
In questo testo l’Autore affronta il tema della carità come passione dell’uomo per l’uomo. L’amore di dio che attraverso Gesù si dà e si dona per tutto l’uomo, è l’icona essenziale.
Viene qui analizzata la figura del Samaritano cogliendola all’interno del mistero della carità partendo dai documenti principali della Chiesa e dei Papi che hanno scritto su questo tema.
Vite straordinarie di santi e beati che hanno saputo accogliere e vivere in pienezza il messaggio del Vangelo
Sono le voci della fede e della speranza le protagoniste di questo volume di Rodolfo Doni, che documenta le vite straordinarie di santi, beati, patriarchi, profeti, celebri mistici che hanno saputo accogliere e vivere in pienezza il messaggio del Vangelo, farlo proprio e testimoniarlo attraverso il proprio operato: Giuseppe da Copertino, Nestor Paz, Cécile Bruyère, Caterina da Siena, Gemma Galgani, Faustina Kowalska, Teresa D’Avila, Giovanni della Croce, Tommaso Moro, Serafino di Sarov, Angela da Foligno, Ignazio di Loyola, Lucia di Fatima, Giorgio La Pira.
L’abbandono totale alla volontà di Dio, la penitenza e la negazione del proprio io fino alla suprema mortificazione, sono il filo conduttore che lega la storia di vita e di pensiero di questi personaggi, alcuni noti anche per la manifestazione di segni soprannaturali (stigmate, levitazione, ubiquità, miracoli…), ma soprattutto per l’infinita ricchezza spirituale del loro messaggio. Anime straordinarie che hanno attraversato i secoli lasciando una scia luminosa di fede, di impegno, di amore verso i più deboli e i più bisognosi.
Un libro che, di fronte alle avversità quotidiane e alle scoraggianti cronache dei nostri giorni, può servire a riprendere coraggio, a ritrovare la giusta strada sulle orme di anime sante che hanno trovato nella fede la ragione di vita e la risposta alle eterne domande dell’uomo sull’esistenza.
La morte di Teresa Manganiello (1849-1876), avvenuta a Montefusco (Av), suo paese natale, suscitò un grande clamore al quale fece seguito una lunga fase di silenzio. Nella seconda metà del secolo scorso, ci fu un graduale risveglio del ricordo di questa giovane contadina, il cui stile di vita finì per attirare l'attenzione e la curiosità di quanti decisero di indagare sulla storia di colei che aveva vissuto da protagonista una delle epoche più travagliate e complesse del nostro paese, il Risorgimento, per innalzarla agli onori degli altari. Il riferimento continuo alle persone, ai luoghi, alle caratteristiche rurali ed economiche di Montefusco a metà Ottocento, è stato dettato dalla necessità di far luce sulla vita di Teresa che, essendo analfabeta, non ci ha lasciato scritti. L'autrice ha perciò consultato la "Positio Historica", ossia l'insieme dei documenti sulla causa di beatificazione e di canonizzazione con i relativi commenti storico-critici. E con l'intento di colmare certi vuoti, ha riportato anche alcune testimonianze orali che consentono di riflettere su aspetti molto interessanti del vissuto di Teresa.
Un delinquente, reo confesso, ottiene grazia e gloria condividendo il patibolo con un innocente condannato ingiustamente. Il primo santo della storia, l'unico canonizzato direttamente da Cristo, è un ladro. "Miserere" è il monologo interiore di un padre, percepito e raccontato dalla figlia che sta lì, ai piedi della croce cui lui è confitto. E anche di lei si narra. E di un fatto realmente accaduto. Pochi protagonisti, una di fantasia, gli altri no; tante comparse. La lettura di "Miserere", proposta dall'autore a Maurizio Botta, Massimo Camisasca e Robert Sarah, ha generato le riflessioni con le quali tutti e tre hanno voluto accompagnare questa edizione del testo. Un libro che nasce dalla domanda sul legame tra giustizia e misericordia, e che si rivolge a tutti: in fondo, chi potrebbe fare a meno di scorgere in sé almeno un tratto di somiglianza con il protagonista, se non altro nella sua richiesta di salvezza?
Ci sono libri che, letti una volta, si ripongono sullo scaffale, con l'impressione che possano già appartenere al passato. Altri che, appena chiusa l’ultima pagina, subito li si ricomincia, intuendo che hanno da darci molto di più a ogni nuova lettura. Il libro che il lettore ha fra le mani fa parte di questa seconda categoria. Dietro le quinte dell'Amore è un viaggio intimo e coraggioso nell'universo femminile e nelle sue relazioni più sacre, dove corpo, anima e desiderio si intrecciano. Katia Doria ci conduce in un dialogo autentico tra amore umano e amore divino, narrando con parole vibranti ciò che spesso si tace: il mistero del corpo, la sofferenza, la forza del desiderio, la ricerca di senso. Un libro che sfida i tabù, celebra la bellezza ferita dell'essere e invita a riscoprire la sacralità dell'amore vissuto con verità e passione e la bellezza dell'incontro autentico, dove l'amore terreno diventa riflesso dell'amore divino, in un abbraccio che cura e trasforma. Una testimonianza che nasce dall'esperienza personale, che commuove, scuote e trasforma e si pone, immediatamente e a pieno titolo, tra i grandi libri di spiritualità contemporanea.
Il volume presenta le omelie e le istruzioni di don G. Dossetti al corso di esercizi spirituali tenuto a Camaldoli dal 22 al 27 settembre 1969. Il testo è pervaso di una grande carità ecclesiale e ancora vibra dello Spirito che ha vivificato il concilio, allora da poco concluso. Sorgente unica di ogni discorso è la Scrittura, commentata per lo più attraverso le letture bibliche proposte dalla liturgia. Da essa don Dossetti fa emergere come gemme preziose i grandi temi della fede, della carità, del peccato, della mediazione unica del Cristo, dello Spirito, della preghiera, dell’eucaristia. La sua è una parola netta, apparentemente dura, ma assieme piena di speranza.
Note sull’autore
Giuseppe Dossetti (1913-1996), professore di diritto canonico ed ecclesiastico, dirigente politico nella Resistenza, deputato alla Costituente e alla Camera, vice-segretario della DC, lascia la vita politica nel 1952. A Bologna fonda il "Centro di documentazione", istituto per la ricerca storico-teologica, e nel 1956 dà vita alla comunità "Piccola famiglia dell’Annunziata". Nel 1957 lascia la cattedra universitaria. Ordinato sacerdote della Chiesa di Bologna nel 1959, partecipa poi al concilio Vaticano II come perito del cardinale G. Lercaro. Dal 1968 fino alla morte vive in Italia e in Medio Oriente, presso le comunità della famiglia religiosa da lui fondata.
Il volume presenta le omelie e le istruzioni di don G. Dossetti alla settimana di ritiro per il clero, svoltasi a Borgo Tossignano (BO) dal 24 al 28 novembre 1969. Malgrado l’appuntamento fosse riservato al clero, don Giuseppe rifiuta di concentrarsi sull’identità del presbitero per dedicarsi piuttosto alla definizione dell’identità del cristiano secondo il pensiero di Dio, così come era stata ridisegnata dal concilio Vaticano II. Seguendo lo sviluppo della liturgia e delle letture bibliche proposte in quella settimana, egli commenta soprattutto 1Pt, ampi passi di 2Pt, 1Cor 7 e Mt 19.
Note sull’autore
Giuseppe Dossetti (1913-1996), professore di diritto canonico ed ecclesiastico, dirigente politico nella Resistenza, deputato alla Costituente e alla Camera, vice-segretario della DC, lascia la vita politica nel 1952. A Bologna fonda il "Centro di documentazione", istituto per la ricerca storico-teologica, e nel 1956 dà vita alla comunità "Piccola famiglia dell’Annunziata". Nel 1957 lascia la cattedra universitaria. Ordinato sacerdote della Chiesa di Bologna nel 1959, partecipa poi al concilio Vaticano II come perito del cardinale G. Lercaro. Dal 1968 fino alla morte vive in Italia e in Medio Oriente, presso le comunità della famiglia religiosa da lui fondata.
In questo volume sono raccolti i discorsi e gli scritti degli ultimi anni della vita di Dossetti in cui, dopo un ventennio di silenzio, egli ha accolto la sollecitazione a dare testimonianza della sua vita e del suo straordinario percorso interiore, che in queste pagine emerge in tutta la sua grandezza, proprio per la varietà dei temi affrontati, che vanno dalla vita politica agli studi, dal servizio alla Chiesa al dialogo interreligioso, all'amore per la Parola e per la liturgia. Un volume importante, per conoscere il pensiero di un protagonista del nostro tempo e per annodare i fili della nostra storia recente e delle sue contraddizioni.
Con questo volume inizia la pubblicazione delle lettere, finora inedite, che don Giuseppe Dossetti ha inviato, nel corso degli anni, alla comunità da lui fondata, la Piccola Famiglia dell'Annunziata. Sono qui raccolte un centinaio di lettere scritte dal 1964 al 1971. Si tratta di missive di diverso genere: cronache dei viaggi compiuti in Medio e in Estremo Oriente; lettere inviate ai fratelli e alle sorelle lontani per renderli partecipi della vita della comunità; lettere scritte in diverse occasioni. Particolarmente preziose quelle scritte alla comunità sulla chiusura del Concilio Vaticano II e sul periodo successivo, documenti importanti per capire la spinta rinnovatrice del Vaticano II.
Le ventotto lettere presentate in questo volume coprono un arco che va dalla primavera del 1976 all'inverno del 1979, un periodo significativo per la storia della Piccola Famiglia dell'Annunziata - a venti anni ormai dai primi voti pronunciati dai sette membri iniziali - e, allo stesso tempo, un momento complesso e contraddittorio per il nostro Paese e per la vita della Chiesa italiana. Ma il 1978 è anche un anno di grandi speranze per la Chiesa, che vede nell'elezione di papa Giovanni Paolo II - primo papa straniero dopo cinquecento anni - l'affermarsi di una svolta culturale per l'intero mondo cattolico, che corrisponde all'attesa di un rinnovamento e di una riforma ecclesiale.