
Il "prendersi cura" è una dimensione fondamentale dell'esistenza umana, poichè attraverso l'autentica cura di sé l'uomo sa prendersi cura degli altri e del Dio che abita nella persona e nella comunità. I diversi contributi che costituiscono il libro - tramite la riflessione biblico-teologica e filosofico-esperienziale - meditano su un tema particolarmente fecondo per il mondo attuale in un tempo in cui la "cultura dell'umanità" non appare affatto ovvia, a fronte di un sempre più invadente interesse per ciò che è immediatamente riconducibile al binomio produzione-consumo.
La follia per Cristo è una scelta di vita che sovverte le logiche mondane, rinunciando a convenzioni sociali, status e sicurezze per seguire un ideale evangelico di totale donazione. È una forma di testimonianza spirituale in cui il credente accetta volontariamente di sembrare paradossale, pur di rimanere fedele al vangelo. In Catherine de Hueck Doherty la follia si traduce in un appello all'impegno sociale e spirituale che sfida le convenzioni, sposando i valori di giustizia, accoglienza dell'altro e condivisione. In occasione del quarantesimo anniversario dalla scomparsa dell'autrice, viene pubblicato questo testo dai chiari echi autobiografici in cui lei stessa veste i panni della folle per Cristo.
Siamo di fronte ad un classico della "sipiritualità cristiana" del '900. Catherine de Hueck Doherty è una figura che per l'impegno sociale e la profondità spirituale si accompagna a Madre Teresa, Dorothy Day e Suor Emmanuelle. Ma Catherine ci lascia anche un'opera, Pustinia, che è divenuta appunto un classico contemporaneo di riferimento per lo spirito di carità e per la dimensione mistica. Pustinia, in russo, significa deserto, e proprio al deserto richiama l'esperienza delle pustinie create da Catherine, prima in una casa di campagna dove sperimentare nel silenzio, nel digiuno e con solo una bibbia sul tavolo, il rapporto con Cristo, poi anche in città. In questo libro Catherine ci spiega il paradosso e l'esperienza concreta dei deserti nelle metropoli odierne, ci spiega come vivere il silenzio e l'accoglienza nell'assordante mondo contemporaneo.
In virtù del suo impegno sociale e della profondità che emana da opere come Pustinia («deserto» in russo), libro assurto a classico della spiritualità cristiana, la figura di Catherine de Hueck Doherty si accompagna oggi a quelle di altre donne indimenticabili come Madre Teresa, Dorothy Day e Suor Emma-nuelle. Di origini russe, fuggì ventenne dal suo Paese per giungere infine in Canada, dove fondò col secondo marito, Eddie Doherty, la comunità «Madonna House», centro di accoglienza per bisognosi, oggi presente con le sue succursali negli Stati Uniti, in Canada e in Europa. Così come nelle sterminate foreste russe esistono le pustini a e i pustinikki (abitanti del deserto), che nel silenzio sono disponibili ad accogliere chiunque si rivolga a loro, dall'esperienza di «Madonna House» sono nati, anche nelle metropoli, luoghi ove sperimentare nel silenzio, nel digiuno e con solo una Bibbia sul tavolo, il rapporto con Cristo. Catherine ci spiega il paradosso e l'esperienza concreta dei deserti nelle metropoli odierne, ci insegna come vivere il silenzio e l'accoglienza assoluta, anche nell'assordante mondo contemporaneo, in una costante opera a favore della giustizia sociale e contro il razzismo. Una proposta religiosa e umana sempre attuale. Catherine Doherty si definiva una «non teologa», ma nelle sue parole ritroviamo una saggezza che unisce il cristianesimo da Oriente a Occidente.
Il testo fondamentale di un grande testimone di questo secolo, chiamato anche il “Giovanni della Croce” francese. ROBERT DE LANGEAC fu prete di San Sulpizio e professore al Grande Seminario di Limoges prima della seconda guerra mondiale. Fortemente impregnato della spiritualità del Carmelo, affidò i suoi scritti inediti a tale Ordine in vista della loro pubblicazione. Morì nel 1947.
Attraverso i suoi scritti egli traccia la strada del cammino verso Dio e verso gli altri e ne segna le tappe.
Il libro nasce dalla pratica degli Esercizi Spirituali dati dall'Autore. Viene offerta materia di preghiera per un ritiro di otto giorni e alcune istruzioni sui temi importanti degli Esercizi.
i temi scelti presentano il fare di dio" a favore dell uomo che e`sollecitato, per mezzo di riflessioni, proposte e interrogativi, a dare una risposta testimoniata dalla vita, motivata e basata sulla parola di dio e sui sacramenti. " la nostra vita ha bisogno di spazi e di silenzio, di meditazione e di preghiera. Il ritiro spirituale e`uno spazio privilegiato, ma non tutti possono partecipare a ritiri spirituali organizzati. Questo l ibro ha lo scopo di aiutare a fare il ritiro spirituale in casa a quanti desiderano costruire la loro vita sulla roccia che e`gesu`signore. Pe r questo propone per ogni ritiro una meditazione, indica letture bibliche, offre suggerimenti e interrogativi, invita a concentrare la riflessione su alcune frasi e a ripetere brevi preghiere durante il giorno. L'autore, partendo d alla lettura della realta di vita dell'uomo di oggi, lo fa con stile semplice e immediato, ma solidamente radicato sulla parola di dio, cercando di costringere il lettore a valutare cio`che vive per condurlo a scegliere cio`che dovrebbe essere e testimoniare come cristiano.
Nel ritmo confuso e disordinato della nostra vita, abbiamo bisogno di spazi di silenzio e di preghiera per incontrare Dio e ritrovare noi stessi. E - diversamente da come immaginiamo - non è necessario allontanarsi dalle mura di casa per cercare un luogo di raccoglimento. Anzi: il proprio ambiente può diventare una vera oasi in cui crescere nella fede. L'autore, con un linguaggio semplice e concreto, propone dodici percorsi, uno per ogni mese dell'anno, arricchiti da spunti di meditazione, letture bibliche, suggerimenti e interrogativi. Un rifornimento di spiritualità per vivere ogni giorno la nostra vita umana e cristiana.
Il libro descrive la figura di una madre di dieci figli, che ha percorso la via della santita dentro la quotidianita delle mura domestiche. Il libro si colloca nel genere mistico. Due figli scrivono alcuni ricordi" della loro mamma la cui vita richiama quelladi tante mamme del secolo appena concluso. Il libro riporta alcuni scritti di mamma Anna Durigon, vissuta dal 1910 al 1997 alla periferia di Treviso, dai quali emerge il suo profondo e singolare rapporto diurno e notturno con Dio. "
Attorno ai 30 anni Antonio De Vita (1925-2006) ha una crisi profonda di valori e di senso dell'esistenza. Inizia così un percorso di conversione che lo porterà a decidere di consacrarsi a Dio. Entra tra i Frati Minori francescani, diventando frate Bernardino Maria. È poi inviato ad Assisi alla Porziuncola, luogo del quale si innamora perdutamente. Ordinato sacerdote, vivrà, nei vari conventi, con abnegazione e passione il suo ministero, in particolare nel sacramento della Riconciliazione e nell'apostolato di carità verso gli orfani e i giovani in difficoltà.