
I frammenti esegetici pubblicati sono stati trasmessi anonimi in un codice della Biblioteca Ambrosiana di Milano, l'Ambrosianus I 101sup, proveniente da Bobbio, codice particolarmente prezioso per la storia del cristianesimo perché tramanda anche il cosiddetto Frammento Muratoriano. Essi contengono una interpretazione di alcune porzioni di testo del Vangelo secondo Matteo e precisamente: parte della pericope escatologica (Mt 24,20-42), letta in una prospettiva moderatamente millenarista, di stampo spirituale; la parabola del regno dei cieli paragonato al lievito (Mt 13,33); una argomentazione relativa all'apostolo Pietro incentrata sull'uso della spada che egli fece al momento della cattura di Gesù e sul suo successivo rinnegamento del Maestro (Mt 26,51-53.72-75). I frammenti fanno dunque emergere l'interesse dell'autore per gli ultimi tempi: lo sguardo rivolto alla parusia del Signore sollecita l'agire dell'uomo nell'oggi della storia, di fronte alle diverse circostanze che lo interpellano (rapporto con il potere politico, con le osservanze religiose, con le esigenze derivanti dall'adesione a Cristo). Il contesto storico e dottrinale che traspare dall'opera consente di ambientarla nella seconda metà del IV secolo. Essa manifesta significative corrispondenze con i Commentari paolini e le Quaestiones Veteris et Novi Testamenti dell'Ambrosiaster, tali da indurre a ritenere che sia uscita dalla sua mano.
Descrizione dell'opera
Il corso di cristologia si propone di articolare in un’unità organica i due momenti della domanda che Gesù rivolge ai suoi discepoli: «Chi dice la gente che io sia?» e «Voi chi dite che io sia?» (cf. Mc 8,27-29). Asse portante della trattazione è la centralità dell’evento concreto di Gesù di Nazaret – crocifisso e risorto – per la comprensione sia dell’identità di Gesù Cristo (vero Dio e vero uomo), sia dell’identità di Dio come essere relazionale (uno e trino). Il percorso si articola in 20 tesi, ciascuna con una propria tematica, arricchita da suggerimenti bibliografici e domande per lo studio personale.
La prima parte (tesi I-XI) prende avvio da un bilancio della ricerca storica su Gesù. A partire dal contesto sociale e religioso in cui egli è vissuto, risponde alla domanda sulla sua identità dal punto di vista meramente storiografico, consentendo di definire in primo luogo ciò che egli non è. In seguito ne prende in esame ministero, passione e morte: il Gesù prepasquale consente di delineare in positivo la persona di Gesù Cristo, facendo emergere la struttura relazionale dell’identità di Gesù che si dischiude attraverso l’incontro, la sequela, il conflitto, l’abbandono e la morte. È tuttavia l’esperienza pasquale che conduce all’esplicitazione cristologica dell’identità di Gesù e che fonda la cristologia.
La seconda parte del manuale affronta lo sviluppo dogmatico della cristologia, che ha trovato esplicitazione nei concili di Nicea, Efeso, Calcedonia, Costantinopoli I e II (tesi XII-XIV). La terza è di carattere prettamente sistematico (tesi XV-XX) e prende tra l’altro in esame la singolarità e l’unicità di Gesù Cristo in dialogo con il giudaismo, l’islam e le altre religioni.
Sommario
Introduzione. Venti tesi che fanno spazio agli approfondimenti di cui si è detto sopra.
Note sull'autore
Paolo Gamberini sj è nato a Ravenna nel 1960 ed è entrato nella Compagnia di Gesù nel 1983. Dopo la laurea in filosofia all’Università Cattolica con una tesi sul pathos di Dio in A.J. Heschel, ha approfondito gli studi di teologia a Tubinga e alla scuola superiore di Sankt Georgen (Francoforte) con un dottorato sull’analogia nel pensiero di E. Jüngel (Nei legami del Vangelo. L’analogia nel pensiero di Eberhard Jüngel, Morcelliana, Brescia 1994). Da diversi anni è impegnato nel dialogo ecumenico e interreligioso. Dal 1992 è docente di teologia dogmatica alla Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale (sezione San Luigi). Autore di vari saggi di teologia, cristologia ed ecumenismo, il suo interesse teoretico principale è l’elaborazione di un’ontologia di relazione che abbia il suo principio e fondamento nella comprensione trinitaria di Gesù Cristo e che sia paradigma per la riflessione teologica.
Il manuale offre brevi presentazioni dei dati storici e letterari delle singole Lettere di Paolo e delinea un'originale biografia teologica dell'apostolo. Del resto egli stesso, come si evince soprattutto dalla Seconda lettera ai Corinzi, si è orientato verso un'autobiografia teologica: missionario e, proprio per questo, teologo, ha fatto della sua stessa vita un «discorso» credibile sul «Dio» di Gesù Cristo. Il testo è rivolto, in particolare, ai seminaristi del biennio introduttivo, agli studenti di facoltà teologiche e di istituti superiori di scienze religiose, e ai laici che intendono accostarsi alla Scrittura con il desiderio di passare dall'esegesi della Bibbia a una vita secondo la Bibbia.
Gli scritti dell'Antico Testamento, che possono essere considerati la "biblioteca nazionale dell'antico Israele", raccolgono tradizioni sulla creazione dell'universo, la vocazione di Abramo e la saggezza che appartiene al patrimonio comune del Vicino Oriente antico attraverso una pluralità di generi letterari: racconti, leggi, storie, novelle, poesie, preghiere, proverbi, riflessioni sull'attualità e sull'esistenza. Tuttavia, non vi è nulla di paragonabile all'epopea di Gilgamesh in Mesopotamia, né all'Iliade e all'Odissea in Grecia o all'Eneide di Virgilio. I racconti dell'Antico Testamento rifiutano la forma epica e il culto dell'eroe, privilegiando uno stile prosaico vicino a quello delle narrazioni popolari. Dal Pentateuco ai libri storici, dai testi poetici e sapienziali a quelli profetici, proprio questo sguardo originale e unico delle pagine bibliche fa della "biblioteca di Israele" un grande codice della cultura religiosa, spirituale, letteraria e artistica dell'Occidente. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Dal punto di vista giuridico si configura come una monumentale raccolta di leggi. Sul piano storico, come un grande affresco che inizia con la creazione del mondo. Sotto il profilo letterario, come la "biblioteca nazionale" del popolo d'Israele. La ricchezza delle pagine dell'Antico Testamento viene proposta attraverso sedici tappe che suggeriscono temi, letture e approfondimenti su uno dei testi fondamentali della cultura occidentale. L'itinerario muove dalla creazione e dall'idea del tempo nel pensiero greco e nelle pagine della Genesi, prosegue con le figure dei patriarchi e il racconto del diluvio, si sofferma sulle genealogie e sull'amore nelle società del mondo antico. Le riflessioni sulla schiavitù d'Egitto, l'esperienza del deserto e il lavoro nella terra promessa anticipano i capitoli riservati al giubileo, ai pellegrinaggi, al rapporto tra il diritto e la legge, alle dinamiche del potere e al racconto della costruzione della torre di Babele. Il testo si conclude prendendo in esame il ruolo degli anziani e dei sacerdoti, la dinamica dei sacrifici e i volti insoliti di Dio. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
I vangeli di Matteo, Marco e Luca, che per le analogie dei loro contenuti sono detti sinottici - allineati su colonne parallele consentono, infatti, una visione d'insieme - sono testi fondamentali della cultura occidentale. Il libro, che prende inesame anche gli Atti degli apostoli, offre un quadro introduttivo d'insieme che consente di cogliere il contesto letterario neotestamentario e quello canonico, gli aspetti storico-culturali e gli studi critici. I singoli vangeli vengono inoltre esaminati da cinque punti di osservazione: la macrostruttura del racconto, l'articolazione del percorso, un testo chiave, i motivi teologici, i connotati storici e ambientali. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico delle università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.<br>
Pentateuco - il «libro contenuto in cinque astucci» - allude ai contenitori nei quali venivano custoditi i primi cinque rotoli delle Scritture ebraiche: Genesi, Esodo, Levitico, Numeri, Deuteronomio, chiamati dal Talmud anche «cinque quinti della Legge». Ciascuno ha un inizio e una conclusione, sempre segnalati dal punto di vista letterario con chiarezza, e un proprio innegabile profilo sia dalla prospettiva degli eventi narrati, sia sul piano teologico. Il numero cinque ha dunque un preciso significato e indica un insieme i cui componenti non possono essere fusi o confusi fra loro se non tradendone l'originaria organizzazione. D'altro canto, il Pentateuco non è la semplice addizione progressiva di cinque diverse opere rilegate insieme, ma un complesso ben definito e strutturato, intangibile, che Israele chiama nelle sue Scritture «libro della Legge di Mosè» o «Legge di Mosè». Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili ad un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Negli ultimi anni la lingua ebraica è uscita dal mondo accademico e ha raggiunto pubblici diversi: cristiani che vogliono conoscere le proprie radici religiose, storici, politologi e sociologi interessati allo studio del contributo ebraico nella formazione della società occidentale, persone affascinate dalla Bibbia come testo di riferimento costante per molta letteratura in diverse lingue. La sfida contenuta nel presente manuale è invitare gli studenti a lavorare su testi di epoche e stili diversi, all'insegna del metodo esegetico dei maestri, ovvero per analogia e confronto. La pubblicazione si rivolge a chi studia ebraico e ha già nozioni di grammatica, ma anche a chi desidera avvicinarsi alla conoscenza dell'ebraismo ed è ancora «in principio». A questo proposito sono riportate anche le traduzioni in italiano e, in appendice, un supplemento grammaticale.
Unica figura della Chiesa del primo secolo di cui abbiamo abbastanza elementi per tentare di scrivere una biografia, Paolo è da molti considerato il vero fondatore del cristianesimo. È colui che ha elaborato le basi teologiche dell’universalismo e dell’uscita dal giudaismo come sistema di salvezza basato sulla Legge di Mosè. Le sue lettere, datate tra gli anni 50 e 55, quindi due decenni dopo la morte di Gesù, sono inoltre gli unici scritti di cui conosciamo l’autore. Esse costituiscono una testimonianza unica non solo del pensiero dell’apostolo, ma anche della vita, dei problemi e dell’organizzazione delle comunità cristiane della sua epoca e contengono un vero patrimonio storico di formule liturgiche, catechetiche e kerygmatiche degli inizi della Chiesa.
Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
Sommario
Premessa. Le fonti. I. LA VITA DI PAOLO. Cronologia (approssimativa) della vita di Paolo. 1. Paolo precristiano. 2. L’apparizione del Risorto presso Damasco. 3. Da Damasco a Tarso. 4. Il primo viaggio missionario (At 13–14). 5. L’assemblea di Gerusalemme. 6. L’incidente di Antiochia: Gal 2,11-14. 7. Secondo viaggio missionario. 8. Terzo viaggio missionario. 9. Il viaggio della colletta e l’arresto a Gerusalemme: At 20,3–21,36. 10. Paolo prigioniero a Gerusalemme e a Cesarea: At 22,1–26,32. 11. Il viaggio verso Roma: At 27,1–28,15. 12. Paolo a Roma: At 28,16-31. II. IL PENSIERO DI PAOLO 13. Gesù crocifisso-risorto. 14. La Legge e la giustificazione mediante la fede. 15. L’etica cristiana secondo Paolo. 16. L’ecclesiologia di Paolo. 17. L’escatologia nelle lettere di Paolo. Conclusione.
Note sull'autore
Gérard Rossé è ordinario di Teologia biblica all’Istituto Universitario Sophia a Figline Incisa Valdarno (Firenze) e docente di Esegesi biblica nelle scuole di formazione del Movimento dei Focolari in Italia e Svizzera. Esperto del Nuovo Testamento, si è dedicato soprattutto all’opera lucana. Con EDB ha pubblicato Gesù figlio di Dio. Approccio biblico-teologico (2015), La risurrezione di Gesù (2016) e Il volto nuovo di Dio. Quando Gesù parlava in parabole (2017).
La storia è una dimensione fondamentale di tutta la Bibbia. Giosuè, Giudici, Samuele e Re completano la linea del racconto del Pentateuco che, partendo dalla creazione, attraverso i patriarchi arriva alla morte di Mosè. Un arco di tempo paragonabile è abbracciato da Cronache (da Adamo al ritorno dall'esilio babilonese), mentre Esdra-Neemia proseguono la narrazione con alcune vicende dopo l'esilio. Il primo e il secondo libro dei Maccabei aggiungono notizie sulle lotte per mantenere la fedeltà all'alleanza nell'epoca ellenistica, portandoci a oltre un secolo dal tempo di Gesù. E se Rut e Tobia si soffermano su vicende familiari, inquadrate nella storia del popolo, quasi romanzi storici edificanti, Ester e Giuditta si configurano come una controstoria immaginaria, dove i deboli vincono sui forti. Il volume si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
In questo volume, frutto di un'esperienza più che decennale di insegnamento, si trovano i temi fondamentali che fanno parte di ogni introduzione generale alla Sacra Scrittura, a partire da quello dell'ispirazione, che considera la Bibbia testo sacro, Parola di Dio espressa in parole umane. La riflessione si sofferma poi sul canone delle Scritture, su come si è formata e chiusa la lista dei libri sacri (comprese le differenze rispetto all'ebraismo e al protestantesimo) e sul tema più prettamente storico del testo biblico, cioè da dove proviene e come si può stabilire la sua affidabilità. Infine il volume affronta la grande questione dell'ermeneutica, che riguarda i principi e i metodi dell'interpretazione. Il testo si colloca in una collana di testi rigorosi e agili a un tempo, rivolti soprattutto al pubblico di università, facoltà teologiche, istituti di scienze religiose e seminari.
«Tutti siamo Giuda», scriveva in una sua meditazione don Primo Mazzolari. Al centro di due saggi, scritti negli anni Trenta e Quaranta del Novecento durante il suo periodo parigino, Bulgakov mette proprio la figura di Giuda. Nei due scritti, che appaiono ora per la prima volta tradotti in italiano, l'autore indaga il mistero di quest'uomo e cerca il senso profondo di ogni sua azione tramite una ricostruzione storica, e al tempo stesso psicologica e teologica, che non accetta l'immagine comune del traditore capace di vendere il Maestro per trenta denari, del ladro e dell'avido. In Giuda lo scrittore russo vede colui che, attraverso la consegna di Cristo, prende parte alla realizzazione di quel regno messianico atteso sulla terra che Gesù stesso, ai suoi occhi, tardava a realizzare. Il suo tradimento troverebbe motivazione in un atto politico, finalizzato a costringere Cristo a rivelarsi per quello che era realmente, come l'instauratore del regno terreno del Messia.