
"Il figlio partì per un paese lontano..." Tutta la Scrittura e la vita personale di ciascuno è praticamente racchiusa nella parabola del nostro allontanarsi dal Signore, dell'incamminarci in una direzione sbagliata fino a quando, incapaci di personalizzare le cose, ridotti da padroni a servi delle cose, nasce la nostalgia del soggetto, della relazione. Si apre così il ritorno alla casa del Padre, dove, nella relazione ritrovata, le cose di prima ci parlano della persona amata e dunque diventano una festa.
Il libro è un approfondito saggio sull'accompagnamento alla morte, che attinge alla filosofia, alla psicologia, alla spiritualità, alla medicina. L'autore contestualizza l'argomento delineando lo scenario socioculturale e socioistituzionale dello "stare accanto"; affronta il tema della sofferenza psicologica nella malattia cronica e terminale; analizza il concetto di "tempo della malattia", così come vissuto dal malato; si dedica al concetto di "cura" e del "prendersi cura", proponendo spunti di riflessione per chi sta accanto al malato, con l'individuazione di una sorta di decalogo che aiuti a passare dalla "prestazione" alla "relazione".
La Quaresima è tempo di silenzio, di riflessione, ma anche di scoperta dell’amore di Cristo dato per i peccatori; è occasione di riconciliazione e di ritorno al Padre che attende con misericordia.
In questo volume, don Donato Allegretti offre quaranta meditazioni sul tema della comunione fraterna, a partire in particolare da quaranta passi dalle lettere di Paolo, Pietro e Giovanni, ripresentando la comunione ecclesiale come decisiva per la nostra vita personale di credenti.
Il tutto si situa perfettamente all’interno della Chiesa “in uscita” voluta da papa Francesco: una Chiesa che sappia testimoniare la fraternità gioiosa e la speranza per coloro che sono più deboli. Come bene dice nell’introduzione padre Alfredo Feretti, direttore del consultorio “Centro la Famiglia” di Roma: «Questi commenti ai vari brani della sacra Scrittura costituiscono una specie di grammatica della relazione, una grammatica della semplicità e della bellezza da assaporare e vivere giorno per giorno. L’augurio è che diventi un percorso di apprendimento del “mestiere di uomo”, con la guida di Gesù, esperto in umanità».
Sono raccolti gli interventi più significativi del magistero del Patriarca ecumenico di Costantinopoli, dal suo discorso inaugurale – autentico documento programmatico per un servizio di comunione – fino alla Via crucis composta per papa Giovanni Paolo II e da questi celebrata al Colosseo il Venerdì santo del 1994, passando per tematiche vaste e profonde quali l’ecumenismo, il dialogo con gli ebrei e le grandi religioni del mondo, l’ ecologia e la pace. È la testimonianza di un servizio reso a tutta l’umanità attraverso quello strumento della volontà di Dio che è il ministero del Patriarca ecumenico e, nello stesso tempo, un segno della gratitudine del Monastero di Bose verso Bartholomeos I per la paterna benevolenza e l’amicizia mostrata a più riprese, in particolare in occasione della sua visita a Bose il giorno di Pentecoste del 1994.
Bartholomeos I (Dimitrios Archondonis, nato a Imbros il 29 febbraio 1940), dopo essere stato Metropolita dapprima di Philadephia e poi di Calcedonia, nonché segretario del Santo Sinodo, il 2 novembre 1991 è stato eletto a succedere a Dimitrios come Arcivescovo di Costantinopoli e Patriarca ecumenico.
All’inizio del secolo scorso la pubblicazione di un libro dell’eremita Ilarion – Sulle montagne del Caucaso – scatenò dibattiti infuocati tra i monaci russi del Monte Athos e un’ampia discussione nella stessa società russa prerivoluzionaria. Condannate dalle autorità della Chiesa russa e all’origine dell’espulsione di centinaia di monaci russi dall’Athos, le tesi attorno al Nome di Dio contenute in quell’opera appartengono invece – come dimostrano con profondità teologica, acume critico e afflato spirituale queste pagine – al patrimonio aureo della letteratura spirituale ortodossa, assieme ai più noti Racconti di un pellegrino russo.
Ilarion Alfeev, vescovo di Vienna e Austria per i russi ortodossi, esperto di patristica, è dottore in filosofia all’Università di Oxford e in teologia all’Institut Saint-Serge di Parigi. Membro della Commissione teologica sinodale del Patriarcato ortodosso russo, è vescovo ausiliare di Mosca incaricato dei rapporti con gli organismi europei a Bruxelles.
Il grande pregio dell’opera di p. Schiavone, scrive mons. Scanavino, è di "presentare la Misericordia di Dio come la nota caratteristica del vero volto di Dio e dell’essenza stessa di Dio, quando si rivela all’umanità". L’invito a glorificare la Divina Misericordia è un invito a viverla profondamente e concretamente nelle nostre vite, seguendo la testimonianza e l’esempio di Suor Faustina Kowalska.
Le parabole del Vangelo hanno il potere di trasmettere insegnamenti e lezioni di vita in modo sorprendentemente efficace. Molte arrivano così in profondità nell'anima che non si esauriscono nella lettura, ma continuano a riaffiorare nella coscienza e nel pensiero, stimolando riflessioni e suscitando domande. Cosa ha fatto in seguito l'uomo soccorso dal Samaritano? E il contadino che non ha trovato fichi sul suo albero? E l'uomo al quale i vignaioli malvagi uccisero il figlio? L'autore ha provato a dare delle riposte, senza la pretesa di voler aggiungere alcunché ai racconti evangelici, ma immaginando possibili scenari e proseguimenti degli episodi narrati.
Il buon Dio fa piovere gocce di benedizione sul capo di tutti i suoi figli: sui giusti e sugli ingiusti, indistintamente. La misura della perfezione di Dio Padre, rivelataci da Gesù, è l'illimitatezza della sua misericordia che, come i raggi del sole e le gocce della pioggia, vuole raggiungere tutti gli uomini, sempre e dovunque. Il ricordo della benedizione di Dio diventa in questo libro un'invocazione quotidiana che, nei ritmi delle stagioni, dell'anno liturgico e di quello civile, dona sempre una goccia di misericordia in qualsiasi situazione della nostra vita, lasciandoci anche un sorriso sulle labbra.
Sono pubblicati in questi volumi i quaderni di una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento, e che da anni riceve locuzioni interiori, quasi esclusivamente durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica. Gesù, con voce bellissima, le parla, chiamandola “mia piccola Maria” e le sue parole le scendono nel cuore come gocce risplendenti di luce e in una grande pace.
Nel decimo volume di Gocce di Luce sono raccolti i messaggi ricevuti nel 2017 da una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento.
Sono pubblicati in questi volumi i quaderni di una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento, e che da anni riceve locuzioni interiori, quasi esclusivamente durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica. Gesù, con voce bellissima, le parla, chiamandola “mia piccola Maria” e le sue parole le scendono nel cuore come gocce risplendenti di luce e in una grande pace.
Sono pubblicati in questi volumi i quaderni di una semplice casalinga e mamma di famiglia, che vive in povertà e nel totale nascondimento, e che da anni riceve locuzioni interiori, quasi esclusivamente durante il ringraziamento alla Santa Comunione Eucaristica. Gesù, con voce bellissima, le parla, chiamandola “mia piccola Maria” e le sue parole le scendono nel cuore come gocce risplendenti di luce e in una grande pace.