
Nelle pagine di questa raccolta c'è la storia di un'anima che non si arrende ma cerca il suo infinito nelle piccole conquiste quotidiane, ricucendo gli strappi di un difficile passato. Sono poesie e preghiere che raccolgono le intenzioni del cuore per far risaltare gli istanti più puri, come fosse sempre l'ora di partire, di incontrare Dio, dove cessa l'orgoglio e continua la speranza. "Se ogni giorno ci lasceremo sorprendere, la nostra umile storia crescerò nelle sue mani e anche l'ultimo fiore non appassirà mai, perché Lui rende bello tutto ciò che ama."
«Siate sentieri, lasciatevi percorrere. Siate mani sempre spalancate che sappiano accogliere qualsiasi cosa come un dono, sappiano accarezzare e sappiano donare. Siate sorrisi in un mondo in cui, purtroppo, regnano l'odio, l'indifferenza, il razzismo, l'egoismo. Siate piedi per chi ha paura di cambiare strada, di camminare e di percorrere sempre insieme agli altri le strade che Dio vi metterà davanti. Siate occhi capaci di guardare oltre, capaci di oltrepassare muri, capaci di innamorarsi ancora, ancora e ancora. Siate costruttori di pace... innalzate ponti e abbiate sempre il cuore aperto al mondo. [...] Quando vi dicono che siete il futuro non ci credete, voi siete il presente! Il presente. Impegnatevi oggi. Amate oggi. Sporcatevi le mani. Metteteci la faccia, ma oggi». Così Maristella Tommaso, rileggendo la propria stessa intensissima vita (viaggi, territori, esperienze missionarie, volti, momenti di preghiera intensa), condivide la sua passione per l'esistenza con il lettore, invitandoci a una vera e propria immersione nel linguaggio meraviglioso dell'Amore.
La santità è l'unica vera fonte di serenità, l'unico insuperabile segreto della felicità umana che tutti ricerchiamo. Questo volume ne è una affascinante conferma e una ulteriore e coinvolgente riprova, perché si sente palpitare in quello che fra Benigno ha scritto e come lo ha scritto, nello stile appassionato e perciò a volte ridondante, ma sempre chiaro, semplice, accessibile a tutti, la profonda convinzione del credente e il desiderio ardente del pastore, del catechista e del direttore spirituale, di aiutare i fratelli, ricordando verità necessarie per la loro salvezza eterna e donando consigli utilissimi per la loro santificazione.
Fra Benigno, al secolo Calogero Palilla, è frate francescano dal 1957, sacerdote dal 1966 ed esorcista dal 2000. Della famiglia religiosa dei Frati Minori Rinnovati. Licenziato in Teologia alla Pontificia Università Lateranense di Roma e laureato in filosofia aLL'Università di Palermo, ha ricoperto nel suo Istituto Religioso diversi incarichi ed è stato per vent'anni maestro dei novizi. Attualmente è esorcista dell'Arcidiocesi di Palermo. Dal 2004 è incaricato dalla Conferenza Episcopale Siciliana di organizzare incontri di formazione per gli esorcisti di Sicilia e per i sacerdoti che si preparano a svolgere questo ministero. E' Consigliere dell'Associazione Internazionale degli Esorcisti, riconosciuta dalla Santa Sede. Ha pubblicato vari libri: Cammino di amore (1982); Vivere in grazia, voglia e gioia (2004); Dalla filosofia all'esorcismo (2005); Il diavolo esiste, io l'ho incontrato (2008); La nostra battaglia è spirituale con Massimo Introvigne (2010); Con Francesco sulle orme di Gesù (2012); Cercate le cose di lassù (2016); Il vostro nemico, il diavolo (2017); L'omicida sconfitto (2017); Il chicco di grano (2017); La Felicità, la via per trovarla (2018); Il diavolo esiste davvero... e opera (2019).
Al cuore della nostra fede
c’è il dono di un corpo:
“Questo à il mio corpo, offerto per voi”.
“Io penso che il modo migliore per intravedere qualcosa della profondità e della bellezza della sessualità sia meditare sull’ultima cena. Essa ci insegna che cosa significa donare il proprio corpo ad altri. Nel cristianesimo si parla molto di amore, ma a volte sembra che questo amore sia un po’ astratto, avulso dalla realtà. Eppure è necessario amare con quello che siamo, con la nostra sessualità, i desideri, le forti emozioni”.
Noi dobbiamo amare le persone
in modo che esse siano libere
di amare gli altri più di noi.
Timothy Radcliffe (Londra 1945) è entrato fra i domenicani a vent’anni ed è stato maestro generale dell’Ordine dal 1992 al 2001. Ha insegnato a lungo Nuovo Testamento a Oxford, dove ora risiede. Presso le nostre edizioni ha pubblicato anche Testimoni del vangelo.
Amare la vita e desiderare la felicità: sembra ovvio, e tuttavia è proprio quello che accade alla maggioranza di noi? Finché si è bambini è forse più facile, ma poi le cose si complicano e capita di cadere in situazioni che ci portano a odiare la vita e a una profonda infelicità. Le ragioni di questo sono tante e spesso svolgono un ruolo determinante le circostanze esterne, ma molto dipende da noi e dalle nostre scelte. In realtà ogni uomo è naturalmente orientato alla ricerca della felicità, ma, nell'urgenza di trovarla, finisce per soddisfare bisogni effimeri imposti dall'esterno, come il denaro e il successo, o per seguire insegnamenti e perseguire obiettivi che non sono fatti per lui. Sul filo della Regola di san Benedetto, Dom Guillaume ci guida in un percorso attraverso i meccanismi che giorno dopo giorno ci chiudono in una gabbia sempre più soffocante. Perché oggi l'uomo è tutt'altro che libero. La strada per la vera libertà, e dunque per una felicità piena e feconda, passa per una profonda conoscenza di sé: la consapevolezza dei doni ricevuti, dell'importanza del proprio ruolo nella comunità dei viventi, ma anche di questo desiderio di vita e felicità che ci abita e rappresenta il potente motore che, correttamente indirizzato, ci spinge a crescere e a vivere davvero.
De finibus terrae: dal Sud America argentino e dal Salento profondo. Jorge Bergoglio e Tonino Bello sono uomini di periferia, attenti alle periferie.
Maestri perché testimoni locali e planetari. Il vescovo di Roma si fa chiamare Francesco per incarnare il volto di una Chiesa povera e dei poveri, amante della pace e del creato; il vescovo di Molfetta, nel 1962, entrava nell’ordine francescano secolare incontrando in Francesco d’Assisi i temi vitali della povertà, della minorità, dell’itineranza.
Le meditazioni dell'uno rimandano a quelle dell'altro e viceversa.
Vibrano sulla stessa lunghezza d'onda.
Li unisce la costante meditazione o la ruminazione della Parola di Dio, l'attenzione ai problemi delle persone, la cura dei poveri, la propensione a privilegiare le esistenze (volti) rispetto alle essenze (dottrine), la fresca veracità della loro testimonianza, l'esigenza di annunciare il messaggio di pace in modo coinvolgente.
Evidente è il comune linguaggio esistenziale o “parabolico”.
L'itinerario nonviolento di Tonino Bello, proposto come una serie di tappe lungo il sentiero di Isaia, s’intreccia visibilmente con quello di Jorge Bergoglio.
Vivono la pace come realismo profetico, dono e impegno, inquietudine creativa. Come cristiana “via, verità e vita” o laico “potere dei segni”, moto delle differenze fecondatrici di comunione. Insomma come rivoluzione della tenerezza (Evangelii gaudium 88, 288) o come capacità di misericordia (così Tonino Bello definiva anche la politica), cioè come azione nonviolenta.
Perché la pace è adesione vitale all’unico annuncio cristiano.
Il libro
Daniele non è un ragazzo eccezionale. È un ragazzo come tanti, come voi, ha quindici anni e frequenta la scuola con mediocre successo.
Ha i suoi difetti, le sue crisi, i suoi slanci, le sue vittorie, ma desidera risolvere da solo i suoi problemi. Con il suo racconto Daniele ci fa rivivere l'ambiente in cui vive, la famiglia, la scuola, i compagni e gli amici, raccontandoci la sua vita anche nei dettagli più insignificanti e banali, ma non per questo meno appassionanti, non c'è nulla di artefatto e di scostante, per questo soprattutto il diario ha avuto, con le precedenti edizioni, un grande successo tra i giovani, i genitori e gli educatori. Dalle pagine traspare la sua personalità che si sta formando, il sicuro schiudersi di una capacità di giudizio, la "tentazione" violenta del bene in contrasto con il male, i primi passi verso il superamento del proprio egoismo e la scoperta degli "altri". Il libro vi piacerà per la vivacità del linguaggio e per il modo in cui è narrato il succedersi degli avvenimenti.
Amare i nemici è un comandamento imprescindibile per chi si definisce cristiano. Gesù lo insegna mediante parabole e attraverso l'esempio offerto con la propria vita. È anche il comandamento più difficile, perché per natura siamo portati a odiare coloro che ci hanno fatto del male o sembrano pronti a farlo. Le riflessioni raccolte in questo libro esaminano l'oscura natura delle nostre inimicizie e suggeriscono vie per abbattere i muri dell'odio e per imparare a perdonare. Cercando di vivere il comandamento dell'amore con coraggio nel nostro quotidiano possiamo cambiare le nostre esistenze, cambiare il corso degli eventi. Ci sono uomini e donne che ci hanno provato e hanno dato vita a cammini di pace e nonviolenza.
Esistiamo per amare e per essere amati. Ovunque e sempre. Nella nostra vita familiare, professionale e sociale. Qualunque siano le nostre origini, la nostra cultura o la nostra educazione, l'amore è l'orizzonte di tutta la vita umana. Assente, lo cerchiamo, a volte disperatamente. Presente, si veglia su di lui, per paura di perderlo. Questo libro è indirizzato a tutti, indipendentemente dalle loro radici, dalle loro convinzioni o dalle loro opinioni. Mettiamo amore nella nostra vita quotidiana: nei nostri sguardi, nelle nostre parole, nei nostri gesti, nel nostro perdono. L'atmosfera attorno a noi ne sarà rischiarata e risanata, grazie all'irraggiamento del nostro amore!
Con questo settimo volume della collana 'Vivere in Gesù', don Oreste Benzi, meditando sulle parole del Deuteronomio (6,5), ci accompagna in una approfondita riflessione sul senso ultimo della nostra esistenza.