
"La Divina Commedia" rappresenta da sempre un punto d'incontro sublime tra Fede e Poesia. Ma la fecondità della penna poetica di Dante, la sua capacità di disegnare un universo onirico potente dalle mille sfaccettature non si possono comprendere se non si leggono alla luce del Catechismo e della dottrina Cattolica. In questo viaggio attraverso le terzine dantesche, l'autore mette in evidenza la perfetta corrispondenza tra verità cristiana e rielaborazione poetica, mostrando come il tesoro del Magistero cattolico si ritrovi interamente nella "Divina Commedia". Quasi un Compendio del Catechismo in versi, si potrebbe definire: prima ancora che poeta, Dante si rivela uomo di fede profonda, consapevole che la ricerca appassionata e sincera di Dio trova pieno compimento solo nel seno materno della Chiesa Cattolica.
I Vangeli apocrifi e gnostici a confronto con quelli autentici in forma chiara e divulgativa. Milioni di persone sono indotte da abili rimaneggiatori di leggende antiche a credere che Gesu di Nazareth non e, in realta, mai stato crocifisso... Si fa un gran parlare del tradimento di Giuda e non ci si accorge che lo si sta rinnovando. Cristo viene ancora venduto, non piu ai capi del sinedrio per trenta denari, ma a editori e librai per migliaia di denari". Queste parole pronunciate da P. Raniero Cantalamessa nella Basilica di San Pietro a Roma, durante la celebrazione pontificia del Giovedi Santo 2006, sono una chiara denuncia. Il presente saggio spiega, in modo accessibile e documentato, in base a quali criteri gli storici laici riconoscono l'attendibilita storica dei quattro vangeli canonici, mentre smascherano come tradimenti o contraffazioni della storia autentica, sia il vangelo apocrifo di Giuda sia i vangeli gnostici di Nag Hammadi esaltati nel Codice da Vinci. "
La Prima Lettera di Giovanni esprime perfettamente la novità della Rivelazione e della vita cristiana fondata sulla persona di Gesù. Per questa ragione non si può ridurre il cristianesimo a una filosofia, un'idea o una pratica sociale: solo l'incontro con il Risorto, persona vera e ardente d'amore, può rinfrescare e rinnovare l'esistenza del singolo e della comunità, riconducendola alla sua autentica sorgente. Proprio nel rinnegamento di questo elemento fondamentale e nella manipolazione della Parola a proprio uso e consumo, Giovanni intravede le sembianze dell'Anticristo, che grazie a numerosi complici si sostituisce alla verità di Cristo.
Di storie e vite di Gesù Cristo ne sono state scritte tante, ognuna con la propria impostazione: il vescovo Fulton Sheen propone qui un'opera che non ha nulla a che vedere con la critica biblica ma che appare invece come una biografia "interiore" di Cristo, il racconto di una vita vissuta nella contraddizione il cui simbolo è la Croce, allo stesso tempo mortale (conclusione nel tempo) e immortale (origine e scopo della sua venuta). La Croce è dunque il perno, la prospettiva e il messaggio che si presenta anche alla nostra epoca, la quale ha invece snaturato il fine della venuta di Cristo e ne ha cancellato il Sacrificio: in questo modo l'uomo moderno ha trasformato Gesù in un semplice filantropo e ha smarrito l'intero senso dell'esistenza.
Multinazionali dell'intrattenimento e dell'informazione col concorso di giornalisti compiacenti moltiplicano da anni documentari e pubblicazioni sui vangeli apocrifi per accattivarsi il pubblico. In questo modo milioni di persone (come prova il caso del Codice da Vinci di Dan Brown) sono indotte a credere che Gesù non sia mai stato crocifisso. Così il tradimento del Gesù storico viene rinnovato in una forma inaspettata annullandone la credibilità. Questo saggio spiega in base a quali criteri gli storici laici riconoscono l'attendibilità storica dei quattro Vangeli canonici, mentre smascherano come tradimenti o contraffazioni della storia altri testi come il vangelo apocrifo di Giuda e i vangeli gnostici di Nag Hammadi. Prefazione di Massimo Introvigne.
La Sindone di Torino, il famoso lenzuolo di lino che secondo la tradizione ha avvolto il corpo flagellato di Gesù Cristo, rimane un affascinante mistero. Nonostante molti credano che si tratti di un clamoroso falso medievale, resta un oggetto misterioso e pieno di significato che affascina gli uomini di ogni tempo e si presta al confronto con la scienza in tutte le sue branche. Questo libro è un'indagine sui più recenti e importanti risultati della ricerca sulla Sindone: la nuova datazione di un campione del Santo Lenzuolo, ottenuta attraverso l'uso dei raggi X, ha mostrato che dovrebbe avere 2.000 anni e ha anche indicato una possibile nuova ipotesi per ricostruirne la storia nascosta prima del suo arrivo in Europa.
Anfore scambiate per navicelle spaziali, simboli di divinità che diventano UFO, lo Spirito Santo fatto passare per un'astronave, la gloria di Dio trasformata in un'arma di distruzione di massa. Sono i fondamenti della lettura della Bibbia secondo Mauro Biglino: una lettura letterale e materialistica del testo sacro, spesso legata alla tecnologia odierna. Per non parlare delle interazioni con gli extraterrestri: per esempio, il termine Elohim come riferimento a presunti alieni potentissimi, piuttosto che a un'entità divina. Secondo questa lettura paleo-astronautica, alle origini della religione giudeo-cristiana ci sarebbe infatti una civiltà extraterrestre, e sarebbero stati gli Elohim ad aver creato o modificato geneticamente l'umanità.
Un itinerario di meditazioni bibliche sul Mistero della Croce costruito secondo la struttura della "lectio divina". Ogni capitolo è infatti composto da quattro parti: 1) presentazione di un brano della Bibbia; 2) spiegazione teologica e spirituale; 3) domande e spunti per la riflessione personale; 4) invito a preghiera attraverso un'antologia delle preghiere di Santa Caterina da Siena, la cui esperienza spirituale molto legata al Mistero della Croce.In un periodo in cui si fa un gran parlare del Crocifisso, finalmente un libro che espone con chiarezza sia la dottrina che la pratica ascetica legate alla Salvezza per mezzo della Croce.
Dieci riflessioni bibliche incentrate sulla figura di Cristo e sulla sua Parola che contiene i "semi" gettati nei solchi della Storia umana.
"Era felice al vento, lo accoglieva in ascolto.
Era di quelli che afferrano una frase
dove gli altri intendono solo un chiasso."
Mosè, primo alpinista, è in cima al Sinai.
Inizia così il suo corpo a corpo con la più
potente manifestazione della divinità.
E disse: con questo verbo la divinità crea e disfa, benedice e annulla. Dal Sinai che scatarra esplosioni e fiamme, vengono scandite le sillabe su pietra di alleanza. Nell'impeto di un'ora di entusiasmo un popolo di servi appena liberati si sobbarca di loro: "Faremo e ascolteremo". Luogo di appuntamento è il largo di un deserto, dove la libertà è sbaraglio quotidiano. Notizia strepitosa: nell'antico Ebraico, madrelingua, le parole della nuova legge sono rivolte a un tu maschile.
Le donne guardano con tenerezza gli uomini commossi e agitati. Il dito scalpellino che scrive in alto a destra: "Anokhi", Io, è il più travolgente pronome personale delle storie sacre.
La Genesi, Bereshith, è il libro delle origini, il racconto della creazione e delle prime grandi storie dell'umanità. Ma è anche un testo enigmatico, denso di significati nascosti e aperto all'interpretazione. In questo dialogo a due voci, Erri De Luca e Haim Baharier si confrontano con i primi capitoli della scrittura sacra, dando vita a un'opera che è al tempo stesso racconto e commento, poesia e studio, visione e scavo nella parola. De Luca affronta la Genesi con il suo inconfondibile stile narrativo: prende i dettagli e li trasforma in storie, restituendo corpo e anima a uomini e donne che troppo spesso restano ai margini. Baharier, invece, si muove nel solco della tradizione esegetica ebraica, esplorando la ricchezza del linguaggio biblico, decifrando lettere e simboli che compongono le parole sacre, sciogliendo stratificazioni di senso. Adamo, Noè, Abramo, Isacco: i patriarchi della Genesi tornano a vivere in queste pagine, non come figure lontane ma come uomini di carne e ossa, immersi nel mistero del loro tempo e delle loro scelte. Il rapporto con il divino, il senso della legge, la tensione tra libertà e obbedienza sono temi che emergono con forza da questo confronto, dove la scrittura sacra si rivela ancora una volta libro vivo e capace di parlare al presente. Un'opera che riporta la Genesi alla sua dimensione originaria: testo da interrogare, da raccontare, da far risuonare nel tempo. Un libro che è incontro tra narrazione e interpretazione, tra poesia e sapere, tra voce e ascolto. Due voci, due modi di leggere la scrittura sacra. Erri De Luca narra la Genesi con la forza della letteratura, Haim Baharier ne esplora i significati nascosti, attraverso la profondità della tradizione esegetica ebraica. Un dialogo tra parola e interpretazione, tra poesia e studio, tra racconto e ricerca del senso. Un libro che riporta la Scrittura alla sua essenza più viva: essere letta, interrogata, riscoperta.
San Paolo è stato un pensatore rivoluzionario e dalla filosofia politica del Novecento è stato interpretato come il maestro del rifiuto della legge e dell'ordinamento presente, con tutte le sue ipocrisie. È stato cioè letto attraverso lo spirito gnostico di Marcione, che nel II secolo si richiamava a san Paolo per contrapporre un Dio del presente malvagio, creatore di questo mondo ingiusto e oppressivo, a un Dio del futuro buono e redento. Secondo Luca Bagetto, al contrario, san Paolo si oppone fortemente allo gnosticismo. Nella sua visione il Messia, che pure interrompe la legge, la dispiega in modo più profondo e più autentico di quanto non faccia la garanzia dell'ordine. In corrispondenza dell'annuncio messianico della vita nuova è fondamentale il tema dell'Esodo, simbolo dell'uscita da una situazione oppressiva. Esiste un parallelo tra l'epoca ellenistica e la globalizzazione, che in comune hanno la ricerca di un riparo dalla legge astratta e oppressiva. Bagetto propone una nuova traduzione della Seconda lettera ai Tessalonicesi, centrale per l'individuazione dell'Anticristo e per la definizione del rapporto del cristianesimo con l'ebraismo, e dimostra che san Paolo traccia una nuova strada non moralista per concepire anche oggi il rapporto tra la fede e il potere politico.