
«La preghiera è il germoglio della mitezza e della calma. La preghiera è il germo- glio della gioia e della gratitudine. La preghiera è l’antidoto alla tristezza e allo scoraggiamento»: ecco i doni e i frutti dolcissimi che attendono chi prega.
In questo bellissimo testo, Evagrio Pontico ci invita a cogliere e gustare tali frutti, dando precise e fondamentali indicazioni per giungere alla preghiera vera e spi- rituale. I suoi capitoli, tuttavia, spaziano su numerosi argomenti: dalla lotta alle tentazioni all’allontanamento dei pensieri molesti o malvagi, dalla pratica delle virtù alla liberazione dalle passioni, dall’amore per Dio alla contemplazione di- vina, l’Autore dispensa consigli e istruzioni per un autentico e profondo itinerario spirituale, utili, tuttavia, anche a chi voglia semplicemente praticare un cammino meditativo e una vita «buona» per sé e per gli altri.
In questa edizione si è cercato di non appesantire l’opera con apparati di note e spiegazioni «tecniche», se non il minimo indispensabile per renderla più com- prensibile, ma si è scelto però di presentare anche il testo greco per coloro che fossero interessati a un approfondimento.
San Serafino di Sarov (1759-1833) è, con san Silvano del Monte Athos, uno dei santi russi più venerati, almeno i più conosciuti in Occidente. È l'uomo della parola orale. Testimone della sofferenza delle molte persone che si recano da lui a chiedergli conforto, egli parla loro della pace interiore, capace di cambiare il volto di un mondo tormentato. Prendendo spunto dalla sua opera di grande originalità, di estrema elevazione mistica, Michel Evdokimov - prete della Chiesa ortodossa e autore di vari libri sulla spiritualità russa propone in questo piccolo libro 15 meditazioni per illuminarci nella nostra vita quotidiana.
Percorso di iniziazione a una spiritualità del cuore che nasce nella tradizione del Cristianesimo orientale sulle tracce di Racconti di un pellegrino russo. L’autore è sacerdote ortodosso.
La luce, il mistero della Parola, le feste... temi fondamentali della fede ortodossa da uno dei massimi maestri di teologia e spiritualità ortodossa.
Cambiare le strutture sociali o cambiare l'uomo? È un'alternativa che non finisce di appassionare, e talvolta di dividere, gli uomini e i cristiani. La spiritualità che Pàvel Nikolàjevic Evdokìmov propone, ampiamente nutrita di meditazione biblica e patristica, soprattutto orientale, tende a operare una sintesi tra l'esperienza di Dio e la sua espressione storica nel lavoro, nella cultura, nell'arte, nella morte. L'esperienza di Dio coglie l'uomo in ciò che ha di originario trasformandolo in "uomo nuovo". Ma Dio è colui che ama gli uomini di un "amore folle", come suole dire Evdokìmov prendendo l'espressione dal teologo laico Nicola Cabasilas; cioè di un amore che può tutto fuorché togliere la libertà all'uomo. Trasformandosi a immagine di Dio, l'uomo non può non amare l'umanità intera fino in fondo, condividendone il destino. Perciò è necessario che i cristiani superino sia le sterili tentazioni dell'integrismo sia la perdita di identità e sviluppino la loro fantasia creatrice, esprimendo forme storiche che valorizzino i frammenti di verità e di bellezza sparsi nella società contemporanea, facendoli diventare segni in cui ogni uomo possa sentire la presenza vivente in Dio.
Evdokimov, facendo riferimento alle grandi figure laicali nella Chiesa come Nicola Cabasilas (XIV secolo), sviluppa il concetto del sacerdozio dei laici secondo la tradizione Orientale: "Come non esiste la separazione alcuna in Chiesa docente e discente, ma è la Chiesa totale che ammaestra la Chiesa, così pure è in tutto il suo insegnamento che l'evangelo si rivolge a tutti e a ciascuno... Il laicato costituisce dunque esattamente lo stato del monachesimo interiorizzato. La sua sapienza consiste essenzialmente nell'assumere, pur vivendo nel mondo e forse soprattutto a causa di questa vocazione, il massimalismo escatologico dei monaci, la loro attesa gioiosa e impaziente della Parusia". Il laico è chiamato ad una incessante testimonianza evangelizzatrice ed esprime nella sua persona il mistero della Chiesa nella sua relazione al mondo. L'esperienza monastico-mistica, infatti, non deve essere fine a se stessa ma deve essere testimoniata al mondo. Anzi, il ruolo del laico è più che di un testimone; è simile a quello del Precursore - come Giovanni Battista che "non è ... un testimone del regno, ma è già il luogo in cui il mondo è vinto e in cui il regno è presente. Non è soltanto una voce che l'annunzia, è la sua voce", così pure il laico è colui che con tutta la sua vita, con ciò che è già presente in lui, annuncia Colui che viene. Il volume riporta il testo di una conferenza che l'autore tenne nel 1963, in occasione del primo millennio dalla fondazione del Monte Athos.
Si tratta di una nuova edizione di un classico della spiritualità orientale cristiana, che raccoglie alcuni saggi fondamentali del noto teologo rosso pubblicati negli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso. Sono pagine che rivelano la statura eccezionale dell’autore, capace di trattare temi cari all’Ortodossia in dialogo con la tradizione cattolica per valorizzare i punti di contatto, quasi un anticipo profetico dell’appello di Giovanni Paolo II: “La Chiesa deve imparare di nuovo a respirare pienamente con i suoi due polmoni, quello occidentale e quello orientale”.
“I credenti trascorrono la loro vita sulla terra, ma sono cittadini del cielo. Ogni terra straniera è per loro una patria e ogni patria è terra straniera”.
(A Diogneto)
Un approccio ai grandi temi della vita ecclesiale e dell’esperienza umana: dall’unicità della persona alla grazia del matrimonio, dalla lettura della Bibbia come cammino di unità alla liturgia fonte di ogni bellezza, dall’impegno attivo nella polis fino all’escatologia. Si ritrova qui in profondità il pensiero di una delle figure più prestigiose della chiesa ortodossa in Francia, che ha sempre cercato una convergenza tra le ricchezze dell’oriente e dell’occidente cristiani, consapevole che la chiesa non può essere divisa: “Malgrado le apparenze una misteriosa unità indivisibile sopravvive”.
Pavel Evdokimov (San Pietroburgo 1901 – Meudon 1970), professore all’Istituto di teologia ortodossa Saint-Serge di Parigi, osservatore della chiesa ortodossa al concilio Vaticano II, è stato uno dei maestri spirituali del nostro tempo e un fervente sostenitore dell’ecumenismo.
Traduzione dei testi francesi di Manuela Viezzoli e Maria Campatelli.
Esiste un’identità della teologia morale ortodossa distinta dall’antropologia teologica e dalla vita spirituale? Alcuni articoli di Pavel Evdokimov e l’introduzione che li precede tratteggiano i caratteri tipici della morale orientale. Le domande più urgenti con cui il mondo moderno sfida la teologia morale contemporanea (la specificità della morale cristiana, la fondazione della norma morale, l’autorità morale, la dialettica tra autorità e libertà, il problema della virtù e della retta coscienza) provocano l’antropologia orientale ad una riflessione sull’ethos cristiano.
Saggio introduttivo diSviatoslav Shevchuk
Indice: Introduzione * Articoli di Evdokimov: Il mistero della persona umana, La dialettica della libertà e dell’autorità, C.G. Jung e la teologia, La dimensione sociale dell’ecclesiologia ortodossa.
Il volume che qui viene presentato costituisce la prima traduzione in lingua italiana di un testo che appartiene alle collezioni classiche degli scritti della spiritualità orientale. In questo terzo volume vi è riprodotto quel laboratorio spirituale che nel deserto dei primi secoli trova il suo terreno più fertile. L'autore, Paolo Evergetis, ha raccolto con parole e fatti tutti gli esempi della santità cristiana di chi passò nel deserto una vita unita al Cristo, respiro della propria esistenza. Tutto ciò che vi si può ritrovare è anche un modello per ogni cristiano di oggi che desideri sinceramente imitare coloro che camminarono verso la perfezione spirituale. Nel testo sono trattati alcuni argomenti come la conoscenza di se stessi, l'umiltà, il lavoro manuale, il corretto uso dei beni materiali, la relazione tra lavoro e preghiera, la salmodia.
Il volume che qui viene presentato costituisce la prima traduzione in lingua italiana di un testo che appartiene alle collezioni classiche degli scritti della spiritualità orientale. In questo volume (il primo di una serie di quattro vol.) vi è riprodotto quel laboratorio spirituale che nel deserto dei primi secoli trova il suo terreno più fertile. L'autore, Paolo Evergetis, ha raccolto con parole e fatti tutti gli esempi della santità cristiana di chi passò nel deserto una vita unita al Cristo, respiro della propria esistenza. Tutto ciò che vi si può ritrovare è anche un modello per ogni cristiano di oggi che desideri sinceramente imitare coloro che camminarono verso la perfezione spirituale. Nel testo sono trattati alcuni argomenti come la conoscenza di se stessi, l'umiltà, il lavoro manuale, il corretto uso dei beni materiali, la relazione tra lavoro e preghiera, la salmodia.