma è anche singolare. Perchè sono quasi tre libri. Il primo parla della Madonna dell'ascolto, dell'ascolto della Parola, quindi della fede come apertura fiduciosa all'amore di Dio che ti parla."
Contemplazione del mistero del dolore e della passione di Cristo visto con gli occhi di Maria. Prefazione di Angelo Cardinale Comastri, Vicario Generale di Sua Santità.
Contemplando la Sacra Famiglia siamo chiamati a vivere intensamente la nostra esistenza con un amore aperto alla vita, illuminato dalla luce che sgorga dalle Sacre Scritture, per valorizzare al massimo il concetto di paternità sia fisica che spirituale. Guardando al presepio scopriremo che ogni giorno può essere Natale. Perché è Natale quando crediamo in quella povertà che fa di Dio l'unica ricchezza. È Natale quando creiamo un mondo nuovo ospitando nel nostro sguardo chi è solo. È Natale quando ci fidiamo degli altri come Dio si è fidato di noi. È Natale quando ci chiniamo su di un bambino vedendo in lui i lineamenti di un Dio che si fa uomo perché l'uomo si faccia Dio.
Questo opuscolo prepara alla pace proclamata a Natale, tenendo presente quanto la Chiesa desidera conservare della tradizione legata alla pietà popolare, mentre guarda contemporaneamente ai testi della liturgia dei singoli giorni della novena. Ogni dì metteremo in evidenza alcuni versetti biblici o tratti dalla liturgia, come spunto per la meditazione. Il tutto verrà ricondotto al tema della pace, vista non come uno dei tanti doni del Signore, ma come Cristo stesso, che da noi si aspetta opere di giustizia e una vita di preghiera, perché la pace si fa in ginocchio.