
Il libro cattura lo spirito di un'epoca e lo trasmette alle successive, arricchendole e rimanendone arricchito, continuando quel dialogo che il suo autore intendeva intessere con gli uomini del suo tempo, ma anche con quelli che sarebbero vissuti dopo di lui, essendo tutto dell'autore e, a un tempo, tutto per il lettore. Libri che parlano dell'essere umano e libri che viaggiano, non solo accompagnandolo, ma attraversando intere epoche. Libri viatores.
Chiesa e Battesimo nel confronto tra chiesa cattolica e scisma donatista nell'Africa cristiana del IV sec.
Eunomio, vescovo di Cizico, nel 360 d.C. scrive la sua Apologia: il manifesto dell'anomeismo, una dottrina che venne ufficialmente condannata dalla chiesa nel 381 con il concilio di Costantinopoli. Il credo di Eunomio partiva dal presupposto che Dio è unico e semplice, perciò, nella medesima sostanza divina, non è possibile pensare né una dualità né una trinità: era questa una nuova posizione filoariana che dichiarava la dissomiglianza tra la sostanza del Padre, in quanto non generato, e quella del Figlio generato. Tra il 380 e il 382 Gregorio, vescovo di Nissa, pubblica il Contro Eunomio, opera con la quale confuta, passo dopo passo, le teorie di Eunomio. Aldilà di ogni motivazione politica e gioco di potere che stavano alla base della disputa di quegli anni, l'urgenza che mosse Gregorio a scrivere il suo trattato ed Eunomio a pagare il prezzo della controversia con sei esili, era il modo giusto di pensare e dire Dio, il modo di pregarlo e di adorarlo. Il volume è una selezione antologica di brani tratti dal Contro Eunomio di Gregorio di Nissa e raggruppati in quattro sezioni: la prima sull'unità e trinità di Dio, la seconda sulla generazione eterna del Figlio di Dio, la terza sull'unità della natura umana e divina in Cristo e la quarta sul significato dei nomi divini e dei nomi in genere come chiave di lettura dell'intero trattato. Ogni sezione antologica è corredata da un'introduzione, una conclusione e da un apparato di note a piè di pagina.
Destinatari
Studiosi e lettori in genere interessati a conoscere le argomentazioni con le quali i padri della chiesa dovettero confrontarsi, nei primi secoli del cristianesimo, per arrivare a una definizione «ortodossa» della natura divina.
Autore
Massimiliano Zupi è laureato in filosofia con una tesi sul Contro Eunomio di Gregorio di Nissa, ha ottenuto il baccellierato in teologia presso il Pontificio Ateneo di sant'Anselmo. Attualmente è insegnante di religione e guida, assieme alla moglie, esercizi spirituali sulla lectio divina per laici e religiosi. Ha pubblicato uno studio sull'Uno in Plotino, Eunomio e Gregorio di Nissa, contenuto nel volume Mistica e ritualità: mondi inconciliabili? (Edizioni Messaggero, Padova 1999) curato da G. Bonaccorso. Ha pubblicato alcuni articoli su riviste di spiritualità, scritti a quattro mani con la moglie.
L'autore
CHARLES PERROT è professore emerito dell'Institut Catholique di Parigi, dove ha insegnato per più di vent'anni. È internazionalmente conosciuto e riconosciuto come uno dei migliori specialisti francesi del Nuovo Testamento (storia e teologia). Egli continua la sua attività regolare di animatore di giornate bibliche e di conferenze in Francia e all'estero.
Il libro
Nel 1979 Charles Perrot pubblicava nella collana "Gesù e Gesù Cristo" delle edizioni Desclée il volume Gesù e la storia ( tradotto in italiano dalle Edizioni Borla). Usando gli stessi procedimenti storici egli affronta ora il tema del Cristo della fede dei primi cristiani. Già queste due precisazioni mostrano la collocazione e l'importanza che ha questa nuova opera di Charles Perrot.
"In che modo questi cristiani, pur nella loro diversità, hanno a poco a poco distinto la figura di Gesù, mettendo l'accento sull'uno o l'altro aspetto della sua persona a seconda delle diverse comunità che lo confessavano? (...) Sotto l'apparenza di uno stesso riferimento a Gesù, questi cristiani canterebbero dei Gesù in realtà diversi? Come non costatare il contrario! (...) Al di là delle loro evidenti differenze, i vangeli suonano la stessa melodia".
Questo Gesù, e nessun altro, viene riconosciuto come il Cristo, cioè, al tempo stesso, come il Messia - Figlio di Dio e il Signore - Salvatore degli uomini.
Come giustamente precisa l'autore, si tratta qui di una "cristologia esegetica". Essa non rende certamente superflui altri approcci al mistero del Cristo, tra tutti quelli che offrono sia la bimillenaria tradizione cristiana che la teologia contemporanea.
Agostino nella filosofia del Novecento
Un sussidio agostiniano per l'intero anno liturgico. Tempo ordinario.
Una sorta di diario sacro" cui corrisponde ad ogni giorno dell'anno un pensiero di Francesco di Sales e un episodio della sua vita. "