
L'importante è la salute. Quante volte s'infila nei discorsi questa frase. Il più delle volte viene pronunciata senza importanza. Eppure questa affermazione contiene una profonda verità. Con la malattia la vita appare istantaneamente diversa. Diverse son
La fede non è un fatto privato. Non lo è mai stato e mai potrà esserlo nel contesto della rivelazione cristiana. Si tratta di un fuoco, da rendere vivo più che mai in quest'oggi che chiama a una nuova evangelizzazione. Nuova nelle forme, cioè sempre più adatta ad affrontare le sfide del contesto laico e secolarizzato della società contemporanea; e nuova nello zelo, cioè animata da un rinnovato fuoco nella vita di ogni cristiano e di ogni comunità. Un fuoco che è sempre lo stesso: quello portato da Gesù sulla terra, per continuare a realizzare il programma che ci ha lasciato prima di salire al cielo: «Andate per tutto il mondo, predicate il Vangelo a ogni creatura» (Mc 16, 15).
Una serie di ritratti di personaggi storici, laici e religiosi, più e meno noti al grande pubblico: da Agostino Bea (cardinale) a Vincenzo de' Paoli (prete e santo), passando per Alcide De Gasperi, Ambrogio, Bonifacio VIII, Cristoforo Colombo, Michelangelo, Napoleone, Teresa d'Avila, e molti altri. La penna vivace dell'autore scorre con garbo e ironia tra le ombre e le luci di chi ha lasciato un segno nella storia dell'umanità.
Il libro è costituito da numerosi e brevi capitoli che commentano ciascuno alcuni versetti del Vangelo di Giovanni, in successione. L'autore fornisce un commento spirituale, sapienziale e attualizzante, con stile giornalistico, lasciando trapelare squarci di autobiografia. Prefazioni del cardinale Marcello Semeraro e di Piergiorgio Odifreddi.
Pare difficile crederlo, e persino dirlo, ma la realtà dei documenti e della loro storia effettiva autorizza ad affermare che ancora oggi, a più di 125 anni dalla sua morte, e addirittura nonostante la solennità recente di un documento pontificio interamente dedicatole, la vera e molteplice fisionomia vissuta di Teresa di Lisieux e della sua dottrina è ancora quasi nascosta alla comprensione dei non specialisti, sovrastata da un'immagine costruitale addosso, quella della Santa bambina, e perciò esemplare maestra per tutti della cosiddetta infanzia spirituale. Questo agile libretto, opera di due studiosi che si sono impegnati per ricostruire un'immagine corretta di Teresa di Lisieux e del suo pensiero, offre alcune tracce fondamentali dell'insegnamento spirituale che costituisce la vera lezione del "dottore" Teresa ai figli e alle figlie della Chiesa di oggi.
Una «teologia pratica fondamentale» focalizza la sua attenzione sulle persone ed i loro problemi esistenziali. Si interroga criticamente sul reale impatto della fede e della spiritualità cristiana nelle scelte etiche dell’esistenza umana. Il cuore di questa visione non sta in una teoria astratta ma nella vita concreta delle persone, di una comunità di fede, nell’orizzonte del sacerdozio universale delle e dei credenti.
«La teologia è pratica quando si lascia interrogare dalle questioni vitali dell’esistenza umana, accogliendo e ponendo domande, in particolare quando la vita va incontro alla malattia, alla sofferenza, alla morte, senza la pretesa di avere l’ultima parola. I testi raccolti in queste pagine, nati nell’incontro e nel confronto ecumenico, offrono degli spunti di riflessione e di domanda: luoghi diversi, come lo sono un’aula accademica, un convegno di studi, un ospedale… Oggi non è più possibile assolutizzare una legge morale in campo etico e la teologia pratica cerca, con umiltà, di indicare dei percorsi da seguire all’insegna di una vita responsabile».
Ermanno Genre
Itinerario classico di spiritualità contemporanea, il testo offre al lettore un'esperienza di cammino compiuto che può diventare una proposta di cammino da vivere per chi da queste pagine si fa accompagnare. Il protagonista, rimasto senza famiglia e in miseria, e folgorato dall'affermazione di san Paolo «pregate incessantemente» (1Ts 5,17), decide di andare per il mondo in cerca di chi gli insegni a praticare una preghiera incessante. Porta con sé ciò che possiede: una Bibbia e una bisaccia con qualche pane secco. La Filocalia, un?ampia raccolta di testi mistici di autori di diverse epoche e provenienza, la cui lettura è suggerita dal maestro, diventa la sua inseparabile compagna di strada. Da questa lettura il pellegrino impara la pratica della preghiera interiore ininterrotta della mente e del cuore. Negli incontri con i diversi personaggi (= spaccati di vita sociale, familiare, religiosa), egli insegna, impara e si confronta sugli stadi di questa pratica, vera protagonista del testo.
Espressioni come “lottare contro” il male, il peccato, le tentazioni, sono usate nella tradizione cristiana per rappresentare la volontà dell’uomo di elevarsi, di assomigliare a Cristo. Da qui l’ascesi come un combattimento continuo, il cristiano come un guerriero. Questa tradizione spirituale non è solo una specifica cristiana ma la ritroviamo, in modo attuale, anche nel concetto tanto discusso e controverso del “jihad” islamico. Il rischio è che la “lotta interiore” possa diventare difesa della purezza dagli attacchi esterni, sino alla degenerazione dell’intolleranza religiosa. In questo tempo di Quaresima l’autore ci riporta al vero significato di una “tradizione guerresca” che è quello di migliorare l’animo umano avvicinandolo a Dio. E non il contrario.
In questo libro Antonio Gentili affronta il tema del digiuno visto come ricerca di una salute per il corpo e per l’anima. Seguendo il detto evangelico "Non di solo pane vive l’uomo…", l’autore tratta dell’astinenza dal cibo (o dell’alimentazione comunque sobria e regolata per un determinato periodo), sia dal punto di vista fisiologico, come vero riposo per il corpo provato da ansia e stress; sia dal punto di vista spirituale, come un prezioso strumento di consapevolezza e di ascesi. Scritto in modo semplice e scorrevole, il libro è ricco di suggerimenti pratici, tabelle alimentari, box di approfondimento e consigli.
Non mancano citazioni d’autore, aforismi e riflessioni da meditare.
Un libro di spiritualità che propone una sorta di “fisiologia mistica”, una mappa del corpo incentrata sui “centri di energia” (chakra) individuati dalle tradizioni orientali, veicolate in Occidente soprattutto dallo yoga.
Scrive l’autore: “Queste pagine contengono una proposta, forse una sfida, dal momento che invitano a compiere una sosta nel nostro cammino per sentire le ragioni del corpo”.
La riflessione è saldamente ancorata nella tradizione spirituale biblica e cristiana, riletta però in modo assolutamente originale proprio grazie all’utilizzo di uno schema ispirato alla visione antropologica orientale. Il testo è disseminato di “esercizi” (18) che riprendono tecniche di meditazione orientale applicate a temi tipici della tradizione cristiana (la celebrazione dell’Eucaristia, il Padre nostro “pregato” con il corpo, la reinterpretazione originale di passi biblici ecc.).
È possibile avere di Gesù quella stessa esperienza che fecero i suoi contemporanei? Come raggiungere quel «sentire» che vantarono i primi discepoli, che avevano «udito, veduto, toccato» con le loro mani il Figlio di Dio? Padre Gentili, da vero maestro spirituale, prende le mosse da un’attenta ricerca dei «verbi del Verbo», e cioè di tutti quei termini con cui i contemporanei hanno descritto il rapporto privilegiato che hanno vissuto con Gesù di Nazaret. Ne nasce un quadro sorprendente che scava all’interno delle pagine evangeliche e ne attualizza il loro affascinante messaggio. Poiché il «sentire» è la vera «cifra» di ogni autentica esperienza religiosa, a questa prima ricerca faranno seguito altri due saggi dello stesso autore, che illustreranno qual è il «sentire» del cristiano, chiamato a fare proprio il «sentire» di Cristo.
Quali tratti caratterizzano il "sentire" di chi si pone alla sequela di Cristo? Un'attenta rilettura dei Vangeli e degli Scritti apostolici, e della loro risonanza nella vita della Chiesa attraverso i secoli, ci offre una risposta tanto impegnativa quanto affascinante. In questo volume Padre Gentili analizza che cosa implichi "sentire da cristiani", vivere cioè avendo in noi gli stessi sentimenti che furono di Gesù.