
"Non temere la sacralità e i sentimenti, di cui il laicismo consumistico ha privato gli uomini trasformandoli in bruti e stupidi automi adoratori di feticci", con questa esortazione Pier Paolo Pasolini, nel 1975, precorreva in modo geniale il suo tempo e anticipava la contraddizione più lacerante - per chi la vuol vedere - del mondo contemporaneo. Il conservatorismo inteso come difesa dei valori dello spirito, come recupero di ciò che di buono aveva il nostro passalo, di ciò che rende ogni uomo "Uomo", è il tema di questo libro, una difesa in controtendenza dei doveri contro i diritti, dell'obbedienza e del rispetto contro l'individualismo sfrenato che regola la società odierna. Camillo Langone, cercando motivazioni nella politica, nella filosofia, nella religione, esorta a recuperare quella "destra divina" che Pasolini diceva chiusa "dentro di noi, nel sonno", a rispondere allo scetticismo e al materialismo imperante che toglie a ognuno di noi quello che ha di più caro: la propria dignità di uomo, la propria storia.
Non è mai facile affrontare un divorzio: tale evento può essere percepito come un’esperienza di fallimento e una perdita della capacità di realizzare il sogno di un’unione solida e duratura. I pensieri di questo libretto aiutano a comprendere che queste ferite possono essere guarite e che sono un mezzo di crescita e di conoscenza più profonda di sé e degli altri.
Dopo una breve biografia di frère Roger, arricchita anche dalle parole di alcuni testimoni, il libro presenta una serie di riflessioni e spunti meditativi, distribuiti su un arco di 15 giorni. Pagine che diventano per il lettore invito a trascorrere un po’ di tempo in compagnia di un maestro spirituale; quasi «giornate di ritiro» che aprono una breccia di luce nell’universo del proprio quotidiano. Ogni giornata si compone di una serie di brevi citazioni di Frère Roger riferite ad argomenti e realtà che hanno visto il coinvolgimento della comunità di Taizé: la preghiera, l’amore di Dio, la fiducia, l’umiltà, il mistero della comunione, il lutto, l’attesa, il fuoco (carico di simbolismi) e altre. Alle citazioni seguono i commenti spirituali che offrono al lettore lo spunto per meditare e arricchire la propria interiorità. Al termine di ogni capitolo, è possibile trovare melodia e testo di alcuni «canoni» di Taizé.
Autori
Frère Roger (1915-2005) è il fondatore della Comunità di Taizé (Borgogna-Francia), una comunità dove si concretizza tutti i giorni una riconciliazione tra i cristiani, «dove la bontà del cuore è vissuta molto concretamente, e dove l’amore è al cuore di tutto». In tutta la sua vita, frère Roger si è impegnato per costruire la pace, la riconciliazione, la comunione ed ha ardentemente atteso una primavera della chiesa quale «riflesso limpido dell’amore di Dio».
Sabine Laplane, appartiene alla comunità apostolica Saint-François-Xavier, fondata da Madeleine Daniélou. Ha svolto vari incarichi: insegnamento, educazione e accompagnamento spirituale, in Francia e in Ciad. Attualmente è responsabile dei corsi di preparazione letteraria di Sainte-Marie de Neuilly. Ha più volte incontrato personalmente Frère Roger e tuttora è amica della comunità di Taizé.
Cristo è medico delle anime e dei corpi. In base a questa concezione, la tradizione ascetica dell’Oriente cristiano ha elaborato un vero metodo diagnostico e terapeutico delle malattie spirituali.
Questo metodo fu messo a punto nel corso del tempo, sulla base dell’antropologia cristiana elaborata dai Padri, da generazioni di spirituali, i quali hanno esplorato l’anima umana nei suoi angoli più reconditi, hanno appreso a dominare tutti i suoi movimenti e si sono impegnati a trasformarla.
Questo studio presenta con estremo rigore e notevole chiarezza questo metodo veramente originale, che costituisce una vasta sintesi degli insegnamenti patristici e ascetici orientali dal II al XVI secolo. Si presenta così al lettore un trattato, teorico e pratico ad un tempo, di psicologia e di medicina spirituali e una rinnovata visione della dottrina cristiana della “salute”.
Jean-Claude Larchet è dottore in teologia e in filosofia. Specialista in argomenti concernenti la salute, la malattia e la guarigione, è autore di numerosi studi sulla teologia e la spiritualità dei Padri. Ha pubblicato diverse opere presso le Éditions du Cerf, tra cui: Théologie de la maladie (1991, ri-editato nel 1994 e tradotto in italiano dalla Queriniana di Brescia nel 1993), Thérapeutique des maladies mentales. L’expérience de l’Orient chrétien des Premiers siècles (1992).
Il libro sottolinea la dipendenza della vita psichica dalla vita spirituale e mostra come certe turbe psichiche siano collegate a malattie spirituali e si possano quindi curare e guarire attraverso la terapeutica di queste ultime. Basandosi sulla tradizione patristica orientale, mette in evidenza l’esistenza nell’uomo d’un inconscio spirituale, ne precisa la natura e ne mostra la relazione con la patologia e la psichiatria usuali.
Jean-Claude Larchet è dottore in teologia e in filosofia. Specialista in argomenti concernenti la salute, la malattia e la guarigione, è autore di numerosi studi sulla teologia e la spiritualità dei Padri. Delle sue opere sono state tradotte e pubblicate in italiano Teologia della malattia (Queriniana, Brescia 1993) e Terapia delle malattie spirituali. Un’introduzione alla tradizione ascetica della Chiesa ortodossapresso le Edizioni San Paolo (Cinisello Balsamo 2003).
«Ci auguriamo di aiutare i cristiani a situare nel quadro di una relazione con Dio quelle esperienze importanti che sono la malattia e la guarigione. Che cosa infatti rivelano della nostra condizione? Qual è la funzione positiva che esse possono svolgere nella prospettiva della nostra salvezza?».
Descrizione
Queste pagine pongono le basi di una teologia cristiana della malattia, della sofferenza, ma anche della guarigione e della salute. Jean-Claude Larchet realizza una sintesi formidabile e senza precedenti, basandosi sugli insegnamenti originali e fondanti degli antichi Padri della Chiesa, letti sul fondo della sacra Scrittura.
L’autore, filosofo e teologo francese, aspira a dischiudere o a richiamare quelle prospettive che possono aiutare l’uomo e la donna di oggi a comprendere in un’ottica spirituale la malattia e le diverse forme di sofferenza che vi sono collegate. Vuole altresì aiutare a comprendere il senso profondo delle terapie, dei modi di guarigione e della salute stessa, collocando tutto questo in una cornice più ampia di quella generalmente offerta dalla nostra civiltà, che è dominata dalla tecnica e da uno sguardo piattamente orizzontale sull’esistenza.