
Pensare la Bibbia come un “grande codice di culture” significa riferirsi alla vitalità, complessa e suggestiva, della trasmissione inculturata dell’unica Parola di Dio. L’interpretazione della Bibbia è così frutto e cifra della presenza ispirativa e trasformativa del medesimo Verbo che dialoga con gli uomini: a fondamento della storia passata e contemporanea dell'Ebraismo e del Cristianesimo, è ancora oggi fattore di incontro e dialogo tra uomini e civiltà. Vengono qui ricostruiti modi e tappe dei processi di traduzione, interpretazione, adattamento e diffusione della Bibbia nelle teologie, nelle filosofie, nei modelli di formazione delle coscienze come nelle varie forme dell’arte, dai mosaici alla letteratura e al cinema.
Curatore
Andrzej Gieniusz CR insegna nella Facoltà di Teologia della Pontificia Uni versità Urbaniana, dove dirige anche il Dipartimento di Lingue. Per la UUP ha curato La Bibbia nelle culture dei popoli (2008).
Saggi di
Jean-Noël Aletti Carlo Bazzi Giancarlo Biguzzi Francesca Cocchini Gianfrancesco Colzani Andrzej Gieniusz Maria Grazia Mara Marc Rastoin Yann Redalié Giovanni Rizzi
Descrizione
Dopo Cristo, San Paolo è il personaggio più importante della storia del cri stianesimo. Ma la sua figura, persino tra i cristiani, rimane controversa. In realtà Paolo di Tarso è tuttora poco conosciuto. Sembra ci sfuggano le mol teplici ragioni storiche del suo protagonismo spirituale.
Costituisce un utile recupero il presente volume promosso dalla Pontificia Università Urbaniana. L’intento dei contributi è di mettere a fuoco la ric chezza della personalità dell’Apostolo delle genti: fariseo e cristiano, giudeo e greco, esegeta e teologo, missionario e pastore, uomo di dialogo e conte stazione. Paolo, come ieri, anche oggi affascina e sorprende
Descrizione
La ricostruzione storica della personalità di Gesù e delle circostanze che hanno originato il cristianesimo è infine approdata nella galassia dei mezzi della comunicazione globale. La discussione ha fatto un ‘gran rumore’, tanto da condizionare l’attuale ricerca storica e teologica. All’Università Urbaniana di Roma la stessa discussione è stata affrontata in un ‘colloquio’ interdisciplinare: alcuni specialisti, mettendo a confronto le rispettive posizioni, hanno risposto a sollecitazioni di studenti e cultori. Di quel colloquio, appassionato, teso e vivace, il volume rappresenta il momento della riflessione sui temi in gioco nel tentativo di offrirne una organica articolazione.
Sul Gesù storico i lavori sono in corso da molto tempo e chi vi lavora deve saper tirare fuori "cose nuove e cose antiche".
In questo cantiere le cose "antiche" sono molteplici. Ad esempio: la vecchia ricerca ottocentesca che riduceva Gesù alla stregua di un fossile; la tendenza ad assolutizzare l’annuncio di Gesù a scapito della sua storia; l'applicazione di etichette ai frammenti evangelici ricorrendo ai famosi "criteri di storicità"; il Gesù alla maniera hippy degli esponenti del Jesus Seminar. Le cose "nuove" in cantiere, invece, sono: il dossier aperto su Gesù dalle autorità imperiali; la sostituzione dei classici criteri di storicità con i più elastici "quadri di riferimento"; un diverso utilizzo delle fonti e finalmente la valorizzazione dell’archeologia palestinese con i suoi sorprendenti risultati.
Sono degni di nota il lavoro interdisciplinare dei contributori (tre storici, un teologo e tre biblisti) e la speciale collaborazione tra studiosi di Università statali ed ecclesiastiche. Il volume risulta agile, stimolante e intrigante.
Curatori
Giancarlo Biguzzi insegna alla Pontificia Università Urbaniana e al Pontificio Istituto Biblico. È autore di numerose pubblicazioni sui vangeli, su Paolo, e soprattutto sull’Apocalisse. Per la UUP ha pubblicato: Elogio della Carità. Testi del Nuovo Testamento sull’Agàpe (2002); “Io distruggerò questo tempio” (2008); con M. Gronchi ha curato, Discussione sul Gesù storico (2009).
Carlo Bazzi insegna all’Istituto Superiore di Scienze Religiose, alla Facoltà Teologica di Firenze e alla Pontificia Università Urbaniana. È autore di studi e commenti sui Vangeli. Per la UUP ha pubblicato: Mattutino in Marco (2004); con R. Amici ha curato il volume Donare (2012).
Autori
Alberto Barzanò, Carlo Bazzi, Giancarlo Biguzzi, Matteo Crimella, Giorgio Jossa, Jean Paul Lieggi, Ètienne Nodet
Con la prospettiva propria dell'approccio retorico-letterario si affrontano singoli brani o l'insieme delle lettere di Paolo, per offrire delle chiavi che aprano nuove vie di comprensione. Ogni capitolo illustra e discute qualche fenomeno della vasta panoramica dell'officina oratoria, da quelli più comuni della dispositio di un discorso e l'individuazione delle sue singole parti, ai diversi tipi dell'argomentazione, dalla periautologia e la sua funzione all'interno dell'epistolario alla situazione argomentativa in quanto chiave per capire l'apparente diversità dello stesso messaggio in missive diverse. Il riferimento agli elementi della rhetorikè téchne rimane sempre funzionale al pieno intendimento del testo e rappresenta soprattutto un passaggio verso un migliore apprezzamento dei meandri del ragionamento di Paolo e dell'insondabile ricchezza del suo messaggio.
Parlare di "missione" nell'Antico Testamento può sembrare improprio, perché in esso non viene sviluppato esplicitamente il tema della "missio ad gentes" e neppure si individua la volontà di fare proselitismo. Spesso ci si rivolge all'Antico Testamento, allora, andando alla ricerca di brani o figure (Abramo, il Deutero Isaia, Giona, alcuni Salmi, ecc.) che sembrano anticipare la prospettiva missionaria del Nuovo Testamento. È però importante cogliere qual è il contributo specifico che l'Antico Testamento può fornire al tema della missione senza forzare i dati biblici.
L'ipotesi sviluppata in questo volume è che la missione di Israele consiste nel rendere testimonianza al Signore attraverso tutta la vita del popolo, assumendo quindi la sua elezione come una responsabilità da vivere in rapporto agli altri. II particolare "servizio" che il popolo offre al suo Dio è analizzato a partire da alcuni esempi emblematici (la creazione, la liturgia, il culto, ecc.) che consentono di individuare e apprezzare la novità che scaturisce dalla rivelazione.
La "Dei Verbum", la costituzione dogmatica sulla Divina Rivelazione, è il documento del Vaticano II che contiene le idee guida per uno studio della Sacra Scrittura validamente inserito nel contesto di una formazione teologica generale. La lettura del testo conciliare, integrata da altri fondamentali documenti della Pontificia Commissione Biblica, fornisce basi di metodo solide ed efficaci e le indispensabili nozioni preliminari per introdurre alla conoscenza della parola di Dio in sintonia con la dottrina della Chiesa. Le questioni legate al carattere sacro della Bibbia, aspetto connesso con i concetti di rivelazione e di ispirazione, portano in evidenza i criteri in base ai quali sono stati riconosciuti i libri considerati canonici. Ma la trasmissione del testo è importante come la sua composizione. Fanno perciò parte integrante del manuale approfondimenti riguardo la formazione dell'Antico e del Nuovo Testamento, la critica testuale e l'ermeneutica. Una breve guida alla ricerca biblica e una nutrita appendice documentaria completano il lavoro.
Negli ultimi decenni l'invito a riprendere in mano la teologia dell'ispirazione si è fatto sempre più pressante. Si sono pronunciati in tal senso un importante Simposio promosso dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (1999), il Sinodo dei Vescovi sulla Parola di Dio (2008), l'esortazione postsinodale di Benedetto XVI Verbum Domini e l'ultimo documento della Pontificia Commissione Biblica su Ispirazione e Verità della Sacra Scrittura. La parola che viene da Dio e parla di Dio per salvare il mondo (2014). Le grandi immagini patristiche dell'agiografo plettro, strumento, recettore di un dettato, come anche il più recente profeta messaggero, o uomo su cui soffia lo Spirito favorendo in lui l'evento della Parola, conoscono elementi di parzialità. Meglio sarebbe porre al centro il concetto di relazione. Tra Dio e l'agiografo è in atto una relazione di amicizia, che deve giocoforza crescere insieme, richiedendo un coinvolgimento di scelta nel partner umano. Se fosse una realtà già cresciuta non sarebbe una relazione, ma un elemento preconfezionato, da assumere a prescindere. Dio, invece, non impone mai la relazione, ma la costruisce sempre insieme con i suoi agiografi. Relazione straordinaria, tale da sconvolgere visioni precostituite che dovranno oramai essere passate al vaglio di quella novità assoluta che sta prendendo vita all'interno della storia di alcuni uomini di Dio, prima di estendersi attraverso parole e scritti alla storia della gente che vive attorno a loro.
Tra tutti gli autori biblici, Paolo è il solo che si rivela al lettore con la sua propria personalità a tal punto che l'accostamento alle lettere paoline è anche l'esperienza di un incontro con l''Apostolo delle genti', così definito per la sua irradiante attività missionaria, una via privilegiata per approfondire la conoscenza di un protagonista dell'alba del cristianesimo. Destinato a fornire gli strumenti più opportuni per accostarsi ai testi di Paolo e comprenderli, il manuale è diviso in tre sezioni: una introduttiva riguardante la biografia, l'identità e gli scritti dell'Apostolo; una esegetica con la presentazione delle singole lettere e con l'analisi di una selezione di brani; una teologica dedicata al pensiero paolino e alle sue tematiche. Il manuale segue un consueto ordine pedagogico-didattico, ma originale è la scelta di dare uno spazio molto più rilevante alla sezione esegetica, rispetto alle altre due, con il contatto diretto dei testi.
L'obiettivo principale di una introduzione alla Sacra Scrittura consiste nel favorire l'acquisizione di categorie concettuali solide, in ordine alle problematiche maggiori che soggiacciono alla lettura del testo sacro. Al tempo stesso, tale disciplina intende offrire criteri di discernimento atti a rendere più consapevole e critica la pratica interpretativa, in modo da evitare il rischio di una esegesi sganciata dalla riflessione ermeneutica. Il volume affronta le questioni fondamentali della rivelazione e dell'ispirazione, al fine di porre le basi per una comprensione della relazione in atto tra Dio e i suoi profeti all'interno della Bibbia. In seguito, viene analizzata L'interpretazione della Sacra Scrittura da parte dei lettori di ieri e di oggi, sicuramente la tematica più discussa all'interno dell'attuale contesto culturale. Una particolare attenzione è rivolta al rapporto tra Scrittura e Tradizione, al Canone, alle questioni centrali della verità biblica, ai sensi della Scrittura ispirata.
L’attuale contesto globalizzato, con il pluralismo culturale che lo contraddistingue, mostra forti somiglianze con l’epoca in cui visse San Paolo. Chiamati a confrontarci con gli spostamenti umani, individuali e collettivi, in lui riconosciamo lo stimolo e il modello per vivere in pienezza l’incontro, il dialogo, il reciproco arricchimento. E la sua straordinaria apertura universale rende questo grande missionario particolarmente vicino all’uomo contemporaneo. Il contributo specifico della predicazione di Paolo va colto sondando il suo linguaggio, le sue strategie comunicative e le sue dinamiche di apostolato. Allora come oggi, l’annuncio della fede, il kerygma, è un aiuto, non un ostacolo alla pacifica convivenza tra i popoli.