
Gli eventi storici come contesto dellÕattivitˆ di Dio
La profezia del nuovo esodo
Ricchezza letteraria, storica e teologica del libro di Isaia
Il commentario di Hanson sui capitoli dei cosiddetti Secondo e Terzo Isaia, successivi a quelli del Primo Isaia nell'omonimo libro biblico, fornisce preziose intuizioni sulla crisi della comunità ebraica nella seconda metà del VI secolo a.C.: un mondo che dalla cattività e dall'esilio babilonese fino al ritorno in patria mostra pesanti segni di disperazione e conflitto.
Il contesto storico e la matrice gnostica del Vangelo di Giuda
Le ragioni dell'esclusione dal canone
Giuda, da traditore a tassello dell'opera di salvezza di Dio
Negli anni Settanta del Novecento, in Egitto venne rinvenuto un codice del IV secolo in lingua copta, traduzione di uno scritto gnostico del II secolo, il Vangelo di Giuda.
Il testo - che non fornisce informazioni di rilievo sul cristianesimo delle origini ma è assai prezioso per lo studio dei gruppi gnostici del tempo - riporta il resoconto della rivelazione di Gesù a Giuda sul senso della propria missione nonché sulla realtà del peccato e della salvezza.
Da esecrato traditore, Giuda diviene un importante tassello dell'opera di salvezza del genere umano.
Oltre alla figura di Giuda, rivalutata nella sua dimensione tragica, da queste pagine emerge così un cristianesimo "alla rovescia", una fede diversa, messa ai margini dalla storia e a lungo celata.
L'attualità dei profeti "minori" per la missione della chiesa
La parola di Dio negli ultimi anni del regno di Giuda: Naum, Abacuc, Sofonia
La parola di Dio in epoca post-esilica: Aggeo, Zaccaria, Malachia
Troppo spesso trascurati, i libri dei cosiddetti profeti "minori" sono pieni di tesori nascosti.
Privilegiando un taglio omiletico-didattico, il commentario di Elizabeth Achtemeier intende riscoprirne l'attualità per l'annuncio e la missione della chiesa e in rapporto agli scritti neotestamentari.
Paolo, un autentico intellettuale
Un messaggio innovativo che cambia l’esistenza
Una lettura con nuovi strumenti ermeneutici
Per la seconda volta, Wright affronta con efficacia gli scritti di Paolo di Tarso, a suo avviso un intellettuale all’altezza di Platone, Aristotele o Seneca.
Una compiuta illustrazione della sua filosofia integrata, un’innovativa teologia cristiana.
Dalla quarta di copertina:
"Le Lettere dell’apostolo Paolo hanno cambiato il mondo e continuano a colpirci con la loro visione d’insieme della storia e del destino umano".
N.T. Wright
In questo volume, N.T. Wright avanza una prospettiva innovativa sul contesto e le convinzioni dell’apostolo Paolo.
Wright lo definisce "una delle menti più potenti e feconde, non solo del I secolo ma di tutti i tempi", personaggio "avvincente ma inafferrabile".
Grazie alle recenti ricerche, tuttavia, secondo Wright possiamo ormai abbozzare un’attendibile, nuova immagine dell’apostolo e del modo in cui l’incontro con GesÙ ridefinì radicalmente la sua vita, il suo modo di pensare, la sua missione e le sue aspettative per un mondo rinnovato in Cristo.
Ne discende un ritratto magistrale e illuminante che colloca Paolo nel suo tempo, interpretandolo per il nostro.
Chi era Gesù, che cosa diceva e che cosa faceva
Dibattito tra un teologo liberale e uno più tradizionalista
I punti di disaccordo come riferimento per il dibattito sul Gesù storico
In questo libro, Markus Borg e N.T. Wright ci presentano un dialogo-dibattito a capitoli alternati in cui i due eminenti teologi - uno liberale e uno più tradizionalista - riflettono e si confrontano con franchezza e vivacitù a partire dalle rispettive, e spesso divergenti, visioni di Gesù.
Sostenuti dalla lunga amicizia, dalla fede condivisa e dallo studio rigoroso delle sue origini storiche, i due teologi esplicitano le proprie posizioni e si lasciano interrogare a fondo dalle tesi dell'altro, giungendo al cuore di molte questioni chiave del cristianesimo odierno.
Un dialogo in cui - alla ricerca di un terreno comune - entrambi stimolano nuove domande e fruttuose opportunità per l'attuale dibattito sul Gesù storico.
Il ruolo della propaganda nella composizione di questi libri
L'egemonia assira, l'esilio e il periodo persiano, il periodo del Secondo Tempio
In questo volume Römer si interroga - con approccio storico, letterario e sociologico - sul significato della cosiddetta letteratura deuteromistica, che egli reinterpreta con grande originalità e spirito innovativo.
Dalla quarta di copertina:
Contributo essenziale per lo studio e lo sviluppo della ricerca critica intorno alla "Storia deuteronomistica", questo volume riflette la grande capacità di Thomas Römer di interloquire a tutto campo con l'accademia europea e nordamericana.
In primo luogo l'Autore presenta una panoramica della storia della ricerca sul "Deuteronomista" e - ripercorrendo le principali tappe dell'indagine critica sui libri da Giosué a II Re - evidenzia fondamentali questioni di metodo e interrogativi aperti.
Römer avanza poi un'ipotesi originale sulla genesi ela composizione della Storia deuteronomistica postulandone tre diverse edizioni: una versione all'epoca di Giosia e nel quadro dell'imperialismo assiro, quindi un'edizione esilica, infine una in epoca persiana.
Giuda, specchio e guida di numerosi scrittori del Novecento
Una letteratura del dubbio e dello sgomento, della trasgressione e della disfatta
Il tradimento di una fede o di un patto, di una identità nazionale o ideologica
Un affascinante percorso all'interno della letteratura del XX secolo prendendo come filo guida la poliedrica figura di Giuda e il tema cruciale del tradimento.
Un viaggio alla ricerca di scrittori "irregolari", negletti o maledetti come il loro protagonista.
Ponendo il Vangelo di Giovanni nel contesto del Nuovo Testamento – al cui interno il cristianesimo delle origini lo leggeva – Sloyan si concentra sul suo significato per la chiesa, anche contemporanea, e ne evidenzia la portata ecumenica.
Dalla quarta di copertina:
Gerard Sloyan offre una nuova esposizione, chiara e profonda, dei temi principali del Vangelo di Giovanni sia in riferimento alle antiche scritture d'Israele sia rispetto alla comprensione che nei secoli ne hanno avuto i cristiani, come risulta anche dai lezionari in uso nelle diverse chiese.
Sottolineando le particolarità del contesto di questo Vangelo rispetto a quello dei tre sinottici, l'Autore evidenzia inoltre la portata ecumenica del messaggio giovanneo, dimostrata in modo articolato nella trattazione di Giovanni 17.
Tenendo saldamente distinti il contesto storico di Gesù da quello del Vangelo di Giovanni nonché da quello della chiesa del ventunesimo secolo, Sloyan si concentra sull'opera del curatore finale all’interno del cristianesimo del primo secolo.
Contesto letterario e storico, terminologia concettuale ed espressioni matteane
L'Autore esamina i passi di Matteo 5 - 7 - il Discorso della montagna - nell'intento di riscoprirne il messaggio autentico e l'attualità, anche politica, a partire dal loro contesto letterario e storico.
Dalla quarta di copertina:
Che cosa intesero comunicare i capitoli 5 - 7 del Vangelo secondo Matteo e i testi lucani paralleli nell'epoca in cui furono scritti e nei contesti letterari e storici in cui vennero redatti?
Che cosa possono dire alla cultura e alla vita di un abitante dell'Occidente di oggi?
"Un mirabile saggio che con paziente sapienza, con rassicurante profondità di analisi testuale, cotestuale e contestuale, [...] accompagna il credente e il non credente nella lettura dello straordinario, esplosivo, rivoluzionario testo noto come il Discorso della montagna".
Francesco Saverio Borrelli
"un libro di acuta interpretazione biblica; ma è anche un monito di coerenza cristiana ed un auspicio di saggezza politica e di cammini di pace".
Luigi Bettazzi
Oltre l'idea di Dio come mera istanza accogliente
Dio giudice e Dio di amore
Dal giudizio divino alla speranza del superamento di odio, ingiustizia e sfruttamento
Il pensiero del Dio giudice - che nella prassi religiosa si tende a tralasciare - è irrinunciabile per un vero riconoscimento del Dio di amore: il giudizio divino è infatti il rifiuto da parte di Dio di quanto è contro il suo amore.
Dalla quarta di copertina:
Oggi, nella prassi religiosa si tende a rinunciare all'immagine del Dio giudice in quanto si ritiene che mal si concili con il Dio biblico dell'amore.
Il Dio in qualche misura "innocuo" che ne discende, l'istanza accogliente da cui, tutt'al più, provengono impulsi di carattere etico, è però un Dio irrilevante per molti contemporanei.
Zeindler intende viceversa mostrare che, per un vero riconoscimento del Dio d'amore, l'idea del Dio giudice è irrinunciabile: il giudizio divino è infatti rifiuto di quanto va contro il suo amore, spazio liberato per la speranza che – un giorno – odio, ingiustizia e sfruttamento saranno superati.
La signoria di Dio, insomma, non si realizza senza il confronto con le ingiustizie.
I collegamenti con Maccabei e le fonti extra-bibliche
Daniele come testo di speranza in tempi tragici
La portata etica delle visioni della Fine e del Regno che verrà di Daniele 7 - 12
Un commentario che riesce a collegare felicemente le due parti, assai disuguali, del libro di Daniele in modo che anche i capitoli 7 - 12, più ostici in quanto apocalittici e lontani dalla mentalità dei lettori moderni, rivelino pienamente la loro straordinaria importanza sul piano umano ed etico.
Dalla quarta di copertina:
Perché oggi si dovrebbe leggere il libro di Daniele dato il baratro che separa i lettori - in termini di esperienza e mentalità - dal mondo dei capitoli 1 - 6 e, a maggior ragione, degli apocalittici capitoli 7 - 12 che lo compongono?
Per Towner, il libro di Daniele racchiude un messaggio di straordinaria importanza sul piano umano ed etico per tutti gli ebrei e i cristiani contemporanei che per lo più vivono in circostanze assai meno tragiche di quelle del II secolo a.C.
Daniele esprime infatti alcune profonde verità teologiche, suscitando la fede nella vittoria finale di Dio, una fede in grado di sostenere nei tempi duri e in quelli sereni, di infondere l'energia per lavorare per il bene e la salvezza di tutte le creature.