
Il Nuovo Testamento, nei suoi quattro Vangeli, in greco con accanto la traduzione in latino.
Attraverso scritti del Nuovo Testamento questa guida spera di chiarire i significati degli avvenimenti che si svolsero in Terra Santa al tempo di Gesù e dei suoi apostoli. Questa guida spiega brevemente dettagli storici , geografici e archeologici di ogni luogo del Nuovo Testamento che il pellegrino visita. Ma il valore speciale della guida è la sua spiegazione del significato che ognuno di questi siti aveva per gli scrittori biblici; essa si concentra sugli insegnamenti religiosi degli scrittori biblici che sono associati con ognuno di questi luoghi sacri.
Il presente sussidio, raccogliendo il recente invito della Pontificia Commissione Biblica ad approfondire la conoscenza dei metodi giudaici tradizionali di argomentazione scritturistica, si concentra sulla seconda regola di Hillel, la gezerah shawah, vista la grande pregnanza semantica di cui questa gode in molte pagine bibliche. Lo studio parte da una considerazione generale sull'attività midrashica per poi esaminare la pagina programmatica in cui la nostra middah fa il suo esordio (capitolo primo). In seguito si entra nella valutazione dei quadri logici che soggiacciono alle conclusioni analogiche e degli elementi formali che ne accompagnano l'impiego (capitolo secondo). Nella sezione centrale vengono poi descritti i molteplici livelli di funzionamento secondo cui si muovono le corrispondenze testuali, se fatte lavorare con competenza e rigore (terzo capitolo). Solo a questo punto è possibile ripercorrere in maniera analitica la lunga e travagliata storia di una metodica che passò attraverso entusiasmi e discredito fino al tempo della sua pressoché definitiva regolamentazione in epoca tannaitica (capitolo quarto). Infine, una volta completata l'indagine conoscitiva sulla regola, si passa all'esame e alla valutazione critica di alcuni passaggi neotestamentari in cui il metodo viene usato, in particolare da Paolo (capitolo quinto).