
Commento alla Bibbia. Questo libro sacro dei cristiani contiene il progetto di Dio sull'uomo e sul suo destino. La Bibbia e il testo sacro dei cristiani e, per quanto riguarda l'Antico Testamento, anche degli ebrei. E' un libro del tutto straordinario, meditato, studiato, tradotto piu di qualsiasi altro libro classico e moderno. Il motivo profondo di tanto interesse sta nel fatto che questo libro, secondo la fede, contiene il progetto di Dio sull'uomo e sul suo destino. L'uomo e naturalmente portato a cercare il significato della propria esistenza e gli strumenti di cui dispone per attuare tale ricerca sono soprattutto la ragione e la volonta, anche se, troppo spesso, questi mezzi si dimostrano inadeguati. La fede ebraica e la fede cristiana credono che Dio sia venuto incontro all'uomo attraverso la perfezione e la bellezza del Creato, ma, in modo speciale attraverso la Rivelazione.
Primo di tre volumi per incontrare la persona dello Spirit o Santo e lasciarla agire nella vita. Il tutto arricchito da studi biblici e da proposte di lectio divina.
Secondo di tre volumi per incontrare la persona dello Spirito Santo e lasciarla agire nella vita. Il tutto arricchito da studi biblici e da proposte di lectio divina.
Ultimo di tre volumi per incontrare lo Spirito Santo e lasciarlo agire nella vita. Il tutto arricchito da studi biblici e da proposte di lectio divina.
Dovrebbe aver lavorato a lungo, l'Autore, per riuscire a dare così tante informazioni sulla Bibbia, in così poche pagine e con un linguaggio così semplice e chiaro.
San Giuseppe è il più santo dei santi, tanto che san Gregorio nazianzeno (330-390) scrive: "il Signore ha riunito in Giuseppe come nel sole, tutta la luce e lo splendore degli altri santi tutti insieme". I testi apocrifi, raccolti, ci aiutano a comprendere meglio l'ambiente del primo cristianesimo e a collocare la vita di Giuseppe nel contesto della Galilea di I secolo, mettendo in luce l'umanità di un uomo che per volere di Dio è stato chiamato a prendersi cura di suo Figlio. L'apocrifo Storia di Giuseppe falegname del II-III secolo è l'unico scritto che parla della vita e della morte di Giuseppe, una pietra preziosa che arricchisce la corona dell'Incarnazione. In agonia Giuseppe, confortato da Gesù e Maria, fa la sua professione di fede: "O Gesù nazareno, Gesù mio consolatore, Gesù liberatore della mia anima. Gesù mio protettore. Gesù, nome soavissimo sulla mia bocca e su quella di tutti coloro che lo amano. Nella storia della devozione san Giuseppe è invocato come il Patrono della Chiesa universale e protettore dei poveri, esuli, dei padri e degli sposi.
L'autore è convinto che la Sindone sia autentica in quanto, confrontando quello che è scritto nei Vangeli sulla sepoltura e sulla resurrezione di Gesù e i suoi esperimenti, constata che c'è perfetta corrispondenza fra quello che è scritto e i risultati da lui ottenuti. Tutto comincia dall'interpretazione dei dati forniti dai quattro Evangelisti, che non sono affatto in contraddizione fra loro. V'è, in essi, la presenza certa di un lenzuolo funebre, detto in greco sindòn, di una quantità esorbitante di migma (che vuol dire mistura) di mirra e aloe, di un sudario e di una o più bende. Ebbene, se questi furono gli elementi fisici usati, adoperandoli noi oggi, potremmo ottenere, per ipotesi, quella particolarissima immagine corporea che noi vediamo sulla Sindone. È quello che di fatti avviene. Il migma di mirra e aloe, in presenza di umidità, diventa resina. La resina, così ottenuta, si attacca al tessuto. Il tessuto, in presenza di questa resina, si modifica chimicamente, colorandosi di ambra. La presenza del sangue sulla Sindone è dovuta ugualmente alla presenza di mirra e aloe, le quali riescono a rendere di nuovo liquide le numerose croste presenti sul corpo, facendo penetrare così il sangue in profondità nelle fibre, fino alla parte opposto del lino. L'aspetto più difficile da decifrare di quest'immagine è la sua tridimensionalità sul piano. L'autore riesce a spiegarla mediante la sua scoperta di quello che lui chiama "rilievo di carne di tipo gotico". Il corpo di Gesù, infatti, all'interno della Sindone, era talmente coperto di mirra e aloe, avanti, indietro e soprattutto di lato, che emergevano fuori dal migma solo la parti anteriori e posteriori del corpo. Queste parti soltanto riuscirono a riprodursi sul lino.
Due generazioni a confronto su Giuseppe di Nazareth: l'uomo, il padre, lo sposo. Il Patrono della chiesa universale, in questo anno che il pontefice ha voluto a lui dedicare, è anche molto altro in realtà. Vorrebbe comprenderlo un giovane come Giuseppe, che con la penna e il microfono ha sempre interrogato la fede negli aspetti più silenziosi. In queste pagine sarà un pastore a rispondere, un arcivescovo che non avrebbe bisogno di dar voce ad un santo così popolare, se non fosse per riflettere su altre sfaccettature della paternità, in San Giuseppe come in ogni genitore, di oggi e di domani. Mons. Seccia risponde dunque alle provocazioni, ai pensieri, agli interrogativi del giovane conduttore, ma con gli occhi di un padre di anime, dentro e fuori la Chiesa.
Cento episodi, che sono anche cento viaggi nello spazio e nel tempo, perché l'autore offre al lettore una forte esperienza immersiva, ricreando con la sua penna i paesaggi della Galilea al tempo di Gesù: sembrerà così di poter percepire i profumi trasportati da quello stesso vento che accarezza la tunica di Cristo, il rumore delle onde del Mare di Tiberiade, il vociare del mercato di Cafarnao, il calore impetuoso del sole che spinge un rivolo di sudore sulla nostra schiena, mentre la polvere delle strade si insinua attraverso i nostri sandali. Potremo perfino sperimentare la sensazione di infilare le nostre dita proprio nelle piaghe del Risorto. Ma il libro non è un viaggio a senso unico nel passato, perché prima di giungere alla fine di ogni capitolo, le lancette torneranno a scorrere per il verso giusto. Ecco che, dopo esserci immersi nella Parola, sarà la Parola ad entrare nella nostra vita quotidiana, ad interrogarci, ma anche ad offrirci risposte che, in modo mai banale e mai scontato, ci aiuteranno ad incontrare Gesù. Un libro che ci permetterà di allargare lo sguardo oltre quell'orizzonte infinito che rappresenta il confine della nostra anima.
Filippo, completamente afferrato dallo Spirito Santo, non si arrende di fronte alle difficoltà e alle contrapposizioni, ma lasciandosi condurre dallo Spirito calca i sentieri che Dio prepara per Lui. Nato a Betsaida, nel 5 circa, morì a Ierapoli nell'80. Sempre indicato al quinto posto nell'elenco degli Apostoli dei Vangeli sinottici e negli Atti inizia la sua missione annunciando il messia a Natanaele (Bartolomeo). Alcuni greci grazie a lui riescono ad incontrare il Maestro di Nazaret; nutre forte in cuor suo il desiderio di vedere oltre, di saziare la sua fede con la visione di Dio. Ciò permetterà a Gesù di Rivelarsi nel suo essere Uno con il Padre.
Caino e Abele. I figli di Noè: Sem, Cam e Jafet. Giuseppe e i suoi fratelli. Esaù e Giacobbe. Tutto il racconto della Genesi è abbracciato da una grande parentesi di fraternità fallite. La Bibbia mette queste vicende proprio all'inizio perché nella parte più profonda dell'uomo è sedimentata una ferita, un fallimento, un anello debole, non la capacità ideale di essere in relazione e in comunione. C'è una parte di noi che va presa in considerazione, offerta a Dio e redenta, affinché non diventi famelica e omicida. Soltanto questo farà di noi persone libere e capaci di amarsi. Figli (quindi fratelli) e non servi.
Un libro che raccoglie delle catechesi sui misteri del Rosario, utili per la formazione cristiana e la preghiera personale. Il Rosario - affermava Giovanni Paolo II - pur caratterizzato dalla sua fisionomia mariana, è preghiera dal cuore cristologico. Nella sobrietà dei suoi elementi, concentra in sé la profondità dell'intero messaggio evangelico, di cui è quasi un compendio. In esso riecheggia la preghiera di Maria, il suo perenne Magnificat per l'opera dell'Incarnazione redentrice iniziata nel suo grembo verginale. Con esso il popolo cristiano si mette alla scuola di Maria, per lasciarsi introdurre alla contemplazione della bellezza del volto di Cristo e all'esperienza della profondità del suo amore.