
Paradossali, criptiche, radicali e brucianti nell'enunciazione, queste Apocalissi lasceranno in ogni lettore immagini che non si cancellano: basti pensare a quelle di Cristo che ride sulla croce o a quelle del frontale attacco, nell'Apocalisse di Pietro, alla Grande Chiesa. O all'anima presentata quale "donna nuda, multiforme e soggetta a sofferenze"; all'apostolo Paolo che attraversa i cieli e dice: "Sto andando al luogo dal quale sono venuto". In queste immagini convergono tutti i temi peculiari della gnosi, che si mostrano in sequenze narrative oscure e lampeggianti. Sono le tracce di un'esperienza grandiosa, che per secoli sarebbe stata condannata e oggi, per un'accidentale scoperta, torna a parlarci con la propria voce.
Le lettere di Paolo sono i testi più antichi del Nuovo Testamento, così antichi che al momento della loro redazione il cristianesimo non esiste ancora. Ci raccontano di giudei e greci che credono che Gesù di Nazareth, un predicatore galileo morto crocifisso, sia il Messia. La loro non è la fede generica in un dio amorevole che ricompenserà i suoi devoti: il Regno di Dio è il risultato dell'imminente scontro apocalittico in cui Cristo sconfiggerà le forze del male, e il vangelo deve essere annunciato alle nazioni affinché si schierino dalla parte giusta. Se il quadro generale è chiaro, assai meno lo sono i dettagli: Paolo non ha elaborato una teologia coerente e sistematica, né ha fondato un'organizzazione gerarchica dei credenti; l'annuncio del vangelo ha dato vita a una ekklêsia, ma non c'è ancora una chiesa. Questo libro tenta di ricostruire quello che nei testi si trova solo in forma frammentaria e implicita, un "manuale di istruzioni" per prepararsi all'apocalisse: come si fa a vivere in un mondo condannato alla distruzione? come vanno riconfigurati i rapporti sociali? che cosa è lecito e che cosa è proibito? In altre parole: che cosa significa rivestirsi di Cristo e diventare uomini nuovi?
Con il consueto stile provocatorio ed efficace Silvano Fausti parte dalla Parola, in questo caso la prima lettera di Paolo ai tessalonicesi, che analizza puntualmente, per condurre il lettore a una riflessione approfondita e affascinante sulle domande che ogni uomo si pone.
Il libro è concepito sulla falsariga degli altri quattro già in collana, dedicati alle figure di Enrico Chiavacci, Severino Dianich, Rinaldo Falsini, Luigi Sartori. Si tratta cioè di un colloquio fra un intervistatore competente e un testimone autorevole di una fase decisiva per la storia della Chiesa, quella cioè che ruota attorno all’evento del Concilio Vaticano II (1962-1965).
Il testo ripercorre così la vicenda personale di don Maggioni intrecciandola con la ricostruzione dell’ambiente teologico ed ecclesiale in cui si forma il giovane prete e studioso di scienze bibliche, caratterizzato da nuovi fermenti di pensiero e difficoltà con le autorità ecclesiastiche.
Nel colloquio-intervista si ricostruisce così tutto il lavoro del post-Concilio, fino ai giorni nostri, che ha visto don Maggioni fra i protagonisti più significativi proprio per la sua capacità di usare per la spiegazione della Bibbia – sia nei libri sia nella predicazione – un linguaggio semplice, ma mai banale e fondato su una preparazione scientifica di alto livello.
Il colloquio è punteggiato da gustosi ricordi personali ed è attraversato dall’ironia e dalla bonomia tipiche di don Maggioni, perfettamente assecondato da don Saverio Xeres, prete comasco come lui e a sua volta figura di spicco nel panorama della teologia italiana.
· Una panoramica generale sul tema della vita, che spazia fra Antico e Nuovo Testamento. Al centro dell’analisi sono soprattutto i racconti di guarigione e risurrezione presenti nei Vangeli.
· I volumi pubblicati nella collana “Parola di vita” sono orientati allo studio e all’approfondimento della Scrittura. La collana “In cammino” propone opere di meditazione a partire dalla Scrittura (Lectio).
· Un testo di teologia biblica su un tema al centro dell’attenzione, scritto in modo piano ed essenziale, fruibile anche dal lettore non specialista.
«Proponiamo in questo testo una lettura graduale e dinamica del Discorso della montagna, scandito dalle Beatitudini. Dopo aver indicato il grado della vita cristiana che ciascuna di esse segnala, commenteremo una sezione del Discorso che corrisponde alla Beatitudine considerata, ispirandoci all’interpretazione di Agostino» (dall’Introduzione). Una proposta suggestiva: le Beatitudini come scala del Regno attraverso cui il discepolo passo dopo passo segue il suo Signore.
L’Autore di questo percorso spirituale, dove Pietro l’apostolo è protagonista, lascia trasparire accanto alla competenza teologica una vera passione educativa tra i giovani. Insieme con l’apostolo vogliamo fermarci a leggere la nostra vita, conoscere Gesù per comprendere noi stessi e decidere il nostro futuro. Con Pietro, primo tra i discepoli, attendiamo una promessa: lo Spirito parlerà al nostro cuore. Sulla Parola di Gesù ci mettiamo in cammino e l’intuizione spirituale che Dio riserva per noi diventerà feconda (dalla Prefazione di Severino Pagani).
Paolo è un discepolo di Gesù che rappresenta bene tutti noi: non ha conosciuto Gesù terreno ma è stato chiamato dal Risorto, come è avvenuto per noi; e in Paolo Dio dimostra di prendersi cura anche delle persone più lontane da Lui. Per incarico del Cristo Risorto, egli annuncia il Vangelo non soltanto agli ebrei, ma anche ai pagani. Nelle sue lettere compare un nuovo volto di Dio, quello annunciato da Gesù: Dio può perfino risuscitare dai morti e rendere giusto anche il malvagio; è onnipotente in misericordia. Per Paolo, Gesù è il favoloso guadagno, il tesoro ricevuto per grazia al quale non è possibile rinunciare senza subire una perdita immensa. Questo libro tratteggia un incisivo ritratto dell'Apostolo, enucleando gli snodi fondamentali della sua teologia e il rapporto che egli intrattenne con le sue comunità.
«I due capitoli del Vangelo dell'infanzia di Matteo (Mt 1-2) mostrano il Volto di Dio nel mistero del bambino Gesù e in questa manifestazione si incontrano figure di straordinario valore: san Giuseppe e i Magi. Questi personaggi manifestano una differente modalità di incontro e di ricerca del Dio vivente, entrambe estremamente significative. Sia san Giuseppe che i Magi vivono la minaccia di Erode. La sfida del male è sempre multiforme, ma ci sono alcuni passaggi ineludibili da affrontare nel nostro cammino. In tutto ciò entrano in gioco molte dimensioni umane quotidiane e decisive della nostra vita: emozioni, potere, sogni, decisioni, amicizia... È quanto ci proponiamo di evidenziare in questo ebook» (dalla Premessa). Giuseppe, i Magi ed Erode davanti al mistero del bambino Gesù.
I due autori ravvisano nei film di Star Wars moltissimi riferimenti ai testi biblici e li illustrano in questo libro; tra i più evidenti: il rapporto tra Skywalker e il Figlio dell'Uomo, l'analogia tra Shmi (madre di Anakin) e la Vergine Maria, il riferimento del massacro nel tempio jedi di Coruscant alla strage degli innocenti. E tutta la saga, con la sua lotta tra il lato chiaro e il lato oscuro della Forza, richiama il mandato a san Paolo di convertire i pagani «perché passino dalle tenebre alla luce» (Atti 26,18).
Proclamando nel V secolo il dogma della verginità di Maria, la Chiesa ha fideisticamente negato la possibilità che Gesù avesse fratelli. Numerosi documenti attestano il contrario, ossia che Gesù di Nazareth ebbe dei fratelli il più importante dei quali fu Giacomo, detto il Giusto. Lavorando su un ventaglio ampio di fonti del tempo, dai Rotoli di Qumran, alle apocalissi di Nag Hammadi ai testi occidentali degli Atti degli Apostoli, questa ricerca ridisegna le origini della Cristianità, proponendosi come paradigma per un'interpretazione storica, e quindi più autentica, della Chiesa del I secolo. Fu Giacomo, afferma l'autore, fratello minore di Gesù, il nuovo capo carismatico della comunità di Gerusalemme. Nel suo lavoro di indagine, Robert Eisenman evidenzia le operazioni di mistificazione e riscrittura del contenuto originale del Nuovo Testamento, e dice che figure come Giuda Iscariota non esistettero affatto così come sono conosciute, individuando in Giacomo la chiave per accedere ai segreti della Chiesa delle origini.