
Con il secondo volume si conclude l'edizione italiana di quest'opera. Collocati nel proprio contesto, i singoli termini vengono illustrati e chiariti mediante l'uso quotidiano, parlato e scritto, che di essi documentano i testi dell'oikoumene greca del I secolo avanti e dopo Cristo. In questa prospettiva, a fianco dei Settanta e delle opere di Filone e Flavio Giuseppe, particolarmente sfruttate sono le testimonianze papirologiche ed epigrafiche di testi non letterari.
Negli studi più recenti si va affermando sempre più la consapevolezza che il giudaismo antico è una realtà assai complessa, al suo interno molto differenziata, alla quale concorrono molteplici correnti che si influenzano e si sovrappongono l'un l'altra. L'opera di Merklien delinea una ricostruzione storica della predicazione di Gesù, evitando le aporie della ricerca sia ebraica, che fa di Gesù un rabbi, sia cristiana, che, separando l'apocalittica dall'escatologia, contrappone Gesù al contesto in cui egli si trovò a operare. In questa prospettiva, l'annuncio del regno di Dio si mostra rivolto originariamente a Israele, anche se con ciò non si intende affatto negare la legittimità della storia che ha conosciuto e conosce nella cristianità.
Le parole con cui Gesù nel Vangelo di Giovanni, si rivolse ai discepoli poco prima della morte, sono uno dei punti più alti dei racconti pasquali evangelici. Nel suo volumetto, Schnackenburg rilegge le pagine di Giovanni illustrando il significato delle parole di Gesù ai discepoli e mostrandone il valore che esse conservano anche per noi oggi. Nel lungo discorso di Gesù la figura del Figlio si rivela decisiva per la fede e la vita cristiana e la "fede in Dio" si mostra possibile soltanto come fede in Gesù Cristo, guida dell'esistenza cristiana. Questo discorso è quindi un'illustrazione teologica del significato del Gesù storico; in esso Gesù annuncia la sua morte come traguardo del suo cammino d'amore, in redenzione e liberazione dell'uomo.
A più di trent'anni dalla pubblicazione dell'opera di Gabba e in un momento di rinnovato interesse per l'epigrafia giudaica antica, Laura Boffo propone una nuova edizione dell'opera, interamente rifatta e notevolmente aumentata. Nelle 45 epigrafi qui raccolte si delinea un quadro del giudaismo ellenistico romano nelle sue attività profane e culturali a contatto con culture, mentalità, regimi diversi. L'esame storico di questi tra i maggiori e più celebri testi epigrafici dell'età dei Maccabei del Nuovo Testamento (protagonisti ne sono i Maccabei stessi, gli Oniadi, gli Erodi, Pilato, Gesù, Paolo), rivela quanto importanti siano queste fonti sia per la storia del giudaismo e del cristianesimo sia per la stessa esegesi dei testi biblici.