
«La collana di perle» offre piccole antologie che presentano le parole più belle scritte o dettate da grandi figure spirituali vissute in epoche e contesti diversi. Le Perle del Mahatma Gandhi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di un profeta della non violenza profondamente amato, inanellate da un filo: la ricerca della verità. «Non ci potrà mai essere verità dove non c'è coraggio».
Le Perle della imitazione di Cristo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi da un libro base della spiritualità, inanellate da un unico "filo": la conoscenza interiore.
Le Perle di don Dolindo raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi del sacerdote e mistico napoletano. Sono perle attraversate da un unico «filo»: essere il nulla in Dio e portare Dio tra gli uomini.
Le perle di Igino Giordani raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno scrittore, giornalista e politico italiano, direttore della Biblioteca Apostolica Vaticana e cofondatore del Movimento dei Focolari con Chiara Lubich.
Le Perle di San Francesco d’Assisi raccolgono un gran numero di brevi e folgoranti frasi di uno dei santi più amati di ogni tempo. Sono Perle attraversate da un unico «filo»: l’amore.
Per Francesco l’amore non è astrattezza, ma abbraccio, integrazione, è non sentire la diversità; è essere tutt’uno con se stesso, con il mondo, con chi sta nella felicità di vivere una sensazione, un’emozione.
Francesco ha consumato la sua intensa esistenza in quest’ansia di condivisione, di cui noi riusciamo a raccogliere solo le briciole, ma sono briciole preziose vere e proprie perle che fanno di questa vita un raro gioiello.
Questo non è un libro da leggere tutto d'un fiato, ma esperienza di Dio che l'autrice vuole comunicare al lettore come dono di chi ha contemplato le meraviglie del suo amore e non può tenerle per sé. È una guida per un cammino spirituale che ci porta alla contemplazione dell'Amore di Dio, ci carica di nuovo vigore e ci infiamma di nuovo amore da trasmettere con gioia agli altri.
“Le perle malate sono una gemma della poesia ebraica moderna erompente dall’ antica poesia d’amore” (Cesare Angelini). “È un racconto obbligatorio per chi ha perso la testa dietro ai versi della Shulammita nel Cantico dei Cantici. Chi nella Bibbia ha inseguito quei versi non deve mancare questo racconto di Alter Kacyzne” (Erri De Luca). “La novella palpita di accenti maestosi e appassionati, si accende di colori sontuosi, si inebria di una sgargiante sensualità presto convertita in pianto e in dolore” (Claudio Magris). “Kacyzne è un autentico scrittore, martire della lingua yiddish, ma il suo nome onorerebbe qualsiasi letteratura” (Giancarlo Vigorelli).
L'autore del presente volume sostiene l'innovativa tesi secondo cui l'altruismo è possibile se cambia il vocabolario con cui esprime il rapporto dell'io con l'altro. Partendo da questa logica l'autore si chiede se sia possibile parlare di santità e di amore altruistico e indaga sulle possibili conseguenze dell'introduzione nel vocabolario del verbo perpatire applicato alle dimensioni fondamentali della sofferenza umana.
È sotto gli occhi di tutti che nella nostra società la persona umana si sente e si esprime nelle relazioni in maniera frammentata, oppure cerca di salvaguardare se stessa attraverso un’impostazione individualista e competitiva della vita. Chi desidera e ricerca legami d’amore duraturi è spesso destinato a vederli naufragare dolorosamente senza comprenderne a fondo il motivo.
Questo libro offre la possibilità di riflettere sulla persona così come pensata originariamente nel disegno di Dio, che solo nell’autentico dono di sé può ritrovare se stessa e portare a compimento il desiderio di pienezza che il cuore di ogni uomo e di ogni donna reca in sé.
Francesco Pilloni, sacerdote della diocesi di Verona, è docente di Teologia patristica del matrimonio e della famiglia presso il Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e Coordinatore del Centro di Spiritualità Padre Enrico Mauri.
Le persone che incontrerete tra queste pagine hanno fatto cose diversissime le une dalle altre, influendo ciascuna sulla propria realtà in modo personale. Troverete poche rivoluzioni sconvolgenti e molte cose che potevano essere fatte semplicemente volendole fare, perché è la trama del possibile a rendere più vivibile il quotidiano, non il gesto eclatante che sposta l'asse del pianeta. Nessuno di loro pensava di star facendo qualcosa di speciale con le sue scelte e forse è questo il marcatore che alla fine congiunge tutte le storie di questa raccolta: la manutenzione della felicità comune è fatta di piccoli gesti pensati e scelte forse non tutte facili, ma comunque sempre alla portata di chiunque. A nessuno in fondo è chiesto di morire per accendere una luce nelle vite che incontra. Vivere all'altezza della propria speranza sarebbe già un motore sufficiente per cambiare il pezzo di mondo che ci si è fortunosamente ritrovati tra le mani.
«Il volume che avete tra le mani», scrive Dino Boffo nella Prefazione, «è il quarto e conclusivo tomo dell’apprezzata serie di Persone & parole, la rubrica che Cesare Cavalleri ha tenuto su Avvenire dal 1985 a tutto il 2007, assumendo poi la titolarità di un altro appuntamento settimanale, quello di Leggere, rileggere. Per il quotidiano dei cattolici Cavalleri rappresenta una firma storica: lo dico con ammirazione e anche con una certa invidia, pensando al gruppo di coraggiosi professionisti che, giusto quarant’anni fa, nel fatidico 1968, misero intelligenza e coerenza al servizio del progetto di comunicazione personalmente voluto da Paolo VI.
«In questa avventura, nell’avventura di Avvenire, Cesare Cavalleri ha investito con generosità, portatore di una curiosità culturale inesausta radicata – come spesso accade ai cristiani veramente adulti – in una spiritualità dottrinalmente rigorosa. Non a caso, tra i suoi primi impegni per il giornale ci fu quello, quanto mai spinoso e necessario, della critica televisiva, affrontata con il piglio sicuro del letterato di vaglia e, all’occorrenza, dell’umorista sottile. Doti che poi Cavalleri ha confermato, di settimana in settimana, nello zibaldone di Persone & parole. Per rendersene conto basta sfogliare quest’ultima collezione, dove raffinate divagazioni letterarie convivono in tutta naturalezza con appassionate incursioni nel mondo della musica leggera, mentre il ricordo degli amici scrittori va di pari passo con le note di una laicissima, doverosa indignazione civile».