
Genitori imbarazzanti è un itinerario biblico sulla questione della genitorialita; una delle questioni che più risente del diluirsi della sostantività; l’autore scova alcune figure bibliche genitoriali "nascoste" nella teoria dei personaggi spesso "secondari" con maestria e sicura conoscenza del testo e tratteggia non solo il loro ruolo nella prospettiva storico salvifica che li vede protagonisti dell'agire liberante di Dio, ma li studia con competenza anche nelle loro dinamiche profonde dell'agire umano; se è vero com'è vero che "biblia vel anima", in ogni figura biblica s'annida un po’ di ognuno di noi e ciascuno può vedersi rispecchiato vedendosi restituire le profondità del suo animo, le sue armonie e le sue disarmonie.
dalla Prefazione di + Guglielmo Borghetti vescovo
Quest’opera sottolinea il silenzio delle Scritture su Giuseppe. Uomo giusto icona del Padre. Il giusto crescerà come palma, afferma il Samo 92,13. Come la palma proietta fino in lontananza la sua ombra, così il giusto deve attendere a lungo prima di ricevere la sua ricompensa. Il Salmo 65,2 –nella versione ebraica– afferma che il silenzio è una lode a Dio. San Giuseppe meditava questi salmi, egli comprese subito che non bastava recitarli ma che bisognava viverli, assimilarli, poiché la parola di Dio è simile alla manna che ogni giorno ci sazia (cfr. Sap 16,26).
dalla Presentazione
L’uomo è stato pensato e voluto libero da Dio. Questo ha fatto sì che varie siano state, lungo la storia, le sue risposte all’iniziativa divina: dalla negazione alla confessione passando attraverso una molteplicità di atteggiamenti che oscillano tra l'ateismo e la fede.
Ma cosa significa credere? Come possiamo diventare uomini e donne di fede? Alla fede si perviene in forza della rivelazione di Dio. La grazia (charis) irrompe e illumina il cuore dell’uomo, e questi risponde aderendo con tutto se stesso (pistis).
Ma come accogliere il Suo rivelarsi? Semplice: è necessario anzitutto sentirsi oggetto del Suo desiderio amante e creatore. La nostra è una lectio divina al testo di Giacomo, non uno studio esegetico. Per cui al termine di ogni riflessione aggiungeremo una preghiera tratta dal grande patrimonio di sant'Agostino. Il tutto per favorire, come abbiamo evidenziato, il passaggio dall'ascolto alla vita.
Il kèrygma è, letteralmente, la proclamazione, l'annuncio, del Vangelo, ossia della buona notizia dell'amore di Dio manifestato in Cristo Gesù.
Angelo Veraldi ci accompagna a scoprire tale annuncio attraverso il lessico del libro più suggestivo dell’intera Bibbia: i Salmi. Nelle centocinquanta composizioni poetiche, preghiere ispirate da Dio stesso, c’è quanto il credente debba sapere circa l'amore di Dio e la sua propria vita.
La lettura di questo libro stimolerà il lettore a rivalutare la preghiera salmica come lode al Dio vicino.
Bisogna riconoscere che sull'immane disastro del diluvio galleggia il perdono di Dio, il quale non ha cessato di offrire riconciliazione con la vita a chi ha l'acqua alla gola. Persiste ancora questa volontà salvifica indomita di Dio, la sua volontà di perdonare, e persisterà per tutto il tempo dell'arca, che noi chiamiamo più propriamente il tempo della Chiesa. Si tratta di un'arca sicura perché costruita con legno scelto, inchiodata con chiodi saldissimi, bitumata con sangue prezioso, arca che approda per tutti su un monte altissimo, dal quale si libera la colomba che dà una pace che non è più soggetta a pentimento, non torna indietro! Per chi esce da quest'arca inizia una nuova creazione, una nuova genealogia, una nuova umanità che rientra nel giardino di Dio, nella familiarità con lui. È questa familiarità con Dio il giardino dell'Eden.
Questo studio si propone di offrire una lettura approfondita della figura di Ester, protagonista dell'omonimo libro biblico, non solo come personaggio storico e letterario, ma come una figura simbolica, capace di incarnare diversi valori come il coraggio e la determinazione, la fede, l'intelligenza e la saggezza, in particolare l'audacia di una donna che è stata capace di cambiare il destino di un intero popolo. Il testo, dunque, esplora il modo in cui Ester, attraverso le sue azioni e le sue scelte, diventa un'eroina che porta alla liberazione del popolo ebraico e, allo stesso tempo, un esempio di virtù per il lettore di ogni epoca.
Dopo Grembiule ai fianchi, lectio divina sul testo della lavanda dei piedi (Gv 13,1-20), l'autore ci propone altre due lectio sul Quarto vangelo. La prima è inerente alle parole pronunciate da Gesù dall'alto della croce: Signora, vedi, tuo figlio. Figlio, vedi, tua madre, la chiesa (Gv 19,25-27). La seconda concerne Il comandamento nuovo identificativo (Gv 15,9-17), quello ultimo, definitivo: Amatevi gli uni gli altri, come io vi ho amato.
I tre brani si richiamano e s'illuminano a vicenda e sono certamente tra i doni più preziosi - anche se non sono esaustivi - dell'eredità lasciataci dal Maestro.
Il confine su cui i contributi di questo libro corrono è un confine molteplice: è quello tra ebraismo e cristianesimo, o meglio tra i giudaismi del I secolo e movimenti sorti a partire da Gesù, ma anche quello tra gli scrittori riconosciuti come autorevoli e canonici della Chiesa nei secoli e scritti non canonizzati, e infine il confine tra ricerca storica e ricerca teologica.
Il rischio dell'uomo moderno, assediato dal rumore, continuamente distratto dai messaggi sonori e visivi, derubato persino della sua interiorità, è quello della perdita della propria umanità. È urgente perciò recuperare il valore del silenzio, che fa parte della struttura stessa dell'uomo quanto la parola. Nel silenzio, l'uomo ritrova se stesso, la sua intima forza vitale, la postura del suo essere; ritrova il prossimo, con il quale instaurare rapporti di empatia e solidarietà; incontra Dio, nel quale scopre il senso autentico della sue opere e dei suoi giorni. In questo volumetto, quindi, l'autore compie una sorta di itinerario all'interno delle Scritture e cerca di portare in luce il tema del silenzio che le attraversa.
Madre Anna Maria Cànopi (1931-2019) ha lasciato una ricca miniera di scritti ancora inediti. Questo volume raccoglie le riflessioni dell'autrice su due personaggi biblici sempre attuali: Elia ed Eliseo, che sono alle origini della spiritualità carmelitana, ma che portano un messaggio tuttora di grande rilievo per tutte le diverse famiglie religiose. In questi tempi, avari di padri e maestri di vita spirituale, è un grande conforto lasciarsi guidare a ripercorrere la storia del profeta e padre per eccellenza, Elia, e del suo amabile discepolo, Eliseo. Un aiuto e un invito a stare sulla Parola di Dio per crescere nella sequela dell'unico grande Maestro, Gesù Cristo, attraverso la conoscenza di due suggestive figure di padri che egli stesso ha amato e stimato.