
Le tre "Confutazioni contro di iconoclasti" di Teodoro lo Studita, monaco bizantino vissuto tra l'VIII e il IX secolo, sono un trattato in forma dialogica che testimonia tutta la forza spirituale del Santo nell'affrontare, con franchezza d'animo e profonda convinzione, l'eresia iconoclasta. Le argomentazioni dell'autore, esposte secondo la logica del sillogismo di tradizione greca, manifestano la sua straordinaria cultura, dimostrandosi fondate e inattaccabili, non lasciando spazio al dibattimento perché la verità è unica ed eterna. Il libro di Antonio Calisi - noto iconografo e conoscitore della teologia e della liturgia bizantina - è la prima traduzione in lingua italiana del testo antico edito da Migne nella Patrologia Graeca (vol. 99) e offre un notevole contributo alla conoscenza della questione delle icone e del dibattito sull'ipostasi di Cristo. Un utile supporto di studio per gli appassionati della teologia dei Santi Padri e della storia della Chiesa nell'impero bizantino ai tempi di Teodoro lo Studita. La prefazione è opera di Emanuela Fogliadini.
La Regola di San Benedetto è uno dei testi fondanti dell'Occidente cristiano. Essa ha guidato l'ordinamento monastico, ha ispirato la vita religiosa, ha influenzato le istituzioni e la vita civile. La presente edizione della Regola, con traduzione italiana e originale latino a fronte riprende il testo critico stabilito da A. de Vogué. L'introduzione e le note seguono i criteri enunciati dal padre Picasso, la traduzione è fedele.
II volume raccoglie sette opuscoli di Don Alberione, destinati ai membri delle Congregazioni da lui fondate. Si tratta di scritti risalenti ai primi anni ’50 quando l’Autore, ormai settantenne, inizia a tirare le fila delle sue fondazioni e fa un primo “bilancio” dei tanti doni e responsabilità ricevuti da Dio.
In questi opuscoli, più che in altri scritti, risaltano con evidenza due tratti. Il primo è quello della concretezza, maturata soprattutto nel lunghissimo e vario ministero che infonde uno spiccato senso pratico alle indicazioni di Don Alberione. Il secondo è quello della preoccupazione formativa che sgorga dalla coscienza di essere padre e formatore di tanti figli e discepoli, bisognosi di una guida attenta alla loro crescita «finché non fosse pienamente formato il Cristo in essi» (cfr. Gal 4,19).
I sette opuscoli portano questi titoli: Amerai il Signore con tutta la tua mente; Formazione umana; Per una coscienza sociale; Il lavoro; La Provvidenza; Portate Dio nel vostro corpo; Testimonium conscientiae nostrae. Il filo d’oro che li unisce è l’attenzione a una formazione solida, concreta, integrale, che parte dalla testa (stimolando la crescita di una mentalità cristiana, religiosa, apostolica e paolina) per arrivare al cuore (facendo scaturire in esso la passione e lo zelo per un’umanità ferita e bisognosa dell’acqua viva del Vangelo).
Un coraggioso tentativo di ridurre in sintesi, all’interno di uno schema e linguaggio classici, la dottrina spirituale delle prime tre donne della storia ecclesiale onorate col titolo di Dottore della Chiesa universale. L’autore, predicatore domenicano, mostra la sua capacità di rispettare l’originalità e la personalità di ognuno dei personaggi lasciando che siano loro stessi a parlare e a spiegarsi nei passaggi fondamentali del loro argomentare. Una breve biografia precede la parte specificamente dedicata alle tre sante, suddivisa sempre in tre parti: dottrina spirituale, figlia della Chiesa, dottore della Chiesa.
Antonio Royo Marín, celebre predicatore spagnolo e teologo domenicano, nacque nel 1913 a Morella (Spagna). Nel 1939 entra nell’Ordine domenicano; è ordinato sacerdote nel 1944. Ha pubblicato, in diverse lingue, varie opere nel campo della teologia, della spiritualità e della mistica cristiana, tra cui Teologia della perfezione cristiana (San Paolo 200311).
Vedere la Parola, celebrare l’attesa
propone un’innovativa metodologia di analisi che permette di leggere i documenti iconografici paleocristiani non come mero esito di una ricerca estetica, ma come autentici manifesti teologici.
Per gli antichi cristiani l’immagine era un vero e proprio codice impiegato per elaborare una ricca ermeneutica, di natura tipologica, fedele erede
di quegli stessi principi che caratterizzarono l’uso della Scrittura nel culto delle comunità. Gabriele Pelizzari, attraverso l’illustrazione di numerosi esempi, dischiude al lettore un inedito e stimolante percorso che finalmente restituisce all’ermeneutica biblica e all’iconografia il giusto spazio nella storiografia delle origini cristiane. Un volume da studiare ma anche da ammirare.
L'AUTORE
Gabriele Pelizzari è titolare del Laboratorio di Introduzione all’ermeneutica biblica e collaboratore di cattedra di Remo Cacitti presso l’Università degli Studi di Milano. Dal 2012 dirige per le Edizioni Paoline la Collana Letture cristiane del primo millennio. Tra le sue pubblicazioni, si segnala l’ampia monografia Il Pastore ad Aquileia. la trascrizione musiva della catechesi catecumenale nella cattedrale di Teodoro, interamente dedicata all’analisi e alla decodificazione del ciclo musivo aquileiese.
Cassiodoro, membro di una nobile famiglia che governava l'Italia meridionale, anticipò e preparò l'intuizione monastica di Benedetto da Norcia e fu l'unico scrittore ecclesiastico latino a commentare l'intero Salterio. La sua chiave di lettura è cristologica; per lui in ogni salmo è Cristo a parlare e ogni salmo parla di Cristo. Cassiodoro è considerato il traghettatore della cultura, classica e cristiana, dalla Tarda Antichità al Medioevo e, attraverso di esso, alla Modernità. Quest'opera aiuta a riscoprire la sua straordinaria figura: la vita, gli scritti e la riflessione cristologica. In appendice il commento a tre salmi (2, 71, 109) in traduzione italiana.
Studio concepito nel periodo di pandemia sulla figura di Cipriano (III secolo). L'esperienza della peste, vissuta e testimoniata dal Vescovo cartaginese è occasione e termine di confronto per la nostra epoca (XXI secolo).
Il dialogo De magistro può considerarsi ed è la testimonianza più preziosa sul tema centrale del linguaggio di tutto il progresso della filosofia antica, dal Cratilo platonico fino al IV-V secolo d.C. Nel presente stato di avvilimento della parola, la quaestio fondamentale del 'De magistro' appare in tutta la sua cruciale attualità. Il dialogo agostiniano non mira esclusivamente a restituire al linguaggio tutta la sua più autentica dignità umana, ma è anche il richiamo all'interiorità, all'ascolto e al silenzio; se la parola non vuole mostrare" solo se stessa, allora è il momento del pensiero, della meditazione su che cosa vale la pena dire... "
L'opera rivela la profonda sintonia spirituale che Crisostomo sentiva intercorrere tra se e Paolo, la cui figura e i cui scritti sono spesso presenti nelle opere del vescovo di Costantinopoli.
L'opera e stata elaborata da Rufino attingendo a ricordi personali, poiche egli fu in grado di viaggiare e di osservare molto e di conoscere molti personaggi da cui trasse informazioni dirette.
Scarse le notizie che si possiedono su Valeriano. Egli nelle Omelie non mostra di occuparsi di questioni teologiche, rivelandosi piuttosto interessato alla prassi quotidiana del vivere cristiano.