
I Vangeli sono da trattarsi solo come racconti gnoseologici, congegnati per rispondere alle domande chi è Gesù e come riconoscerne l'identità, oppure anche quali veri e propri racconti di risoluzione, rispondenti alla domanda che cosa succede con la storia di Gesù? Riconoscibili quali racconti di ricerca, sono di fatto qualificabili anche in relazione agli effetti/affetti suscitati dalla singolare missione di Gesù. L'analisi di circa sessanta episodi, tra Vangelo di Luca e Atti, mostra come il profilo della tipologia e della synkrisis, che si propone di correlare strettamente episodi in rapporto alla storia di Gesù o alle vicende della chiesa apostolica primitiva, valga pure per la dimensione di ricerca, cui non solo Gesù, ma anche i discepoli missionari dopo la sua risurrezione si ritrovano sottoposti volta per volta. Lo studio adotta il metodo narrativo, intento a evidenziare il conflitto dei punti di vista, in quanto produttori di tensione narrativa.
Torniamo sempre allo stile di Dio: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza. È questa per papa Francesco la via per comprendere il vero volto di una Chiesa sinodale: tornare allo stile di Dio. Ma per noi il volto del Dio che nessuno ha mai visto si è manifestato nella vita di Gesù il Messia. È il Figlio unigenito che ci racconta il Dio che nessuno ha mai visto (cf. Gv 1,18). Nel percorso proposto in queste pagine di commento ad alcuni testi del Vangelo di Luca, cercheremo di riscoprire "lo stile di Gesù", rivelazione del Padre, come modello e punto di riferimento imprescindibili per una Chiesa dal volto sinodale. Leggendo questi testi potremo scoprire anche come la sinodalità possa diventare una "chiave ermeneutica" per far risuonare in modo nuovo le Scritture.
Il principio ermeneutico di Gadamer della Storia degli effetti o Wirkungsgeschichte dice che «per capire un testo bisogna tener conto degli effetti che esso ha prodotto nella storia, inserendosi in questa storia e dialogando con essa». È quello che avviene in modo esemplare nella lettura spirituale della Scrittura, fatta da San Francesco d’Assisi. Il libro analizza l’influenza delle lettere dei capitoli 2 e 3 dell’Apocalisse in modo “sinottico e francescano” mettendo in luce quegli aspetti che ancora oggi possono dare effetti di bene, di santità, di speranza di futuro. Dalla Chiesa Francesco riceve la parola e dalla Chiesa riceve luce per la sua interpretazione, creando così un’opera immortale per l’umanità: il Cantico di frate Sole, all’interno del quale c’è l’utilizzo di un versetto dell’Apocalisse. Egli ripara la Chiesa dentro di sé e offre la propria vita per la causa del Vangelo: questo modo ha “prodotto” quell’effetto spirituale che lo porta oltre la seconda morte di Ap 2,11.
Informazioni sull'autore
Luca Maria De Felice, frate dell’Ordine dei frati minori Cappuccini Toscani, ha conseguito il dottorato in Teologia biblica nel 2016 a Firenze. Nel 2020 si laurea in Lingue e Civiltà dell’Oriente Antico e Moderno presso l’Università degli Studi di Firenze. Tiene corsi di Antico Testamento alla FTIC come docente a contratto. È segretario della rivista della Facoltà Vivens Homo e segretario di redazione di Italia Francescana, rivista nazionale dei frati minori Cappuccini italiani. Oltre a vari articoli, ha pubblicato Rosario con san Paolo (EDB Bologna, 2005).
Al centro della Scrittura c'è il dialogo d'amore tra Dio e il suo popolo e, più in generale, con ogni uomo, di cui il rapporto uomo-donna è figura privilegiata e metafora fondamentale. Da questa intuizione prende le mosse il volume, nel quale la dinamica sopra esposta viene descritta partendo dal centro, anche materiale, della Bibbia, che è il Cantico dei Cantici. A questo libro viene dedicata la prima parte del testo, mentre la seconda propone un certo numero di variazioni sul tema, spaziando dall'Antico al Nuovo Testamento.
Una spiegazione accurata e un commento attuale accompagnano passo dopo passo le pagine della Bibbia dedicate a Elia. La figura del profeta d'Israele si profila nella sua grandezza dentro l'asciutta narrazione di poche, scarne scene poste in una successione quasi casuale. Ne emerge un credente "tutto d'un pezzo", divorato da un senso assoluto di Dio, e nello stesso tempo un uomo con le sue fragilità. Elia si lascia rigenerare a a una capacità nuova di affrontare la vita con coscienza umile ma infuocata dalla fede in Dio, e e con una risposta senza riserve alla Sua chiamata. Non un commentario scientifico ma una meditazione da cui traspare uno sguardo attento sull'oggi e riaffiorano gli interrogativi d sempre sulla libertà umana, sulla dignità della coscienza, sulla possibilità di credere anche in tempi difficili.
La preghiera è esperienza fondamentale nella formazione del credente e delle comunità cristiane. Fra gli autori del N.T., è Luca a dare particolare rilevanza alla preghiera fino a farne il motivo che segna tutte le tappe della storia di salvezza narrata nei suoi due volumi (Luca-Atti). Questo studio ripercorre il tema della preghiera lungo il filo della storia di salvezza, guardando alla preghiera d'Israele, a Gesù modello e maestro di preghiera e all'esperienza di preghiera della prima comunità, configurata su quella di Gesù e sul suo insegnamento. lettori potranno cogliere, alla fine, non solo la struttura dialogica della preghiera ma anche la sua finalità edificante e identitaria all'interno del progetto storiografico lucano e saranno sollecitati a modellare la propria esperienza di preghiera su quella di Gesù e della Chiesa primitiva, facendone il luogo della loro fedeltà al disegno divino che si dipana ancora oggi nella storia.
Papa Francesco definisce lo stile di Dio con tre parole: compassione, vicinanza, tenerezza. E' lo stile di un padre dal cuore di madre. Ed è lo stile di Gesù, l'espressione trasparente dei suoi pensieri, dei suoi sentimenti, del suo cuore. E dovrebbe essere lo stile dei suoi discepoli. Il libro raccoglie alcune riflessioni su episodi, parabole e passi del Vangelo in cui questi atteggiamenti di Gesù sono presenti. A volte espressi chiaramente nei suoi comportamenti, altre volte sottotraccia.
Due sposi possono dire qualcosa di nuovo sulle parabole delle nozze? Possono contribuire a una rilettura più sapienziale che faccia brillare il mister del Regno in chiave sponsale?
Rileggendo i testi delle due parabole materne dall'interno della propria collocazione esistenziale di coppia, i due autori mettono in luce diversi aspetti rimasti piuttosto in penombra nel corso dei secoli.
In un dialogo circolare tra bibbia e terapia familiare vengono posti in risalto gli elementi costitutivi dell'amore di Cristo-Sposo, mettendo a punto percorsi di riflessione sulla dimensione nuziale della relazione con Cristo, una dimensione propria di ogni cristiano che si rivela però in modo tutto particolare nell'amore degli sposi, illuminandone le profondità.
Tra Sinottici è l'opera di Luca a dare maggiore rilievo alla questione samaritana. Quattro sono infatti gli episodi, propri dell'evangelista, inerenti ai samaritani (Lc 9,51 -56; 10,25-38; 17,11-19; At 8,4-25), per i quali la presente ricerca si è avvalsa di un approccio sincronico e semantico con aspetti rilevanti di tipo comunicativo e pragmatico. Inoltre dalle suddette pericopi emergono question significative di natura soteriologica, cristologica ed ecclesiologica.
Il progetto lucano concernente la salvezza viene illustrato lungo tutta l'opera con i caratteri dell'universalismo. Al suo interno, i samaritani, considerati dal Gesù lucano membri di Israele a tutti gli effetti nonostante il giudaismo coevo li ritenesse scismatici e assimilabili alle genti, rappresentano un ponte tra giudei gentili nell'ambito della storia della salvezza narrata.
L'aspetto cristologico verte sul rapporto intercorrente tra la profezia presente in Dt 18,15-18, la quale afferma che Dio susciterà di volta in volta un profeta all'interno del suo popolo pari a Mosè, e le caratteristiche profetiche di Gesù, fino ad identificarlo come il profeta escatologico atteso da tutto Israele, samaritani compresi.Nella dimensione ecclesiologica, infine, campeggia il motivo dei samaritani in relazione alla restaurazione escatologica dele dodici tribù di Israele quale preludio necessario all'evangelizzazione de gentili, cosi da costituire una chiesa composta da giudei, samaritani e e gentili.
Le Omelie di un prete periferico raccolgono le conversazioni che don Roberto Sardelli tenne sul Vangelo di Marco dall'Ottobre 2010 al giugno 2011 presso la parrocchia di San Bernardino a Roma. Leggere il Vangelo per viverlo insieme è il compito che don Roberto e la comunità parrocchiale si propongono. Viene scelto il Vangelo di Marco perché fa comprendere meglio la realtà sociale e politica al tempo di Gesù. Don Roberto propone le sue riflessioni attingendo alla sua ampia e profonda cultura teologica, filosofica e scientifica e adotta un linguaggio "laico", essenziale, attuale, non moralistico che parla a tutti, credenti e non credenti, e consente di vivere il Vangelo nell'oggi. Il cardinale Matteo Zuppi, nella Prefazione, suggerisce di leggere le omelie con il Vangelo e il giornale in mano per cogliere nel messaggio evangelico la nostra umanità e l'umanità dell'altro e incontrare il Signore nell'esperienza di vita e nell’'ncontro con il prossimo a partire dalle periferie, dove troviamo l'umanità più vicina a Gesù.
Marco ci racconta tre esorcismi tradizionali (Mc 1, 21-28; 5, 1-20; 9, 14-29).
In essi, demoni hanno molto da dire su Gesù, una caratteristica che contrasta con il tono misterioso generale dell'opera, dove i diversi personaggi (e il lettore) fanno fatica a comprendere le azioni e le parole del Maestro. Si tratta di un gioco di conoscenza e ignoranza, potenziato dalle ingiunzioni al silenzio da parte del protagonista. Con lo strumento della linguistica di Alain Rabatel, è possibile discernere il metodo comunicativo dell'autore del vangelo marciano, elencare le sue strategie per stabilire una teologia su Gesù, la fede e il discepolato. Il vangelo di Marco è dunque un'opera attuale, per quanto esplora le possibilità dello stesso linguaggio scritto. Marco riesce a stabilire questo felice paradosso: proprio tramite la sua presentazione dei demoni, si approfondisce l'esperienza di credere nel Figlio di Dio.
Un aiuto semplice, serio ed efficace per iniziare a leggere i testi biblici nella loro storia e per la vita quotidiana di ogni essere umano.