
Che cosa accade quando un uomo e una donna - una coppia - entrano nel giardino del Cantico dei Cantici e, ascoltando la voce dei due giovani amanti, osano dialogare con loro e tra loro? Lidia Maggi e Angelo Reginato provano a percorrere in queste pagine la strada di una lettura dialogata del testo biblico intrecciando - in sintonia col Cantico - le loro due voci e il loro amore con quello delle Scritture.
«Luca ha voluto raccontare Dio nella storia sulla scia dei grandi storiografi della Bibbia ebraica. E lo ha fatto ricorrendo ai migliori strumenti offerti dalla cultura greco-romana, ispirandosi agli standard letterari più elevati. A differenza, però, degli storici greco-romani, che esaltavano i sovrani e le loro campagne militari, l’apostolo ha narrato la storia dal basso: quella di un piccolo popolo, di gente estranea all’élite sociopolitica dell’Impero romano, di predicatori itineranti, di guaritori di strada animati da una convinzione che li spingeva ad agire. Luca ha voluto mostrare come, attraverso le loro peregrinazioni e disavventure, le imprese e (soprattutto) le sconfitte, Dio entra nello spessore delle vicende umane».
Daniel Marguerat
Indice testuale
Introduzione
Prima parte
Storia e teologia
1. Luca. Ritratto d’autore
2. Luca, pioniere della storiografia cristiana
3. Lo storico di Dio
4. Da Gesù a Paolo: l’invenzione del cristianesimo negli Atti
5. Quando la risurrezione diviene la chiave di lettura della storia
Seconda parte
Seguendo Luca-Atti
6. «Ha colmato di beni gli affamati e ha rimandato a mani vuote i ricchi» (Lc. 1,53). Ricchi e poveri, un percorso lucano
7. La nascita del Dio universale (in collaborazione con Emmanuelle Steffek)
8. I pasti in Luca-Atti
9. Lo Spirito santo all’opera
10. La figura di Mosè in Luca (in collaborazione con Simon Butticaz)
11. L’evangelizzazione secondo gli Atti
12. L’Evangelo a rischio del mercato religioso
13. L’ebraismo sinagogale in Atti
Terza parte
Paolo secondo Luca
14. Paolo dopo Paolo: una storia della recezione
15. Paolo e la Torah
16. Paolo, un nuovo Socrate?
17. Perché Luca non racconta la morte di Paolo
Abbreviazioni
Bibliografia generale
Indice dei nomi
Indice dei testi citati
Fonti dei saggi
Diverso per molti e rilevanti aspetti dai vangeli sinottici, in particolare per l’ampio respiro teologico, il Vangelo di Giovanni è uno dei più importanti testi biblici. Maestro incontestato della materia, Jean Zumstein propone un commentario, in due volumi, a un tempo scientifico e pastorale con una traduzione basata su critica testuale, informazioni storiche, letterarie e teologiche.
«Il Vangelo secondo Giovanni è un testo di grande intensità teologica. Non confida i suoi segreti a lettori che vanno di fretta, ma esige una lettura attenta e una continua ripresa del testo. A chi si concede il tempo necessario per accostarsi a questo monumento della letteratura cristiana primitiva è dato scoprire un’interpretazione di Gesù di Nazareth di profondità, sagacia e originalità straordinarie».
Jean Zumstein
Tradotta in inglese, francese, spagnolo, coreano e polacco, la "Guida allo studio dell'ebraico biblico" di Giovanni Deiana e Ambrogio Spreafico presenta una grammatica elementare dell'ebraico della Bibbia con esercizi, e relative chiavi, antologia di testi autoriali, vocabolario e sussidio audio online. Il presente volume contiene la Chiave degli esercizi e un'Analisi grammaticale della crestomazia.
I vangeli sono da secoli oggetto di studio, ma quanto sappiamo effettivamente della loro composizione originale? Attingendo alle più recenti ricerche sull'uso della memoria e agli studi sulle fonti dell'antichità, nonché esaminando i metodi e le tecniche di scrittura del i secolo, l'autore ci guida lungo un percorso che ci permette di comprendere più in profondità i meccanismi di redazione dei vangeli. «La presente opera sostiene che la memoria ha svolto un ruolo importante nella composizione dei vangeli. Gran parte di questo libro è dedicata alla spiegazione di tale affermazione e all'analisi delle sue implicazioni. La nostra ipotesi di lavoro fondamentale è che gli evangelisti facevano affidamento principalmente sul ricordo del materiale a loro disposizione. Ciò non significa negare che gli evangelisti consultassero fonti scritte, ma piuttosto affermare che, almeno nell'atto della composizione, il loro uso primario delle fonti (scritte o orali) avveniva spesso attraverso la memoria piuttosto che con il contatto visivo o uditivo, o almeno che dovremmo presumere che fosse così in assenza di prove evidenti del contrario». (Eric Eve)
Il libro di Albert Schweitzer costituisce la documentazione delle ricerche pubblicate sulla vita di Gesù, da quelle di Reimarus nel XVIII secolo a quelle del primo decennio del Novecento. L'opera è una vera miniera di informazioni sulle quali non si è mai smesso di riflettere e delle quali la ricerca sul Gesù della storia continua a servirsi. Ben prima di essere conosciuto per la sua attività missionaria a Lambaréné, poco più che trentenne Albert Schweitzer si era distinto per gli studi su Paolo e sulla figura di Gesù, culminati, nel 1906, nella "Storia della ricerca sulla vita di Gesù". Premessa di Erich Grässer e introduzione di James M. Robinson.
Christopher Seitz affronta la prima parte del libro di Isaia con particolare attenzione alla prospettiva teologica in un tempo di decadenza etico-religiosa e di drammatiche vicende politiche. Paul D. Hanson esamina invece il testo dei cosiddetti Secondo e Terzo Isaia, fornendo preziose intuizioni sulla crisi della comunità ebraica nella difficile seconda metà del VI secolo.
Troppo spesso trascurati, i libri dei cosiddetti profeti “minori” sono pieni di tesori nascosti anche per l’oggi: James Limburg sottolinea la loro attualità e la portata della Parola di Dio per il mondo contemporaneo; Elizabeth Achtemeier intende riscoprirne la modernità rispetto all’annuncio e la missione della chiesa e in rapporto agli scritti neotestamentari.
Nei Vangeli compaiono anche elementi apparentemente insignificanti, come descrizioni, annotazioni marginali, note di colore. Per pochi istanti vi baluginano figure cui, il più delle volte, il testo dedica un solo versetto: personaggi senza nome, che appaiono per poi scomparire, figure collettive che compiono azioni, come i servi, la folla, i gruppi religiosi. Ma si tratta davvero di elementi di contorno o di passaggi narrativi? Per chi ha accolto il Vangelo come bussola della propria vita, niente e nessuno, nel testo, è mai davvero marginale o casuale: Paolo Curtaz esamina quindi alcuni di questi elementi e figure, inserendoli nel loro contesto esegetico e cercando di attingere a una riflessione spirituale che permetta ai lettori odierni di coglierne il senso profondo.
«L'ebraismo è considerato la più antica religione monoteistica. Quando parliamo di "invenzione di dio" non immaginiamo che un giorno alcuni beduini si siano riuniti in un'oasi per creare il proprio dio o che, più tardi, alcuni scribi abbiano inventato da zero YHWH come dio tutelare. Questa "invenzione" deve piuttosto essere intesa come costruzione progressiva derivata da tradizioni sedimentate i cui strati sono stati messi sottosopra dalla storia fino a far emergere una forma inedita. Quando analizziamo come si è sviluppato il discorso su quel dio e su come questi sia infine diventato il Dio unico, possiamo vedere, proprio lì, una sorta di "invenzione collettiva", sempre in reazione a precisi contesti storici e sociali». (Thomas Römer)
Il kit propone i classici commentari della serie «Strumenti» – rivolti in particolare agli studenti di teologia dei primi anni e al pubblico interessato ad approfondire le scienze bibliche e teologiche – ai primi cinque libri del Nuovo Testamento, dai vangeli di Matteo, Marco, Luca e Giovanni all’opera lucana degli Atti degli apostoli.