
Il testo in oggetto presenta un contenuto originale: spiega i misteri del Rosario, precisamente i misteri della gioia, dal punto di vista di una donna adulta, nel ricordo delle spiegazioni che sua nonna le forniva da bambina a tale riguardo.
I misteri raccontati si fondono con la storia di Gesù e offrono alla nonna occasione per svelare alla nipotina la sua vita, ricca di esperienze umanamente difficili e impegnative, sostenute dalla fede e aperte al “mistero” dell’Assoluto. Si delinea da sé un profilo di donna forte, quello della nonna, che con “piglio autorevole” compie inconsapevolmente una “iniziazione” della nipote non solo al Mistero per eccellenza che è l’Incarnazione, e a ciò che da esso deriva, ma anche ai misteri della vita. In tal modo la Buona Novella, insieme ai racconti delle fiabe e del quotidiano familiare, si affaccia alla “mente bambina” della protagonista, divenendone parte costitutiva. Il libro è pervaso dal sentimento della gioia (quello proprio dei misteri gaudiosi, appunto), cui la protagonista, ieri bambina e oggi donna, si abbandona. Ogni meditazione è chiusa da una breve preghiera per le mamme, anche adottive o affidatarie.
Gesù aveva proprio voglia di diventare uomo come tutti, nascendo come ogni uomo nasce. Necessitava di un grembo di donna dove il seme dello Spirito potesse germinare. Aveva voglia di essere portato a spasso dal grembo della sua mamma, prima culla naturale per ogni essere umano. Voleva sentir battere il cuore
di colei che lo custodiva con amore e abituarsi a quel battito che nessun bimbo dimentica più nella vita. Aveva voglia di sentire il respiro, il soffio di colei che aveva risposto di sì a un altro Soffio
L’AUTRICE
Enza Paola Cela è psicologa e psicoterapeuta e lavora nella ASL della sua città, Foggia. Madre di tre figli, è autrice di studi scientifici pubblicati su riviste italiane e straniere, riguardanti i temi della comunicazione in ambito educativo (familiare, scolastico) e clinico e il tema della pace, dal punto di vista psicologico (Psicologia e Nonviolenza, Edizioni Gruppo Abele, 1991). Attualmente si occupa di psicologia della nutrizione (abitudini alimentari e prevenzione dei disturbi dell’alimentazione) e dei tumori in ambito preventivo. Ha esordito in narrativa con Angeli sulla mia strada. Storie vere (Paoline, 2007), proseguendo poi con Caro Don Michele (La Meridiana, 2010).
L'autore compie un grande viaggio alla ricerca della vera identità di Maria, di quella giovane donna che tutta la chiesa venera come Madre di Dio. Un viaggio compiuto anche realmente e in prima persona nei luoghi che secondo i vangeli e secondo la tradizione sono stati al centro della sua esistenza, da Gerusalemme all'Egitto, all'attuale Turchia. Davanti agli occhi del lettore, si apre un panorama man mano sempre più ricco di innumerevoli dettagli, alcuni dei quali sorprendenti, tutti intrecciati con il contesto storico dell'epoca. Ma anche gli aspetti più inediti della vita di Maria contribuiscono a presentarla sempre più chiaramente con quel volto di Madre di Dio, amato e invocato dai cristiani di tutti i secoli.
Si tratta di una riflessione semplice, immediata, sulle parole dell’Ave Maria, frutto di esperienza personale di credente che sente il bisogno di comunicare ad altri le risonanze che la preghiera a Maria suscita in lei.
Dieci capitoli costituiti dalle parole: Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, che esprimono la fede in Gesù Salvatore figlio di Maria; due
di lode – benedetta fra le donne, benedetto il frutto del tuo seno, cinque di invocazione, Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte; l’Amen conclude in una visione di fede e di speranza. Ogni capitolo è introdotto da un brano del Magistero, scelto dal capitolo 8 della Lumen gentium, dalla Marialis cultus, dalla Redemptoris Mater e dai discorsi/omelie di Benedetto XVI. I brani, oltre a offrire una chiave di lettura dei singoli capitoli, aiutano a meglio collocare la devozione popolare mariana sul terreno solido della teologia conciliare e post-conciliare.
L’AUTRICE
Giovanna Di Luciano, già docente di religione nella scuola superiore, laureata in pedagogia e in scienze religiose; attualmente si occupa di progetti per le missioni, in particolare a favore dei bambini.
Benedetto XVI, il 7 ottobre 2012, festa liturgica della Madonna del Rosario, ha invitato i fedeli a valorizzare il Rosario per un cammino di fede con Maria per meglio assimilare e vivere il Vangelo. La presente proposta vuole essere un’agile guida alla riscoperta delle radici della propria fede nella contemplazione dell’opera redentrice di Cristo meditando con Maria i venti misteri del Rosario.
La fede quindi è il tema centrale evidenziato nelle due brevi letture, parola di Dio e commento, e nella preghiera conclusiva.
Questo Rosario, nella sua semplicità, favorisce il coinvolgimento di tutta la persona: mente, cuore e volontà.
La struttura è classica: inizia con l’invocazione O Dio, vieni a salvarmi Signore vieni presto in mio aiuto... Continua con l’enunciazione del «mistero», a cui segue la Lettura biblica corrispondente; il Commento approfondisce e rende attuale la storia della salvezza che i brani della Scrittura propongono; quindi si introduce un breve momento di silenzio per confrontare la propria esperienza alla luce della Parola.
La preghiera del Padre nostro che, con l’aiuto dello Spirito Santo, ci unisce a Cristo e ai fratelli; la ripetizione litanica dell’Ave Maria costituisce il tessuto sul quale si sviluppa la contemplazione dei misteri di Gesù che ogni Ave Maria richiama e dà voce ai sentimenti di fede, gioia, lode e supplica. Il Gloria al Padre è la dossologia con cui glorifichiamo la SantissimaTrinità Padre,Figlio e Spirito Santo,culmine della preghiera cristiana.L’orazione conclusiva è la sintesi di quanto meditato, contemplato e pregato. Si premette alla preghiera ancora un momento di silenzio perché ognuno formuli l’intenzione personale.
Clemens Rosu, della Congregazione delle Figlie di San Paolo, attualmente fa parte del gruppo Paoline Editoriale Libri e Minimedia di Milano.
Il libro racconta la vicenda di Venanzio Poloni, ristoratore di professione che, sempre desideroso di imparare, fin da giovane intraprende il... giro del mondo, accumulando conoscenze ed esperienze.Uomo semplice, di spontanea e segreta gratuità, Venanzio si interroga e arriva gradualmente ad avvicinarsi alla fede, maturando nella riflessione e in consapevolezza. Attraverso vari pellegrinaggi nei santuari mariani e in particolare a Medjugorje, scopre la devozione alla Vergine Maria e, scopre soprattutto che la vera forza della sua vita è la preghiera: essa diviene per lui una necessità vitale; sente di averne un assoluto e continuo bisogno, come dell'aria e dell'acqua.
Sono numerosi i pellegrini che ogni anno affollano i santuari mariani d'Italia e d'Europa. Per svariati motivi: per fede, per devozione, per chiedere aiuto alla Vergine, per chiedere una grazia e, perché no?, un miracolo; per curiosità. Quasi sempre si ritorna con il dono della pace nel cuore. Il libro racchiude le migliori storie trasmesse su TV2000, raccontate dai protagonisti nella rubrica "Storie da Lourdes", in onda quotidianamente da maggio 2012. Sono storie di malati, volontari e pellegrini, incontrati dall'autore ai piedi della Grotta di Massabielle. Nessun esibizionismo, nessuna forzatura, nessun pietismo. Ciò che accomuna le storie di questi bambini, ragazzi, giovani, adulti, coppie, famiglie è la fede in Dio e la fiducia nella Vergine dei protagonisti; l'affidamento, la ricerca sincera, il desiderio di trovare forza interiore e un senso profondo alla sofferenza, al dolore, alla fatica di vivere. A Lourdes il grido della creatura si fa preghiera fiduciosa e incessante, si esprime in gratitudine, in coraggio di risollevarsi, di ritrovare la speranza, di cambiare vita.
In queste pagine l'autrice esprime la propria concezione della donna, che viene presentata in una triplice dimensione: come spazio, come deserto, come cielo. La donna è innanzi tutto spazio che accoglie, contiene e protegge, come ben dimostra l'esperienza della maternità, durante la quale essa sa fare posto a colui che è "altro" da lei, diventando "casa accogliente" per il nascituro. Questa sua predisposizione ricalca, in un certo senso, l'atteggiamento misericordioso di Dio, sempre pronto ad accogliere e confortare. Come deserto, cioè come spazio di verità, la donna è chiamata a prendere le distanze dagli aspetti negativi dell'amore, quelli che tendono a imprigionare l'altro, piuttosto che renderlo libero (il che può accadere sia nel rapporto con i figli sia in quello con il partner). Il modello dell'amore liberante è Maria di Nazaret, che in più di un'occasione ha saputo farsi spazio desertificato (per esempio, nell'episodio di Gesù a colloquio con i dottori nel tempio e, soprattutto, ai piedi della croce). È ancora Maria il prototipo del cielo, inteso come grembo che accoglie tutta l'umanità. È lei la madre universale, la madre della Chiesa, la donna del paradiso nella quale vengono composte in perfetta armonia tutte le dimensioni e anche le contraddizioni di quello che papa Wojtyla definì il "genio femminile". In lei, secondo la profezia biblica, il deserto è fiorito.
Si tratta di quasi 100 (esattamente 97) lodi connesse con il culto della Madonna: Maria e il mistero di Cristo costituiscono il contenuto primo e originario delle lodi e del culto alla Vergine, celebrato con molteplici variazioni. Si va dal Magnificat all'Ave Maris Stella (X secolo): vi sono inni, brani di omelie, scritti di contemplazione, testi liturgici (dalle liturgie romana, bizantina, mozarabica, gallicana, ambrosiana, siriaca, visigotica, etiopica), preghiere personali. Sono testi di grandi autori cristiani conosciuti come Basilio, Agostino, Girolamo, Giovanni Damasceno e altri, come anche di autori meno noti, ma che hanno lasciato un'impronta nella liturgia e nella spiritualità mariana.
L'autore, attraverso l'esperienza e la fede di Maria che segue, accompagna e condivide la vita del Figlio nella sua missione di Messia e Redentore, propone ai cristiani un modello di accoglienza attiva della sofferenza umana come partecipazione al dolore redentivo di Cristo. In sette brevi capitoli presenta i "sette dolori" di Maria o le "sette spade", come indicate dalla pietà popolare. Ogni capitolo comprende un testo dell'Antico Testamento, uno del Nuovo Testamento, un commento a essi e una preghiera mariana.
A San Damiano Piacentino, in provincia di Piacenza, per quasi vent'anni è apparsa la Santa Vergine. Dal 1964 fino al 1981, la contadina Rosa Buzzini Quattrini fu visitata ogni venerdì dalla Madonna delle Rose, che le comunicò centinaia di messaggi per l'umanità. Rivelò anche la presenza di una sorgente di acqua miracolosa e concesse tantissime grazie e guarigioni fino a oggi. Nel 1971 si verificò un segno prodigioso nel cielo, davanti a migliaia di pellegrini. Quest'opera, la prima in Italia così completa e sistematica, presenta la storia dettagliata delle apparizioni: contiene quasi trecento messaggi della Madonna delle Rose e include le preghiere.
È una antologia di passi agostiniani intorno a Maria. La Vergine occupa una posizione di primo piano nella meditazione teologica e nella parenesi pastorale di Agostino, tanto che si può dire che la sostanza del culto cattolico trova nell'opera agostiniana una delle più convinte e calde affermazioni. Una densa introduzione di Pellegrino orienta il lettore sul pensiero di Agostino sulla Vergine, quale risulta dai testi, che seguono, tratti da varie opere e numerati con riferimento alle fonti. Arricchisce il testo l'indice analitico, l'indice delle fonti con riferimento alle edizioni critiche e una selezionata bibliografia, specifica del tema trattato. Il testo è preceduto da una presentazione di Eugenio Corsini, successore di Pellegrino alla cattedra di Torino: egli illustra l'opera di Pellegrino, specialmente come studioso di Agostino.
Il Libro di santa Maria è il capolavoro della mariologia di Lullo ed è un originale esempio della "nuova" letteratura del francescano, il quale, dopo aver scritto dei romanzi "tradizionali", sfrutta le sue capacità di narratore per scrivere un'opera interamente dedicata alla Vergine. Il libro non è, infatti, un vero e proprio mariale né tantomeno un trattato teologico, ma una trattazione di argomenti relativi a Maria, sviluppati con la fluidità del testo narrativo e la passione della preghiera cristiana, così da conseguire la singolare capacità di parlare con semplicità al cuore dei fedeli senza rinunciare a profondità dottrinale e teologica.

