
Due donne di altri popoli entrano nella sacra discendenza biblica e hanno il privilegio di essere i primi nomi femminili del Nuovo Testamento. Tamar è cananea, Rut è moabita. In apertura del libro di Rut si legge che la famiglia ebrea di Elimèlec, con moglie e due figli, in fuga dalla carestia di Giudea, viene accolta dalla gente di Moàb che li ospita e offre due donne in spose ai due figli. Ma la famiglia di Elimèlec deve scontare la colpa di aver lasciato per prima la terra promessa dopo la sua conquista. I maschi della famiglia devono morire e, solo dopo, la vedova di Elimèlec decide di tornare. Con lei va una delle due nuore moabite, Rut e, dal suo accanimento di maternità verrà la sua storia di madre israelita, da cui scaturirà la stirpe del Messia.
"L'Ecclesiaste" parla, in termini di una saggezza non filosofica, recettiva e disposta all'ascolto, della pena che incalza e perseguita l'uomo: l'assurdo spreco della propria condizione. L'uomo sta sotto il sole, la massima manifestazione di potenza della natura, esposto senza ombra e riparo alle leggi di Dio dalle origini, vertice del creato e delle sue forze. E deve guardare in basso e specchiarsi nella terra che soggiace al suo medesimo destino.
Chi era Gesù? Per alcuni era un contestatore politico, un rivoluzionario, per altri era il Messia, il figlio di Dio. In lui si riponevano in ogni caso immense speranze, e ancora oggi la sua figura e i suoi insegnamenti hanno un peso enorme nella coscienza collettiva. Com'è possibile? Per arrivare al cuore del segreto di quest'uomo, Alois Prinz accompagna il lettore in un viaggio nella Palestina di oltre duemila anni fa, un paese dominato da una forte inquietudine politica e sociale, per comprendere meglio quali fossero e da cosa nascessero le aspettative del popolo ebraico nei confronti di Gesù. Il viaggio si articola dunque in undici tappe che narrano del potere degli occupanti romani e di governatori spietati come Erode il grande, dei disordini che seguirono la sua morte e della spartizione del suo regno tra i figli, del ritorno a Betlemme di Giuseppe e Maria e della nascita del Salvatore, la cui figura diviene realmente centrale solo dal quarto capitolo in poi, quando si racconta del suo ritrovamento nel tempio di Gerusalemme, dove si era intrattenuto per tre giorni a conversare con i dottori della legge. Età di lettura: da 12 anni.
Le parole di Gesù raccontano un modo diverso e rivoluzionario di vivere. Non una religione né delle regole da seguire, ma un pensiero sul mondo e su di noi per far sbocciare prospettive differenti. Un invito per ragazze e ragazzi a interrogarsi sulla vita in una chiave nuova, attraverso le parole di Gesù. Età di lettura: da 8 anni.
Il testo, nuova opera della collana congiunta DF-GRIS (Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa), affronta uno tema tra i più controversi. Caratterizzato dalle firme più prestigiose nel campo della storiografia, il libro cattura a tal punto l'attenzione da costringere a non smetterne la lettura sino alla fine.
Il libro del discepolo Giovanni, riscoperto nel suo testo originale greco, continua a suscitare stupore, come quando apparve 1800 anni fa. Innanzitutto, era Giovanni l'autore? Il libro appare in realtà come opera di una donna: forse Maria Maddalena? Considerato il primo dei Vangeli, l'ispiratore di tutti i successivi, questo testo sottolinea l'importanza della sete di conoscenza, auspica la costruzione di una meravigliosa salute mentale e fisica, sottolinea il dovere di compiere miracoli per trasformare completamente la propria esperienza e il mondo intorno. La tecnica di interpretazione di Igor Sibaldi è quella del dialogo diretto con gli "Spiriti del Libro".
L'autore, con questa pubblicazione, ha inteso dare un volto ai tanti scrittori che nel corso dei secoli hanno trasmesso la Rivelazione Divina. È un compendio, una guida per i non-addetti" agile, scorrevole e molto chiara che abbraccia tutti i testi riportati sia nell'Antico che Nuovo Testamento, partendo dal Pentateuco per arrivare sino all'Apocalisse. "
Una delle parabole fondamentali dell'umiltà cristiana viene commentata da un frate cappuccino, che sa dare alla sua lettura la connotazione delle piccole cose, di Madonna Povertà. L'esperienza dell'ascolto della Parola può così essere assimilata a quella di stare in una stanza buia, al chiuso, dove vediamo tutto nero, ma con questa differenza: nel momento in cui ci poniamo in ascolto accogliente e cordiale della Parola di Vita, qualche breccia si forma nella parete del nostro cuore e della nostra mente e comincia a entrare la luce, al principio solo da una piccola fessura. Il libro fa parte della Collana editoriale Perle che con ognuno dei suoi 12 volumetti ci parla di una parabola evangelica.
È uno dei volumetti della Collana editoriale Perle, concepita per accompagnare il Calendario di Frate Indovino 2024. L'organizzatore della Marcia della pace e della fraternità commenta la nota parabola. Quanto duro è diventato il nostro cuore? Ce lo chiediamo tutte le volte che lo sentiamo gonfio di rabbia per le crudeltà e le ingiustizie che si susseguono nel mondo. La parabola del ricco epulone è un invito a pensare al nostro cuore, all'uso che ne stiamo facendo, alle condizioni in cui lo abbiamo mantenuto sino ad ora, alle cose che possiamo fare per rimetterlo in salute.