
La crisi del nostro tempo è tanto profonda che neppure ne vediamo i confini. Né la filosofia, la scienza, la politica, e la religione appaiono capaci di frenare la corsa verso l'abisso del nulla - guerra, disuguaglianze, catastrofe climatica - se, piuttosto, contribuiscono ad essa. Lo stesso Cristianesimo, la religione del Dio che è morto sulla Croce per "salvare" l'uomo, è al centro di questa crisi. Per comprenderne la portata bisogna risalire all'origine della sua storia: a Paolo di Tarso, il persecutore dei cristiani, che divenne Apostolo di Cristo. In un serrato corpo a corpo con i testi della tradizione filosofica occidentale, l'autore mette in luce l'irriducibilità della predicazione paolina a quel cristianesimo storico che pure contribuì a fondare, da Agostino a Hegel. Emerge così il grido di dolore dell'uomo per la distanza incolmabile che lo separa da Dio. « Perché mi hai abbandonato? », chiede il Figlio di fronte al silenzio del Padre: ed è la domanda che dobbiamo porci oggi, quella che sola testimonia i limiti dell'uomo e della sua ambizione di potere tutto. Affinché, nella consapevolezza della propria finitezza, l'uomo scopra il primato del dovere morale sulla potenza, perché solo là dove è il male, è dato fare esperienza nel e del "possibile", ovvero è possibile sperare.
Il presente volume è una raccolta di saggi dell'autore su Ezechiele. La metodologia storico-critica, sviluppatasi a partire dal XIX secolo, ha dato dignità scinetifica all'esegesi biblica; nel corso del tempo però ha dovuto fare i conti con i mutamenti storici, ideologici ed ermeneutici che hanno accompagnato la lettura dei testi biblici. La storia della critica di Ezechiele ne è un campione significativo...
Qualunque sia la datazione proposta per i primi scritti cristiani, anche i più antichi di essi sono stati preceduti da tradizioni orali in cui ci si imbatte di frequente persino nelle lettere e nei vangeli. Il volume ricostruisce il formarsi delle prime comunità focalizzando l'attenzione sulla fase iniziale e sulla molteplicità delle tradizioni cristologiche; in particolare, si sofferma sulla tradizione kerygmatica pasquale (annuncio del Risorto) e sulle tradizioni del Gesù prepasquale, delineando i vari gruppi della Chiesa primitiva, con le tendenze e le tensioni che esprimono.
Descrizione dell'opera
«Paolo è come un prisma, che, quando viene attraversato da un raggio di luce, sprigiona tutte le virtualità dei suoi colori. L'importante è coglierli e fissarli, e soprattutto lasciarsene impregnare per trascolorare la nostra stessa vita» (dalla Prefazione).
Persecutore prima e apostolo poi, tagliente e sempre incisivo, Paolo è l'ex-fariseo di Tarso che spende totalmente la propria vita a proclamare ai quattro venti la liberante signoria di Gesù Cristo. I contributi raccolti nel volume mettono in luce sfaccettature varie della forza incontenibile del suo annuncio del vangelo.
Sommario
Prefazione. 1. Paolo apostolo «ghermito» da Gesù Cristo. 2. Paolo come schiavo apostolico e l'identità ministeriale della chiesa nella Lettera ai Romani. 3. «Fatevi miei imitatori, come io lo sono di Cristo» (1Cor 11,1). 4. Il saluto iniziale della messa (1 Cor 13,13). 5. Un perno: il mistero pasquale. 6. L'alleanza nuova in Cristo Gesù. 7. Ha fatto dei due un popolo solo. 8. La chiesa come corpo di Cristo. 9. Nient'altro che il corpo di Cristo. 10. Annunciare oggi la libertà cristiana. 11. Chiamati a libertà. 12. La glorificazione di Cristo. 13. Spirito Santo e vocazione. 14. Il nuovo Adamo e la danza della vita. 15. Israele e le genti. 16. Fede e salvezza nella Lettera ai Romani. 17. Da Adamo a Isaia. Prosopografia biblica nella Lettera ai Romani. 18. Colossesi ed Efesini: una lettura comparata. 19. La dialettica tra possibilità e impossibilità di conoscere Dio. 20. Delitto e perdono. 21. Cristianesimo e cultura greca. 22. Corinto: città greca e vangelo a confronto.
Note sull'autore
Romano Penna, professore emerito di Nuovo Testamento nelle Università Pontificie, è studioso di scienze bibliche con autorevolezza internazionale. Le sue pubblicazioni gravitano attorno a due poli maggiori: la complessa figura di Paolo di Tarso e il rapporto tra il cristianesimo delle origini e i suoi interlocutori giudaici ed ellenistici. Presso le EDB ha pubblicato: L'ambiente storico-culturale delle origini cristiane (1984 52006), Lettera agli Efesini. Introduzione, versione e commento (1988 22001), Lettera ai Romani. Introduzione, versione e commento (3 voll., 2004-2008), Paolo scriba di Gesù (2009) e, insieme a R. Cantalamessa e G. Segalla, Gesù di Nazaret tra storia e fede (2009) e ha curato: Antipaolinismo: reazioni a Paolo tra il I e il II secolo (1989), Il giovannismo alle origini cristiane (1991), Il profetismo da Gesù di Nazaret al montanismo (1993), Apocalittica e origini cristiane (1995), Qumran e le origini cristiane (1997) e Fariseismo e origini cristiane (1999).
È noto come il cristianesimo non sia germogliato in un terreno vergine, bensì in un ambiente religioso che aveva una propria tradizione e dal quale resta inseparabile. Molte delle allusioni bibliche disseminate nel Nuovo Testamento sfuggono tuttavia agli attuali lettori: i primi scrittori cristiani avevano infatti ereditato un modo di leggere la Scrittura che si riflette ampliamente nel loro modo di riferirsi a quello che oggi noi chiamiamo l’Antico Testamento. In che modo la conoscenza delle fonti ebraiche contribuisce quindi all’ermeneutica del Nuovo Testamento? Motivi del Vangelo, argomenti di Paolo, affermazioni della Lettera agli Ebrei ricevono una comprensibilità nuova quando sono letti sullo sfondo delle tradizioni originarie dell’ebraismo. Passando attraverso la vigilanza interpretativa del popolo ebraico, la «novità» di Cristo subisce un processo di rifrazione e viene ad assumere una nuova luce.
Evitando uno stile troppo tecnico pur senza rinunciare al carattere scientifico dell’esposizione, il volume propone alcune piacevoli ‘scoperte’ a proposito di questo o quel passo dei vangeli o degli altri scritti apostolici. Esso risulta inoltre prezioso per conoscere i metodi e le tecniche che l’ebraismo utilizza nel leggere la Bibbia.
Sommario
Prefazione. 1. Del buon uso delle fonti ebraiche per la comprensione del Nuovo Testamento. 2. Non scomparirà neppure un yod. 3. “Umile, seduto su un asino”. 4. Ciechi e zoppi. 5. Profetessa e figlia di Aser.
6. Il pronome “io” interpretato come nome proprio di Dio in alcuni midrashim sull’Esodo. 7. Le acque che salgono da sole. 8. “C’era là un giardino…”. 9. “Per tutta la terra è corsa la loro voce”. Allusioni ad alcune tradizioni ebraiche in Rm 9-11. 10. Il ricorso ai tribunali pagani. 11. “Il terzo giorno, secondo le Scritture”.
12. “Tale è la circoncisione di Cristo”. Dal sangue della Pasqua alla morte di Cristo. 13. Il “capo della fede”. 14. Lettura ebraica e lettura cristiana della Scrittura. Appendice: La Tradizione ebraica antica e l’esegesi cristiana primitiva (R. Le Déaut). Glossario.
Note sull'autore
Michel Remaud, sacerdote e religioso della congregazione dei Figli di Maria Immacolata, ha insegnato all’Istituto Ratisbonne di Gerusalemme. È stato consulente della Commissione episcopale francese per i rapporti con l’ebraismo e responsabile dei rapporti con l’ebraismo della diocesi di Parigi. Dirige oggi l’Istituto Albert-Decourtray, centro francese di studi ebraici a Gerusalemme. Ha pubblicato: Israël, Serviteur de Dieu (CCEJ Ratisbonne); À cause des Pères (Peeters); Cristiani ed Ebrei tra passato e avvenire, EDB, Bologna 2002.
L'autore in questo volume vuole proporre una esegesi spirituale sul Vangelo di Luca effettuando una ricerca, pur ancorata al testo, del riverbero dell'antico racconto nel vissuto odierno. L'"incontro con Gesù" è l'obiettivo del volume, raggiunto nell'approfondimento degli otto "incontri con Gesù": otto scene che scandiscono la predicazione e la vita pubblica, che fanno emergere personaggi con situazioni individuali e di gruppo, ponendo domande alle quali Gesù risponde.
Privilegiando l’incontro tra Gesù e alcuni personaggi, il Vangelo di Giovanni ci mostra una sequela al maschile e al femminile. In questi incontri, costituiti con grande raffinatezza letteraria, è possibile cogliere la fondazione originaria della Chiesa, in cui si articolano due istanze: quella maschile-ministeriale e quella femminile-comunionale.
A partire da questa prospettiva, il volume rilegge dieci incontri di Gesù riportati dal Quarto Vangelo attraverso l’itinerario della lectio divina. Tale cammino pone a contatto con diverse forme di discepolato, facendo permanere nell’ascolto del testo (lectio), permettendo di sostare sulle intuizioni della tradizione e di confrontare le istanze antropologiche attuali (meditatio), aprendo alla supplica, al grazie, alla lode (oratio).
Il testo è ricco di attualizzazioni sul versante della spiritualità personale, che possono trovare adeguato spazio anche nel contesto ecclesiale.
Sommario. Introduzione. 1. «Maestro dove dimori?». I primi discepoli di Gesù (Gv 1,35-51). 2. «Se uno non nasce dall’alto». Nicodemo nelle difficoltà della nuova nascita (Gv 2,23-3,21). 3. «Gesù si fermò a sedere sul pozzo». La donna di Samaria e l’acqua viva della parola (Gv. 4,1-30). 4. «Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo». La donna adultera: la misericordia (Gv 7,5-8,2). 5. «Io sono la resurrezione e la vita». Marta e Maria: la fede nella vita attraverso la morte (Gv 11,1-44). 6. «Lasciala fare!». Marta di Betania: il profumo e la bellezza (Gv 12,1-11). 7. «Se non ti laverò non avrai parte con me». L'amore di Gesù e il rifiuto di Pietro (Gv 13,1-17). 8. «E Satana entrò in lui». Nostro fratello Giuda (Gv 13,18-32). 9. «Donna, ecco tuo figlio… Ecco tua madre». La “madre” presso la croce: il silenzio (Gv 19,25-27). 10. «Maria, Maestro». Maria di Magdala: la parola e il desiderio (Gv 20,1-2.11-18). Conclusione.
Note sull'autore
Marcello Brunini (1951) è presbitero della Chiesa di Lucca dal 1975. Già parroco e padre spirituale del seminario diocesano, attualmente insegna teologia e scienze umane presso lo Studio teologico interdiocesano di Camaiore (LU). Collabora come docente coll’Istituto Edith Stein. Ha pubblicato saggi di psicologia, sociologia, spiritualità, nonché i volumi: La preghiera del cuore nella spiritualità dell’Oriente cristiano, Messaggero, Padova 1997; Lettura pastorale della Prima lettera ai Corinzi, EDB, Bologna 2001.
Descrizione dell'opera
Dio ha disseminato la storia della salvezza di un meraviglioso annuncio di misericordia per l’ineludibile e amara realtà del peccato: «peccato e misericordia costituiscono il binomio dell’intera trama della storia dell’umanità. Il peccato porta l’uomo a nascondersi, la misericordia va a stanarlo per recuperarlo alla sua dignità e all’amicizia di Dio» (dall’Introduzione). La misericordia costituisce inoltre uno strettissimo binomio con l’amore e con il perdono.
Il volume si offre quale contributo per riproporre la verità della misericordia di Dio come verità eminentemente biblica, capace di ricomporre rapporti sereni tra gli uomini, nella Chiesa e nella società. Esso conduce a scoprire come si dipana la trama della misericordia attraverso le pagine della Bibbia, dall’Antico al Nuovo Testamento, dal vocabolario della misericordia ai simboli del perdono, dai personaggi biblici ai gesti di Gesù.
Sommario
Introduzione. I. Antico Testamento. 1. Lessico veterotestamentario della misericordia. 2. «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso» (Es 34,6-7). 3. «Pietà di me secondo la tua misericordia» (Sal 50). 4. «Misericordioso e pietoso è il Signore» (Sal 103). 5. «Perché eterna è la sua misericordia» (Sal 136). 6. «Promulgare l’anno di misericordia del Signore» (Is 61,1-2a). 7. «So che tu sei un Dio misericordioso» (Gn 4,2). II. Nuovo Testamento. 1. La semantica neotestamentaria della misericordia. 2. Gesù: «misericordioso e fedele» (Eb 2,17). 3. «Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia» (Mt 5,7). 4. La parabola del padre misericordioso (Lc 15,11-32). 5. Il Dio misericordioso del pubblicano (Lc 18,9-14). 6. L’adultera: la miseria e la misericordia (Gv 7,53-8,11). Conclusione
Note sull'autore
Ubaldo Terrinoni, religioso cappuccino di Viterbo, laureato in teologia dogmatica e licenziato al Pontificio Istituto Biblico, insegna Nuovo Testamento all’Istituto filosofico-teologico di Viterbo. È stato ministro provinciale dei cappuccini del Lazio e presidente della Conferenza dei superiori provinciali cappuccini d’Italia. È consultore della Pontificia congregazione per le cause dei santi. Tra le sue pubblicazioni: Lineamenti di pedagogia evangelica (Borla, Roma 1990); Messaggi biblici per vivere (Borla, Roma 1991); presso le EDB: «Se tuo fratello...» (Mt 18,15). Sui sentieri evangelici della vita fraterna (1995); Il vangelo dell’incontro. Riflessioni su Luca (22000); Parola di Dio e voti religiosi. Icone bibliche (22005); C’è l’Aldilà? Indagine biblica sulle ultime realtà dell’uomo (2006); La sapienza del cuore. Meditazioni bibliche (2007). Collabora con riviste dell’Ordine (Laurentianum e Italia Francescana) e con riviste scientifiche nazionali (Rivista Biblica e Parole di Vita).
Secondo il testo masoretico della Bibbia i salmi “di Davide”, ovvero quelli che presentano nel titolo le david, sono più di una settantina (3-41 e 51-71). In merito alla datazione di questi testi, la critica non è concorde: l’opinione oggi prevalente li colloca in età postesilica. Al contrario l’autore evidenzia come il linguaggio di questa poesia non sia affatto postesilico e insieme sostiene che il culto preesilico prevedeva una serie di salmi aventi come oggetto il re, a tal punto da poter parlare di un vero e proprio “salterio monarchico”. Malgrado il sovrapporsi di redazioni e inserzioni, tali componimenti si sarebbero conservati nei Salmi davidici.
Dopo l’analisi letteraria, lo studio prende in considerazione la teologia messianica dei salmi: il re divinizzato, il servo di YHWH e il culto regale, i nemici del re e il suo regno, predilezione divina, salvezza e giustizia per il re, la crisi della monarchia e la teologia messianica dell’espiazione.
Sommario
Premessa. Introduzione. Analisi. Sintesi e conclusioni. Bibliografia. Indici.
Note sull'autore
Enzo Cortese, sacerdote della diocesi di Acqui, ha insegnato in Italia, in America Latina e allo Studium Biblicum Franciscanum di Gerusalemme. Attualmente insegna teologia ed esegesi dell’Antico Testamento presso l’Istituto superiore di scienze religiose Ecclesia Mater di Roma (Pontificia Università Lateranense). Ha pubblicato: La Terra di Canaan nella storia sacerdotale del Pentateuco (Supplementi alla Rivista Biblica 5), Brescia 1972; Il Levitico (La Sacra Bibbia), Casale Monferrato 1982; Da Mosè a Esdra. I libri storici dell’Antico Israele (La Bibbia nella storia 2), Bologna 1985; Josua 13-21. Ein priesterschriftlischer Abschnitt im deuteronomistischer Geschichtswerk (OBO 94), Freiburg-Göttingen 1990; Tra escatologia e apocalittica. Da Gioele a Daniele, Cinisello Balsamo 1999; Le tradizioni storiche di Israele. Da Mosè a Esdra, EDB, Bologna 2001.

