
Francesco d'Assisi è conosciuto come il "fratello universale". Lo è per tutti coloro che credono nell'uomo, religiosi o meno. Cosa ha di speciale quest'uomo? Ha voluto essere fratello, ha saputo essere fratello e continua ad insegnarci ad essere fratelli. Questo piccolo libro vorrebbe entrare nel mistero del suo sguardo fraterno, prendendo come guida i suoi Scritti. Il tema della fraternità attraversa tutte le pagine di una riflessione divisa in due parti: nella prima Francesco presenta il dono della vocazione alla fraternità, ci presenta cioè l'ideale della radicalità evangelica; nella seconda vengono presentati alcuni aspetti più pratici, le modalità per metterci in cammino ed arrivare ad essere fratelli.
Alla luce di alcune opere d'arte, l'autore propone in sei agili capitoli un itinerario di approfondimento della misericordia come vero volto di Dio e come impegno da assumere per un mondo più giusto e riconciliato. Alla pagina biblica che ha ispirato l'artista, segue un commento artistico-spirituale dell'opera, spunti e riflessioni, un approccio vocazionale e una preghiera conclusiva. Una proposta particolarmente adatta per adolescenti e giovani.
L’Autore sollecita un discernimento ulteriore, per individuare le conseguenze operative e le decisioni di conversione. Ancora una volta, il discorso ritorna alla “dimensione contemplativa” della vita e alla qualità del nostro incontro con il Signore nella Parola e nei sacramenti. E lo sguardo contemplativo sulla carità si rende più che mai urgente e necessario.
Biografia
Giovanni Carrù
originario di Chieri (Torino) è stato direttore dell’ufficio catechistico diocesano (Torino) e regionale (Piemonte). Per venti anni è stato parroco del Duomo di Chieri. Già Sotto-Segretario alla Congregazione per il Clero e Segretario della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra. È autore di libri di spiritualità e di testi scolastici di religione dalle elementari alle superiori.
Monaci e monache di tutte le razze e lingue si sentono profondamente legati. Ma cos'hanno veramente in comune? Già nel III secolo Clemente d'Alessandria segnalava la presenza, in questa città, di asceti indù e buddisti. Tuttavia i monaci delle diverse religioni non si sono incontrati che in questo nostro secolo, allorché il monachesimo cristiano si è impiantato in Asia e le religioni orientali si sono diffuse in Occidente. Dopo vari anni di ricerca, l'Autore confronta la Regola di s. Benedetto con le tradizioni ascetiche dell'Asia e quelle che l'hanno preceduta in Occidente. Il risultato di questo incontro e di questo scambio è un'emulazione reciproca nell'approfondimento della propria vita spirituale e della dottrina della propria religione. Per noi cristiani la questione della cultura e delle religioni nate fuori dall'Occidente ci invitano a precisare sempre meglio l'espressione della nostra fede, in modo da dare una risposta convincente ai nostri contemporanei.
"Nato contadino e sempre vissuto tra contadini provai le loro miserie, conobbi le loro croci e vessazioni, indovinai i loro bisogni e cercai di aiutarli!" 1897 Lorenzo Guetti
Questa raccolta di saggi, scritti dalla mano sapiente di Renzo Fabris (1929-1991), primo presidente del sidic (organismo per il dialogo ebraico-cristiano), può aiutare in modo decisivo a scoprire quanto profondi siano stati i mutamenti dettati alla teologia cristiana dal riconoscimento del permanere di Israele nella storia. L’autore, ripercorrendo le tappe dell’incontro fra Israele e le chiese nel secolo che volge al termine, analizza criticamente il cammino percorso, senza esimersi dalla responsabilità di suggerire nuove ipotesi di lavoro per il dialogo tra ebrei e cristiani. Emerge così da queste pagine la convinzione che l’unità fra i due popoli già sussiste nella mano di Dio, in modo misterioso. Tuttavia, suggerisce Fabris, solo lasciando crescere la loro capacità di ascolto e di amore gli uni per gli altri, i figli d’Israele e i figli della chiesa potranno giungere, dopo duemila anni di incomprensioni, a quella riconciliazione nella differenza la cui importanza e urgenza per l’ umanità intera nessuno può negare.
L'intuizione da cui nascono queste pagine è: se uno di noi è Dio, anche noi siamo Dio. La nostra comune vocazione è essere Cristo, più che cristiani. L'autore rilegge, commenta e prega: l'infanzia del Figlio di Dio secondo Luca; la vita pubblica del Messia secondo Marco; la morte e la risurrezione del Figlio dell'uomo secondo Matteo; il pensiero del Maestro secondo Giovanni. In ogni pagina: alcuni brani dal Vangelo e da altri libri delle Scritture, una meditazione e una preghiera.
È ancora tempo di monaci?
Sì, è ancora tempo per offrire
alle donne e agli uomini di oggi
piste preziose per la ricerca di senso.
“Monaco è colui che si ritiene uno con tutti, abituato com’è a vedere se stesso in ognuno” (Evagrio). L’uomo contemporaneo vede indebolite le proprie capacità di divenire se stesso in una libertà autentica e di accogliere l'altro in una comunione sincera: un monachesimo cristiano cosciente della forza della Parola e della sapienza secolare della propria tradizione può aiutare gli uomini e le donne in mezzo ai quali vive a percorrere vie di senso e di dialogo. La lunga esperienza del monachesimo ha elaborato una vera e propria “arte della comunione”: vivere insieme come fratelli o sorelle che non si sono scelti per affinità elettive, ma che imparano ad amarsi come Cristo li ama, è annuncio dell’evangelo tra i più eloquenti.
(dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi, priore di Bose)
Michel Van Parys, per trent’anni abate del monastero di Chevetogne in Belgio e profondo conoscitore del monachesimo sia d’oriente sia d’occidente, è dotato di un grande discernimento nel leggere la presenza del monachesimo nella chiesa e nella storia e possiede un’esperienza della vita monastica tra le più ricche ed esemplari. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Incontrare il fratello.
In quest'epoca terrena, Universo lancia un potente invito ai suoi figli per ricostituire e consolidare l'unica realtà che conta: quella dell'Amore. Ora è giunto il momento di attraversare il passaggio finale con forza, coraggio e intenzione, guidati dalle voci dei nostri amati disincarnati amici, familiari e antenati che ci chiedono di intervenire, di aiutarli, e di risvegliare ciò che è stato dimenticato.
Guidata da una costante connessione medianica, Gabriella Laura ci accompagna in un viaggio attraverso tre vite vissute, offrendoci una profonda riflessione su ciò che l'Universo ci richiede: la riscoperta del nostro potenziale spirituale.
Scopri come ogni Anima può diventare uno strumento e un canale di comunicazione tra i mondi, e lasciati ispirare a rispondere al richiamo della tua missione.
«Queste pagine appartengono ad un libro di luce. Sono date così alla Chiesa come un messaggio alto e urgente, riassunto in quelle due realtà indissolubili che richiamano due momenti risolutivi della vita di Gesù: la sua preghiera sacerdotale (Gv 17, 21-23), il suo grido di abbandono sulla croce (Mt 27, 46). L'Unità e Gesù abbandonato. Ecco due parole di luce per la Chiesa del nostro tempo, per l'umanità della nostra epoca, quando più acuto è il grido dell' abbandono e più incalzante a tutti i livelli si fa l'anelito dell'unità». (dall'Introduzione)
In questo libro, tratto dalle sue meditazioni tenute in una settimana di deserto", don Oreste ci inoltra in un cammino interiore sempre più profondo, arrivando a "un'unione che appartiene ad un'altra dimensione, non più terrena, ma che è ugualmente per l'uomo... Un cammino per sperimentare l'incontro con Gesù. "