
“…Spesso vedo davanti ai miei occhi un piccolo libricino con la copertina celeste macchiata di soda.... Quand’ero operaio alla Solvay, lo portavo con me, insieme con un pezzo di pane, per il turno del pomeriggio e di notte. Durante il turno di mattina era più difficile poter leggere. Durante il turno pomeridiano spesso leggevo quel libretto; si intitolava: “Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine...”. Lo leggevo, se così si può dire, da capo alla fine e di nuovo da capo. Da quel libricino ho imparato cosa vuol dire la devozione alla Madonna....” Mentre prima mi trattenevo nel timore che la devozione mariana facesse da schermo a Cristo invece di aprirgli la strada, alla luce del trattato di Grignion de Montfort compresi che accadeva in realtà ben altrimenti. Il nostro rapporto interiore con la Madre di Dio consegue organicamente dal nostro legame col mistero di Cristo”.
Giovanni Paolo II
Il nostro mondo ha fame di sapienza. Di una sapienza profonda, interiore, che parli un linguaggio antropologico-esistenziale, capace di essere udito dal nostro cuore. L'agile, ma denso e gustoso libro di Sabino Chialà sulla vita spirituale nei Padri del deserto ci offre un prezioso frammento di questa sapienza. Antica e per questo nuova. Scoperta da uomini che hanno fatto del deserto non una fuga mundi, ma il luogo centrale della loro lotta contro tutto ciò che ostacolava il loro rapporto con Dio, con se stessi, con gli altri. Il deserto, allora, svestito da ogni accezione romantico-estetizzante ed inteso come icone di quello spazio interiore, che ogni uomo trova dentro di sé, quando viaggia dentro il suo cuore, scoprendo profondità mai intese, sconosciute, luoghi di nuova consapevolezza di sé e delle proprie relazioni vitali. Questa sapienza, proprio perché connotata cristianamente, non smette mai di essere antropologica e di parlare, quindi, a tutti. Oggi più che mai.
Agile biografia di S. Tommaso Moro, un santo cosi attuale in un'epoca di dominante trasformismo" politico e sociale. " A cinque anni di distanza dalla Lettera Apostolica di Giovanni Paolo II per la proclamazione di S. Tommaso Moro a patrono dei Governanti e dei Politici (31 ottobre 2005), e, a 470 anni dal suo martirio, si pubblica la prima agile biografia di un italiano sulla vita dell'avvocato londinese Thomas More (1478 -1535). Personalita di spicco del Rinascimento europeo, che ha ispirato il film-capolavoro A Man for all Seasons (Un uomo per tutte le stagioni)", fu Cancelliere del Regno al tempo del dissoluto e tirannico re Enrico VIII. Uomo di grande nobilta d'animo, filosofo, statista, amabile genitore (crebbe 6 figli), Tommaso si dedico con incondizionata devozione alle cose di Dio, alla famiglia, alla sua eminente carriera, che, tuttavia, non esito ad abbandonare per fedelta del Magistero della Chiesa di Roma. "
Questo testo si propone come una valida guida di preparazione alla Consacrazione a Gesù per Maria secondo il Montfort. Accompagna infatti il lettore, giorno per giorno, sia sul piano spirituale con meditazioni e preghiere particolari, sia sul piano concreto secondo un preciso itinerario pratico.
L'importanza che il Monfort annette a questa Consacrazione è tale che egli stesso invita a prepararvisi per trenta giorni, durante i quali ci si impegna, con l'aiuto dello Spirito Santo, a svuotarsi progressivamente dello spirito del mondo per poi colmarsi della presenza di Gesù Cristo per mezzo di Maria.
La Consacrazione secondo il Monfort è, in sostanza, il rinnovo dei voti battesimali, quindi presuppone una piena rinuncia a se stessi per poter appartenere completamente a Gesù.
Secondo il Montfort, questa offerta totale di sé a Gesù è possibile soltanto con l'aiuto di Maria.
L'efficacia della Consacrazione dipende dall'impegno con cui viene preparata. Poiché si tratta di un cammino verso il dono totale di sé a Gesù per mezzo di Maria, occorre entrare in se stessi sotto lo sguardo di Maria, imprimendo alla propria vita un orientamento nuovo, specificamente mariano.
Il volume presenta, in una veste pratica ed accessibile a tutti i fedeli, il testo e il commento, a cura di Roberto Fornara ocd, di Elevazione della Trinita di Elisabetta della Trinita. Elisabetta della Trinita (1880-1906) e testimone appassionata della presenza di Dio in lei, sia nella vita laicale, sia negli anni trascorsi al Carmelo. Fra i suoi scritti, soprattutto l'Elevazione alla Trinita ha contrinuito a farla conoscere universalmente. Composta nel 1904, questa preghiera e la sintesi e l'apice della sua esperienza trinitaria. La si puo leggere e meditare, quale esempio di riuscita sintesi fra ascesi e mistica, scuola di preghiera e di vita spirituale.
È una devozione che ci conduce all’unione con nostro Signore.
Questa devozione è una via facile, breve, perfetta e sicura per unirsi a nostro Signore: la perfezione di ogni Cristiano consiste in questa unione.
È la via che Gesù Cristo ha aperto per venire a noi e in cui non vi è ostacolo per raggiungerLo... È vero che dobbiamo superare grandi battaglie e difficoltà, ma quella buona Madre è sempre così presente e vicina ai Suoi fedeli servi, che rischiara le loro tenebre e i loro dubbi, infonde forza nel momento della debolezza e sostiene il loro braccio nella battaglia e nelle difficoltà. In verità, questo sentiero verginale che porta a Gesù Cristo è un sentiero di rose e miele al confronto di altre vie.
Il Medioevo è incessantemente rivolto all'investigazione razionale della verità nel suo difficile ma vero rapporto con la teologia. Impegnato nella ricerca di una teologia che rispecchiasse l'esperienza di fede vissuta di individui e comunità, non meno che in quella di una vita che fosse espressione della verità evangelica, l'uomo medioevale abita il proprio tempo con la certezza che limiti e difficoltà del vivere non possono né rallentare né ostacolare la tensione alla contemplazione delle "mirabilia Dei".
La grande novità di san Giovanni della Croce è l'elevazione dell'esperienza personale come base di partenza per il fine esistenziale di ogni creatura: l'unione con Dio. Nulla di più concreto e universalmente possibile nonostante sia stato definito soltanto un mistico! Lo studio si offre come strumento e provocazione per chi desidera affrontare la dottrina del Santo partendo dalla sua concreta ed attenta definizione di uomo, continuamente combattuto tra la ricerca e il desiderio di Dio ed il suo rifiuto.