
A venticinque anni dalla morte, una biografia su padre Olinto Marella. Professore di filosofia, lasciò ancora giovane l'insegnamento per dedicarsi all'assistenza dei ragazzi abbandonati. Con i fondi raccolti in francescana umiltà, organizzando la rivendita di materiali usati e tendendo il cappello per le vie di Bologna, accolse oltre ottomila giovani di diverse nazionalità e religioni, portò alla laurea chi di loro voleva studiare, creò undici istituti.
Un viaggio nel tempo attraverso le varie forme religiose che hanno caratterizzato l'umanità. L'opera è articolata in cinque volumi, ognuno dedicato a più religioni, ed è concepita in chiave rigorosamente aconfessionale. In questo primo volume: Religione e religioni (G. Filoramo); Religioni della preistoria (F. Fedele); Vicino Oriente (S. Donadoni, L. Cagni, F. Pecchioli Daddi, A. M. Polvani, P. Xella); Mondo classico (P. Scarpi, M. Torelli, H. Cancik, G. Sfameni Gasparro); Zoroastrismo: le religioni dell'Iran antico e Zoroastro, la religione zoroastriana (G. Gnoli); Europa precristiana: la religione degli Indoeuropei, la religione degli Slavi e dei Balti, la religione dei Celti, la religione dei Germani (E. Campanile).
Léon Bloy fu scrittore scandaloso e violento, e non ha perso a tutt'oggi nulla della sua forza, anche perchè protetto dalla corazza dello stile, da una lingua vibrante e corrusca.
C’è una penetrante <qualità dello sguardo> che la Chiesa ha la possibilità di portare su se stessa nel momento in cui cerca di trarre insegnamento dalle intuizioni e dalle realizzazioni religiosa sa esse più lontane.
La Chiesa, cioè, metterà a fuoco meglio il suo volto, recuperandone tratti eventualmente dimenticati, se saprà soffermarsi, in un’indagine ardente, sul volte di forme religiose diverse, specie sul loro modo di generare cultura, cioè di entrare nel profondo della realtà della vita. E tale qualità dello sguardo, tale atteggiamento di autentica ricerca hanno le loro radici nel Vangelo. Tale qualità e tale atteggiamento sono una questione del fenomeno umano segreto e determinante che è il desiderio.
Sarà dunque un’ avventurarsi in diversi desideri quello che Vidal propone in questo libro: a partire dal desiderio di Gesù a colloquio con la Samaritana, passando per il desiderio della Chiesa dei nostri giorni di riscoprire tana, passando per il desiderio della Chiesa dei nostri giorni di riscoprire se stessa ( pur tenendo conto degli uomini e le donne che la compongono tendono sempre a complicare le cose), cercando di avvicinarsi al desiderio espresso dalle varie religioni così come a quello dell’intera umanità verso un mondo nuovo, per finire con uno sguardo affettuoso lanciato alla madre del desiderio di Gesù, a colei che ha generato quell’umanità in cui possono aver luogo le più decisive metamorfosi del desiderio umano.
Profilo poliedrico e contradditorio di questa donna dell'aristocrazia di fine Ottocento, piena di coraggio anticonformista. Senza mezze misure. Segnata da una lunga e irrequieta ricerca di pace. Finalmente trovata a caro prezzo per sé e per gli altri. Stile e coinvolgimento emotivo si intrecciano e delineano i tratti vivi di una donna che si è inserita nel solco della storia.
Il problema di fondo affrontato dal volume è la possibilità di trasmettere attraverso l'attività omiletica e pastorale contenuti antiebraici. Poiché tuttavia non esiste definizione cristiana dell'ebraismo che possa essere totalmente condivisa da un ebreo, si tratta di trovare un linguaggio per parlare dell'ebraismo che sia cristiano ma non antiebraico. Va detto che le definizioni cristiane dell'ebraismo sono state condizionate da un atteggiamento tradizionalmente ostile, e che oggi il cristianesimo non dispone ancora di una forte elaborazione dottrinale in proposito. Essa implica una fine analisi dei punti di contatto tra le due religioni. Nel commento ai Sussidi si affrontano approfonditamente tali punti.