
ll commentario di Thomas C. Oden alle epistole a Timoteo e Tito si fonda sulla tradizione interpretativa classica: esegeti quali Atanasio, Giovanni Cristostomo, sant'Agostino, san Girolamo, nonché Lutero, Calvino e Wesley, ne sono per l'Autore i migliori interpreti, non solo perché più vicini nel tempo, ma per il minore debito verso le teorie speculative e la maggiore attenzione alla tradizione condivisa.
Oltre un orizzonte biblico ristretto entro i confini del sacro e dell’anima
Per una lettura della Bibbia che faccia i conti con l’orizzonte storico
Le Scritture e i paradigmi teologico-politici per leggere il proprio tempo
Leggere la storia con la Bibbia, leggere la Bibbia con la storia, che compito! È già difficile leggere (bene) la Bibbia e la storia separatamente, capire (bene) l’una e l’altra, ciascuna per sé. Ma quanto più difficile è tentare di abbinare le due letture intrecciandole e al tempo stesso rispettandole entrambe!
Impresa ardita, la lettura intrecciata qui proposta, per non dire temeraria, eppure quanto necessaria! Chi sarà all’altezza di un compito così arduo? E d’altra parte chi vorrà sottrarsi a quest’opera che è, a ben guardare, l’essenza stessa della vocazione cristiana?
Paolo Ricca
A partire da "il coraggio, l'altruismo e la fantasia" sottolineati da Francesco De Gregori in una sua nota canzone, per Marco e Tobia Dal Corso la Bibbia e il gioco del calcio presentano diversi tratti comuni.
Commentario all'Epistola di Paolo ai Romani.
****** NB: le copertine sono rosso, verde o blu a seconda della disponibilità ******
È la Bibbia economica ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana con il testo 2008, stampata dall'Unione Editori e Librai Cattolici Italiani (UELCI) di cui le Edizioni Coletti fanno parte.
Le introduzioni e le note sono semplici, per favorire una prima lettura del testo. La grafica è elegante e di chiara leggibilità.
Obiettivo della nuova traduzione della Bibbia, curata dalla Conferenza Episcopale Italiana, è stato quello di offrire un testo «più sicuro nei confronti degli originali; più coerente nelle dinamiche interne; più comunicativo nei confronti della cultura contemporanea e più adatto alla proclamazione nel contesto liturgico». Così mons. Giuseppe Betori, allora segretario generale della CEI, ha delineato le finalità seguite dagli specialisti nell'opera di traduzione, evidenziando che la nuova traduzione ha cercato di "mantenere per quanto possibile" una "terminologia religiosa specifica", per cui si è deciso di mantenere termini come "Verbo", "Paraclito" "Parasceve"...Altro criterio è stato quello di presentare un testo «che si lasci ascoltare e che già dall'ascolto manifesti il messaggio che racchiude... Ciò comporta una costruzione semplice della frase e del periodo, il ricorso a un vocabolario essenziale, senza tuttavia perdere in distinzioni e ricchezza». La nuova traduzione poi corregge «inesattezze, incoerenze ed errori della traduzione del 1971-74», per cui ha cercato di «recuperare un'aderenza verso una traduzione più letterale al tono e allo stile delle lingue originali»; si è preoccupata di rendere il testo in buona lingua italiana curando anche il ritmo della frase. Il volume si presenta come testo ufficiale in tutti i contesti: liturgico e pastorale. Sostituisce in tutto e per tutto la traduzione precedente. "Bisogna costantemente ritradurre il pensiero biblico in un linguaggio contemporaneo, perchè sia espresso in maniera adatta agli uditori" Giovanni Paolo II "Cari giovani, vi esorto ad acquistare dimestichezza con la Bibbia, a tenerla a portata di mano, perché sia per voi come una bussola che indica la strada da seguire" Benedetto XVI