
Il libro presenta, con il solito stile vivace dell'autore, come Gesù ha messo in pratica le Beatitudini, sintesi del suo Vangelo, attraverso i fatti, i discorsi e tutti i riferimenti presenti nel Vangelo - spesso ignorati da una lettura veloce o da una catechesi astratta - che fanno trasparire il Gesù "uomo", capace di manifestare come il Creatore vuole che viviamo la vita che ci dona. Ogni capitolo, eccettuati il primo e l'ultimo, è diviso in quattro parti. La prima analizza come Gesù vive quella beatitudine. La seconda si interroga su come, dove e quanto i cristiani la vivono e la testimoniano. La terza stimola un esame di coscienza per rendersi conto che la morale cristiana non è non dire bugie, parolacce, bestemmie ("quando ci vuole", diceva un mio parrocchiano), perdere la pazienza, saltare la messa... (i peccati solitamente confessati), ma comportarsi come Gesù nella vita di ogni giorno. La quarta è una preghiera con la quale si chiede a Gesù la forza di vivere come lui è vissuto. Età di lettura: da 13 anni.
Il testo prende in esame alcune frasi "contraddittorie" dei Vangeli, quelle che si prestano a interpretazioni opposte e divergenti, che sembrano disdire ciò che è detto altrove, anzi addirittura contestare il messaggio evangelico. Come per esempio: "Quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili?"" (tema del servizio); "A chiunque ha, verrà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha" tema del capovolgimento della mentalità comune); "Pensate che io sia venuto a portare pace sulla terra? No, io vi dico, ma divisione" (tema della pace). Così siamo condotti a comprendere che queste parole provocatorie in realtà ci parlano di atteggiamenti fondamentali proposti dal Vangelo, senza i quali non possiamo dirci cristiani. Interessante l'approccio laicale (il Vangelo non è riservato ai "professionisti" del mestiere) mentre si fa apprezzare anche lo sguardo femminile alla realtà del nostro tempo.
Si tratta di un libro su san Paolo come maestro di vita spirituale. L'autore, attraverso tre passaggi che corrispondono ai tre capitoli: - Conoscersi in Cristo - Dimenticarsi per Cristo - Compromettersi con Cristo traccia un itinerario ispirato alle lettere di san Paolo che possa aiutare a diventare cristiani; dei cristiani pronti a tutto per il Vangelo. Ma il grande missionario del primo secolo è credibile come "padre spirituale"?, si chiede l'Autore. Non è forse questa una immagine inconsueta? Certamente nella Chiesa cattolica il Paolo maestro spirituale non ha avuto tanto seguito come nel cristianesimo orientale, anche se la sua riflessione sull'azione dello Spirito Santo non ha pari in nessun altro luogo del Nuovo Testamento. Al di là delle discussioni c'è la convinzione che l'Apostolo possa essere considerato tale per i suoi drammi interiori, profondi e mai banali, e per la sua inattaccabile fiducia nel Dio che perdona e che è contento di noi quando andiamo davanti a lui a mani vuote, senza pretese di giustizia.
Questa Introduzione all'Antico Testamento segue il metodo storico, ossia viene fatta una lettura dei testi biblici con l'occhio attento alla storia e alla società che ne costituirono il contesto, tenendo in considerazione anche le testimonianze extra-bibliche, pur senza farne le uniche fonti affidabili. L'intento è quello di comprendere il testo biblico in relazione alla cultura, alla società, alle istituzioni, alle vittorie, alle difficoltà, alle domande, ai dubbi e alla fede dell'antico popolo di Israele. In questo modo si ha la possibilità di apprezzare le intuizioni teologiche dei diversi scrittori nella loro originalità storica e la Bibbia appare non come un libro proveniente dall'alto, in qualche modo caduto dal cielo, ma come il risultato di una fede in Dio, scoperto come Colui che cammina accanto al suo popolo.
Luca coglie e sottolinea un particolare del messaggio di Gesù di cui anche oggi abbiamo estremo bisogno: la tenerezza e la misericordia di Dio. Di questo Vangelo l'uomo moderno ha un cocente bisogno. Ci lamentiamo di molte cose ai nostri giorni: manca il pane a masse di persone; manca la pace; manca la speranza nella vita. Oggi il mondo - come fa notare papa Francesco - non è "iniquo" soltanto, ma è "inequo", disuguale, e quindi incapace di sentimenti come la "fratellanza", la "compassione", la "solidarietà", la voglia di vivere e il desiderio di spendersi per aiutare chi fa una fatica immensa anche per vivacchiare. Il Vangelo di Luca è un inno a questi valori, oggi facilmente messi al bando. I brani scelti non seguono un criterio ben preciso. Corrispondono, in gran parte, ai versetti tipicamente lucani, ai sentimenti suscitati in chi scrive, alle reazioni notate nei fratelli e nelle sorelle di fede con cui l'autore ha condiviso la saltuaria lettura del testo sacro.
La Bibbia è un libro plurale, un mondo con più punti di accesso. È un libro ospitale, che entra in dialogo con le domande di chi legge. Questo testo ripercorre le scritture a partire dalla dimensione antropologica (e teologica) del cammino. La fede biblica, infatti, è cammino. Ma noi, oggi, viviamo in un contesto depressivo, che taglia le gambe e scoraggia il cammino: abbiamo smarrito la via. Il testo non insegue quei brani in cui compaiono i termini appartenenti all'area semantica del camminare. Segue, invece, l'intero filo del racconto biblico, interrogandolo su quanto possa contribuire a dare forma a una sapienza della fede come cammino. E scoprendo che la narrazione biblica ci consegna parole in cammino, in grado di riaprire i sentieri interrotti, di rialzare le gambe vacillanti.
Nel testo si analizza il discorso dell’apostolo Paolo sull’Aeròpago, dove Paolo è trascinato dai filosofi del suo tempo. L’intento è di far emergere l’attualità del suo messaggio, un messaggio che risponde ancora oggi alle eterne domande di ogni uomo e donna. D’altronde, il mondo odierno presenta le stesse caratteristiche del mondo di Paolo: in entrambi, l’essere umano appare soddisfatto delle proprie conquiste intellettuali e materiali, soprattutto sembra non ci sia più posto per un Dio creatore. Il punto centrale del discorso di Paolo è la risurrezione di Cristo, ed è appunto la risurrezione a mettere in crisi sia i sapienti di Atene, sia i sapienti della moderna scienza.
L'AUTORE
Rocco Quaglia, psicologo e psicoterapeuta, è professore ordinario di Psicologia dinamica all’Università degli Studi di Torino. Fra i suoi interessi compare lo studio per il testo biblico considerato da un punto di vista psicologico. In tale ambito le sue ultime pubblicazioni sono: Gli incontri di Gesù (2006); Dalla parte della Bibbia. La risposta di uno psicologo cristiano a un matematico impertinente (2011); Il Mistero di un volto. L’uomo della Sindone e il significato del dolore (2015). Con le Paoline ha pubblicato: Le «piccole donne» dei Vangeli (2014); Vivere la benevolenza (2015).
Nella raccolta antologica Le Beatitudini nel commento dei Padri Latini ritroviamo diversi maestri che con la loro passione e la loro sapienza accompagnano il credente nel tradurre la Parola nella propria vita: Ilario di Poitiers, Ambrogio, Cromazio di Aquileia, Girolamo, Agostino, Cassiano, Leone Magno, Cesario di Arles e Beda il Venerabile. Dopo una introduzione sostanziosa che dà le chiavi di lettura del linguaggio dei Padri e dei loro testi, si entra nella parte antologica tratta dalle loro opere - trattati spirituali, sermoni o commenti ai Vangeli di Matteo e Luca: brani talvolta brevi, ma densi di contenuto. Il testo, come tutti quelli della collana arricchito da indici scritturistico, dei nomi e analitico, è pensato non solo per gli studiosi di patristica e di esegesi biblica ma anche per religiosi e laici che intendano lasciarsi guidare da una riflessione approfondita sulla parola di Dio e "riscoprire" cosa significhi essere cristiani.
Oggi si assiste a un crescente interesse per l'arte e a una parallela scarsa conoscenza della Bibbia. Il volume propone la rilettura di cinquanta scene tra Antico e Nuovo Testamento, abbinandole a una o più opere d'arte, per riconoscere e decifrare simboli, personaggi ed episodi biblici così come li hanno interpretati e "riscritti" alcuni tra i più grandi pittori della storia dell'arte di tutti i tempi. I singoli soggetti sono riprodotti per intero e poi riproposti evidenziando qualche particolare, e viene spiegato il significato di uno stile, l'uso di determinati colori, la corrente di pensiero a cui l'artista aderisce, qualche esperienza di vita sia spirituale sia umana. Alcune opere sono messe a confronto con altre versioni raffiguranti lo stesso episodio biblico, secondo l'interpretazione di artisti diversi, per far risaltare affinità e originalità di ognuno. Completa il volume un Glossario, le referenze cronologiche in riferimento ai pittori, una cartina geografica della Palestina tra l'Antico e il Nuovo Testamento e indice dei luoghi della Bibbia e dei pittori.
Dopo una sintetica presentazione del Vangelo di Matteo, fatta da un biblista, il testo si sviluppa in una trentina di capitoletti partendo da un brano del Vangelo di Matteo. Il criterio di fondo è che davanti al testo biblico occorre rovesciare la prospettiva: non siamo noi a leggere il testo, ma è il testo che ci legge. Mentre leggiamo, siamo letti: possiamo vedere la nostra vita come in uno specchio, che pian piano diventa più chiaro. Oltre a cercare di evidenziare le nostre dinamiche umane dentro cui Dio si compromette, l'autore propone alla fine di ogni meditazione alcune domande che possono aiutare a ripulire lo specchio per vedere sempre meglio. Il linguaggio svelto e immediato, una visione acuta e propositiva, ci immettono nel progetto di Dio.
L'autore propone passi e figure della Bibbia, affinché i lettori, riconoscendovi un'analogia con i loro problemi, trovino la forza per cambiare e vivere una vita riuscita. Gli argomenti trattati nei cinque capitoli sono: vivere la quotidianità gestendo saggiamente il ritmo del tempo tra lavoro e tempo libero; imparare a essere in armonia con se stessi e gli altri; coltivare la propria spiritualità, aprendosi al silenzio e alla preghiera; trovare la forza per superare i momenti di sofferenza e difficoltà. Afferma l'autore: "I primi monaci avevano sviluppato il "metodo antirretico". Alle parole che fanno male contrapponevano sempre parole terapeutiche tratte dalla Bibbia. Così facendo avevano sperimentato che queste sono davvero parole che guariscono, ma sviluppano il loro potere terapeutico soltanto se le meditiamo di continuo e le pronunciamo consapevolmente nella nostra situazione concreta. Le parole della Bibbia non offrono soluzioni facili ai nostri problemi, ma racchiudono un'energia che trasforma". La parte finale offre anche una piccola raccolta di benedizioni e preghiere per varie occasioni.
Una edizione del Vangelo e degli Atti degli Apostoli, in cui note e introduzioni hanno il pregio della schematicità e semplicità. Il taglio oro ne impreziosisce l'edizione.