DESCRIZIONE: Probabilmente non fu realmente crocifisso Husayn ibn Mansur al-Hallaj, nato a Tur, in Iran, intorno all’857, e morto a Baghdad nel 922, per sentenza pronunciata dal califfo. Ma il legno a cui fu appeso ha in ogni modo, per noi, valore di icona di un martirio, di una morte subìta e accolta da un uomo che non ha voluto accettare di mettere distanza fra sé e il Dio nel quale riversava il suo amore.
Un amore che ritroviamo nelle sue parole – «Io sono il Vero ...», «Io sono Colui che amo e Colui che amo è me ...», «Religione di croce sarà la mia morte ...» –, espressione di una delle più alte voci della mistica islamica.
(dalla Premessa di Gabriella Caramore)
ALBERTO VENTURA è docente di Islamistica presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Ha curato l’edizione di Al-Hallaj, Diwan (Marietti, Genova 1987) e Il Cristo dell’Islam. Scritti mistici (Mondadori, Milano 2007).
Il Sufismo, corrente della mistica islamica che assunse importanza nelle prime esperienze monastiche del VII secolo, e l'Esicasmo, teoria e pratica meditativa ascetica, propria della teologia bizantina, trovano una seria e completa trattazione in questi saggi e articoli che Michel Valsan pubblicò nella rivista Etudes Traditionelles tra il 1961 e il 1971.
La duplice veste di studioso di islamistica e di conoscitore diretto dell'Islam permette a Paolo Dall'Oglio di osservare i molteplici aspetti della spiritualità di quel mondo.
La sua ricerca si pone in un contesto di avanzamento del dialogo islamo-cristiano, che ha conosciuto vari momenti, di euforia, scetticismo e perplessità, e ha il suo punto di partenza nella sura XVIII del Corano, in cui si narra la versione islamica della vicenda dei sette dormienti di Efeso, unitamente a quelle del viaggio alla Fonte della vita di Mosè e delle gesta di un leggendario Alessandro Bicorne.
Partendo da una traslitterazione completa de/testo e da una approfondita analisi, Dall'Oglio si muove in sintonia con l'Islàm mistico e popolare e in solidarietà con le sofferenze del mondo musulmano verso uno sforzo ermeneutico volto ad entrare in rapporto con un'esperienza di verità che genera una speranza.
«La costruzione di Dall'Oglio, che dà rilievo preminente alla evoluzione spirituale del Profeta, indubbiamente seduce. Essa ribadisce e mette in pratica il principio, più volte affermato ma, per quanto ci risulta, mai sviluppato a fondo, che l'autenticità religiosa dell'Islam non va tanto cercata in una impossibile concordanza col Cristianesimo sul piano dei dogmi, quanto colta invece nella coscienza dei musulmani riguardo alla sincerità della vocazione profetica di Muh. amrnad. Per tale considerazione, non meno che per l'acutezza dell'indagine personale, ci auguriamo che questo libro possa finalmente concludere la serie" degli infiniti "primi passi" sulla via della realizzazione del dialogo islamo-cristiano» (dalla Prefazione di Roberto Rubinacci).
Tanto l'ebraismo quanto il cristianesimo e l'islam negli ultimi decenni hanno subito forti spinte verso la radicalizzazione in senso teologico e politico. In nome della fedeltà ai fondamenti della propria fede - fossero essi individuati nella Bibbia o nel Corano - si è arrivati ad affermare progetti culturali, spirituali e politici assoluti: per il solo fatto di essere ispirati da Dio, la loro realizzazione poteva essere perseguita con qualsiasi mezzo, anche violento. E infatti la cronaca di questi decenni ci ha mostrato ebrei osservanti, devoti mussulmani e pii cristiani imbracciare il fucile per affermare la loro, violenta verità. Gli autori cercano di interpretare il fatto che nelle tre religioni monoteistiche si esprimono tendenze che non distinguono più tra religione e politica, tra sfera della coscienza individuale e quella dei valori comuni. Lo sforzo di questo libro, quindi, è quello di ritrovare o comunque ricercare il bandolo originario della matassa, di ricostruire il percorso teologico, politico, culturale compiuto dai fondamentalismi prima di giungere ai loro esiti finali.
Ottavo quaderno sull'Islamismo. Il Sufismo, via mistica dell'Islam.