
Andrea J. Larson scrive alcune lettere allo zio Willi, uno degli autori spirituali più famosi del mondo: dietro questo diminutivo affettuoso si cela, infatti, padre Anselm Grün. Nasce un dialogo tra la giovane, madre di tre bambini, che della sua vita pur libera e laica riconosce anche i molti limiti, e l'anziano benedettino, che sin da giovane aveva deciso di farsi monaco e nei confini dell'abbazia ha poi trovato grande libertà. In questo scambio epistolare molto personale, Andrea rivolge allo zio Willi numerosissime domande sui temi più diversi: amore, relazioni, comunità e solitudine; responsabilità per sé e per il mondo, ricerca della felicità e bontà, scoperte e dubbi; spiritualità e fede (non solo cristiana). In breve: la vita in tutte le sue sfaccettature. Grün viene interrogato dalla nipote anche sulla sua storia personale, sulle scelte compiute e sulla vita in monastero, al servizio di Dio. Così, ai lettori è offerta una doppia prospettiva su percorsi diversi di vita, con le loro differenze e alcuni insospettabili punti di incontro, in entrambi i casi comunque affascinanti e riusciti.
Nato e cresciuto in un clima di interculturalità, Raimon (o Raimundo) Panikkar ha invitato spesso, attraverso i suoi scritti, alla pace e al dialogo tra le religioni. Così fa anche in questo libro in cui, dopo aver analizzato da un punto di vista antropologico e filosofico la nozione di saggezza, insegna come essa sia la vera sorgente di gioia e felicità, quasi un luogo confortevole dove l'uomo si sente veramente a casa.
«Il testo narra l'utopia di uomini e donne che, pur ponendosi gli interrogativi esistenziali come tutti, si lasciano guidare dallo Spirito di Dio, che illumina la loro esistenza. È un modo per offrire un segmento della storia di chi, consacrandosi, cerca Dio con passione e crede e vede la sua presenza nelle umili o grandi storie dell'umanità».
Il volume è costituito da un insieme di brevi meditazioni sviluppate sul modello della lectio divina e adatte pertanto alla riflessione silenziosa personale e alla preghiera. Spesso i testi si riferiscono a feste dell'anno liturgico, ad avvenimenti della vita della Chiesa o ad altre circostanze occasionali. Nati in un contesto di vita consacrata, interpellano ogni credente.
Presentazione (E. Rosanna). Introduzione. I. Un cammino insieme. II. Una giornata di preghiera per i consacrati e poi?... III. Scegliere ogni giorno chi servire. IV. Testimoni credibili del Risorto. V. Chiamati a umanizzare la Terra. VI. Convocati dall'eucaristia. VII. Tempo per Dio, per sé, per gli altri… VIII. Esserci nella vita. IX. Rendere visibile il Vangelo. X. È ancora attuale la santità?... XI. Il sì di Maria, di Giuseppe, dei pastori… dei consacrati. XII. Nel villaggio globale come gli eletti dispersi.
Note sull'autrice
DIANA PAPA, Sorella Povera di S. Chiara del Monastero delle Clarisse di Otranto, ha pubblicato L'Emmanuele sulle strade del mondo, Paoline, Milano 2001 e Il Risorto sulle strade del mondo, Paoline, Milano 2003 e curato il volume di G. Bini, Audite, Sorelle. Un itinerario per rifondare la vita consacrata, Messaggero, Padova 2005. Collabora con la rivista «Consacrazione e Servizio» del Centro studi USMI. Presso le EDB ha pubblicato Le Sorelle povere di santa Chiara. «La forma di vita» e l'identità (2007).
Hai perduto una persona cara, una vita si è completata ed è giunta a termi- ne. È come se questa ti avesse portato via qualcosa, un pezzo del tuo cuore, delle tue parole, della tua serenità. I testi e le immagini di questo volumetto ti aiutano a ristabilire un punto di riferimento nella solitudine che ha invaso il tuo cuore e a ricordare che porti dentro di te un’eredità di affetto che ti aiuterà a superare il momento del dolore.
Per un ampio pubblico.
Dalla penna del card. Angelo Comastri, la biografia e uno schema di Veglia di preghiera sulla vita di Benedetta Bianchi Porro, beata della Chiesa Cattolica, con importanti risvolti pastorali sulla tematica della sofferenza e della malattia.
«C'è una porta che fatico ad aprire. È forse quella che va in cantina? [...] È la porta della paura, di ciò che temo, un limite oltre il quale non vado. La zona delle ragnatele, del buio, dell'umido e del freddo. Almeno, così credo». A partire da questa immagine, che fa da fil rouge attraverso tutto il libro, siamo condotti da don Marco D'Agostino a farci partecipi al cammino di un sacerdote di oggi che, per un anno, scrive a un suo vecchio amico e formatore, affrontando con lui e con sé stesso una serie di argomenti che per troppo tempo - egli stesso dice - ha voluto evitare (ha messo in cantina): la comunità, il servizio, il celibato, la carità sono tutti temi che, spesso, si danno per scontati nella vita di un prete, ma che non lo sono per nulla. Ma la cantina, si scopre a mano a mano, è proprio il luogo in cui abita e ci attende Dio, come per un agguato cui non possiamo mai sottrarci. Dio abita in cantina è un libro profondo, sorprendente, originale, a metà tra meditazione spirituale e fiction, che nasce dalla lunga esperienza di conoscenza e accompagnamento dell'autore nei confronti di preti in crisi e non, in una società sempre più complessa e difficile per chi sceglie di dedicarsi completamente al servizio della sua comunità. Un libro pieno di speranza, evocata anche in mezzo al dolore, mai negato, «poiché, dalla cantina al cielo, passando per la terra, è ancora possibile farcela».
Com'è possibile fare esperienza del Dio che si è rivelato in Gesù? Questa domanda, che Karl Rahner considerava fondamentale, ritorna oggi di grande attualità. Il mondo occidentale, infatti, da lungo tempo ha messo Dio "ai confini-, relegandolo ai margini della vita e costringendo la fede cristiana all'irrilevanza. Tuttavia, è la stessa rivelazione di Dio che ci situa lungo il confine. In Gesù, Dio si manifesta infatti come Colui che si coinvolge nella vicenda umana, "lasciando" i cieli per varcare la soglia della storia; così, Egli abita il confine tra il divino e l'umano, accogliendo in sé le frontiere più fragili dell'esistenza, spesso segnate dalla povertà e dalla sofferenza. Il presente volume si preoccupa allora di offrire una riflessione iniziale sulla Rivelazione, sugli sviluppi che hanno portato fino al Concilio Vaticano II e sui principali modelli di teologia della rivelazione del Novecento; al contempo, mette a fuoco una "teologia dei confini", che assume una prospettiva ospitale e dialogica rispetto alle sfide del nostro tempo, capace di generare approcci, visioni e pratiche credenti che aprono la via verso il "Dio senza confini" della rivelazione cristiana.
Come recuperare la presenza del "Dio lontano" che coinvolgiamo poco nella nostra vita? Dialogando con lui. La preghiera, «espressione del desiderio che l'uomo ha di Dio» come scrive san Tommaso, presentata con un linguaggio coinvolgente dall'autore, è il metodo migliore per rimetterlo al centro. Il libro è un cammino non facile ma che conduce al raccoglimento, alla riflessione e a quel silenzio che fa entrare in dialogo con lui e soprattutto ce lo fa ascoltare
L’attenzione di Dio verso i più deboli e la radicalità dell’Onni potente verso coloro che li calpestano o li ignorano. Il volume, attingendo a piene mani dalla Scrittura, racconta la sollecitudine di Dio nei confronti di coloro che vivono ai margini della società e che sembrano non avere alcuna incidenza sul corso della storia: gli stranieri, i bambini, le donne, i malati, gli anziani, poveri.
Ne risulta un avvincente percorso che spinge a un amore più attento verso il prossimo, un amore che può cambiare la sua e la nostra vita.
Ambrogio Spreafico è Rettore della Pontificia Università Urbaniana e professore di Antico Te stamento presso la stessa. Dopo il dottorato al Pontificio Istituto Biblico, ove è stato docente per diversi anni, ha pubblicato numerosi articoli e libri sia nell’ambito della filologia che della teologia biblica, tra cui: Guida allo studio dell’ebraico biblico, Roma 19923; Sofonia, Genova 1991; Il libro dell’esodo, Roma 1992; La voce di Dio. Per capire i profeti, Bologna 20022; Marco. Il primo vangelo, Roma 2000; Il nome di Dio. Temi biblici dell’Antico Testamento, Milano 2002.
Cos'è la vita che Dio ci dona e come possiamo viverla in pienezza? Con un linguaggio accessibile, Semeraro offre una risposta a questa domanda interrogando il libro della Genesi in cui si racconta la creazione dell'uomo e la scoperta del "fuoco- necessario alla trasformazione della creazione in autentica relazione. Questo fuoco è, indubbiamente, la scoperta della libertà. Il dono della vita e quello della libertà sono il grande giogo che ci è imposto per camminare dignitosamente verso la felicità come superamento di ogni disarmonia e ristabilimento della vera pace. Un libro che aiuterà i lettori ad assumere la vita in tutti i suoi risvolti, senza timore ma anzi con il coraggio e la gioia di lasciarla trasformare dalla Parola.

