
«Che cosa possiamo imparare da una dottrina sociale della Chiesa cattolica?» si domanda Robert Francis Prevost - l'attuale Papa Leone XIV - introducendo questo saggio del suo amico e fratello agostiniano John J. Lydon McHugh. Due nordamericani missionari in Perù ci riconsegnano dalle periferie del mondo un modo di avvicinare i problemi che può cambiare la percezione delle sfide cui è esposta la nostra umanità. Creare coscienza morale, sviluppare il senso critico, onorare la libertà: una via di ricerca e di azione che riaccende l'entusiasmo e unisce le generazioni.
Questo testo nasce dalle parole di Papa Francesco e dalla sua denuncia: "La solidarietà diventa uno stile di costruzione della storia" (EG 188)Il volume, snello e senza pretesa di esaustività, vuole dare qualche suggestione alla nostra società attraverso un triplice sguardo: quello di un teologo (Walter Magnoni), di un filosofo (Silvano Petrosino) e di un economista (Luigi Campiglio). Magnoni si lascia pro-vocare dalla parabola di Gesù del Buon Samaritano, che si trova a essere solidale senza averlo programmato; Petrosino riflette sul termine "solidarietà" tentando di smascherarne alcune tentazioni in atto, come quella che la considera un "lubrificatore sociale"; Campiglio, infine, analizza concetti quali "solidarietà naturale" e "solidarietà della ragione" sottolineando l'importanza della solidarietà tra generazioni ed eredità. Il cardinale Angelo Scola firma la prefazione del testo e riconosce come la solidarietà possa essere uno stile virtuoso per "includere socialmente i poveri".
La nuova Lettera dell'Arcivescovo per il biennio pastorale 2015-2017, rivolta ai fedeli della Chiesa Ambrosiana. "Tenendo conto dell'attuale tempo storico, ritengo urgente che nella nostra diocesi si approfondisca il tema del pensiero e dei sentimenti di Cristo. È necessario riscoprire la dimensione culturale della fede, per vincere l'estraneità tra la nostra pratica cristiana e il concreto quotidiano." (A. Scola) Un punto di riferimento essenziale per la vita delle nostre comunità cristiane, per mettersi decisamente alla sequela di Gesù, sull'esempio del cammino dei discepoli e del percorso di Pietro.
Sono parole forti e provocatorie quelle che papa Francesco racchiude nell'enciclica Laudato Si'. Un convinto alternarsi di motivi di lode e argomenti di "sana indignazione" verso le storture del mondo presente e dei modi, spesso "rapaci", in cui si usa ogni ben di Dio. Un appello alla nostra responsabilità, perché niente di questo mondo ci è indifferente! L'enciclica, come illustrano i contributi del volume, invita persone, popoli e poteri costituiti alla conversione. E a lavorare con generosità e tenerezza per proteggere il mondo che Dio ci ha affidato, insieme a tutte le creature.
"L'ambiente umano e l'ambiente naturale si degradano insieme, e per affrontare il degrado ambientale dobbiamo prestare attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale. Oggi non possiamo fare a meno di riconoscere che un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull'ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri." (nn. 48, 49)
Scrive ai ragazzi della Cresima il cardinale Angelo Scola, e si rivolge a loro con parole calorose e l'invito a farsi "testimoni" del Risorto come Pietro. L'Arcivescovo prende spunto dal cammino dei "100 giorni cresimandi" proposto dalla diocesi, incentrato sulla figura del primo degli apostoli. "Anch'io scrive il cardinale - quando avevo la vostra età ne sono stato sempre colpito e l'ho sentito molto vicino a me". E come a Pietro, anche ai cresimandi e cresimati di oggi Gesù rivolge la stessa domanda, che Scola rilancia nella lettera: "Mi vuoi bene?" Una scelta importante sta davanti ai ragazzi: decidere di lasciarsi "educare ad agire, amare e pensare come il Maestro, fino ad avere il coraggio di dare la vita per lui." Un progetto, una prospettiva e insieme anche una provocazione, che l'Arcivescovo affida ai suoi giovani amici indicando loro anche il frutto promesso: la scoperta di "un'amicizia che non esclude nessuno" e "che mette in conto di restituire il preziosissimo regalo del perdono". Realizzata con una veste grafica particolarmente curata e gradevole la lettera "Tu mi vuoi bene?" rappresenta un ben regalo e un ricordo prezioso di questo momento importante della vita.
Le parole del Papa sulla famiglia alla luce dei due Sinodi dei Vescovi del 2014 e del 2015. La presa di posizione del Pontefice sulle questioni più delicate che riguardano gli sposi, l’educazione dei figli, le situazioni di separazione e divorzio.
Un documento che determinerà la pastorale familiare della Chiesa per i prossimi anni. Un volume indispensabile per i gruppi di catechesi e di sostegno alle famiglie.
Una riflessione sulla misericordia suggerita dall'arcivescovo di Milano a tutti i presbiteri, in occasione della Messa crismale. Con la proposta di un percorso di conversione, a cura del Vicariato per la Formazione permanente del clero.
Testo integrale con le indicazioni dell'arcivescovo Angelo Scola all'inizio dell'anno pastorale. Il documento, approfondisce e attua la lettera pastorale Educarsi al pensiero di Cristo. Scrive l'Arcivescovo: "Ci aiuti in questo affascinante percorso l'intercessione della Vergine Maria. "Io sono la madre del bell'amore" (Sir 24,18). Queste parole del libro del Siracide vengono riferite dalla tradizione spirituale alla Madre di Dio. [...] Lasciamoci dunque attrarre dall'amore di Cristo, viviamo dello Spirito che "è vita per la giustizia" (Rm. 8,10). Alla Madre del bell'amore affidiamo, pieni di fiducia, le nostre comunità e il cammino di questo Anno Pastorale 2016-2017".
Come ogni anno la parola del card. Angelo Scola entra in tutte le case e accompagna le famiglie a riconoscere il vero senso della festa del Natale e a preparare il cuore alla sua celebrazione. Un modo semplice ma efficace per portare gli auguri durante le benedizioni natalizie affinchè "la famiglia definita come 'Chiesa domestica' diventi sempre più luogo di preghiera, di accoglienza e di condivisione. Sarà così dimora di speranza e scuola di misericordia".
Un piccolo e agile strumento per la preghiera e la meditazione degli educatori che hanno soprattutto a che fare con i preadolescenti e gli adolescenti. Dieci appuntamenti con papa Francesco e l?Evangelii Gaudium, l?esortazione apostolica che è un invito a fare della gioia del Vangelo la motivazione che spinge ogni credente ad andare verso l?altro, per testimoniare la bellezza dell?incontro con il Signore Gesù. Il Papa mette in guardia da tutti quegli aspetti che immobilizzano il credente e motiva chi compie il suo servizio come educatore a restare coerente con il cammino scelto, anche di fronte alle difficoltà e alle sfide del presente. Un itinerario di preghiera, per rinnovare il proprio sguardo e ricolmarsi della gioia da trasmettere a tutti coloro che ci sono accanto.
«Se tu conoscessi il dono di Dio» (Gv 4,10). Sono parole che Gesù rivolge alla samaritana, in uno degli episodi più belli e sorprendenti del vangelo. Normalmente erano gli altri, uomini e donne, che andavano a cercare Gesù, per incontrarlo, per farsi battezzare, per ascoltare le sue parole, per farsi guarire nel corpo e nel cuore... Qui invece è Gesù che desidera incontrare lei. Si potrebbe anche dire che ha bisogno di lei, tanto che le chiede dell'acqua, la cosa più preziosa in quella terra bruciata dal sole e per di più nell'ora più calda del giorno («Era circa mezzogiorno»). «Lo Spirito Santo» - ci ha ricordato Papa Francesco - «è il dono di Dio per eccellenza, è un regalo di Dio e a sua volta comunica a chi lo accoglie diversi doni spirituali». So che, insieme ai vostri sacerdoti e ai catechisti, nel Cammino dei 100 giorni, avete lavorato proprio sui doni dello Spirito Santo. Voi perciò, carissimi ragazzi e ragazze, avete cominciato a conoscere il dono di Dio.

