
Qual è il contributo del lago di Tiberiade al messaggio evangelico? Forse è Gesù che attraverso il lago vuole dire qualcosa di particolare ai suoi discepoli di ieri e di oggi? Si può dire che il lago ha una “vocazione” e il Vangelo la raccoglie?
Le pagine di questo breve saggio cercano una risposta a queste domande.
Il lago di Galilea, metafora reale della vita dell’uomo, dall’alba al tramonto, sia che appartenga alla riva ebraica, che a quella pagana, è “geografia del quotidiano”. Luogo, di fame e malattia, di tempeste e di paura, di solitudine e di limite, anticipa la Pasqua, dove Gesù, risorgendo dai morti, viene incontro ad ogni discepolo “camminando sulle acque”.
Commento biblico-spirituale ad Anima Christi, antica preghiera della tradizione cristiana tardo medievale.
Come preghiera personale ritma la ricerca del rapporto con Gesù in ogni luogo e istante della giornata: la sua Passione raggiunge con i suoi effetti proprio me, nelle pieghe più normali del mio vissuto. Essa illumina il momento squisitamente individuale del ringraziamento nella comunione eucaristica, ponendovi sulle labbra le espressioni affettivamente più intense e teologicamente più azzeccate che si possono pronunziare in quell’istante prezioso.
Una preghiera poco conosciuta, se non addirittura dimenticata oggi, che ha fatto e farà gustare a molti credenti l’amicizia con Gesù.
Aldo MARTIN è prete diocesano di Vicenza dal 1994 e ha conseguito il dottorato in Sacra Scrittura al Pontifico Istituto Biblico in Roma nel 2004. È docente stabile di esegesi del Nuovo Testamento presso l’Istituto teologico del seminario vescovile e presso l’Istituto superiore di scienze religiose “Arnoldo Onisto” di Vicenza, di cui attualmente è direttore. Oltre ad articoli a carattere scientifico e divulgativo, ha pubblicato con le Edizioni Messaggero: Lettere di Giovanni. Introduzione e commento (2015).
La Bibbia è un libro che ha segnato e segna la vita collettiva e personale di una parte immensa dell’umanità: suscita rispetto e ammirazione, provoca curiosità appassionata, comunque non lascia indifferenti coloro che desiderano avvicinarla. Da oltre 25 secoli la Bibbia illumina l’orizzonte dell’umanità mantenendo sempre intatta la sua attualità. Questo libro, sempre vivo e attuale, appartiene a un’epoca storica lontana, a una visione del mondo circoscritta e datata, a un orizzonte culturale ea lingue diverse dalle nostre.
Fin dai tempi dei primi discepoli del nazareno il nome Giuda evoca il tradimento, l’avidità, l’ingratitudine.
E se, invece, questo personaggio, come altri protagonisti della Bibbia, avesse un volto nascosto, che solo interrogando in profondità i testi riusciamo a cogliere?
Di Giuda Iscariota sappiamo che fu uno dei dodici e che per motivi misteriosi decise di consegnare il proprio Maestro alle guardie del T empio.
Ma cosa nasconde il suo gesto? Siamo sicuri che Giuda non abbia agito in vista della salvezza e dell’avvento dell’era messianica?
Ripercorriamo insieme quella lontana notte della Pasqua ebraica alla ricerca di una possibile nuova interpretazione del tradimento più famoso della storia.
La Bibbia come ci presenta la Legge? Quali tratti di originalità propone, su quale fondamento si stabilisce, a che cosa mira, che funzione svolge rispetto alla giustizia? Sono solo alcune domande a cui si cerca di rispondere in queste pagine il cui intento è quello di offrire uno sguardo su come il popolo di Israele ha elaborato la complessa questione della Legge. A questo tema la Bibbia non dedica solo un’attenzione giuridica, ma la Legge è diventata – forse paradossalmente per il lettore moderno – anche motivo di gioia e occasione per esprimere un amore profondo. È una prospettiva che suona quasi una sfida a ripercorrere l’itinerario dell’uomo biblico fino alla contemplazione.
Destinatari
Tutti
Autore
Grazia PAPOLA è una suora Orsolina di San Carlo. Insegna Pentateuco e teologia biblica presso lo Studio teologico San Zeno e l’Istituto superiore di scienze religiose San Pietro martire di Verona. Ha pubblicato L’alleanza di Moab. Studio esegetico-teologico di Dt 28,69-30,20 (PIB 2008); Deuteronomio. Introduzione traduzione e commento (San Paolo 2011); Deuteronomio (EMP 2017).
50 Salmi per giovani, parafrasati rileggendo il testo originario alla luce del nostro tempo. Ogni salmo è introdotto da un brevissimo commento che ne illustra contenuto, finalità e modernità. Un sussidio per imparare a cogliere la profonda ricchezza del libro dei Salmi, una riserva di fede, una palestra di preghiera e una scuola di umanità. L'intento di questo testo è che ogni giovane e ogni credente siano aiutati a "scrivere", con le parole e soprattutto con i fatti, il Salmo della loro vita.
Gesù grida, si indigna, ha la forza fisica per far uscire pecore e buoi dal tempio, ribaltare tavoli pieni di monete.
Gesù dice cose durissime a costo di portare su di sé il peso della solitudine e dell’incomprensione. Gesù accusa i farisei
di essere vipere, ipocriti. Gesù sceglie e rimprovera.
Gesù prega, perdona, accoglie. Gesù non
risponde a tutte le domande e non ha paura di deludere. Gesù sta anche in silenzio e quando parla dice cose non immediatamente
comprensibili. Gesù Cristo non cambia rispetto a quello del Vangelo. Rispetto a quello che dovrebbe essere per risultare gradevole a ogni palato moderno,
inesorabilmente diverso.
L'indagine dell'autore spazia attraverso il testo sacro, soprattutto l'Antico Testamento, alla ricerca della figura delle api, evidenziando immagini, metafore e significati, sottolineando quelle dimensioni che ne esplicano il mistero della rivelazione divina.
Lettura biblico teologica di Proverbi 1-9.31 in una prospettiva pedagogica. Un cammino sapienziale per guidare il giovane e il credente all'incontro con Dio secondo le Scritture. Il commento si sviluppa in dieci capitoli in cui l'autore si confronta con i diversi metodi e approcci al fine di arricchire l'ermeneutica biblica. Dal contributo "classico" del metodo storico critico a quello delle scienze umane (antropologia, sociologia, psicanalisi), lasciando spazio sia al dialogo con i padri della Chiesa.
Il tema della lungimiranza in chiave cristiana. Al giorno d'oggi, in diversi campi, si fa sempre più urgente la domanda di lungimiranza. Darne una definizione non è semplice; con un'immagine presa dalla natura la si potrebbe spiegare come la capacità di seminare con calma nel presente e attendere, con pazienza, i frutti da raccogliere in un futuro anche lontano. Nelle decisioni concrete che siamo chiamati a prendere occorre saggezza e coraggio, prudenza e audacia, come dimostrano numerose pagine della Bibbia. Il presente volume cerca di indagare i fondamenti biblici di questa virtù proponendone anche uno sviluppo teologico. Lo fa guardando sia verso alcuni personaggi lungimiranti presenti nella Sacra Scrittura, che osservando il Lungimirante per eccellenza, vale a dire il Signore stesso.
Un invito a entrare nel mondo biblico, popolato di famiglie, di storie d'amore e di crisi familiari e a lasciarsi conquistare dal fascino di queste narrazioni. L'autore si focalizza su sette coppie bibliche, ne scruta e osserva le dinamiche di relazione e interpella il lettore sul suo desiderio di amare ed essere amato. I riferimenti biblici sono arricchiti da continui rimandi alla vita di san Francesco e dall'esperienza concreta di sette coppie di oggi, giovani e meno giovani del ventunesimo secolo, che narrano la loro vicenda coniugale. Le sette coppie bibliche oggetto di lettura: Adamo ed Eva, Shelomoh e Shûlammît. Abisag e Davide, Gomer e Osea, Gesù e la donna samaritana, Gesù, Marta e Maria, Maria e Giuseppe.
Che cosa dice la Bibbia riguardo alle scelte vegetariane e vegane? In principio c'era una mela? Come sono andate le cose alla nascita dell'umanità, come vanno ora e alla fine come andranno per la creazione? All'atto primario del cibarsi sono legate delizie e dannazioni di ogni essere vivente, umano o animale che sia. La Bibbia traccia un percorso che parte dal Gan Eden, il Giardino delle Delizie, noto anche come Paradiso Terrestre, passando per il monte Sinai dove il Signore e il popolo d'Israele, a nome dell'intera umanità, hanno stretto un patto nel quale sta scritto «non ucciderai». Questo comando indica la via del ritorno all'innocenza primordiale quando anche l'orso e il leone torneranno a mangiare il fieno.

