
Il libro della Genesi, con cui si apre la Bibbia degli ebrei e dei cristiani, è un testo sorprendente per chi cerca nuove parole e nuove riflessioni da affidare all’economia di oggi, che ha impoverito i beni soffocandoli con le merci e ha tolto dall’orizzonte tutto ciò che non è in vendita. Le prassi contrattuali dell’antica cultura mediorientale, le cui tracce non sono del tutto scomparse dai suq di Damasco o di Teheran, ci ricordano che gli scambi economici sono primariamente incontri tra persone. Che il denaro e il profitto confinano con l’amore e la vita, ma anche con l’odio e la morte. Che la terra promessa va amata e arricchita, ma non occupata, perché la si abita provvisoriamente, ma non la si possiede. E, infine, che le imprese – siano esse avventure, sogni o concretissime aziende – possono risultare vane e ingannevoli, ma anche responsabili e pregevoli.
Sommario
Prefazione alla seconda edizione. Viaggio al termine della notte. Sguardi in tempo di esilio. La parità dal principio. Abitare l’umano. Tutti eredi di Abele. Noè ricostruì l’arcobaleno. Il cielo non è sopra Babele. Verso la terra dei figli. Agar e le sue sorelle. Fedeli all’Inatteso. La promessa non ha padroni. Insostituibile è la parola. La porta del cielo è una voce. Dire e nutrire alleanza. La lotta benedetta del perdono. Ciò che non fa finire il mondo. I tanti giorni che non ci saziano più. Il dono del fratello sognatore. La parola rovescia il mondo. Senza prezzo né clamore. Gli occhi onesti del profeta. La fraternità non si compra. Fratelli, e mai senza il Padre. Mendicanti di benedizioni. Le prime luci dell’alba. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Luigino Bruni, professore ordinario di Economia politica all’Università Lumsa di Roma ed editorialista di Avvenire, è autore di saggi tradotti in una decina di lingue. Per EDB ha pubblicato tra gli altri: Le levatrici d’Egitto. Un economista legge il libro dell’Esodo (2020); La sventura di un uomo giusto. Una rilettura del libro di Giobbe (2021); Una casa senza idoli. Qoèlet, il libro delle nude domande (2020); Dialoghi della notte e dell'aurora. Una rilettura di Isaia (2021); L’alba della mezzanotte. Il grido inascoltato del profeta Geremia (2020); Più grandi della colpa. Una rilettura del libro di Samuele (2020); L’esilio e la promessa. Commento al libro di Ezechiele (2022).
La lettera di san Paolo ai Romani è stata variamente definita come il capolavoro di Paolo, la magna charta del vangelo e, sulla scia dell'epocale commento di Karl Barth, come il più profondo, il più paradossale, il più rivoluzionario degli scritti apostolici. Certo è impressionante la dichiarazione dello stesso studioso, quando candidamente confessa di avere scritto il suo commento «con la gioia di uno scopritore». Non si può neppure dare torto a Lutero quando sostiene che «questa epistola è il brano principale del Nuovo Testamento, il vangelo più puro, e bisognerebbe che il cristiano non solo la sapesse a memoria parola per parola, ma la leggesse quotidianamente come il pane quotidiano dell'anima». La nuova edizione del presente commento ha lo scopo di rendere ulteriormente accessibile il testo paolino insieme alla sua interpretazione, condotta mediante una analisi rigorosa dell'originale testo greco. San Paolo insegna che l'uomo, invece di rinchiudersi in se stesso, si realizza in pienezza oltrepassandosi. C'è solo da augurarsi che un commento alla Lettera ai Romani riesca o, almeno, cooperi a realizzare questo intento di apertura a ciò e a chi sta oltre le proprie sterili presunzioni.
Le numerose contraddizioni che costellano il testo del Qohelet e la sua apparente frammentarietà, associate alla radicale contestazione dei valori tradizionali della sapienza, avevano dato luogo a molte perplessità già prima dell'introduzione di questo libro nel canone ebraico. Negli ultimi vent'anni la discussione è ripresa con vigore: con nuovi strumenti e metodi di verifica gli esegeti si interrogano sull'unità strutturale dell'opera e sul suo significato teologico. L'autrice, esponendo una sintesi delle posizioni più significative, propone anche, attraverso il commento al testo, una nuova chiave di interpretazione.
Il cardinale Carlo Maria Martini compie settanta anni: un gruppo di studiosi ed estimatori coglie l'occasione per dedicargli una raccolta di scritti che onorino il pastore dell'archidiocesi ambrosiana e il biblista, approfondendo i temi biblici a lui cari. I saggi presentati coprono 5 aree tematiche: La Parola di Dio tra esegesi ed ermeneutica (contributi di C. Buzzetti, G. Jossa, G. Prato, C. Doglio, A. Passoni Dell'Acqua, B. Corsani); La Parola di Dio nei Vangeli (contributi di A. Poppi, A. Sacchi, C. Marucci, M. Rigato, F. Manns, S.A. Panimolle); La Parola di Dio nell'opera lucana (contributi di A. Serra, E. Manicardi, P. Jovino, G. Rossé, C. Ghidelli, A. Bottino, G. Betori); La Parola di Dio negli scritti di Paolo; Ricerca e dibattito su Gesù Cristo.
Il volume affronta due tra i passi più oscuri e discussi dell’epistolario paolino, divenuti problematici soprattutto da quando l’emancipazione della donna ha costretto gli esegeti a rendere ragione di una parola che sembra collocare irrimediabilmente Paolo in una posizione "antifemminista". Si tratta infatti dei brani della donna che prega e profetizza senza velo, nonché di quella cui viene chiesto di tacere nelle assemblee. Nel primo testo, tutto è di difficile comprensione: i singoli termini ed espressioni, la trafila e il collegamento dei pensieri, i dati del problema che Paolo deve affrontare, le prove che adduce, gli argomenti che elabora e la soluzione cui perviene. Nel secondo, parole ed espressioni sono sufficientemente trasparenti, ma il significato complessivo del testo viene poi interpretato dagli esegeti in maniera molto difforme. Viste tali premesse, un supplemento di indagine su questi versetti non risulta certamente superfluo, soprattutto nel tempo in cui le donne si stanno battendo per un più giusto riconoscimento del loro ruolo nella Chiesa.
Note sull’autore
Giancarlo Biguzzi, sacerdote della diocesi di Cesena-Sarsina, ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento alla Pontificia Università Urbaniana. Ha pubblicato: Io distruggerò questo tempio. Il tempio e il giudaismo nel Vangelo di Marco, Urbaniana University Press, Roma 1987, opera tradotta in spagnolo dall'editrice El Almendro nel 1992 a richiesta e cura dell'Università di Cordoba; I Settenari nella struttura dell'Apocalisse. Analisi, storia della ricerca, interpretazione, EDB, Bologna 1996; Paolo comunicatore, Paoline, Cinisello Balsamo 1999. Collabora a varie riviste, tra cui Rivista biblica, Novum Testamentum, Biblica, Estudios Bíblicos, Euntes Docete, Théotokos.
Una raccolta di studi con cui l’Associazione Biblica Italiana e le EDB intendono onorare la memoria di mons. Fusco, vescovo di Nardò-Gallipoli e illustre biblista. Il volume segue gli ambiti di interesse che hanno caratterizzato la sua ricerca e vede il contributo di insigni studiosi italiani e stranieri.
Nel mondo biblico, anche le immagini hanno una loro portata teologica e non devono considerarsi semplici abbellimenti letterari dettati dalla vena poetica dello scrittore sacro. In particolare, la rilevanza delle immagini nel libro del profeta Osea è stata già sottolineata da più parti. Lo studio si propone di determinare il valore e il significato teologico dell’immagine della rugiada in Osea, per comprendere se e che cosa l’autore sacro ha inteso comunicare a proposito di Dio attraverso di essa.
Note sull’autore
Valentino Bulgarelli, laureato in teologia biblica all’Angelicum con questa ricerca, è direttore dell’Ufficio catechistico dell’arcidiocesi di Bologna e dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose "SS. Vitale e Agricola" del capoluogo emiliano. Insegna catechetica allo Studio teologico accademico bolognese (STAB).
Il volume raccoglie una serie di studi elaborati nel periodo 1984-2002, che presentano una diversità di approcci (rassegna, introduzioni, saggi teologici ed esegetici) e una molteplice attenzione alle dimensioni (storiografica, letteraria e teologica) dell’opera dell’apostolo Luca. La pubblicazione non costituisce soltanto un doveroso omaggio al lavoro, alla competenza e alla passione dell’autore e un riconoscimento del contributo da lui dato all’esegesi italiana, ma anche l’occasione per una significativa rivisitazione e un approfondimento dell’opera lucana.
Note sull’autore
Giuseppe Betori (Foligno PG 1947) ha studiato alla Pontificia Università Gregoriana e al Pontificio Istituto Biblico, dove ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura. È autore di numerosi saggi sull’opera lucana e su temi di ermeneutica biblica, catechetica e pastorale. È stato docente di introduzione biblica e di esegesi neotestamentaria all’Istituto Teologico di Assisi, direttore dell’Ufficio catechistico nazionale e quindi sottosegretario della Conferenza episcopale italiana (CEI). Ha curato la pubblicazione di vari volumi del catechismo della CEI, l’organizzazione del Convegno ecclesiale di Palermo (1995), l’avvio del “Progetto culturale”, la preparazione della XV Giornata mondiale della gioventù a Roma (2000). Dal 2001 è vescovo titolare di Falerone e segretario generale della CEI.