
Lo Stato della Città del Vaticano è dotato di una centrale telefonica pubblica, modello ALCATEL 1240, inserita nella rete telefonica italiana come "Stadio di Gruppo Urbano" e gestita in collaborazione con la Società Telecom Italia.
La rete telefonica si estende, mediante dispositivi di remotizzazione (IRSU), alle zone extraterritoriali di S. Giovanni in Laterano, Castel Gandolfo, S. Calisto, Via della Pigna, Cancelleria Apostolica e Propaganda Fide (Piazza di Spagna).
I servizi di base offerti comprendono la normale telefonia analogica, quella ISDN (Integrated Services Digital Network) con accessi Base e Primari, i collegamenti per dati di tipo ADSL (Asymmetríc Digital Subscriber Line) e SHDSL (Symmetric High bit rate Digital Subscriber L ine). Collegamenti dati ad alta velocità sono inoltre offerti su rete in fibra ottica.
La numerazione per il traffico telefonico interno al Vaticano è a 5 cifre mentre, per le chiamate in uscita dallo SCV, occorre anteporre la cifra 2 alla normale numerazione telefonica.
Dall'esterno, per raggiungere gli utenti vaticani, la numerazione è del tipo 06698xxxxx, conformemente al Piano di Numerazione nazionale italiano.
Il Servizio dei Telefoni, in collaborazione con la Società Telecom Italia, mette a disposizione del Vaticano una rete telefonica mobile "virtuale", con numerazione breve. Gli utenti di tale rete possono essere raggiunti anche dalla rete telefonica fissa vaticana, digitando il codice "910" prima del numero breve.
Nell'orizzonte dell'associazionismo dei fedeli nella Chiesa, sono andate nel tempo differenziandosi modalità diverse e innovative. All'interno del recente fenomeno movimentista e neo-comunitario si è voluto cogliere quello, ancora più recente, delle comunità di famiglie, un'esperienza che sembra rispondere in modo adeguato alle esigenze del radicalismo evangelico, cercato e vissuto all'interno del matrimonio e della vita familiare. Si sono interrogati anzitutto la teologia e il diritto del laicato, quindi la teologia e il diritto del matrimonio, chiedendo aiuto alla sociologia e, più ancora, alla spiritualità della famiglia, come declinazione particolare di quella laicale, che trova nella secolarità il suo tratto distintivo. In un momento in cui la Chiesa è chiamata a rispondere alle "sfide pastorali" nel contesto della nuova evangelizzazione, la famiglia si presenta anche cosi: affratellata. Questo non solo per difendersi dai disegni poco amichevoli della società, ma per essere nel mondo segno di una Chiesa che è anzitutto comunione, e nella Chiesa segno di un mondo nel quale Dio parla e chiama gli uomini, singolarmente e associati, a prendere parte al suo disegno di salvezza. All'interno del fenomeno comunitario familiare si è cercato di cogliere linee di tendenza, intenti e potenzialità. Nella ricerca si sono raccolti elementi sufficienti per interpretare e mettere tra loro in relazione le realtà di cui si è venuti a conoscenza...
"Voi avete davanti un uomo come voi; egli è vostro fratello [...] Oh! Voi sapete chi siamo; e, qualunque sia l'opinione che voi avete sul pontefice di Roma, voi conoscete la nostra missione; siamo portatori d'un messaggio per tutta l'umanità". In queste parole di G. B. Montini nel discorso alle Nazioni Unite c'è tutto l'uomo e il cristiano divenuto papa. Ma chi era il pontefice che scelse per sé il nome di san Paolo? Abituato a riflettere su se stesso, Montini scrisse sempre moltissimo, anche da papa: appunti personali, lettere, articoli, discorsi. All'interiorità e alla vicenda esteriore dell'uomo e del cristiano introduce questa scelta di scritti che si estendono con un'impressionante coerenza, anche stilistica, per oltre un sessantennio.
L'Annuario contiene informazioni e gli indirizzi completi della Santa Sede, di tutte le sedi apostoliche e le istituzioni cattoliche nel mondo: gli uffici della Curia Romana, i corpi diplomatici presso la Santa Sede, gli ordini religiosi in tutto il mondo, le Accademie Pontificie e le Università, un sommario statistico e molto altro ancora. Uno strumento per essere aggiornati sulla vita e l'organizzazione della Chiesa.
In una società plurale come la nostra, la Dottrina sociale della Chiesa cattolica può rappresentare un fecondo terreno di ricerca e un'occasione di cammino comune, in primo luogo fra i credenti delle diverse confessioni cristiane, ma anche fra uomini di fedi religiose diverse e fra tutti coloro che hanno seriamente a cuore le sorti dell'uomo. A tutti il magistero sociale della Chiesa ha una sua parola significativa da dire e da tutti è disponibile ad accogliere qualunque frammento di verità, da qualunque parte esso provenga. Attraverso le relazioni e le testimonianze di esponenti autorevoli delle Chiese cattolica, anglicana e ortodossa, ma anche del mondo ebraico e di quello islamico, il Convegno internazionale, di cui il volume raccoglie gli Atti, si è adoperato a mettere in luce la valenza "ecumenica" della Dottrina sociale della Chiesa, intendendo il termine "ecumenismo" in senso ampio: volendo sottolineare l'universalità dell'insegnamento sociale della Chiesa, la sua capacità di "parlare" a tutti e insieme di lasciarsi "interrogare" da tutti. Avvalendosi dell'apporto di qualificati studiosi di discipline diverse e di diverse provenienze geografiche e culturali, il Convegno ha inoltre cercato di saggiare l'ecumenicità della Dottrina sociale della Chiesa in rapporto ad alcune delle questioni cruciali del nostro tempo.
È sempre importante fare memoria di un evento che ha segnato la storia, poiché conduce il lettore a lasciarsi provocare sul presente, dando vigore a quelle radici che necessitano di essere nutrite per progettare e costruire il futuro. In quest’ottica mi sembra non solo opportuno, ma anche bello, l’intento di don Pino De Simone di riproporre in una visione unitaria i tanti suoi articoli, pubblicati sul periodico diocesano della nostra Chiesa di Rossano-Cariati a proposito del Concilio Vaticano II. È un’occasione preziosa per ripercorrere a distanza di cinquant’anni le intuizioni, i fermenti, le prospettive di una Chiesa che ancora oggi, come allora, necessita di freschezza evangelica.
Nel 2015 la Chiesa cattolica ha celebrato il cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Vaticano II, che è stato una pietra miliare nella sua storia bimillenaria. Verso la conclusione di quell’evento, ispirati da ciò che si faceva e si diceva nell’aula conciliare, una quarantina di vescovi di varie nazioni si riunì nelle Catacombe di Domitilla per firmare ciò che al giorno d’oggi è noto come il Patto delle Catacombe, testo e progetto che presenta la missione dei poveri nella Chiesa.
Lo spirito del Patto delle Catacombe oggi traspare nei gesti e nelle parole di papa Francesco, dopo aver guidato alcune delle migliori iniziative cristiane degli ultimi cinquant’anni, non solo in America Latina, dove suscitò un’eco speciale, ma nell’intera Chiesa cattolica. Così, la sua testimonianza si è trasformata in uno dei segni più influenti e significativi del cattolicesimo del XX secolo.
Lo attestano qui, tra gli altri, gli interventi di Luigi Bettazzi, Stephen B. Bevans, Piero Coda, Jon Sobrino.
A further invitation for the Consacrated Life. To fix our gaze on the heart of our life, to look for reasoning behind our search for God, and to question the contemplative dimension of our days in order to recognize the mystery of the grace that substantiates, impassions, and transfigures us. The desire resounds: Set me like a seal on your heart (Sg 8:6). The mystical cry that recognizes the Beloved, fair among the children of men, as power of love enriches the Church and recomposes the lost fragments of Beauty in the human city. "True love is always contemplative" (Pope Francis).
Con questa lettera aperta l'autore propone un Giubileo possibile. Un invito a restare nei propri paesi, a non programmare manifestazioni spettacolari a Roma, a prestare attenzione al prossimo e a solidarizzare con i poveri.
Nella consapevolezza della Chiesa cattolica, e non solo, il 2013 è associato alla clamorosa rinuncia di papa Benedetto XVI al soglio di Pietro e alla successiva elezione dell'argentino Bergoglio, che prende il nome inedito di Francesco. Il ventinovesimo volume della serie Enchiridion Vaticanum offre, con i documenti pubblicati dalla Santa Sede nell'anno, un punto di vista privilegiato sugli ultimi provvedimenti siglati da papa Ratzinger e sui primi passi del nuovo pontificato. Sono riccamente testimoniati i primi interventi pubblici - discorsi e omelie - del nuovo papa e i primi provvedimenti di riforma ecclesiale, in particolare in campo finanziario e amministrativo. Oltre a una nutrita serie di documenti pubblicati dai vari organismi ecclesiali (tra cui: il nuovo Direttorio per la vita e il ministero dei presbiteri; Accogliere Cristo nei rifugiati; Educare al dialogo interculturale nella scuola cattolica), il volume contiene l'enciclica Lumen fidei, promulgata da Francesco utilizzando anche materiale preparato dal predecessore, e l'esortazione apostolica Evangelii gaudium, che contiene gran parte dei punti programmatici del pontificato: l'uscita missionaria della Chiesa verso le periferie esistenziali per annunciare a tutti gli uomini la misericordia di Dio.
Giusto cinquant'anni fa, un giovane irruente e già "eretico" sacerdote fiorentino - padre Ernesto Balducci - raccontava appassionatamente agli studenti universitari di Pisa le cose straordinarie accadute durante i lavori del Concilio Vaticano II: la Chiesa cattolica - convocando a Roma i vescovi di tutto il mondo - aveva riscoperto la sua universalità e aperto le porte alla cultura contemporanea. La Chiesa dei dogmi e della tradizione manifesta per la prima volta, come dice Balducci, "un'imprevedibile simpatia per il mondo". In poche, efficacissime pagine, il teologo toscano racconta in presa diretta la sua esperienza di testimone del Concilio e delle sue novità, sconvolgenti per una Chiesa fondata sull'autorità del papa e sull'obbedienza dei laici muti. "L'esilio romano, sentito dapprima come una sventura, si rivelò una condizione provvidenziale per Ernesto Balducci che ebbe così la possibilità di assistere da vicino alle vicende esaltanti della grande svolta della Chiesa. Ebbe agio di conoscere quasi tutti i teologi da lui amati, da De Lubac a Congar, a Chenu, a Rahner, a Küng. Forte fu anche il rapporto con Paolo VI che lo stimava e che più volte volle parlargli" (dalla prefazione di don Roberto Filippini). Papa Bergoglio ha indetto il Giubileo della Misericordia rievocando le parole di Giovanni XXIII nel discorso di apertura del Vaticano II: "Ora la sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore".
Il dibattito sul significato del Vaticano II dimentica troppo spesso la Sacrosanctum concilium, testo fondamentale e chiave ermeneutica per la comprensione dell'evento conciliare e per la riforma che ne è seguita.
La costituzione sulla Sacra liturgia ha infatti stabilito una visione ecclesiologica che ha delineato l'agenda dei successivi documenti e della Chiesa cattolica negli ultimi cinquant'anni. Proprio per questo, nei molti attacchi alla riforma liturgica si annida una critica all'intera ecclesiologia conciliare.
«Un'analisi completa e documentata della Sacrosanctum concilium e della sua recezione da parte dello stesso Vaticano II. Emerge pienamente il legame del documento con l'ecclesiologia. Il libro fornisce così una profonda comprensione del Concilio nella sua dimensione liturgica e nel suo imprescindibile invito a riformare la Chiesa perché sia più fedele al Vangelo di Gesù Cristo» (E. Bianchi).
Sommario
I. La Sacrosanctum concilium e il significato del Vaticano II. II. La riforma liturgica e il ressourcement. III. La riforma liturgica e l'ecclesiologia. IV. Riforma liturgica e rapprochement. V. Riformare la liturgia - Riformare la Chiesa. VI. La liturgia del Vaticano II e i cinquant'anni della recezione conciliare. Conclusioni. Bibliografia. Indice dei nomi. Indice tematico.
Note sull'autore
Massimo Faggioli, già membro della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna, insegna Storia del cristianesimo nel dipartimento di Teologia della University of St. Thomas (a St. Paul-Minneapolis, in Minnesota). Tra le sue pubblicazioni: Il vescovo e il concilio. Modello episcopale e aggiornamento al Vaticano II (Il Mulino, 2005); Breve storia dei movimenti cattolici (Carocci, 2008; in lingua spagnola, PPC, 2011); True Reform. Liturgy and Ecclesiology in «Sacrosanctum Concilium» (Liturgical Press, 2012); Interpretare il Vaticano II. Storia di un dibattito (EDB, 2013).