
Una raccolta di pensieri dedicati a Maria pensata per il mese di maggio, tradizionalmente dedicato alla Madonna, tratti dalle parole di papa Francesco contenute nelle sue Omelie e nei suoi documenti Magisteriali. Uno strumento di meditazione e preghiera che giorno per giorno guida l’anima del fedele nel cammino dietro la Madre. La Prefazione è a firma del cardinale Angelo Comastri; un focus su questi semplici e profondi pensieri del Papa che sua eminenza definisce: «una segnaletica sicura, che ci porterà tra le braccia di Gesù pronunciando con Maria il nostro sì: il sì di una ringiovanita fedeltà a Gesù nella Sua Chiesa».
Nei giorni 27-29 settembre 2018 si è svolto, presso il Santuario Maria Madre della Chiesa di Jaddico (BR), il IV Convegno di Mariologia Carmelitana organizzato da entrambe le famiglie carmelitane. L’iniziativa di tali Convegni ha una sua storia partita proprio da questo santuario nel 2012 quando vi fu celebrato il primo sui tratti mariani più tipicamente carmelitani. Ad esso ne sono seguiti due celebrati nel 2014 a Sassone (Roma) e nel 2016 a Maddaloni (CE), ognuno con una tematica propria del carisma mariano dell’Ordine dei Carmelitani, in un’ottica di progressiva specificazione. Il tema trattato in questo IV Convegno è di grande interesse e assai importante per vari motivi. In primo luogo, perché l’immagine, l’icona, la rappresentazione del sacro hanno provocato sempre nella storia delle religioni una certa controversia, in molte occasioni non esente da violenza. Di fronte all’abbondanza e all’esuberanza delle immagini di alcune religioni, che potremmo definire politeiste (da alcune tradizioni orientali fino alla religione greco-romana), il monoteismo ha teso a pensare che il divino non è, per definizione, rappresentabile. Dio è al di sopra di qualsiasi espressione umana, di qualunque immagine e persino di qualsiasi nozione (si pensi alla teologia apofatica più radicale). Perciò, quando rappresentiamo Dio, il sacro, il divino, creiamo idoli che, in ultima analisi, finiscono col separarci da quello che vorremmo rappresentare. In secondo luogo, il tema trattato è fondamentale perché viviamo in un’epoca davvero “iconica”: siamo immersi nella cultura dell’immagine. I moderni metodi informatici hanno relegato in un secondo piano molte forme di comunicazione tradizionali. Il messaggio breve, abbreviato, talvolta ridotto ad immagini, a dubbiose trascrizioni fonetiche o a parole sconnesse è il linguaggio più abituale tra i nostri giovani. C’è chi vede questo processo con un forte pessimismo, come un ritorno alla barbarie o un regresso ai geroglifici, con conseguenze incalcolabili per l’espressione scritta e orale; c’è poi chi, al contrario, lo vede come un ventaglio di nuove forme di espressione, di maggiori possibilità di divulgazione culturale e di nuove manifestazioni artistiche e letterarie e, perché no, di nuovi linguaggi. In ogni caso, e quale che sia la valutazione di questo processo culturale in cui viviamo, non c’è dubbio che la riflessione teologica (la catechetica, la spiritualità, la missiologia e persino la teologia sistematica) non può eludere questo tema e deve riconsiderare il senso e la missione dell’immagine nella trasmissione della fede. Né la vita religiosa in generale, né il Carmelo in particolare, possono eludere questa riflessione così necessaria al momento di prendere in considerazione la propria missione.
Il volume presenta uno studio sulla regalità di Maria Regina nel pensiero di Emanuele di Gesù Maria. L'Autore colloca l'opera di Emanuele di Gesù Maria nel suo ambiente storico - la Napoli del '600 - e nella tradizione ecclesiale, specificatamente carmelitana, circa il mistero della regalità della Vergine. Prima di prendere in esame il Mariale di Emanuele e successivamente, altre opere che riflettono le idee in ecco contenute, mi è sembrato opportuno riprendere la tradizione della Chiesa circa questo mistero di Maria di Nazareth per comprendere quanto era stato espresso fino a'600 e come la tradizione carmelitana leggesse questa condizione della Madre di Gesù.
Nel cuore della spiritualità di Jorge Mario Bergoglio risiede un legame profondo con Maria, la madre di Gesù. Un legame non solo dottrinale o teologico, ma intimo e personale, radicato sin nella sua infanzia e rafforzato dalla sua esperienza di vita.
Proprio davanti a un'immagine della Vergine egli diede la risposta piena alla sua vocazione e decise di entrare a far parte della Compagnia di Gesù.
Questa raccolta di invocazioni esplora il volto materno di Maria attraverso le parole di Papa Francesco, smontando le distorsioni di una devozione che rischia di trasformare la Madonna in una figura distante e inaccessible. Maria non è una dea parallela, ma una madre vicina, compassionevole e presente, guida e fonte di consolazione, capace di lenire le ferite più profonde.
Una madre che Papa Francesco invoca nei momenti cruciali della sua vita e del suo pontificato: il suo primo atto da Pontefice, il 14 marzo 2013, è stato quello di portare i fiori all'altare della Vergine nella basilica romana di Santa Maria Maggiore. Attraverso Maria, secondo il Papa, possiamo trovare conforto nei momenti più complessi della nostra esistenza, riscoprendo la bellezza di una fede autentica e semplice.
Nell'Anno della Preghiera verso il Giubileo, LEV presenta una collana di testi sul pregare a firma di autori di notorietà internazionale. La collana è curata dal Dicastero per l'Evangelizzazione - Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo.
La spiritualità di Medjugorje è gioiosa, festiva e include un invito a vivere la gioia di seguire Cristo, ringraziando anche per le piccole cose belle della vita
Medjugorje, un tempo un desolato villaggio dell'Erzegovina, è oggi una delle capitali mondiali del turismo religioso grazie alle presunte apparizioni mariane su cui la Chiesa mantiene da decenni una posizione attendista. Questo libro rappresenta molto più di un punto di vista scettico sulle origini, la storia e l'attualità del fenomeno. L'autore, pagina dopo pagina, facendo ricorso a un rigoroso ed esemplare metodo critico e a un'analisi meticolosa di tutta la documentazione esistente, opera una sistematica «decostruzione» della vicenda, portando alla luce, con pacatezza, chiarezza e oggettività, la realtà che si nasconde dietro ai racconti dei sei veggenti. Una lettura per tutti quelli che vogliono conoscere, valutare e capire.
IL LIBRO
Lourdes è la «capitale della preghiera», uno dei santuari più frequentati al mondo. Ma è anche la «terra dei miracoli» verso la quale convergono decine di migliaia di infermi animati da una fede più forte di ogni avversità. Dal 1858 circa seimila persone hanno dichiarato di essere «guarite» a Lourdes, mentre le due autorità mediche di controllo operanti nella cittadina francese, (Ufficio Medico e Comitato Medico Internazionale) – composte da dottori totalmente indipendenti dalla Chiesa – hanno giudicato duemila casi come inspiegabili dal punto di vista scientifico e quindi in teoria rientranti nella sfera della fede. Eppure il Vaticano ha riconosciuto come miracoli solo 67 casi, l’ultimo dei quali il 9 novembre 2005 (riguarda l’italiana Anna Santaniello, afflitta da una malformazione cardiaca incurabile). Ma come procede la medicina per verificare una guarigione? E quale esame conduce invece la Chiesa? Chi sono i 67 miracolati, qual è la loro storia? E, infine, esistono guarigioni «eccezionali» anche in altri santuari mariani? (continua nell’altro risvolto) (continua dall’altro risvolto) Lourdes è una terra di spiritualità e di speranza per tutti, laici compresi, ma anche una impressionante macchina moderna, un congegno sofisticato e imponente dalle dimensioni sorprendenti. Inchiesta sui miracoli di Lourdes dà conto di entrambe le facce del fenomeno, sulla base di una documentazione storica vasta e puntuale, resa accessibile per la prima volta al pubblico italiano.
L'AUTORE
Yves Chiron, nato nel 1960, è professore di storia e membro dell’A.M.I.L. (Associazione Medica Internazionale di Lourdes). È autore di numerosi volumi, tra cui, editi in Italia, Padre Pio. Una strada di misericordia (1997), Pio IX papa moderno (2001) e La vera storia di santa Rita (2002).
Tre donne, in un ordito meraviglioso di vite provvidenzialmente intrecciate, preparano, confermano e danno seguito ai fatti miracolosi delle Tre Fontane. Tre donne consacrate, tre donne profondamente mariane, tre donne intensamente dedite alla preghiera per la santità del clero e che, mai conosciutesi in vita, sono in un certo modo anime sorelle, figlie della Bella Signora delle Tre Fontane, della cui vita Maria si è servita per farsi riconoscere e amare dai suoi figli.
Maria ci dà l'essenza del Rosario! Effettivamente, il Rosario ci permette di contemplare la vita di Gesù con gli occhi di Maria, con il cuore di Maria sua Madre! “Il tesoro della Madre appartiene al Figlio”, diceva Santa Teresa del Bambin Gesù. Come Madre, Maria ci trasmette i suoi tesori, ci introduce nella sua contemplazione! Ci dona la parte materna della nostra eredità. Quanto ringrazio la Madonna di spalancarci nuove dimensioni della preghiera e di aprirci orizzonti infiniti! Lei ci aiuta a impadronirci dello spirito del Rosario, infatti, riviveva nel suo cuore tutti gli avvenimenti della vita di Gesù. Le i sblocca, sveltisce i nostri cuori stretti e li fa giocare, cantare, danzare nei misteri del Cristo con la gioiosa libertà che la caratterizzano! Il pensiero che mi incanta di più è che “Diventiamo quello che contempliamo!”. Allora, immaginate come diventiamo quando contempliamo Gesù con gli occhi di Maria? È quello che scoprirete in questo libro.

